News & Salento
Migranti: oltre cento siriani, iraniani e afghani arrivati a Leuca
Il veliero, fermo per una avaria anche a causa delle cattive condizioni del mare, era diventato ingovernabile ed aveva generato il panico tra i malcapitati

Una barca con oltre cento migranti a bordo, con molte donne e bambini, è stata soccorsa dalla Capitaneria di porto, a 10 miglia al largo di Santa Maria di Leuca, e condotta in porto.
Migranti che provengono dalla Siria, Iran, Afghanistan. Una donna incinta colta da malore è stata trasportata in ospedale a bordo di un’ambulanza.
Il veliero, fermo per una avaria anche a causa delle cattive condizioni del mare, era diventato ingovernabile ed aveva generato il panico tra i malcapitati.
Un marinaio della Capitanerie di S. M. di Leuca è riuscito a salire a bordo del motoveliero e, dopo due ore di navigazione, ed a guidarlo in porto.
Dopo un primo controllo sanitario sono stati accompagnati presso il centro di accoglienza Don Tonino Bello di Otranto.
News & Salento
“La Tiggiano-Tricase è trafficata e pericolosa? C’è un bel piano B”
Riceviamo e pubblichiamo

Riceviamo e pubblichiamo una suggestione di Salvatore Alessio, nostro lettore da Tiggiano
“La sp81 è un’arteria che collega Tiggiano a Tricase, e viceversa: assai trafficata e pericolosa. Centinaia di persone ogni giorno attraversano quella strada con biciclette e a piedi. Spesso anche mamme con bambini. Mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri. Da qui l’idea di sensibilizzare con un cartello stradale, un’antica strada Messapica, che congiungeva già i due paesi.
Vi consiglio di percorrerla. Ci si trova improvvisamente immersi nella natura. Tra muretti a secco, pajare e macchia mediterranea”.


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“La Tiggiano-Tricase è trafficata e pericolosa? C’è un bel piano B”
Riceviamo e pubblichiamo

Riceviamo e pubblichiamo una suggestione di Salvatore Alessio, nostro lettore da Tiggiano
“La sp81 è un’arteria che collega Tiggiano a Tricase, e viceversa: assai trafficata e pericolosa. Centinaia di persone ogni giorno attraversano quella strada con biciclette e a piedi. Spesso anche mamme con bambini. Mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri. Da qui l’idea di sensibilizzare con un cartello stradale, un’antica strada Messapica, che congiungeva già i due paesi.
Vi consiglio di percorrerla. Ci si trova improvvisamente immersi nella natura. Tra muretti a secco, pajare e macchia mediterranea”.


Attualità
Forni crematori in provincia saranno tre: Lecce, Caprarica e Ugento
Le manifestazioni di interesse sono dei Comuni di Lecce, Lequile, Martano, Botrugno, Ortelle, Gagliano del Capo, Ugento e Caprarica di Lecce

Forni crematori, il primo impianto pubblico in provincia di Lecce verrà realizzato a Caprarica.
È in corso la gara per l’aggiudicazione della concessione, a Caprarica di Lecce, dove sorgerà il primo forno crematorio.
Dopo la querelle di Botrugno protrattasi per anni senza soluzione alcuna, è allo studio un progetto definitivo arricchito da ulteriori pareri specifici di tipo sanitario e ambientale per la realizzazione della struttura che, poi, dovrà essere attiva entro due anni.
Il forno crematorio nascerà alle spalle del cimitero comunale sulla strada per Castrì, ed avrà un accesso autonomo rispetto a quello del al cimitero.
Intanto, sono state definite le nuove norme in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri, a Palazzo dei Celestini e dei comuni che vorranno realizzare i suddetti impianti.
Nel novembre 2021 la Provincia ha definito i criteri per realizzare tre impianti: area nord, area centro e area sud, da quel momento i Comuni hanno inviato la propria candidatura indicando l’area in cui realizzare i forni crematori.
Sono così pervenute le manifestazioni di interesse dei Comuni di Lecce, Lequile, Martano, Botrugno, Ortelle, Gagliano del Capo, Ugento e Caprarica di Lecce. Quest’ultima ha avuto il via libera per l’area centro, tenendo conto di diversi fattori: la popolazione residente, l’associazione tra gli enti locali coinvolti, l’indice di mortalità e i dati statistici sulla scelta crematoria da parte dei cittadini.
La Regione Puglia non aveva mai elaborato un piano di coordinamento, demandando fatto alle Province la valutazione del fabbisogno di forni crematori sul proprio territorio. Le valutazioni restano sempre: la distanza chilometrica, la necessità di consentire il pieno esercizio di libera scelta della modalità di sepoltura o della cremazione di ciascun cittadino, e individuare d’intesa con i Comuni, la localizzazione e il numero dei nuovi impianti.
Questi i criteri per l’individuazione dei luoghi in cui realizzare i forni: reti stradali agevoli e di facile scorrimento, aree interne al cimitero comunale e preferibilmente non gravate dai camini di emissione e altre attività di rilievo; Comuni dotati di strutture tecnico-amministrative pronte a fornire attività di controllo sulla gestione del forno, coadiuvate da Arpa e Provincia, Polizia Locale e uffici.
Da questa analisi è nata la scelta della Provincia di Lecce che ha individuato quale sito più idoneo per l’area nord il Comune di Lecce, per l’area sud il Comune di Ugento e per il centro il Comune di Caprarica di Lecce, che dovrà compiere ulteriori passi in avanti verso la realizzazione della struttura.
L’approvazione dei progetti di realizzazione, infatti, spetta in ultima battuta ai Comuni, che li realizzano direttamente o ne affidano la realizzazione ad altri soggetti.
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