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Sport

Calcio di B: per il Lecce “operazione rilancio” sabato

In occasione della 16^ giornata di serie B (fischio d’inizio alle ore 15.30 di sabato 28 novembre), i giallorossi di Gigi De Canio sono chiamati al riscatto dopo il ko di Brescia. Al “Via del Mare” arriva il tignoso Grosseto: tatticamente si torna al passato, con il sacrificio di Bergognoux e Marilungo titolare.

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Scalata la marcia a Brescia, nel bel mezzo di quella corsa sfrenata che stava conducendo, ora il Lecce prova a rimettersi in carreggiata, a ritrovare il sorriso assaltando nuovamente a quel primato portato via dalla rivelazione Ancona (avvantaggiata di due lunghezze). La bagarre è all’ordine del giorno, bisognerà reingranare da subito per restare nei quartieri alti, all’inseguimento di quel sogno che tanto segreto ora non lo è più. Ci spera una piazza tornata finalmente entusiasta, ci spera l’allenatore-manager “Sir Gigi” De Canio, in piena sintonia con una società pronta a cogliere, eventualmente, la palla al balzo durante il mercato invernale, che s’aprirà fra un mese circa. Servirà non il Lecce privo di idee, e sulle gambe, visto al “Rigamonti”, bensì quel Lecce dell’ultimo mese e mezzo, capace d’inanellare 6 risultati utili di fila a colpi di belle prestazioni, grintose ed entusiasmanti. I salentini, che al “Via del Mare” sempre hanno vinto nelle ultime 5 uscite, riceveranno un tignoso Grosseto, deciso a vender cara la pella come in ogni trasferta (su 7 gare fuori casa i maremmani ha strappato ben 4 pareggi e una vittoria, rimediando solo 2 ko).


Contro il team di Gustinetti, l’allenatore dei giallorossi tornerà al passato, affidandosi a quello scacchiere che offre maggiori certezze, ma anche tanta imprevedibilità dalla cintola in su, dove Defendi (s’accomoda in panchina Bergognoux) agirà alle spalle di Corvia e del ritrovato Marilungo (partito dalla panchina a Brescia). Si attende il riscatto anche sulle corsie esterne, da Angelo e Giuliatto, mentre al centro della difesa Fabiano e Schiavi si contendono il posto al fianco di Terranova (con il primo favorito, nonostante contro le rondinelle non sia proprio stato irreprensibile). Questo il probabile undici iniziale: Rosati, Angelo, Fabiano, Terranova, Giuliatto, Giacomazzi, Edinho, Vives, Defendi, Marilungo, Corvia. Arbitrerà il signor Peruzzo di Schio.


Giorgio Coluccia


Il programma della 16^ giornata, sabato 28 novembre, ore 15,30:


Ancona-Sassuolo

Empoli-Cesena

Frosinone-Albinoleffe

Lecce-Grosseto

Mantova-Cittadella (lunedì 30, ore 20,45)

Modena-Triestina

Padova-Vicenza

Piacenza-Ascoli

Reggina-Brescia (domenica 29, ore 15)

Salernitana-Gallipoli (venerdì 27, ore 20,45)

Torino-Crotone


Classifica: Ancona 29; Lecce 27; Cesena 26; Empoli 24; Triestina, Torino, Modena 23; Padova 22; Frosinone, Sassuolo, Brescia 21; Vicenza 20; Gallipoli, Grosseto 19; Cittadella, Crotone 17; Ascoli 15; AlbinoLeffe 14; Piacenza, Reggina, Mantova 13; Salernitana 6.

* Crotone penalizzato di 2 punti

* Frosinone, Brescia, Grosseto, Albinoleffe, Reggina, Sassuolo, Salernitana, Empoli una gara in meno (recuperi l’8/12)


Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.

Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.

Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.

Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.

Ed è stato di parola!

Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.

Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.

Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.

E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.

Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.

Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.

Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.

Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.

Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.

Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.

Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.

Come se il dolore si potesse mettere da parte.

Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.

Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.

La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.

La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.

Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.

Attenzione, però!

Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.

Giuseppe Cerfeda

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Sport

Il Lecce gioca con maglia “anonima”: “Ingiustizia, ma non violiamo le regole”

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Il Lecce prende parola sul match in programma stasera a Bergamo con l’Atalanta e di cui a lungo si è parlato per via della decisione della Lega Calcio di farlo disputare nonostante il grave lutto in casa giallorossa.

La nota

“L’U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l’Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.

Il “gruppo squadra”, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà.

Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all’ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona. La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all’ultimo, di un ripensamento mai arrivato. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera.

Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio.

Giocheremo la partita “dei valori calpestati”, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”.

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