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Attualità

«Nel Salento si vive meglio»

La rinascita del castello di Tutino. Grazie anche ad un banchiere romano che insieme a Winspeare e al proprietario hanno pensato al rilancio del territorio attraverso la cultura

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Cinquantacinque anni, originario di Roma, di professione banchiere, con la passione di viaggiare per il mondo.


C’è un posto che lo fa stare bene più di altri: il Salento che da 20 anni è diventato la sua meta preferita.

Luigi De Vecchi è il presidente per l’Europa continentale della banca americana Citi (Corporate e Investment banking). Ed è innamorato del Salento, tanto che oggi ha deciso anche di investirci diventando uno dei soci per la riapertura e del rilancio del Castello dei Trane a Tutino di Tricase.

Lui stesso lo ha raccontato a Repubblica: «Sono originario di Roma, e nella vita ho girato mezzo mondo. Circa 20 anni fa sono capitato per caso in Salento con mia moglie, che è toscana. Cercavamo un posto fuori dalle solite rotte. Eravamo andati a trovare degli amici, per Natale. Poi per diversi anni abbiamo affittato una casa in zona, fino al passo successivo».


Una casa con affaccio sullo Ionio, che con il passare del tempo lo ha reso salentino nell’anima, tanto da poter dire adesso, senza esitazione, che il suo cibo preferito è… «il caffè con ghiaccio e latte di mandorla». Che altro non è che è il caffè leccese”! Fra gli amici dell’epoca c’era (e c’è ancora) Edoardo Winspeare, ora socio di de Vecchi. Insieme al proprietario del castello di Tutino, Gustavo Caputo, hanno pensato a un’idea di rilancio del territorio che passa dalla cultura. Il Castello è prossimo alla riapertura, ha avuto già un’anteprima con il concerto di Paolo Fresu, seguito da quello di Chiara Civello (venerdì 28 agosto), nella piazza antistante. È l’inizio di un progetto che porterà quel luogo ad aprirsi ai cittadini, con un ristorante per le cene-spettacolo e un bar, con eventi culturali e incontri. Ovviamente la mira è lunga, e punta al turismo internazionale, in una zona che gli stranieri conoscono e apprezzano già.

«Basti pensare», sottolinea ancora Repubblica, «che nella vicina Tiggiano l’attrice premio Oscar Helen Mirren ha una masseria, con il regista Taylor Hackford, e che la stessa star britannica a Tricase ha aperto un bar, Farmacia Balboa». Ora è il momento del Castello di Tutino, chiuso dagli anni 50 e forte di una storia secolare: risale al XV secolo ed era proprietà di don Luigi De Trane, poi della famiglia Gallone e infine dei Caputo, che fino al secolo scorso l’avevano destinato alla lavorazione del tabacco. Proprio Gustavo Caputo ne ha capito l’importanza: con la casa di produzione Saietta film ha dato vita ai film di Winspeare (fra cui il profetico In grazia di Dio), con la costola Saietta art ha permesso la seconda vita del castello, intercettando anche un finanziamento della Regione Puglia.


Seconda vita” è un concetto che dopo il lockdown ha accarezzato il pensiero di molti, e che – visto che la pandemia non è ancora finita – continua a esercitare fascino. Il castello di Tutino si fa quindi promotore di una possibilità, di un cambiamento per qualcuno necessario: «Credo moltissimo nell’idea di poter vivere in un centro meno affollato, decongestionando le città», riflette Luigi de Vecchi, «soprattutto adesso, con la crisi che si scatena a causa e dopo la pandemia. Si può fare, si può restare in contatto con il mondo anche da Tutino, evitarsi tutte le scomodità e vivere una vita migliore anche dal punto di vista del cibo, legato all’agricoltura del territorio. Può essere un modello molto interessante, per l’Italia e gli italiani con i loro 8mila comuni, ma anche per gli stranieri».

A quanti potrebbero replicare parlando di luoghi troppo remoti e senza servizi, de Vecchi risponde dicendo che «l’importante è avere una stazione o un aeroporto a un’ora di distanza».

Infine, però, sottolinea un altro aspetto per il quale alle nostre latitudini non ce la passiamo troppo bene: in troppe zone la connessione Internet lascia davvero a desiderare e, come lo stesso de Vecchi ha sottolineato, “quello è un investimento da fare”.


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Sconti estivi, si parte da Sabato 5 luglio

Fismo: “Esiste un mercato parallelo con promozioni anticipate, sconti online, offerte social e pre-saldi, che anticipano di fatto le vendite di fine stagione, è questo è quanto si legge in una loro recente indagine”…

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Tutto pronto  per i saldi estivi: sabato 5 luglio è la data da segnare, gli stessi andranno avanti fino al 2 settembre 2025.

Il mercato degli scontisti è in continuo movimento: oltre 6,5 milioni di italiani hanno già effettuato acquisti con lo sconto prima dell’inizio ufficiale dei saldi, per un volume d’affari di circa 700 milioni di euro.

Fismo Confesercenti in collaborazione con Ipsos, fotografa una realtà ormai consolidata: esiste un mercato parallelo con promozioni anticipate, sconti online, offerte social e pre-saldi, che anticipano di fatto le vendite di fine stagione, è questo è quanto si legge in una loro recente indagine.

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Unisalento, domani si vota per eleggere il nuovo Rettore

È stato allestito un unico seggio elettorale al Centro Congressi di Ecotekne: il seggio resterà aperto dalle 10 alle 17 e l’operazione di spoglio delle schede, che comincerà immediatamente dopo la chiusura delle operazioni di voto, si potrà seguire in diretta sul sito www.unisalento.it  

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UNISALENTO AL VOTO PER ELEGGERE IL NUOVO RETTORE O LA NUOVA RETTRICE

La comunità accademica dell’Università del Salento domani, 4 luglio, andrà al voto per eleggere il nuovo rettore o la nuova rettrice.

Questi i candidati: Salvatore Rizzello, Luigi Melica e Maria Antonietta Aiello.

È stato allestito un unico seggio elettorale al Centro Congressi di Ecotekne: il seggio resterà aperto dalle 10 alle 17 e l’operazione di spoglio delle schede, che comincerà immediatamente dopo la chiusura delle operazioni di voto, si potrà seguire in diretta sul sito www.unisalento.it

Nel primo turno di voto e nei successivi due – fissati con decreto del decano di ateneo Antonio Leaci a martedì 8 luglio e a giovedì 10 luglio – l’elezione a rettore o a rettrice scatta se si ottiene la maggioranza assoluta delle preferenze degli aventi diritto al voto.

Qualora nessuno di questi tre turni di votazione risultasse decisivo, allora i due candidati più suffragati si misureranno nel ballottaggio che si terrà martedì 15 luglio.

In questo caso risulterà eletto o eletta il candidato o la candidata che avrà riportato il maggior numero di voti validi oppure, in caso di parità, si svolgerà un secondo turno di ballottaggio giovedì 17 luglio.

Si ricorda che ai fini del calcolo dei voti validi e delle preferenze sono sommati:

a) tutti i voti validi dei professori di I e II fascia e dei ricercatori di ruolo e a tempo determinato;

b) tutti i voti validi degli studenti presenti nel Consiglio degli studenti, nel Senato accademico, nel Consiglio di amministrazione, nei Consigli di Dipartimento, nei Consigli delle Scuole, nei Consigli didattici, nel Comitato unico di garanzia, nel Nucleo di valutazione e nel Comitato per lo Sport con peso pari al venticinque per cento del rapporto tra il numero dei docenti e ricercatori sul numero degli studenti con diritto di voto;

d) tutti i voti validi delle unità di personale tecnico amministrativo con peso pari al venticinque per cento del rapporto tra il numero dei docenti e ricercatori sul numero delle unità di personale tecnico amministrativo.

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Il Festival? «Fatelo in Salento!»

Il presidente della Provincia ha scritto una lettera indirizzata ai vertici della Rai, dando la disponibilità dell’amministrazione a valutare un eventuale trasferimento della storica kermesse musicale a Gallipoli

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«Il Festival della Canzone Italiana? Fatelo da noi!» È la proposta provocatoria fino ad un certo punto del sindaco di Gallipoli e presidente della provincia di Lecce Stefano Minerva.

Da Festival di Sanremo a Festival del Salento in effetti alla differenza sarebbe minima, almeno dal punto di vista semantico e dell’assonanza.

Dopo la recente pronuncia del Consiglio di Stato, è stato confermato che per l’affidamento del festival sarà necessaria una gara pubblica, aprendo potenzialmente alla possibilità di un cambio di sede dopo il 2027, quando scadrà l’attuale accordo con la città ligure.

Ed è tutt’altro che scontato un rinnovo della partnership tra Rai e Sanremo per le prossime edizioni del Festival. In questo mare di dubbi si è tuffato Minerva che

ha avanzato la candidatura di Gallipoli, la sua città per ospitare, in futuro, la manifestazione.

Il presidente della Provincia ha scritto una lettera indirizzata ai vertici della Rai, dando la disponibilità dell’amministrazione a valutare un eventuale trasferimento della storica kermesse musicale nella località salentina, qualora se ne presentasse l’occasione.

Stefano Minerva

«Desidero esprimere l’interesse della nostra amministrazione ad accogliere, laddove vi fosse reale possibilità e volontà, una futura edizione del Festival di Sanremo o parte di essa nel nostro territorio», ha scritto Minerva.

Minerva, nella missiva, ha ribadito come Gallipoli abbia intrapreso un percorso di rilancio culturale, che segna un deciso distacco dall’immagine di capitale del divertimento estivo che l’ha accompagnata in passato.

«Gallipoli, perla dello Ionio, è da anni una delle destinazioni turistiche più amate e riconosciute d’Italia», ha scritto, sottolineando che la città è stata anche selezionata tra le dieci finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027.

Il progetto, nato da un’idea del produttore Rai Nello Marti, storico volto del Premio Barocco e della Regia Televisiva, punta su un teatro già pronto a ospitare grandi eventi: «Il Teatro, funzionale, è pronto a diventare uno dei cuori pulsanti di un’edizione innovativa del Festival».

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