Attualità
Affaire Lama, Musio: “Stanno facendo i lavori senza autorizzazione!”
Quando si tratta di realizzare nuove strutture commerciali i lavori possono essere eseguiti solo dopo aver ottenuto un Titolo unico, che può essere rilasciato solo dal Suap
EVIDENZA
(L’articolo affronta il tema caldo a Tricase dei lavori in Zona Lama: clicca qui per fare il punto sulla vicenda prima di leggere l’intervista)
«Eurospin nazionale si è mossa per difendere i propri interessi di imprenditore e per evitare che un competitor potesse venire ad aprire un altro centro commerciale, a Tricase, in quella zona».
Questo è l’incipit della chiacchierata con Andrea Musio, imprenditore tricasino, nonché amministratore della Redo srl, che gestisce, tra gli altri, gli Eurospin di Tricase e che intervistato a proposito della realizzazione di un supermercato nella zona Lama, senza peli sulla lingua, sentenzia: «Premetto, da tricasino prima e da imprenditore poi, io non avrei mai permesso che venisse realizzata in quella zona una cosa del genere! Per tre motivi che vi vado ad elencare.
Primo: perché non può essere fatta; secondo: ammesso che potesse essere realizzata, non si sarebbe dovuto distruggere il tanto agognato polmone verde di Tricase.
Ora, anche fisicamente, diverrà un altro rione ‘tipo Scampia’, con gli immobili che accerchiano il misero “parco” posto al centro. Mancherà solo, come suggerisce qualcuno, la Madonnina e poi potrà diventarlo a tutti gli effetti; tra l’altro, insisto, un parco con le papererelle, perché visto il rischio idrogeologico di tutta quell’area, quando pioverà diverrà un lago adatto alle anatre. Terzo: è illegale! C’è una delibera del Consiglio Comunale che ratifica una delibera regionale, che a sua volta fa propria una delibera del Commissario ad Acta, che esclude gli insediamenti commerciali diversi dagli esercizi di quartiere, oggi detti negozi di vicinato».
Quali amministrazioni sono coinvolte?
«Ribadisco non è un problema di amministrazioni, ma di opportunità. Comunque, nel 2011 il sindaco Antonio Coppola tentò di bloccare tutto, il Tar impose a quell’amministrazione di recepire il piano di mediazione, e poi sono seguite una serie di amministrazioni che, diciamo con leggerezza, hanno avallato quanto stava accadendo. Ecco perché sostengo che una delle cose per cui questa amministrazione è stata eletta era quella di intervenire e bloccare tutto!».
Poteva farlo?
«Poteva e doveva! Perché nel momento in cui viene presentata una richiesta che, nelle migliori delle ipotesi, è al limite della legalità, l’amministratore interviene, prende posizione, non deroga e non se ne lava le mani. Tant’è che per otto mesi ne hanno parlato in Consiglio comunale facendo finta di parlare di strada parallela a via Pirandello, che doveva nascere alle spalle del supermercato, senza discutere e discettare sull’operazione che avveniva sotto gli occhi degli ignari tricasini: quella della costruzione di un grosso supermercato, come quello che sta nascendo lì.
Oggi (13 settembre ’21) stanno facendo i lavori senza autorizzazione, sulla base di un endoprocedimento che è vietato dalla legge, perché il legislatore è molto chiaro in questione, e cito: ‘quando si tratta di realizzare nuove strutture commerciali i lavori possono essere eseguiti solo dopo aver ottenuto un Titolo unico, che può essere rilasciato solo dal Suap (Sportello Unico per Attività produttive)».
Visto il permesso per costruire (n. 167/2021, del 2 settembre ’21), rilasciato dal Comune di Tricase, dall’ing. Vito Ferramosca, e del parere favorevole (del 26 gennaio 2021) al rilascio del permesso di costruire del funzionario comunale, ex responsabile Suap, Cosimo D’aversa, (oggi in aspettativa non retribuita e sostituito da Antonio De Iaco Ndr), come avrebbero dovuto comportarsi?
«Premettendo che l’imprenditore, il committente, la Percon Srl, cura i propri interessi, mi ripeto: un esercizio commerciale, con relativa licenza, non può vedere la luce senza Titolo unico!».
Tutto, dunque, ruota su questa interpretazione della legge? Le denunce della Redo srl vertono su questo?
«Per tutelare i propri interessi la Redo srl ha sporto delle denunce, amministrative, penali, ecc., ma questo è un problema che compete i nostri legali e la giustizia.
Noi riteniamo che l’operazione non doveva e non poteva essere realizzata in quella zona. Per tutto quello che ho detto e quello che non voglio dire, perché poi, oltre a quanto accennato, ci sono altre illegalità».
E quali sono?
«Perché queste cose non le chiedete al sindaco De Donno?».
Già fatto! A sentire il sindaco è solo una questione di interpretazione della Legge…
«Attenti! Vi rispondo e vi prego di scriverlo: su alcune cose possono esserci delle interpretazioni su altre… come dire, non posso asserire che un colore è rosso se è palesemente bianco! Qui si è scritto che quel bianco è diventato rosso, sovvertendo la realtà. Ribadisco sul fatto che senza Titolo unico non si possa costruire, non c’è interpretazione che tenga, la Legge è chiarissima! Ad oggi, nonostante abbiano iniziato i lavori da 7 giorni, tutti, ribadisco tutti, se ne stanno lavando le mani, come Ponzio Pilato».
Tutti? Sia la maggioranza che l’opposizione?
«Con un distinguo, mi risulta, perché seguo la faccenda e pago gli avvocati per accedere agli atti. Leggendo le carte abbiamo appurato che, nonostante un signore della minoranza, leggi Giovanni Carità, abbia presentato due interrogazioni, molto puntuali, sia in atto il teatrino delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo! Allora, mi chiedo: a chi giova?».
Come finirà questa storia?
«In un caso o nell’altro il Comune di Tricase, e di riflesso i tricasini, prenderanno mazzate! Alla fine della fiera i cittadini di Tricase ne pagheranno le conseguenze.
Poi, mi lasci dire, dopo gli allarmi lanciati sentirmi dire dalla politica: “A noi non ce ne frega niente”, è una cosa che mi amareggia tanto.
Se rifletto sul fatto che ho fortemente voluto e appoggiato l’elezione di questo Sindaco, Antonio De Donno, affinché riportasse a Tricase legalità e trasparenza, affinché risolvesse il problema del parco, quello della zona industriale e dei diversi Enti deficitari che ruotano intorno al Comune di Tricase, lo sconforto è totale.
Ad oggi nulla è stato fatto, se non quello della zona industriale».
Cosa succederà dopo le denunce sporte dalla Redo srl? Bloccheranno i lavori?
«Non so quello i giudici decideranno di fare, voglio solo portare un esempio, a quanti ci leggono, ed è quello che è successo ultimamente a Lecce, dove il Consiglio di Stato, dopo diversi anni (e la situazione non era così grave come quella di Tricase), ha chiuso un punto vendita della Lidl che funzionava egregiamente. Questa sentenza ha fatto giurisprudenza e nonostante questa Amministrazione ed i consiglieri comunali tutti ne fossero a conoscenza, hanno creduto che l’azione legale della Redo srl equivalesse ad una personale diffida.
L’intento, mal recepito, era solo per metterli a conoscenza di quello che stava accadendo. Le accusa nei miei confronti, formulate da alcuni esponenti della maggioranza, mi hanno fatto cadere le braccia!».
Luigi Zito
Attualità
Khady Sene a Salve e Tricase
Il coraggio di non arrendersi: trasformare le sfide in opportunità: la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice di una Caritas diocesana domattina farà visita a ragazzi e ragazze dell’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù. Nel pomeriggio Semi di integrazione a Palazzo Galone a Tricase
È donna, italiana, di origini senegalesi, Khady Sene, la nuova direttrice della Caritas diocesana di Foggia-Bovino, nominata dall’arcivescovo Giorgio Ferretti.
Domattina, alle 9,30, sarà ospite presso l’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù (nell’aula magna della sede centrale di via Rosenberg), per incontrare gli studenti e testimoniare «il coraggio di non arrendersi, per trasformare le sfide in opportunità».
E lei di coraggio ne ha avuto tanto: arrivata in Italia a 20 anni ha dovuto fin da subito rimboccarsi le maniche, ricominciare a studiare, ripartendo dalle medie, fino a laurearsi in finanza e marketing.
Nel frattempo, per 10 anni, Khady si è impegnata come volontaria nelle mense e come operatrice sociale.
A soli 31 anni è oggi la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice dell’ente ecclesiastico.
Un esempio di donna che non si è arresa, che ha creduto in una missione: stare accanto agli ultimi.
E lo fa, Kadhy, in un luogo martoriato dal caporalato e dallo sfruttamento dei migranti nei campi.
«In un presente segnato da sofferenze e incertezze, è difficile immaginare un futuro luminoso. Tuttavia, anche in tempi come i nostri, essere contaminatori di pace diventa un dovere», ha dichiarato la nuova direttrice al magazine Vita.
«Mentre i “potenti” bombardano, c’è una collettività che lotta quotidianamente per dare voce a una comunità violata, che presta il proprio volto a una giusta causa, difendendo i diritti di tutti» ha ribadito Khady Sene, ricevendo il “Premio donna per la pace” dal Comune Monteleone di Puglia.
Il dirigente scolastico Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù accoglie la nuova direttrice Caritas: «Siamo convinti che l’incontro con Kadhy Sene rappresenti un momento prezioso per offrire ai nostri studenti una prospettiva diretta sulle sfide del territorio e sull’importanza di essere un aiuto concreto nella comunità. L’obiettivo è quello di consolidare il messaggio di forza, resilienza e responsabilità sociale. Ascoltare la sua testimonianza significa educare al cuore della cittadinanza attiva: comprendere le realtà di fragilità e imparare che, a tutte le età, possiamo e dobbiamo fare la nostra parte per un mondo più giusto e inclusivo. L’appuntamento di domani», conclude Gianni Sergi, «si pone in stretta continuità con l’iniziativa tenutasi là scorsa settimana che ha celebrato figure femminili di forte impatto sociale e civile».
A TRICASE
Nelle Scuderie di Palazzo Gallone, dalle 15 alle 19, 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞: il funzionamento e l’evoluzione del servizio di supporto alle persone migranti; le metodologie adottate nei percorsi educativi e di mediazione; le collaborazioni attive con scuole, enti locali e realtà associative; testimonianze e buone pratiche maturate nel territorio dell’Ambito.
“Semi di Integrazione” è un’iniziativa promossa dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo, nell’ambito dei servizi dedicati al supporto, all’accompagnamento e all’integrazione delle persone con background migratorio.
L’evento, patrocinato dalla Città di Tricase, è realizzato con il contributo degli enti attuatori del servizio, la Cooperativa Sociale Ipad Mediterranean e l’Associazione Form.Ami, impegnati quotidianamente nel lavoro di mediazione, orientamento e costruzione di percorsi inclusivi sul territorio.
L’iniziativa prevede inoltre la possibilità di visitare la mostra fotografica “Nessuno è straniero – Storie di migrazioni” e si concluderà con un momento di convivialità multiculturale.
L’evento rappresenta un’occasione per conoscere più da vicino i servizi messi in campo dall’Ambito e il lavoro svolto dagli enti attuatori, evidenziando il ruolo della cura, della professionalità e della rete territoriale nel promuovere integrazione e inclusione sociale.
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Attualità
Gagliano del Capo: piante d’ulivo gratis
Distribuzione gratuita di piante resistenti alla Xylella Fastidiosa per il recupero del paesaggio agrario olivicolo. Chi sono i destinatari e cosa fare per usufruirne
«Salviamo il nostro paesaggio olivicolo. Reimpianta o crea nuovi oliveti con piante resistenti»: il Comune di Gagliano del Capo promuove un progetto per il recupero e la valorizzazione del paesaggio olivicolo. Distribuirà gratuitamente piante d’ulivo resistenti alla Xylella Fastidiosa.
Ne beneficeranno i proprietari di terreni agricoli nel territorio comunale.
Per reimpianti: terreni con piante compromesse dalla Xylella.
Per nuovi impianti: terreni agricoli non vincolati dal PPTR Puglia.
È prevista la distribuzione da 20 a 50 piante gratuite per ogni richiedente che riceverà: piante certificate esenti da Xylella fastidiosa; Cultivar resistenti (Leccino o Favolosa); piante di 18-24 mesi, pronte per l’impianto; targa identificativa comunale da affiggere sul fondo.
Per partecipare bisognerà compilare il modulo di domanda, allegare documenti richiesti (identità, visura catastale, foto/PPTR) e presenta la domanda entro il 30 dicembre alle 12.
La domanda potrà essere presentata: a mano presso Ufficio Protocollo Comunale (in piazzetta del Gesù) il lunedi, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 (solo il martedì dalle 16,30 alle 18,30); via PEC, indirizzando all mail a protocollo.gaglianodelcapo@pec.rupar.puglia.it; per posta, indirizzando la missiva a Comune di Gagliano del Capo, Piazzetta del Gesù 73034 Gagliano del Capo (LE).
La consegna delle piante sarà effettuata dal 20 febbraio al 15 marzo 2026; obbligatorio affiggere sul fondo la targa comunale (sanzione € 50,00 se non affissa); messa a dimora entro 2 mesi dalla consegna (controlli comunali dopo 60 giorni dalla consegna)
Informazioni e modulistica su www.comune.gaglianodelcapo.le.it (Sezione: Amministrazione Trasparente); telefono 0833798311; mail ambiente@comune.gaglianodelcapo.le.it
L’iniziativa, promossa dal consigliere con delega all’agricoltura Mario Profico, è finanziata dal Comune di Gagliano del Capo con una dotazione finanziaria di 8mila euro.
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Tricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse. Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti…
Su 1117 ospedali pubblici e privati, valutati su 6 aeree cliniche, 15 hanno raggiunto dei risultati e livello “alto” e “molto alto” ed è migliorata, secondo l’Agenas (agenzia nazionale servizi sanitari), l’assistenza negli ospedali italiani nel 2024.
Migliorano certo, ma evidenziano anche una forte discrepanza fra Nord e Sud.
Dal 2012, AGENAS sviluppa il Pne, finalizzato alla valutazione degli esiti delle prestazioni assistenziali e delle procedure medico-chirurgiche nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Tale osservatorio, il Pne, regolamenta gli standard relativi all’assistenza ospedaliera e, per tale valutazione, quest’anno ha utilizzato 218 indicatori: 189 per l’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione); 29 per l’assistenza territoriale, valutata in termini di evitata ospedalizzazione, esiti a lungo termine e accessi impropri al Pronto Soccorso.
Sono stati analizzati separatamente otto ambiti clinici: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologico, gravidanza e parto e classificati gli standard di qualità in alto/molto alto, medio, basso/molto basso.
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse.
Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti.
La prima, fra le strutture citate in ambito cardiocircolatorio, per gli interventi su valvole cardiache, spicca come un livello molto alto, la Casa di Cura Città di Lecce.
La seconda, con un’altra importante valutazione fra gli ospedali salentini, come migliore ospedale per i tumori rientra, con un livello molto alto, l’Ospedale Cardinale Panico di Tricase.
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