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Tiggiano

Oggi l’estremo saluto a Davide

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(22 settembre) – Alle 16, nella Chiesa del Cristo Redentore a Tiggiano, i funerali del 1° Caporalmaggiore Davide Ricchiuto, morto a Kabul in missione di pace. Li celebrerà mons. Vito De Grisantis, Vescovo di Ugento-S.M. di Leuca, e per l’ultima volta l’intera comunità locale e salentina stringeranno forte in un abbraccio il loro eroe. Saranno presenti le massime autorità civili, religiose e politiche (fra cui il Ministro Raffaele Fitto ed il Governatore di Puglia, Nichi Vendola). Da questa mattina, intanto, la salma di Davide è stata trasferita per la camera ardente nella sala consiliare del Municipio. E per tutta la serata di ieri l’abitazione di via Genova è stata meta di centinaia e centinaia di persone, che hanno voluto rendere omaggio allo sfortunato Davide e portare un gesto ed una parola di conforto ai genitori Angelo e Marina, al fratello Ippazio Salvatore, alla sorella Anna Lucia ed a tutti gli altri famigliari, straziati dal dolore. Alle 22, sempre nella Chiesa del Cristo Redentore, in Piazza Moro, si è tenuta una Veglia di preghiera voluta dal parroco don Lucio Ciardo. Tantissimi gli striscioni ed i messaggi che gli amici (ma anche chi non lo conosceva) hanno lasciato a Davide, accanto alla sua gigantografia, all’interno di un altarino, sistemata in Piazza Roma. E poi tanti tricolori, tante ghirlande e tanto impegno, da parte di semplici volontari, per organizzare al meglio la giornata odierna, in cui verrà dato l’estremo salute a Davide.

La giornata di ieri
La salma del 1° Caporalmaggiore salentino del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore” era arrivata alle 16,15 all’Aeroporto Militare di Galatina, poi la partenza per Tiggiano, dovìè giunta alle 17,40.

Attualità

Salute in piazza: la Cittadella della Prevenzione a Tiggiano

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di Elena Chiarello

Tiggiano nuovamente protagonista di un evento cruciale per la sensibilizzazione alla prevenzione ed alla cura della salute. Venerdì 27 giugno, grazie alla preziosa iniziativa promossa dall’associazione culturale TUA, il paese ha ospitato un incontro di forze unite ed inclusive, impegnate per un obiettivo comune: promuovere la prevenzione.

Ancora oggi, il tema della prevenzione della salute è spesso trascurato o considerato secondario rispetto ad altri aspetti quotidiani. La disinformazione e/o la scarsa comprensione di questo tema possono aumentare la distanza dalla realtà ed alterarne la sua percezione, riflettendo la sommaria superficialità attraverso una diagnosi improvvisa.

Dopo il grande successo riscosso nella prima edizione svoltasi il 26 Maggio 2024, seguita dalla giornata di prevenzione “Tiriamole fuori” il 30 novembre 2024, anche quest’anno con la partecipazione attiva e la collaborazione di alcune associazioni e aziende locali, è stato possibile organizzare la Seconda Edizione della Cittadella della Prevenzione.

Medici, operatori sanitari e farmaciste, insieme, hanno messo a disposizione dell’intera comunità il proprio tempo, le loro competenze e passione per eseguire visite ed esami gratuiti tra cui elettrocardiogramma, ecografie ginecologiche, ecografie tiroidee, test dell’udito e della vista, fisioterapia, mindfulness e fitoterapia psicosomatica. Piazza Cuti, a Tiggiano, si è trasformata in simbolo di come volontà, impegno e gentilezza possano unire una comunità nel nome della salute e della prevenzione. Uno spazio in cui l’informazione prende forma e si diffonde, dove il senso di responsabilità si intreccia con il valore della conoscenza. Un luogo in cui la solidarietà e l’impegno sociale si sostituiscono all’individualismo ed all’indifferenza. L’associazione TUA, pioniera di questi eventi e portatrice di valori volti al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, convinti che l’unione possa fare la forza, ritiene che la collaborazione attiva con la comunità, gli enti locali, le imprese e le altre associazioni sia lo strumento più idoneo ed efficace per creare una realtà più coesa, più unita ed inclusiva.

Il programma della Seconda Edizione della Cittadella della Prevenzione ha previsto una passeggiata leggera per il centro storico di Tiggiano, favorendo così lo scambio interpersonale e nuove conoscenze. Passeggiare, allontana la mente dalla frenesia quotidiana e la riporta ad un ritmo più naturale, fatto di silenzi, respiro e presenza. L’Orchestra di Fiati Artistica Inclusione presenzia la piazza, facendosi portavoce dell’inclusione sociale, coinvolgendo migranti, diversamente abili e donne emarginate, ed unendo note dissonanti per creare una melodia unica ed accogliente. In questo modo, il concetto di salute si estende, abbracciando una visione di benessere fisico, mentale e sociale. Ed è proprio da questa visione ampia che l’interesse nella promozione della salute e della prevenzione ha toccato molte realtà locali.Associazioni che da sempre hanno trattato aspetti della salute tra cui le malattie neurodegenerative, la disabilità, la salute mentale, sono state coinvolte nel progetto “COME STAI?” , promosso e patrocinato dall’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” .

Durante la giornata della Cittadella della Prevenzione, per i partecipanti è stato possibile confrontarsi con alcuni esponenti delle associazioni coinvolte su come, attraverso questa nuova iniziativa, sia possibile creare momenti di confronto tra istituzioni, cittadini, associazioni e professionisti, facilitando lo scambio di idee su tematiche complesse, ma essenziali.

Il grande successo della Cittadella della Prevenzione, testimoniato da una forte partecipazione ed interesse, troverà continuità con un nuovo appuntamento a Gagliano del Capo, previsto per il mese di settembre. Oggigiorno è sempre più difficile prendersi cura di sé stessi e degli altri. La frenesia della quotidianità non lascia spazio al tempo. Il tempo di fermarsi un istante, di respirare e riconoscere ciò che conta davvero. Il tempo per lasciar andare ciò che è futile e superfluo e cogliere ogni occasione per coltivare la serenità ed il benessere autentico. Cercare il tempo in uno spazio, anche quando questo spazio è una piazza.

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Attualità

«Tiggiano non è il paradiso terrestre»

Riceviamo e pubblichiamo: «Che questa narrazione da racconto fantastico cessi di confondere e distrarre: Tiggiano potrà diventare il paese che oggi viene raccontato solo quando farà i conti con sé stesso»

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Risalgono agli anni della scuola primaria i ricordi di lezioni durante le quali ci veniva spiegata la differenza tra un racconto fantastico e un testo informativo; ricordo anche lo sforzo che mi costava, da bambina, scrivere di un’esperienza, di una persona, di un fenomeno, evitando di ricorrere al mio immaginario, sempre ben fornito.

E ricordo che per rendermi chiara la struttura e le caratteristiche di un testo informativo, l’insegnante ricorreva all’esempio di un articolo di giornale: restare nel reale, non perdere di vista il vero, non alterare tratti, funzioni e accadimenti, fornire una descrizione autentica del contesto in questione.

L’esempio dell’articolo di giornale ha continuato, lungo gli anni a venire, a essere il campanello d’allarme quando, lavorando a un testo informativo, rischiavo di cedere alla tentazione di metterci qualcosa frutto della mia fantasia e della mia visione delle cose.

In questo modo ho imparato a scrivere e in questo modo ho imparato a leggere. Credo sia giustificato, quindi, il mio sconcerto davanti ad articoli di giornale che descrivono Tiggiano come se fosse il paradiso terrestre, un Eden in mezzo a realtà degradate e arretrate: Tiggiano è un paese come tutti gli altri, come tutti i paesi meridionali, del Salento, come tutti i contesti piccoli e composti da una popolazione conforme alle possibilità del territorio.

Leggo con turbamento articoli che raccontano Tiggiano con gli occhi delle persone ricche e famose come Helen Mirren.

Non credo di svelare chissà quale segreto escatologico e non mi stancherò mai di ribadire questo dato di fatto: con tutto il rispetto per Mirren, la persona ricca sta bene ovunque, non è il posto a fare la differenza; sono le possibilità; utilizzare la testimonianza di una persona celebre per raccattare voti durante la campagna elettorale, come è accaduto lo scorso anno, oltre che consistere in una caduta di stile, rappresenta anche il fulcro di una narrazione borghese che pone al centro l’amministrazione comunale, dimenticando che una comunità è composta da persone che scelgono di essere accoglienti, e lo sono da sempre.

A rendere davvero vivibile un paese, sono le possibilità che esso offre e Tiggiano, come diverse altre realtà salentine, in questo scarseggia: Tiggiano è vuota e immobile.

A muoversi, e con uno stile abbastanza sinuoso, sono le chiacchiere di chi da questo racconto alterato ci guadagna: è la fantasia di chissà che vede o vuole vedere, di chi negli anni ha scelto di negare l’evidenza che sta nelle difficoltà che tante persone incontrano nel vivere a Tiggiano.

Costruire una maschera sul reale volto di un paese, significa celare quelle che sono le sue mancanze e impedire che vengano colmate: significa non fare il bene di un posto né di chi lo vive, o lo vivrebbe se fosse possibile.

Le persone che risultano trasferite a Tiggiano, e di cui non è ancora stato accertato il numero poiché, nel periodo in cui questo articolo è stato scritto, è aumentato da un post su Facebook a un articolo di giornale, non compensano sicuramente il numero di tutte quelle che sono andate via non facendo più ritorno (ma continuando a risultare residenti a Tiggiano per diversi motivi: chi si è trasferito, chi ha vissuto l’esperienza dell’emigrazione, li conosce).

Dove sono le occasioni di aggregazione, di incontro, di pratica politica, a Tiggiano?

Dove sono le esperienze culturali, di scambio, di crescita?

Dove finisce l’attenzione nei confronti dei giovani così accesa durante la campagna elettorale?

Dove si nascondono tutti quei pregi e tutte quelle eccezionali caratteristiche attribuite a Tiggiano e che lo distinguono così tanto dagli altri luoghi vicini?

Sono classe ‘86 e, come tanti della mia generazione, sono andata via da questo paese intrappolato nel vecchio, affezionato a quel fare politica in maniera banale e senza alcun senso critico.

Palchi dai quali vengono pronunciate promesse nei confronti dei giovani, salvo poi scoraggiare ogni loro tentativo di fare esperienza, di contribuire alla crescita e al benessere della comunità.

Tiggiano non è l’Eden: qui succedono le stesse cose che accadono negli altri paesi; il resto è solo frutto di un’attitudine ben allenata al racconto fantastico.

Sono assente da Tiggiano da anni, non ho intenzione di tornarci né ci ho provato: queste mie parole non sono la conseguenza di mancate promesse o questioni simili.

Desidero solo che sia detta un po’ di verità, oltre a tutta la fantasiosa ricostruzione da social e da slogan di partito.

Desidero solo che Tiggiano non ceda a questa sceneggiata e sappia ritrovare vivacità e lucidità, impegnandosi realmente per il proprio sviluppo.

Che questa narrazione da racconto fantastico cessi di confondere e distrarre perché, se non esiste il problema, non occorre nemmeno adoperarsi per risolverlo.

Basta descrivere una situazione di irreale benessere, priva di quella creatività e di quell’impegno necessari per creare occasioni e opportunità, per favorirlo davvero quel benessere.

Fino ad allora, auspico che si faccia informazione in maniera autentica: il giornalismo è rispettabile solo se è onesto.

Tiggiano potrà diventare il paese che oggi viene raccontato solo quando farà i conti con sé stesso.

Questo è l’augurio da parte di una tiggianese che non ha imparato granché, oltre alla differenza tra realtà e finzione.

Deborah Biasco

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Corsano

Tiggiano: «Siamo state aggredite e picchiate!»

Un suo ex le chiede un incontro per parlare. Al luogo dell’appuntamento lo trova con la nuova compagna e, sia lei che un’amica, vengono brutalmente aggredite. Costrette alle cure del 118 hanno poi denunciato l’accaduto ai carabinieri di Corsano

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Scene di ordinaria follia quelle vissute a Tiggiano qualche sera fa.

Un suo ex che gli chiede un incontro per parlare; lei che seppur riluttante alla fine ci va ma in compagnia di un’amica.

Risultato le due sono finite in ospedale dopo essere state brutalmente picchiate dall’uomo e dalla sua nuova compagna in un tourbillon di botte che ha coinvolto anche altre persone intervenute per cercare di riportare la calma.

Salvo poi denunciare ai carabinieri della Stazione di Corsano l’ex e la sua attuale partner, nominando come difensore di fiducia l’avvocato tricasino Claudio Pispero.

Intanto portano ancora addosso i lividi delle botte prese, i cui segni fisici e morali faticheranno ad essere rimossi.

I FATTI

Stando alla denuncia presentata dalle due giovani, intorno alle 19,30 del 4 giugno scorso, la sfortunata protagonista di questa storia, una 26enne di Tiggiano, viene ripetutamente contattata via social da un uomo di Specchia con il quale aveva avuto una breve frequentazione quasi un anno fa.

Lui voleva un incontro per parlarle «urgentemente».

Lei memore anche di qualche episodio poco piacevole già vissuto in un primo momento ha rifiutato.

Spaventata si è messa in auto per andare dalla sua amica del cuore, una donna di 25 anni di Corsano, con cui voleva confidarsi.

Nel tragitto, però, ha notato l’ex fermo, a fianco della sua auto in sosta, vicino a un bar.

Non si è fermata ed ha proseguito fino a casa dell’amica.

Le due, alla fine, hanno deciso di vedere l’uomo e ascoltarlo, per mettere fine alla questione.

Fermatesi, però, lo hanno trovato con la sua nuova compagna, una donna di Presicce – Acquarica, che stando alla denuncia della vittima l’ha subito aggredita verbalmente («io ti uccido») e fisicamente.

Sono volate botte da orbi con le due amiche che, interdette, le hanno prese di santa ragione e sono state costrette alle cure ospedaliere con prognosi rispettivamente di sei giorni con trauma facciale per la 26enne e tre giorni con trauma per aggressione per l’amica colpita alle spalle dall’uomo di Specchia.

Tra strattoni, tirate di capelli (la vittima ha denunciato di essere stata trascinata dai capelli per strada e colpita con calci con tanto di anfibi ai piedi) e colpi alle spalle, l’aggressione è durata parecchi minuti che alle vittime devono essere sembrati infiniti.

Neanche l’intervento di altri conoscenti che passavano di lì per caso è bastato a calmare i bollenti spiriti degli aggressori fino, almeno, all’intervento di una coppia, marito e moglie di Tiggiano, che in qualche modo sono riusciti a mettere fine a quanto stava accadendo.

Gli aggressori sono stati denunciati per lesioni aggravate.

Ora toccherà ai carabinieri ascoltare i testimoni e, successivamente, alla Magistratura emettere giusta sentenza.

*foto in alto di repertorio

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