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Alessano

I SOPRAVVISSUTI (alla crisi)

Incazzati neri: con i politici, l’Euro, i megastipendi

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di Giuseppe Cerfeda


La crisi economica che sta coinvolgendo quasi tutti i settori mette in pericolo la sopravvivenza di molte imprese. Tutti si chiedono quando e come si uscirà da questa tempesta ma nessuno è in grado di fare una previsione affidabile.

La crisi iniziata nel 2007 ha investito il sistema produttivo italiano nel mezzo di un processo di ristrutturazione. Il contesto competitivo in cui operano le imprese manifatturiere italiane è radicalmente mutato dalla metà degli anni Novanta. Sono entrati sullo scenario internazionale Paesi a basso costo del lavoro (in particolare la Cina) ed è venuta meno la possibilità di ricorrere a svalutazioni competitive dopo l’adozione dell’Euro. Questi fattori hanno eroso il vantaggio competitivo di molte piccole e medie imprese, abituate a competere prevalentemente sui costi di produzione. Ne è conseguito lo stallo della produttività che dura ormai da quindici anni. A questo aggiungiamoci il crollo delle potere d’acquisto della famiglie e la frittata è fatta. La situazione, inutile negarlo, resta assai critica: in tanti hanno già chiuso bottega, altri sono sul punto di farlo ma tanti altri eroicamente resistono. Li abbiamo chiamati “I sopravvissuti”, paragonandoli ai protagonisti del film cult di fantascienza degli anni ’70. Già ma essere “sopravvissuti” ad oggi cosa vuol dire? Un futuro comunque roseo? Macchè! Gli imprenditori salentini ai quali ci siamo rivolti ci hanno fatto capire di essere stufi di questa situazione perché la loro resistenza ad oltranza non sembra premiarli, né offrire loro prospettive di alcun tipo.

Daniele Maniglio (“Manufatti Maniglio”, manufatti in cemento e arredo urbano, Castrignano dei Greci e Corigliano d’Otranto) conferma: “Resistenza è forse il termine che meglio illustra questo particolare periodo storico per le imprese”. Come state riuscendo a resistere? “Agendo con grande oculatezza e mettendo in campo le risorse che, grazie a Dio, sono state risparmiate in tempi meno gravi”. Maniglio conferma di esser dovuto ricorrere a misure straordinarie come la Cassintegrazione e per il futuro dice: “Le prospettive non sono certo buone. Si naviga a vista e molto ristretta”.

Franco Vergallo (“Vergallo”, macchine utensili, Corigliano d’Otranto) come tanti altri è davvero incazzato e non lo nasconde neanche un po’: “Non c’è nessuna crisi, la crisi siamo noi, stupidi, che continuiamo a farci prendere in giro da queste persone. Viviamo in un Paese dove l’Inps è al collasso, senza più soldi ed il suo presidente (Antonio Mastrapasqua, Ndr) guadagna 1,2 milioni di euro! Vogliamo mettere un limite a questi stipendi astronomici o vogliamo continuare come pecoroni a pagare l’Inps con questi che si rubano i soldi? Vogliamo mettere, o no, un freno a questo scempio?”. Vergallo ne ha le tasche piene (e non è una battuta): “Basterebbe che si facessero poche cose per cambiare la situazione ma noi continuiamo a starcene buoni buoni. La colpa è solo nostra, ecco perché dico che non esiste una crisi del lavoro ma solo una crisi delle persone. Se non siamo capaci di dimostrare a questi soggetti il nostro dissenso, non succederà mai nulla. Il sistema lo dobbiamo cambiare noi, perché le istituzioni non ci danno alcuna garanzia né la giusta protezione. Dobbiamo fare tutto da soli e lo potremmo fare creando una società delle imprese, magari decidendo di non pagare l’Inps e farla fallire subito, senza aspettare il 2018. Se, invece,ci sta bene così è un altro discorso…”. Vergallo rincara la dose: “Le imprese della provincia di Lecce e la Confcommercio dovrebbero mettersi d’accordo e a fine mese non pagare nessuno, mandando a quel paese (non abbiamo usato il termine testuale dell’intervistato ma il senso è lo stesso) il Presidente del Consiglio Letta, la Germania e tutti gli altri che manteniamo. Quello che ci vorrebbe è un tetto per chi lavora negli Enti pubblici: lo stipendio non deve superare i 5.000 euro e nessuno deve avere cinquanta incarichi: Che differenza c’è tra il lavoro nostro e quello di uno di questi fortunati? Me lo spiegate? Una differenza ve la dico io: mentre a 60 anni noi, forse, prenderemo una pensione di 600 euro al mese dopo 40 anni di duro lavoro; altri, dopo pochi anni, prendono una buonuscita di 40 milioni di euro!”. Vergallo ne ha anche per gli Istituti di credito: “Hanno avuto un sacco di soldi in finanziamenti, ma li tengono tutti per loro, facendo strapagare a noi gli interessi”. Amara la conclusione: “In queste condizioni è meglio chiudere”. E questo nonostante “ci sia tanto lavoro. Solo che ci siamo rotti, perché non si può lavorare 12 ore invece di otto, per poi averne solo per pagare le tasse. Ma chi ce lo fa fare? Se vado al bar o a pescare forse guadagno di più…”. E quando a Vergallo gli si chiede delle prospettive per il futuro la risposta è ancora più netta: “Prospettive non ce ne possono essere se non ci diamo una mossa, non facciamo capire in tutti i modi che questa situazione non ci sta più bene. La ripresa non ci potrà essere se non cala il costo del lavoro, ci stanno impoverendo a tutti i costi volutamente, non abbiamo alcuna difesa a livello di giustizia… Il Salento potrebbe essere la zona più ricca d’Italia, siamo al centro del mediterraneo, ma se non ci muoviamo non ci faranno mai riprendere quota. E per favore basta fare i paraculi e difendere il nostro orticello, tanto poi ce lo avvelenano con i rifiuti tossici!”.

Resistenza ad oltranza è anche la parola d’ordine per Gianfranco Bello (“Stylporte”, Gagliano del Capo): “In queste condizioni è l’unica possibilità che abbiamo. A meno che…”.  A meno che? “Quello che dovremmo fare è mandare a casa tutta la classe politica: anche a costo di restare senza un Governo dovremmo mandarli tutti via. Stanno solo temporeggiando, prosciugandoci le tasche in tutti i modi e senza risolvere alcun problema”. Secondo Bello è giunto il momento di “svegliarci e cominciare a cambiare le cose. Lo avessimo fatto qualche hanno fa avremmo evitato la fine di tante aziende, i suicidi e la perdita di tutti quei posti di lavoro. È già tardi, ma possiamo ancora cambiare il nostro destino”. Lunedì 9 dicembre, a Roma, ci sarà una “Manifestazione ad oltranza contro la Politica e la Crisi” alla quale parteciperanno 38 movimenti e tante altre piccole associazioni. Tra queste anche il gruppo di cui Gianfranco Bello fa parte: “Siamo una quindicina di persone, insieme abbiamo messo su un video da distribuire prima del 9 dicembre per sensibilizzare ed informare”. Sui rapporti tra imprenditori e banche, Bello ammette: “Io per ora non ho avuto problemi, ma conosco storie allucinanti e so di tanti che hanno incontrato grossi problemi perché di contanti in giro non ce n’è!”. Sulle prospettive future l’imprenditore originario di Tiggiano non ha dubbi: “Se continuiamo così è matematico che andremo tutti verso il fallimento. Anche la mia azienda che oggi è sana, non ha esposizioni, ed ha tante commissioni, se non cambieranno le cose entro un paio d’anni, dovrà chiudere i battenti. E prima delle mia, tante altre aziende avranno già chiuso. Se invece prendiamo in mano la situazione, da qui a 5-6 mesi potremmo invertire la tendenza”. Secondo Bello la ricetta è semplice: “Mandare a casa il Governo e rinegoziare il debito, iniquo ed illegale, e ,così come han fatto altri Paesi in passato e l’Ungheria di recente, mandare via il Fondo Monetario Internazionale, dire no all’Europa, e stampare moneta propria. Con la sovranità monetaria saremmo artefici del nostro destino e potremmo cambiare il finale di questa triste storia. E al Governo, poi, ci vorrebbe un buon padre di famiglia  e non per forza un laureato alla “Bocconi”! E se proprio la vogliamo dire tutta, noi italiani senza Governo staremmo anche meglio”. E già, cme si dice? Meglio soli che male accompagnati…

Carmelo Zappatore (“MPM Ford”, Casarano) ci parla del “mercato dell’auto che rispecchia l’andamento degli altri settori. Siamo impegnati a resistere eliminando i costi, diminuendo il parco auto e ad andare avanti stringendo la cinghia”. Prospettive? “Speriamo cambi un po’ il vento. Credo che molto dipenda dalla politica e dalle scelte che verranno effettuate nell’immediato futuro. Se riusciranno a riavviare il motore probabilmente ne beneficerà anche l’economia”.

Antonio Belfiore (Colorificio Belfiore a Salve) fa il punto della situazione: “Quest’anno è peggiore del precedente che a sua volta era peggio di due anni fa…”.  Cosa si può fare? “La politica dovrebbe rimetterci al centro delle attenzioni ed aiutarci, piuttosto che continuare a maltrattarci. Cosa potremmo fare ancora noi? Sinceramente non so cosa potremmo fare di più, ci hanno ridotto ai minimi termini. I problemi aumentano ogni giorno, così come i costi, mentre di soldi in giro ce ne sono sempre meno”. E le banche? “Hanno il braccino corto, hanno paura e noi dobbiamo sopravvivere anche con questa nuova realtà”. Prospettive? “Ogni anno si dice che dovrebbe cominciare la ripresa invece va sempre peggio…”. Eppure il Colorificio Belfiore sembrava aver trovato la via giusta con l’export… “Anche all’estero di soldi non ce ne sono e il settore si sta paralizzando pure nel Nord Europa e in Brasile che erano diventati per noi Paesi di riferimento”.

Secondo Alessio Rizzello (“Rizzello Gas” di Casarano) “lamentarsi è scontato ma giustificato. Purtroppo ci stiamo quasi abituando a questa situazione che vede le famiglie con i soldi contati, dover stringere su tutte le spese. Una volta si diceva che non si arrivava a fine mese, oggi l’andamento delle vendite ci dice che per la prima metà del mese gli affari vanno bene, poi c’è il crollo… Le banche? Bah, finché non chiedi nulla va tutto bene, spero proprio di non averne bisogno!”. Rizzello è quasi rassegnato: “Sembra tutto più grande di noi che non possiamo fare altro che difenderci e resistere. Soltanto un incremento dell’occupazione potrebbe migliorare la situazione. Nell’attesa possiamo solo sforzarci di non abbatterci, se lo facciamo è finita per davvero!”.


Alessano

Fine settimana Plastic Free. L’Onda Blu anche in Salento

Dando concretezza agli insegnamenti di Papa Francesco, gli appuntamenti in Salento: sabato 26 aprile ad Alessano, Surano, Vernole; domenica 27 aprile a Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano

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Buttare via la plastica in mare è criminale, questo uccide la terra. Dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.

L’insegnamento di Papa Francesco sarà messo in pratica questo fine settimana dai volontari di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica.

I 222 appuntamenti di pulizia e sensibilizzazione ambientale in programma in tutta Italia sabato 26 e domenica 27 aprile saranno preceduti da un minuto di silenzio, in rispetto del lutto nazionale per la morte del Pontefice.

L’onda blu degli oltre 10mila volontari Plastic Free celebrerà così la 55esima edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle condizioni in cui versa il nostro Pianeta e su cosa poter fare per salvaguardarlo. L’obiettivo è ripulire l’ambiente, rimuovendo 100mila chili di plastica e rifiuti, e invitare tutti ad una maggiore consapevolezza dell’impatto dei propri comportamenti quotidiani.

Anche la Puglia sarà protagonista con ben 27 appuntamenti coordinati dal referente regionale Luigi Schifano: sabato 26 aprile a Castellana Grotte, Mola di Bari, Putignano(BA), Francavilla Fontana (BR), Alessano, Surano, Vernole (LE), Crispiano (TA) e domenica 27 aprile ad Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Rutigliano, Santeramo in Colle (BA), Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (BR), Rodi Garganico(FG), Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano (LE), Castellaneta (TA).

Agire concretamente mettendoci passione, energia e amore per la terra. Con questo spirito – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – grazie al coordinamento dei nostri 1.200 referenti territoriali, entreremo in azione nei parchi delle città, lungo gli argini di fiumi e laghi, sulle spiagge delle località costiere e nei piccoli borghi italiani. Lo faremo coinvolgendo chiunque abbia a cuore il destino del Pianeta: per partecipare sarà sufficiente iscriversi gratuitamente www.plasticfreeonlus.it”.

Le attività si svolgeranno con il supporto di Treedom, BCorp italiana e sustainability partner dell’iniziativa. La collaborazione permetterà anche di piantare alberi a sostegno delle attività ambientali di Plastic Free Onlus, che ad oggi ha coinvolto oltre 260mila volontari, raccolto 4,4 milioni di chili di rifiuti, e realizzato più di 7.800 appuntamenti di pulizia ambientale. Solo in Piemonte, da inizio anno, si sono svolti 92 appuntamenti coinvolgendo circa 1.250 persone e rimuovendo oltre 13.000 chili di plastica e rifiuti. Sensibilizzati, inoltre, 2.700 studenti e 800 cittadini.

Per scoprire tutti gli appuntamenti e partecipare: www.plasticfreeonlus.it.

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Narrazioni di Terra d’Otranto partendo da… Torino

Aspettando Armonia: dal oggi a domenica parte dal Piemonte il lungo viaggio del festival salentino dedicato al tema “Leggere porta il tuo sguardo lontano”

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Armonia, le Narrazioni in Terra d’Otranto quest’anno partono da lontano, addirittura da Torino.

Da oggi e fino a domenica anteprima a Torino del lungo viaggio dell’undicesima edizione del festival letterario, ideato e organizzato dalla Libreria Idrusa di Alessano e dall’associazione NarrAzioni, con la direzione artistica di Mario Desiati che propone incontri, presentazioni, appuntamenti inediti sul tema “Leggere porta il tuo sguardo lontano”.

Simone Torino

Grazie alla sinergia con Comala e con Border Radio, il festival salentino approda dunque nel capoluogo piemontese. Stasera accoglierà Simone Torino, presente l’anno scorso a Lucugnano di Tricase come fresco vincitore del Premio Italo Calvino, con il suo romanzo d’esordio “Macaco”.

Nel week end lo spazio polifunzionale di Corso Francesco Ferrucci ospiterà anche due eventi di Armonia che apriranno il ricco programma di Primavera di Bellezza – piccolo festival resistente.

Protagonisti saranno l’attivista egiziano Patrick Zaki, già ospite a Leuca, con “Sogni e illusioni di libertà”, il giornalista Sigfrido Ranucci, autore e conduttore di Report su Rai 3, ancora in tour con il suo libro “La scelta”.

Da maggio in poi si dipanerà il programma con la dozzina del Premio Strega (dal 22 al 25 maggio a Presicce-Acquarica), il vincitore o la vincitrice del Premio Italo Calvino (sabato 14 e domenica 15 giugno a Lucugnano), l’ormai consueto appuntamento con Discorsi Mediterranei (il 18 luglio a Leuca).

Il Festival proseguirà poi per tutta l’estate con Armonia OFF quindi con presentazioni e incontri. Il programma è ancora in via di completamento e sarà annunciato nei prossimi giorni.

Gli ospiti già confermati sono: Edoardo Albinati, Sandrone Dazieri, Noemi Abe, Antonio Franchini, Maurizio Mannoni, Chiara Valerio, Paolo Giordano, Giulia Caminito, Gabriella Genisi, Nichi Vendola, Simone Torino, Viola ArdoneTeresa CiabattiChiara Marchelli e Giorgia Lepore.

Si sa anche, che il Festival, toccherà oltre alle già citate località Patù, Alessano, Castrignano del Capo, Specchia e Tricase.

L’immagine del Festival è stata affidata all’autrice e illustratrice Fabiana Renzo che coltiva storie, macchie d’inchiostro, libri, terra e poesia, piccole cose meravigliose, si prende cura dell’azienda agricola Sante Le Muse di Salve, collabora con scuole e biblioteche, organizzando progetti di lettura e laboratori.

Nel suo libro “Il primo tremore di un mandorlo” (Musicaos), tra parole e disegni, racconta la storia di Agata che a Palazzo Comi scopre la vita e le opere del poeta che, con la sua parola chiave “Armonia”, ispira da sempre il festival. Armonia è la natura, i luoghi fisici e metafisici di Girolamo Comi, autore che, oltre che poeta è stato intellettuale, bibliofilo, amante del Salento; oggi la sua casa e i suoi libri rappresentano un simbolo non solo di Lucugnano e Tricase, ma di tutta la Puglia.

Proprio lo Spirito d’Armonia, dunque di bellezza, è il timone che guida i lettori e gli operatori culturali impegnati nella Terra d’Otranto.

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Alessano

Apre l’università “Unitelma – Sapienza” ad Alessano

Presso l’Auditorium Benedetto XVI il nuovo Polo Didattico, frutto di un’intesa tra la Diocesi di Ugento – S.M. di Leuca e l’Università “La Sapienza” di Roma

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di Don Luca De Santis

Presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano il nuovo Polo Didattico “Unitelma- Sapienza”. Un’università telematica a servizio dei giovani che vogliono intraprendere un indirizzo accademico e per chi, pur svolgendo un’attività lavorativa, desidera migliorare il proprio livello professionale all’interno della propria impresa oppure avviare un percorso specialistico che in precedenza non ha potuto realizzare.

Il nuovo Polo didattico verrà inaugurato venerdì 30 maggio. L’offerta formativa del Polo, oltre a dei percorsi di laurea, contempla l’opportunità di accedere a dei corsi di formazione, scuole di alta formazione e master.

Il nuovo Polo è figlio di un’intesa tra la Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca e l’Università “La Sapienza” di Roma.

PERCHÉ ISTITUIRE UN POLO DIDATTICO NEL TERRITORIO ?

Le motivazioni sono molteplici, provo a enumerarne alcune. Da circa un ventennio i territori periferici della nostra Regione subiscono il problema dell’emigrazione dei giovani studenti: i nostri ragazzi intraprendono il loro cammino universitario presso le grandi città, una volta terminato il percorso non ritornano presso i loro luoghi natii procurando il godimento delle loro specializzazioni ad altri contesti territoriali e nello stesso tempo avviando quel processo di spopolamento che ormai è sotto gli occhi di tutti.

Tale consapevolezza è sempre stata presente nelle ansie pastorali del nostro vescovo mons. Vito Angiuli, il quale in quindici anni di presenza in Diocesi, ha cercato di istituire sin da subito dei rapporti con gli studenti universitari presenti in tutte le sedi italiane.

Basti pensare che la Diocesi di Ugento conta una popolazione di circa 125mila abitanti e la sola Università Cattolica è frequentata da 100 giovani provenienti da questa parte di territorio, mentre gli studenti appartenenti alla provincia di Lecce che sono iscritti sempre presso la medesima sono oltre 2.000, di questi la maggioranza non eserciterà, né farà ritorno nel luogo che gli ha visti crescere.

La presenza di un Polo si coniuga con le numerose iniziative che in questi ultimi quindici anni hanno concretizzato lo sforzo pastorale del nostro Vescovo di animare ed elevare culturalmente il nostro territorio.

Perché ciò si concretizzi è necessaria soprattutto la presenza stabile di giovani specializzati e preparati, capaci di cogliere, approfondire e innovare gli importanti aspetti storici, sociali e culturali della loro zona d’appartenenza.

Infine, la presenza del Polo sul nostro territorio manifesta una risposta caritativa da parte della Chiesa locale nei confronti delle famiglie salentine.

Infatti, si ha l’opportunità di accedere a dei percorsi di studio garantiti dall’Università “La Sapienza” abbattendo dal punto di vista economico le spese delle famiglie: l’affitto di una stanza, la sussistenza in un’altra città e le altre possibili problematiche legate a questo aspetto.

L’università telematica “Unitelma-La Sapienza” è stata fondata a Roma nel 2004 ed è accreditata presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur).

La sua offerta formativa conta corsi di laurea in Economia, Giurisprudenza, Informatica, Archeologia e Psicologia.
Vi è l’opportunità di iscriversi a numerosi master di I e II livello insieme a corsi di formazione e all’Alta Scuola di Formazione approvati e tenuti dai professori dell’Università “La Sapienza”.

Le lezioni sono esclusivamente online, mentre gli esami si svolgeranno in presenza nella sede di Alessano.

Presso il nuovo Polo didattico sarà presente una Segreteria in grado di supportare lo studente alla scelta e al percorso di indirizzo di studio.
Una Segreteria composta da un Referente, un Tutor e un Segretario, raggiungibile durante i giorni lavorativi sia in presenza che con una mail o un numero telefonico dedicato.

La presenza di un Polo didattico permetterà anche l’organizzazione di master, convegni e seminari che aiutino a rispondere alle problematiche sociali del territorio interagendo con tutto il mondo associativo e istituzionale.

Per ulteriori info, sito internet unitelmasapienza.it.
Nei primi giorni di maggio saremo presso alcune scuole del territorio per presentare agli studenti il progetto, per poi inaugurare il nuovo Polo venerdì 30 maggio.

Il nuovo Polo Didattico ha sede in Alessano presso l’Auditorium Benedetto XVI, sulla Strada Statale 275.
Sarà attivo dal 1° giugno prossimo.
L’indirizzo mail è polo.lecce@unitelmasapienza.it

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