News & Salento
Aumentano i giovani artigiani
C’è voglia di impresa nel Salento. Nonostante la crisi, infatti, aumentano i giovani artigiani. Secondo i dati di UnionCamere, elaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato, cresce l’imprenditoria giovanile in provincia di Lecce. Gli artigiani, con meno di 40 anni, iscritti nell’apposito albo sono 7.172 (al 31 dicembre 2009) contro i 7.128 del 2008. In Puglia sono 30.929, nel Mezzogiorno 148.099, in Italia 615.239. In particolare, nel Salento, i giovani artigiani, titolari di impresa, sono 5.548 (pari al 77,4 per cento).
Gli amministratori sono 1.057 (pari al 14,7 per cento), mentre 494 (pari al 6,9 per cento) risultano soci; la parte restante, vale a dire 73 unità (pari all’uno per cento), ricopre altre cariche. “I nostri giovani”, dice il presidente di Confartigianato Imprese Lecce, Corrado Brigante, “devono riscoprire la manualità e rivalutare l’istruzione tecnica e professionale. Ma occorre creare un rapporto più stretto tra scuola e aziende, valorizzare la formazione professionale, rilanciando l’apprendistato quale strumento formativo fondamentale per trasmettere il “saper fare” e per inserire i giovani nel mondo del lavoro. Bisogna, soprattutto – sottolinea il presidente – educare i giovani ad avere la “testa nel cuore”, a riscoprire i valori della creatività e dell’arte del lavoro. Che le piccole imprese siano un importante serbatoio di occupazione stabile e qualificata – fa notare – è confermato dal fatto che investono molto tempo e molto denaro per formare i neo assunti: per insegnare il mestiere ai nuovi dipendenti, infatti, dedicano 103 milioni di ore e spendono 1,6 miliardi ogni anno. Anche grazie a questo impegno – aggiunge Brigante – nelle piccole imprese la quota di lavoratori con contratti a tempo indeterminato è del 90,7 per cento, a fronte della media nazionale dell’86,4 per cento. Nelle imprese artigiane – precisa – i contratti di apprendistato nel 70 per cento dei casi si trasformano in assunzione a tempo indeterminato”.
Brigante rileva che “nonostante la crisi, l’artigianato può offrire buone opportunità di occupazione stabile e qualificata. Ma, dalle nostre rilevazioni, un imprenditore su quattro non riesce a reperire le figure professionali di cui necessita”. Motivo principale, denunciato dal 43,2 per cento degli imprenditori, è la difficoltà a trovare personale qualificato o con una precedente esperienza lavorativa specifica. Al secondo posto tra le cause della difficoltà di reperimento di manodopera nell’artigianato, lamentato dal 23,5 per cento degli imprenditori, c’è la mancanza di strutture formative adeguate. Un dato che sottolinea l’attuale distanza tra il mondo del lavoro e le scuole professionali e più in generale con il sistema della formazione. Al terzo posto nella classifica delle difficoltà a trovare personale, il 14,8 per cento degli imprenditori denuncia la scarsa disponibilità ad orari e mansioni flessibili manifestata dai lavoratori.
D.S.
Attualità
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
News & Salento
Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,
Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule
Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio.
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori.
Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.
Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.
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