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Lecce

Il Napoli doma il Lecce: è 1-4

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Lecce-Napoli è la prima partita contro una grande al Via del Mare per i giallorossi dopo il ritorno in A.


Il match arriva a margine di una settimana di polemiche per il caro-biglietti. Lo stadio non è gremito ma la cornice di pubblico è quella delle grandi occasioni.


Liverani manda in campo Rossettini e Lucioni davanti a Gabriel con Rispoli e Calderoni sulle fasce. In mediana accanto a Tachtsidis ci sono Majer e, ancora una volta, Tabanelli.


Avanti tridente con pochi centimetri e molta tecnica: Mancosu in appoggio a Farias e Falco. Senza prime punte.


Per il Napoli turnover. In porta Ospina. Accanto a Koulibali c’è Maksimovic. Con un 442 ci sono Malcuit e Ghoulam terzini e Insigne e Ruiz in fascia. In mezzo Zielinski e Elmas. Davanti torna Milik affiancato da Llorente. Queste le scelte di Ancelotti che alla vigilia del match ha scelto di non parlare in conferenza. Il motivo? Aveva già parlato pochi giorni fa prima del Liverpool. Chissà se con un calendario al contrario avrebbe mai fatto lo stesso…


Il match


Partita che parte lenta con un Napoli che non penetra la densità del Lecce a centrocampo e non trova fantasia sulle fasce.


Scorrono lenti i primi dieci minuti con solo un tiro alto di Insigne ed una incursione sterile di Tabanelli.


Al 12esimo primo campanello d’allarme per la retroguardia giallorossa che si distrae e si vede sbucare alle spalle Milik, chiuso in angolo.


Il primo tiro del Lecce arriva al 15esimo. È Farias a provarci dal limite raccogliendo una sventagliata del solito Majer che, in mezzo al campo, è l’unico di casa a far valere la personalità. La conclusione dell’ex Cagliari però non spaventa il Napoli e si spegne sul fondo.


Si spegne come il Lecce che, già flebile fiammella, si fa notare solo in risposta ad un brivido per una incursione di Insigne che dal fondo crossa lungo al 18esimo: un minuto dopo su azione rocambolesca portata avanti da Majer sopraggiunge Mancosu che calcia dal limite e non trova il bersaglio.


A questo punto il Napoli inizia a salire e sfiora il vantaggio prima con Insigne, che impegna Gabriel al 23esimo, e poi con Llorente che, sul conseguente corner, non trova il gol di testa solo grazie ad un grande intervento del portiere giallorosso.


Il gol arriva poco dopo quando al 28esimo Milik entra in aerea e perde un pallone che finisce sui piedi di un rapace Llorente. Lo spagnolo buca Gabriel: è 0a1.


Il Lecce sbanda e non riesce più a ritrovarsi. Si sente la mancanza di un punto di riferimento davanti, come era ad esempio La Mantia per tutta la scorsa stagione.


La scelta di Liverani di puntare su tecnica e fantasia non paga: i 3 davanti non riescono a rendersi pericolosi ed il Napoli si fa rivedere in area giallorossa con un calcio piazzato dalla destra.

Sulla conclusione del solito Llorente c’è un fallo di Tachtsidis, visto dal VAR, ed è rigore.


In un (via del) mare di fischi il capitano del Napoli sbaglia. Gabriel si distende alla sua sinistra e respinge. Ma per l’arbitro il portiere del Lecce si è mosso in avanti prima del tiro ed il penalty è da ribattere. Lo stadio ruggisce incredulo ma Insigne è di nuovo sul dischetto e, stavolta, non sbaglia.


Siamo quasi al 40esimo e gli ultimi minuti verso l’intervallo registrano solo qualche tafferuglio in tribuna centrale, con dei napoletani accompagnati fuori dalle forze dell’ordine.


Nella ripresa Liverani fa fuori subito Tachtsidis (sornione e ammonito) sostituto da un più frizzante Petriccione.


Arriva al 51 la prima vera palla gol con colpo di testa di Lucioni che va vicino alla traversa su cross da punizione.


Un minuto dopo Ruiz mette le cose in chiaro e punisce in contropiede su palla profonda di Insigne. Lo spagnolo rientra sul sinistro e la mette a giro dove Gabriel non può arrivare.


Poco dopo al 58esimo il Lecce accorcia. Su tiro da fuori del solito Majer, respinta di Ospina, fallo e rigore.


Il var conferma e Mancosu trasforma con una esecuzione perfetta.


Il resto è tutto in un palo di Tabanelli ed in una girandola di cambi che non incidono sull’andazzo del match (Lapadula per Falco, Benzar per uno stanco Rispoli, Lozano per Milik, Callejon per Elmas e Luperto per Llorente).


Con Fernando Llorente che prima di lasciare il posto al leccese Luperto trova il quarto gol partenopeo su respinta del portiere dopo tiro di Insigne.


Il match si conclude così. Il Lecce di oggi non è quello di Torino ma nemmeno quello di Milano: pur subendo 4 reti anche a San Siro (lì per giunta senza farne), contro l’Inter si era vista altra grinta e personalità.


Tuttavia non era il Napoli l’avversario con cui ci si aspettava di far punti. Il match odierno può restituire indicazioni importanti sulle scelte ancora combattute che Liverani deve prendere di partita in partita. Il più positivo in mezzo al campo, ad esempio, è stato Majer. Il meno incisivo avanti invece Farias. Dettagli fondamentali in vista della non facile trasferta a Ferrara in casa della Spal.


Lor.Z.


Cronaca

Cede una corda, operaio cade nel vuoto e perde la vita

Dramma durante un intervento di edilizia acrobatica: un giovane lavoratore è precipitato da un’altezza di almeno 6 metri in via Leopardi a Lecce

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Un grave incidente sul lavoro si è verificato questa mattina in viale Giacomo Leopardi, nel capoluogo salentino. Un giovane operaio di 26 anni, impegnato in un intervento di edilizia acrobatica sulla facciata di un edificio, è caduto da un’altezza stimata di circa sette metri, perdendo la vita. 

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo – di nazionalità romena e identificato con le iniziali G.R.I. – stava lavorando sospeso quando, presumibilmente a causa di un cedimento, una delle corde di sicurezza si è rotta, provocando la caduta. 

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118, ma per il 26enne non c’è stato nulla da fare. 

Presenti anche le forze dell’ordine – in particolare la Polizia di Stato e la Scientifica – che hanno transennato l’area per consentire i rilievi tecnici, insieme agli ispettori dello Spesal (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro), incaricati di avviare le indagini sulle condizioni di sicurezza e il rispetto delle normative in materia. 

Al momento non è stato reso noto il nome della vittima, in attesa dell’avviso ufficiale ai familiari. Come rilevato da fonti investigative, il giovane doveva diventare papà a breve, ma non si esclude alcuna conferma ufficiale in merito. 

Le indagini proseguiranno per chiarire con precisione le cause del cedimento della corda e verificare se tutte le procedure e i dispositivi di sicurezza fossero conformi alla normativa vigente.

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Cronaca

L’assessore regionale Delli Noci si dimette prima dell’interrogatorio

“Ho rassegnato irrevocabilmente le mie deleghe assessorili, grazie alle quali il presidente Emiliano mi ha onorato di rappresentare in questi anni la Regione Puglia in Italia e nel mondo. Mi sono dimesso anche da consigliere regionale”.

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Poco pima che entrasse dai giudici, l’assessore regionale Alessandro Delli Noci rassegna irrevocabilmente le deleghe assessorili e scrive in un post:
“I fatti duri e dolorosi di questi ultimi giorni mi impongono una scelta altrettanto dura e dolorosa.
È dunque con profonda amarezza, ma con convinzione e determinazione, che questa mattina, prima di rendere l’interrogatorio davanti al Giudice, ho rassegnato irrevocabilmente le mie deleghe assessorili grazie alle quali il presidente Emiliano mi ha onorato di rappresentare in questi anni la Regione Puglia in Italia e nel mondo.
Mi sono dimesso anche da consigliere regionale.
Ruoli che ho svolto quotidianamente con passione, impegno, serietà, con il massimo rispetto per le Istituzioni e con la responsabilità di dover e poter governare per il bene della mia comunità, della provincia che mi ha eletto e della Puglia tutta intera.
Una decisione che devo prima di tutto alla serenità della mia famiglia, a Paola, ai miei genitori, ai miei fratelli e soprattutto ai miei figli a cui ho detto di non dubitare mai della mia onestà e a cui ho chiesto perdono per le parole e gli sguardi che subiscono.
Lo devo alla mia comunità politica, al gruppo di Con, ai miei colleghi, a ciascuna delle persone che si è stretta a me, consentendomi di non crollare.
Grazie per l’affetto, per la stima, e grazie per aver voluto rivendicare l’impegno e la passione politica che mi hanno mosso in questi anni.
Lo devo al Presidente Emiliano, alla fiducia conferitami cinque anni fa e confermata oggi in parole di stima e affetto sincero; lo devo agli uffici degli assessorati che ho guidato, ai dirigenti, funzionari e dipendenti, che trasformano le visioni e gli indirizzi politici in atti concreti per rendere la Puglia una regione attiva e al passo coi tempi.
A loro tutto il mio rispetto, la mia stima, a loro la serenità per continuare a fare e bene il proprio lavoro.
È stato un onore lavorare con voi, è stato un onore lavorare ogni giorno, senza sosta, per rendere la mia amata Puglia una regione competitiva e moderna, lavorare per una Regione che, con le sue politiche di sviluppo economico, è divenuta punto di riferimento per tutto il mondo produttivo.
Non posso negare la tristezza e il rammarico per non poter portare a termine i tanti progetti avviati, che mi auguro vedranno in ogni caso la luce nei prossimi giorni: dalle Comunità energetiche alle misure rivolte ai giovani, all’approvazione della Legge che parla di loro attraverso le loro voci, alla Legge sui talenti.
Tutto parte di quella strategia di controesodo pensata per garantire ad ogni giovane pugliese un futuro migliore nella propria terra.
Aspetto che la giustizia faccia il suo corso, con la massima fiducia nei confronti della Magistratura.
Attendo la decisione del Giudice dopo l’interrogatorio di oggi e sono pronto ad affrontare quello che verrà certo della correttezza del mio operato.
A coloro che mi sono vicini e credono in me dico grazie per aiutarmi a rimanere in piedi, con la schiena dritta e lo sguardo lungo”.
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Cronaca

Armi e droga nel mirino dei Baschi Verdi

Smantellata dalla Guardia di Finanza una piantagione di marijuana rinvenute anche pistole, proiettili e munizioni da guerra per kalashnikov AK47, modificate per aumentarne la micidialità

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Nel corso dell’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio, i finanzieri del Comando Provinciale di Lecce hanno svolto nel capoluogo salentino mirate attività finalizzate a contrastare lo spaccio ed il consumo di sostanze stupefacenti.

In tale contesto operativo, le unità specializzate dei Baschi Verdi del Gruppo di Lecce, con il supporto della Sezione Aerea del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di finanza di Bari, hanno individuato, nascosta tra la folta vegetazione nell’agro leccese a ridosso della statale 7 ter, una piantagione di marijuana composta da 93 piante alte fino ad 1,5 metri, per un peso totale di oltre 23 kg, nonché alcuni involucri contenenti complessivamente 190 grammi di marijuana e 53 grammi di cocaina.

Le operazioni di perlustrazione estese ad altre aree vicine, hanno consentito di rintracciare due pistole, di cui una munita di caricatore con 15 colpi risultata rubata, nonché 466 cartucce di vario calibro tra le quali alcune munizioni da guerra per kalashnikov AK47 ed altre (calibro 9×21) modificate per aumentarne la micidialità.

Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro penale nei confronti di ignoti fuggitivi.

Allo stato, è corso specifica attività investigativa per risalire ai responsabili dell’illecito riscontrato.

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