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Cronaca

Sì al TAP dal Ministero. Ecologisti: “Politica miope, allontana i cittadini”

Trapela il nullaosta dai tecnici del Governo per la realizzazione del gasdotto che passerà da San Foca. Ecodem Salento: “Non si chiedano perchè si perde fiducia nella politica”

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La Commissione di Valutazione Impatto Ambientale (VIA), interna al Ministero dell’Ambiente, ha detto “sì” al Tap. Il nullaosta dal Governo è trapelato nel pomeriggio di ieri.


Non ancora ufficiale, ma già chiaro: per il Ministero, il gasdotto si farà. Renzi dà già le date: “Il 20 settembre sarò a Baku per il via libera al TAP, definitivamente sbloccato dal combinato disposto della Commissione e del decreto legge”.


A lasciare qualche speranza ai cittadini che si ritroverebbero i gasdotti nel proprio paese, alcune prescrizioni dal contenuto top secret che accompagnano il parere positivo e unanime dei tecnici del Governo.


Anche sulla base di ciò, predicano calma e prudenza gli Ecologisti Democratici del Salento. Il coordinatore Mario Tagliaferro sostiene che “si tratta ancora soltanto di una anticipazione giornalistica. E’ auspicabile perciò attendere la lettura del provvedimento ufficiale del Ministero dell’Ambiente prima di capire le implicazioni sulla vicenda”.


Gli Ecodem Salento, da sempre attenti alla problematica ambientale del TAP, hanno più volte manifestato la loro netta contrarietà al gasdotto che con tutta probabilità porterà all’Italia, tramite San Foca, il gas dell’Azerbaijan, mettendone in dubbio la strategicità, l’utilità e la correttezza degli elaborati progettuali nelle numerose osservazioni istituzionali inviate al Ministero.

In ogni caso la notizia non coglie di sorpresa gli ecologisti che più che altro si dichiarano “perplessi per la miopia dei nostri rappresentanti nazionali che con questa decisione hanno per l’ennesima volta dimostrato di tenere in scarsa considerazione l’opinione dei cittadini e degli Enti Locali come la stessa Regione Puglia che si sono espressi all’unanimità in termini negativi sul gasdotto così come progettato. Ci stupisce poi – conclude il coordinatore Tagliaferro- che si chiedano come mai i cittadini si siano allontanati dalle Istituzioni e non abbiano più fiducia nella politica. Comunque sia, è importante ribadire che un eventuale provvedimento favorevole del Ministero sarebbe frutto di una valutazione non solo tecnica ma anche di opportunità politica che non esiteremo a porre all’attenzione della Magistratura Amministrativa, nel caso in cui dovessimo riscontrare violazioni di legge”.

dell’Ambiente


 


Cronaca

Matino: addio al re dei jeans

Si è spento nella notte Cosimo Romano che creò la Melti’nPot brand capace di conquistare Europa, Usa ed anche Russia

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È morto Cosimo Romano, creò la Meltin’Pot marchio che ha fatto al storia dei jeans in Italia. Aveva 85 anni.

Quando molti emigravano alla ricerca di migliori opportunità in altre zone d’Italia o all’estero, Romano ha saputo creare un impero nel Salento, facendo di Matino la patria nostrana del jeans.

Negli anni d’oro Spa produceva oltre 13mila capi di abbigliamento al giorno.

Il suo brand fu capace di conquistare, oltre l’Italia, Europa ed anche Stati Uniti.

Tutto nacque negli anni Sessanta quando l’imprenditore salentino con un passato da contadino, autista e titolare di un autolavaggio

Fondò, insieme alla moglie, un piccolo laboratorio artigianale per la confezione di abiti da lavoro.

Ebbe l’intuizione, tra i primi in Italia, di importare dagli Usa i tessuti Denim.

Nel 1994 insieme ad Augusto, suo figlio, creò il marchio Meltin’Pot.

Melting’pot (tradotto in italiano come “crogiolo”,”calderone”) è l’espressione che si usa per indicare quel tipo di società cosmopolita che permette la commistione di individui di origini, religioni e culture diverse con il risultato di costruire un’identità condivisa, favorendo così la convivenza di gruppi etnici differenti.

Dopo l’acquisizione della tedesca Jeans Fritz Gmbh, diventò uno dei brand più importanti del continente.

Dopo lo scioglimento dell’Unione sovietica sbarcò anche in Ungheria (a Budapest) ed in Russia.

A Mosca in molti ricordano ancora il suo negozio annunciato dalla grande insegna Salentini” (foto in basso) che proponeva ai russi anche altre eccellenze della nostra terra.

All’inizio del nuovo secolo le prime crepe e l’inizio del declino dell’impero dei jeans made in Matino.

Dal 2005, complice la scelta di molti marchi di delocalizzare e di scegliere fornitori nei paesi dell’Est, il gruppo Romano, che ha sempre proseguito la propria attività di terze parti, risente di un periodo di crisi che impatta indirettamente sul marchio Meltin’ Pot e viene alleviata dal buon andamento dei negozi Fritz, la catena di 25 negozi in Germania, che continua a dare buoni profitti. Il rilancio è lento, mentre la produzione viene smistata fra Italia e Nord Africa.

Nel 2019 dopo il fallimento decretato dal Tribunale di Lecce viene ceduto all’asta il complesso aziendale Romano Srl che comprende impianti, macchinari, attrezzature, beni immobili, stock di magazzino (tessuti, filati e accessori vari, capi diversi e gli asset immateriali (marchio Meltin’Pot, domain name, ecc.) viene ceduto all’asta.

Nel 2022 il marchio è rilevato dalla Eligo Milano.

 

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Cronaca

Droga ed armi, arresto a Leverano

Aveva con sé cocaina, eroina, marjuana e hashish: Rinvenute anche una pistola, due scacciacani prive di tappo rosso e 43 cartucce a salve

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Durante un’attività di polizia giudiziaria, gli agenti del Commissariato di Polizia di Nardò hanno tratto in arresto un uomo di 33 anni di Leverano per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di arma clandestina.

I poliziotti hanno proceduto alla perquisizione personale, estesa in seguito al veicolo ed alle abitazioni del 33enne, e hanno sequestrato circa 13 grammi di droga, tra cocaina, eroina, marjuana e hashish, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento insieme alla somma di 120 euro.

In seguito, continuando il controllo, sono state rinvenute una pistola clandestina, due pistole scacciacani prive di tappo rosso e 43 cartucce a salve.

L’indagato verrà associato presso il suo domicilio in attesa della convalida dell’arresto.

 

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Cronaca

Mezzo chilo di cocaina in casa e la pistola sotto al cuscino

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Operazione antidroga nel quartiere Santa Rosa a Lecce.

Arrestato in flagranza di reato, un 42enne, già noto alle forze di polizia.

È ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi nonché di ricettazione.

L’operazione scaturisce da una mirata attività info-investigativa che ha condotto i carabinieri sulle tracce dell’uomo.

Dopo un prolungato servizio di osservazione e pedinamento, i carabinieri hanno fatto irruzione presso la sua abitazione dove hanno proceduto ad una minuziosa perquisizione personale e domiciliare.

Rinvenuti quasi 500 grammi cocaina e 9 telefonini cellulari, di dubbia provenienza, che l’uomo deteneva occultati nella camera da letto dove, nascosta tra due cuscini, è stata rinvenuta anche una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa completa di caricatore e relativo munizionamento.

Nella sala da pranzo invece, all’interno di un mobile, sono stati rinvenuti quasi 750 grammi di sostanza da taglio, presumibilmente mannite, oltre a due bilancini di precisione e materiale vario per il confezionamento.

L’uomo infine è stato trovato in possesso di quasi duemila euro in banconote di vario taglio.

Somma ritenuta presumibile provento dell’attività di spaccio.

Il tutto è stato sottoposto a sequestro e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Al termine delle operazioni di polizia l’uomo è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, accompagnato presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola.

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