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Attualità

Al Professor Giancarlo Logroscino il premio “Virtù e Conoscenza”

Riconoscimento conferito al Direttore del Centro di Malattie Neurodegenerative e Invecchiamento Cerebrale dell’Ospedale di Tricase per aver «contribuito significativamente alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio culturale nell’area del Mediterraneo»

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Il prestigioso premio “Virtù e Conoscenza” è stato assegnato al Professor Giancarlo Logroscino, neurologo di fama mondiale, Ordinario di Neurologia presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” (UNIBA) e Direttore del Centro di Malattie Neurodegenerative e Invecchiamento Cerebrale presso la Fondazione Card. G. Panico di Tricase.


Il riconoscimento celebra coloro che hanno reso lustro alla terra salentina e mediterranea grazie alle loro opere meritorie e al loro ingegno.


Il premio “Virtù e Conoscenza” è nato per promuove la pace, valorizzare le diversità e facilitare il dialogo interreligioso e lo scambio di conoscenze, riconoscendo l’importanza della storia e delle origini e dando risonanza al patrimonio paesaggistico, artistico e culturale del territorio. “Virtù e Conoscenza” è suddiviso in sei categorie, tra cui la categoria Japigia, vinta dal prof. Logroscino, riservata a “una persona vivente di origine pugliese che ha contribuito significativamente alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio culturale nell’area del Mediterraneo”.


Con questa onorificenza la commissione giudicante ha voluto premiare il professor Logroscino per il suo impegno e alla sua dedizione nella promozione e valorizzazione della ricerca scientifica, non solo nell’area del Mediterraneo, ma in tutto il mondo.


Il centro di ricerca e clinica di Tricase, diretto dal prof. Logroscino, è diventato in 10 anni il punto di riferimento nel Mediterraneo per la prevenzione e cura delle malattie neurodegenerative. È capofila in diversi progetti per la costruzione di percorsi virtuosi nel settore delle malattie neurodegenerative, sia in Italia che in altri paesi del Mediterraneo e dell’area balcanica, per la scoperta di nuovi interventi terapeutici e nell’ottimizzazione delle cure per queste patologie.


LA MOTIVAZIONE


La giuria, presieduta  dal dott. Antonio  Pasca  (Presidente  del  TAR  – Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia), ha così motivato la scelta: «Persona di Alta Moralità, il professor Logroscino è stato ritenuto meritevole di ricevere l’Alto Riconoscimento “Virtù E Conoscenza” per aver fortemente contribuito con le sue ricerche ed i suoi studi, riconosciuti a livello internazionale, al progresso scientifico ed alla lotta contro la malattia di Parkinson, Sclerosi Laterale Amiotrofica, morbo di Alzheimer, Demenza fronto-temporale, Demenza a corpi di Lewy,… divenendo eccellenza italiana nel mondo, tanto da essere inserito ai primi posti nella classifica dei Ricercatori altamente citati nel campo del “Cross-Field” di Clarivate».


La cerimonia di consegna – organizzata dall’Associazione di Promozione Sociale “MediterraneaMente” in collaborazione con il Comune di Porto Cesareo – si terrà il 17 giugno a Porto Cesareo con la partecipazione delle più alte cariche istituzionali.

Durante la premiazione, i vincitori riceveranno l’“Alto Riconoscimento Virtù e Conoscenza”: una riproduzione della statuetta del dio Thot, divinità egizia della scienza e della sapienza, risalente al IV secolo a.C. e rinvenuta in mare nel 1932 da un pescatore di Porto Cesareo (oggi esposta nel Museo archeologico nazionale di Taranto).


«LAVORO DI SQUADRA»


«Sono onorato di aver ricevuto l’Alto riconoscimento Virtù e Conoscenza», ha dichiarato il Prof. Logroscino, «questo prestigioso riconoscimento rappresenta per me una grande motivazione a continuare a lavorare con passione e dedizione nella mia attività di medico e ricercatore. Ringrazio la commissione giudicante e l’Associazione di Promozione Sociale “MediterraneaMente” per avermi assegnato questo importante premio. Sono grato ai miei collaboratori e colleghi che, con il loro fondamentale contributo, hanno permesso di raggiungere risultati significativi negli ultimi dieci anni nella nostra regione: il lavoro di squadra e la collaborazione, anche con le istituzioni, hanno fatto della Puglia un centro di riferimento internazionale per la ricerca e la sperimentazione scientifica».


NELLE PRECEDENTI EDIZIONI


Nelle passate edizioni il premio “Virtù e Conoscenza” è stato assegnato, tra gli altri, al prof. Hmaid Ben Aziza (Rettore dell’Università di Tunisi e Promotore del Premio Nobel per la Pace 2015 al “Quartetto Nazionale del Dialogo Tunisino”); al prof. Frédéric Briand (Direttore Generale della Ciesm – Commission Internationale pour l’Exploration Scientifique de la Méditerranée); al prof. Wail Benjelloun (Emerito Rettore dell’Università Mohammed V di Rabat e Presidente dell’Unione delle Università del Mediterraneo), allo scrittore albanese Besnik Mustafaj, all’Astrofisico Luciano Rezzolla (per i suoi studi sulle onde gravitazionali e per aver fotografato per la prima volta un buco nero); alla prof.ssa Naouel Abdellatif Mami (pro-rettrice Università di Setif – Algeria e coordinatrice del Maghreb per i progetti Erasmus+); al regista Marco Tullio Giordana (tra i suoi film: Lea, I cento passi, La Meglio Gioventù,…); alla cantante Romina Power, a Beatrice Rana (Pianista di fama mondiale); al violinista Alessandro Quarta; a Nicoletta Manni (prima ballerina al Teatro “Alla Scala” di Milano); alla scienziata Luisa Torsi e al prof. Giuliano Volpe (Emerito Rettore dell’Università di  Foggia  e  Presidente  del  Consiglio  Superiore  del  MIBACT);  a  Giulio  Deangeli  (giovanissimo neuroscienziato, ricercatore  alla  Cambridge  University);  ad  Antonio  Mogavero  (Atleta  della  Nazionale Italiana e Campione mondiale di Apnea Profonda). Il Premio alla Memoria è stato assegnato a Giulio Regeni, a Renata Fonte e al beato Carlo Acutis.


 


Alessano

Un film su Don Tonino

“Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello): riprese da gennaio nei luoghi amati e frequentati dal Venerabile

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Un film per raccontare la vita dell’indimenticato (ed indimenticabile) vescovo don il grembiule. Le riprese avranno inizio a gennaio e coinvolgeranno i luoghi appartenuti a don Tonino che la produzione visiterà in agosto. Quindi, certamente, Alessano, paese natio, Tricase dove don Tonino ha lasciato un’impronta indelebile e Molfetta dove da vescovo ha indossato mozzetta e zucchetto.

Il religioso sarà interpretato dall’attore Francesco Oranges, chiamato a riprodurre la serenità del vescovo nella frenesia delle sue giornate, cogliendone attivismo e spiritualità.

La regia del lungometraggio, nato dall’idea di Andrea Coppola, autore di una biografia su don Tonino, sarà curata da Luciano Silighini Garagnani (regista e produttore cinematografico).

Proprio il regista ha anticipato che «sarà un film che rispecchierà fedelmente la vita del Venerabile, come chiesto dalla famiglia in una bellissima lettera».

Il film inizia con una delle tante giornate frenetiche vissute, anche se Don Tonino sembra sorridere sempre e far passare quella frenesia come quotidianità.

È in auto con Michele, un ragazzo che lo guarda tra l’emozione e lo stupore: «Dobbiamo correre verso sud… il sud del sud».

Michele non capisce dove quel prete riesca sempre a trovare la forza di sorridere. E così inizia un racconto, quasi una confessione, di un sacerdote con chi un giorno, scopriremo, proprio da quelle chiacchierate troverà la sua vocazione.

Il titolo del film già spiega molto: “Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello)’’.

Don Tonino è stato innanzitutto un grande uomo, segnando la sua epoca aldilà del Credo che ognuno di noi professa (se ne ha uno). Il presente è solo una logica conseguenza: il Vescovo con il Grembiule è già considerato un Santo dalla sua gente, soprattutto da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona, anche se per la Chiesa, ufficialmente, è ancora “solo” Venerabile.

Ma è questione di tempo…

 

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Attualità

Bandiera Blu: a Patù al mare in sicurezza

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Il 25 luglio è la Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento. 

Si tratta di un’iniziativa dell’OMS che segue la Risoluzione dell’ONU dell’aprile 2021 e che mira a evidenziare il tragico e profondo impatto dell’annegamento e a offrire strategie di prevenzione salvavita.

“Ogni annegamento è prevenibile. Esistono soluzioni”. 

Quest’anno in Italia tutte le località #BandieraBlu hanno dedicato la giornata alla sensibilizzazione e all’informazione sulla necessità di prevenire annegamenti, attraverso incontri con istituzioni e operatori, dimostrazioni sulla sicurezza in spiaggia e sul primo soccorso, laboratori per i bambini.

A Patù l’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale e dalla società Salento Navigando, che gestisce le postazioni di salvamento per conto del Comune tramite bagnini abilitati.

L’iniziativa si è svolta presso il chiosco Blu Night, lungo la spiaggia di Felloniche, insignita quest’anno per la prima volta del prestigioso riconoscimento rilasciato dalla FEE. 

Gli operatori addetti al salvamento, coordinati dagli operatori della Protezione Civile di Matino, hanno simulato, alla presenza di numerosi bagnanti, due operazioni di salvataggio in mare. Nella prima, due bambine con salvagente portate al largo dalla corrente sono state soccorse con il pattino a remi. Nella seconda un sub in difficoltà è stato soccorso dalla moto d’acqua e, una volta portato a terra, dai sanitari con auto ambulanza nel frattempo allertati.

L’iniziativa ha visto l’intervento del comandante dell’Ufficio Locale di S.M. Leuca della Capitaneria di Porto, Vito Fersini, della Polizia Locale, guidata dal Comandante Giovanni Grecuccio, e dell’Amministrazione Comunale. 

Hanno partecipato il Gruppo Scout di Patù, gli ospiti della Comunità di Riabilitazione Psichiatrica Cento Pietre Unite, gli ospiti del progetto SAI MSNA gestito da Arci Lecce, le bambine e i bambini della Ludoteca “Il Tempo Ritrovato” di Patù. 

Dopo la dimostrazione pratica e la presentazione dell’iniziativa da parte del Sindaco e del Comandante della Capitaneria, i più piccoli si sono intrattenuti per un breve laboratorio sull’importanze delle regole di sicurezza in mare, ricevendo in cambio maglietta e cappellino a ricordo di questa giornata.

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Cosa sono quegli oggetti colorati? Chi è Maya?

Che mistero ad Ugento! Perchè quei colori sgargianti? Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del nostro territorio?

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In tanti se lo saranno chiesto come noi: che saranno mai quegli oggetti colorati apparsi a luglio sulle spiagge ugentine, tra Torre San Giovanni e Torre Mozza?

Chi è Maia che dalla Svizzera ha deciso di venire ad Ugento per capire il mistero della sua famiglia?

Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del territorio?

Quello che siamo riusciti a scoprire è che si tratta di un progetto del comune di Ugento e dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Per il momento gli ideatori preferiscono non svelare troppo ma hanno promesso che a breve giro di posta illustreranno pubblicamente tutti i particolari della loro iniziativa.

I colori pop di questi oggetti fuori scala fanno pensare alla Cracking Art.

L’operazione, che ai più raffinati e tradizionalisti potrebbe sembrare anche dissacrante rispetto ad una visione seriosa della cultura, parte in realtà da una riflessione più profonda. Il nostro mondo infatti sta diventando più artificiale, in continua trasformazione tra storia, natura e digitale.

Con i colori sgargianti delle opere esposte si vuole sollecitare una riflessione collettiva sui temi del disinnamoramento dell’uomo per la sua storia, della scissione tra noi, il nostro patrimonio e le nuove realtà artificiali e digitali; e lo si fa attraverso un’azione basata su meccanismi narrativi e ludici.

Per saperne di più e soddisfare ogni nostra curiosità non resta che attendere il lancio ufficiale dell’iniziativa.

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