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Approfondimenti

«Tramandiamo le loro storie»

Emigranti, il forum. Sefora Cucci, presidente dell’Associazione Migranti Ugento – Gemini – Marine: «Giovani più coinvolti se conoscessero a fondo le origini delle migrazioni e i sacrifici dei loro avi»

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Sefora Cucci è la presidente dell’Associazione Migranti Ugento – Gemini – Marine: «La nostra è un’associazione storica (è nata nel 2007 su spinta di Antonio Preite) ed è proprio l’aspetto storico che cerchiamo di preservare. La nostra è stata una comunità fortemente coinvolta nelle migrazioni di quegli anni».


L’associazione che è anche arrivata a superare i 150 iscritti, oggi ne conta una cinquantina: «I diretti protagonisti, quelli che ancora sono in vita, hanno una certa età, quindi il nostro intento è quello di preservare e tramandare le loro testimonianze. Per questo cerchiamo di coinvolgere le nuove generazioni, portare dentro quanti più giovani possibili, compresi coloro che vivono all’estero. Sarebbero sicuramente più coinvolti se conoscessero a fondo le origini delle migrazioni e i sacrifici di chi ha aperto loro la strada».


Tre anni fa Ugento si è dotata di un monumento agli emigranti: «Nell’occasione dell’inaugurazione è nata la Festa dell’Emigrante (da allora si svolge ogni estate). Un modo per ricordare la storia dell’emigrazione sia nella nostra comunità che all’estero. Abbiamo realizzato una sorta di gemellaggio con la Svizzera; l’anno scorso abbiamo festeggiato il 150° dell’emigrazione italiana nelle Americhe. Cerchiamo di fare rete e questo un po’ ha pagato. A novembre sono stata contattata dalla Federazione delle associazioni pugliesi in Svizzera, la FAPS, per il Festival delle radici pugliesi che si svolge proprio Oltralpe».


STRANIERI DUE VOLTE


Si dice che quando uno emigra e dopo tanti anni ritorna a casa, sia straniero due volte. È vero?


«È una cosa che si nota subito. Nella nostra sede si ritrovano, stanno insieme per giocare a carte, o per altre attività. In paese, però, è come se fossero un corpo estraneo. Si sentono stranieri rispetto al concittadino che è rimasto sempre in loco. Come se in quegli anni all’estero avessero perso il legame con il resto del paese. Invece in associazione si ritrovano e stanno tutti insieme, si riconoscono».

I figli e i nipoti che sono cresciuti e rimasti all’estero come si pongono?


«Quanto appreso dai loro genitori o nonni si tramanda fino alla seconda, terza generazione ed è quello che consente a progetti come Italea di riportarli a casa. È un progetto lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU, dedicato sia a chi conosce già le proprie origini italiane e vuole organizzare un viaggio per scoprire e ritrovare i luoghi, i costumi e la cultura dei propri avi, sia a chi le deve ancora identificare. È un legame che non si può sciogliere anche per una persona che non è mai stata nei luoghi d’origine del nonno ma sa da dove viene, sente la necessità, il bisogno, la curiosità di andare in quel paesino sperduto in Salento. Quindi anche la nostra politica dell’accoglienza dovrebbe integrarsi sempre di più sia con loro che con chi rimane».


Coinvolgere le nuove generazioni: abbiamo chiesto a Sefora di rivolgersi ai più giovani che ci leggono.


«Partire dalla conoscenza della storia è fondamentale, soprattutto quando parliamo delle nostre radici. Conoscere, sentire, capire, è importante per ognuno di noi, per non restare monchi. Loro (gli emigranti dell’associazione, NdA), quando si ritrovano, sono fantastici, raccontano tanti aneddoti e sono anche divertenti. Io, nel mio piccolo, cerco di dare un contributo. Se non lo facessi e se voi non vi avvicinaste, finirebbe tutto nel dimenticatoio. Non sarebbe giusto, né sano».


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Approfondimenti

Dopo 15 anni torna Santa Fumìa

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano….

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Sono trascorsi più di 15 anni, da quando il rione specchiese di Santa Eufemia si è vestito a festa l’ultima volta per onorare la martire cristiana.

Nella serata di sabato 12 luglio ritorna La Festa di Santa Fumìa, evento organizzato, con il patrocinio del Comune, dall’associazione Santa Eufemia che ha ritenuto necessario ritornare alle radici della storia del luogo sacro simbolico con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale e spirituale del territorio.

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano.

Come il culto della santa sia arrivato in Occidente e perché a Specchia, i libri di storia locale non lo riportano.

Nell’anno in corso del Giubileo, questo luogo sacro assume un significato storico, in quanto è poco distante dall’antica Via dei Pellegrini, l’itinerario che i fedeli dei secoli scorsi percorrevano per raggiungere il Santuario di S. Maria di Leuca, oppure in senso contrario, la città santa di Roma, eleggendo la chiesetta a luogo di riposo spirituale e fisico, come testimoniato dagli oggetti antichi ritrovati intorno.

Il programma della serata prevede, alle 19, la celebrazione della santa messa, presieduta da don Antonio Riva, parroco di Specchia. Alle 20, il “Kids Diy!” Creative workshop, a cura di Cicciopasticcio, laboratorio artistico-espressivo per i più piccoli.

Dalle bancarelle collocate nel parchetto della Chiesa di Santa Eufemia, sarà possibile acquistare dei manufatti artigianali e gustare dei prodotti tipici agroalimen-tari dallo stand gastronomico.

Alle 21,30, il concerto di Io te e Puccia, gruppo musicale coordinato dal cuore e dalla mente di Puccia (voce e fisarmonica degli Après La Classe), con Manu Pagliara e Mike Minerva (chitarra e basso dei Bundamove), Gabriele Blandini (tromba di Manu Chao e Bundamove), Gianmarco Serra (batterista degli Après La Classe) ed Edo Zimba (tamburellista degli Zimbaria, e figlio del grande Pino).
L’evento si svolgerà in un clima di rispetto, sobrietà e attenzione al valore del luogo,con l’obiettivo di trasmettere «senso di comunità, radicamento e bellezza» e il rispetto dell’ambiente.
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A Tricase “PROXIMA”: il cibo racconta il territorio

Domani, presso l’ex Mattatoio comunale di Tricase, oggi sede del Laboratorio di Comunità

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Sabato 5 luglio, l’ex Mattatoio comunale di Tricase – oggi sede del Laboratorio di Comunità (in foto durante un precedente Open day) – apre le sue porte per ospitare “PROXIMA – Diffondiamo produzioni di prossimità”, un evento dedicato al cibo sano, locale e accessibile, organizzato nell’ambito del progetto europeo FOOD4HEALTH.

Promosso dal Laboratorio di Comunità di Tricase, in collaborazione con il Comune di Tricase e il CIHEAM Bari, PROXIMA non sarà un semplice open day, ma un’occasione concreta per riflettere – e assaporare – il legame profondo tra alimentazione, territorio, sostenibilità e comunità.

Il programma si apre alle 18:30 con un talk pubblico dedicato alle politiche del cibo, che vedrà la partecipazione di esperti, amministratori locali, rappresentanti di reti e associazioni del territorio. Un confronto aperto su salute, produzione etica, scelte alimentari consapevoli e promozione delle economie locali.

Dalle 19:00, spazio al gusto e alla scoperta:
Mercato agricolo e artigianale con i produttori locali
Mostra pomologica dedicata alla biodiversità
Visite guidate ai laboratori del centro rigenerato

A seguire, dalle 20:00, si terranno laboratori tematici e show cooking, pensati per adulti e bambini, con momenti esperienziali e didattici.

La serata si concluderà alle 21:00 con le degustazioni a base di prodotti locali e a km zero, seguite dall’esibizione del cantautore P40, per chiudere in musica un evento che unisce cultura, cibo e partecipazione.

“Un momento di festa, ma anche di consapevolezza – spiegano gli organizzatori – per far conoscere un luogo rinato e un modello di sviluppo possibile, che parte dalle persone, dalle reti e dai territori”.

L’iniziativa è aperta a tutti: cittadini, famiglie, produttori, curiosi e appassionati di buon cibo. Un invito a scoprire, attraverso il gusto e il dialogo, le potenzialità di una comunità che crede nell’innovazione sociale e nella prossimità come valore.

📍 Info utili
🗓️ Sabato 5 luglio, dalle ore 18:30
📌 Laboratorio di Comunità – Ex Mattatoio, via Marina Serra 53, Tricase
🎟️ Ingresso libero

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Nchiana scindi a Tuglie

Domenica gara podistica 250 atleti correre lungo un percorso cittadino di 9 km. Si svolgerà anche una passeggiata solidale di 4km, a cura dell’associazione donatori di sangue Fidas con il ricavato devoluto in beneficenza

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Terza edizione della ’nchiana scindi, la gara podistica organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica podistica Tuglie, che vedrà oltre 250 atleti correre lungo un percorso cittadino di 9 km.

Appuntamento domenica 6 luglio, a partire dalle 19,30.

Insieme alla gara competitiva si svolgerà anche una passeggiata solidale di 4km, a cura dell’associazione donatori di sangue Fidas.

«L’intero ricavato di questa camminata sarà devoluto in beneficenza», dichiara il presidente dell’ asd podistica, Francesco Caputo, «crediamo che lo sport debba anche essere uno strumento di solidarietà e vicinanza concreta. La nostra associazione è anche amicizia, divertimento, armonia: questo è lo spirito che ci unisce e guida in tutte le manifestazioni che organizziamo, a cui partecipiamo con entusiasmo e dedizione».

Ritrovo per la partenza in piazza Garibaldi; il percorso di 9 km si snoderà tra le strade principali di Tuglie e comprenderà alcune arterie che collegano la collina di Montegrappa, particolarmente suggestive all’ora del tramonto per il panorama di cui si potrà godere.

«La nchiana scindi non è solo una gara, è anche la celebrazione della forza, della resilienza e dell’amore per lo sport», afferma Chiara Boellis, assessora allo sport di Tuglie, «ogni passo fatto sarà una testimonianza dell’impegno, della preparazione e della capacità di superare i propri limiti».

Al termine del percorso saranno premiati: il primo atleta giunto al traguardo maschile e femminile, i primi cinque atleti di tutte le categorie FIDAL previste M/F) per le categorie allievi, juniores e promesse: unico gruppo), gli atleti che raggiungeranno il traguardo nelle posizioni: 50ª, 100ª, 150ª, e così via, fino alla fine della classifica e le prime tre società con il maggior numero di arrivati, sia maschili che femminili.

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