News & Salento
S. Cesarea, un incontro per salvare la pineta
Il 2 ottobre è stata una giornata che sarà difficile da dimenticare per tutti noi che abbiamo a cuore questa Città. È il momento di mettere un punto…
SCTpuntoZERO, un incontro pubblico per salvare la pineta salentina
L’associazione Amici del Belvedere, insieme ad un gruppo di cittadini e di frequentatori di Santa Cesarea Terme, hanno organizzato un incontro pubblico per discutere proposte di soluzione dell’annoso problema degli incendi che attanaglia la località termale. L’incontro pubblico, dal titolo SCTpuntoZERO, si terrà sabato 28 ottobre alle ore 15:00 presso il piazzale del Malè, in via Belvedere.
«Il 2 ottobre 2023 è stata una giornata che sarà difficile da dimenticare per tutti noi che abbiamo a cuore questa Città. È il momento di mettere un punto, il punto iniziale, lo zero, per ripartire e non fermarci più. Proprio per questo, noi cittadini che amiamo questo territorio – hanno dichiarato gli organizzatori – insieme ad Enti e Associazioni anche nazionali, abbiamo deciso di organizzare questo incontro pubblico. Un incontro durante il quale interverranno diverse persone, competenti in materia: lo scopo? Discutere insieme delle possibili soluzioni da poter intraprendere immediatamente. Azioni e a accortezze necessarie per garantire un futuro alla nostra pineta e al nostro territorio, sempre più allo sbando e abbandonato a se stesso».
Il programma dell’evento
Ninì Galati – Presidente dell’associazione Amici del Belvedere di Santa Cesarea Terme
Antonio de Santis (Dottore agronomo) – Specie autoctone dei nostri territori. Modalità di bonifica e rimboschimento.
Antonio Panzera (Maresciallo capo dei Carabinieri forestali di Lecce) – Attività ispettive nel territorio e sanzioni correlate.
Antonio Fitto (Dottore in giurisprudenza) – Iniziative della P.A. per la tutela ambientale ed educazione.
Gianluca Cannoletta (Dottore forestale) – I boschi del Salento: problemi gestionali e vulnerabilità agli incendi boschivi.
Maurizio Manna (Speleologo) – Iniziative delle associazioni per la tutela ambientale del territorio.
Antonio W. Marchetti (Dottore farmacista) – Gli incendi: i danni per la salute e il turismo.
Modera Gianrocco Maggio
Appuntamenti
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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