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Tutino- Don Carmine Peluso: tra fede e coscienza

“Quale sarà la via che occorrerà percorrere per ritrovare il gusto della vita? Aristotele sosteneva che l’uomo raggiunge la felicità quando esercita la sua capacità di ragionare”

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Il tempo che stiamo vivendo è caratterizzato da grandi trasformazioni. Ci accorgiamo di questo cambiamento quando, guardandoci dentro, notiamo che i punti di riferimento, attraverso i quali guardavamo al mondo e a noi stessi, ormai sono messi in discussione.


Inoltre politica, economia, lavoro, identità nazionale, non costituiscono più le nostre sicurezze, però ci hanno portato quanto meno, a prendere coscienza delle nostre responsabilità e a curare queste dimensioni al fine di ottenere il rispetto di quelle garanzie sociali che ci permettono di avere una vita dignitosa.


Questa spada di Damocle non ha risparmiato neanche la fede. Prova ne è il saggio “ GRAND DESIGN” di Stephen Hawking, morto il mese scorso, scritto in collaborazione con Leonard Mlodinow, pubblicato in Italia nel 2011, dove l’autore tratta delle teorie scientifiche in grado di dare conto della struttura dell’universo, dichiarando che la teologia è morta perché l’universo si spiega da sé.


D’altro canto, mi accorgo che molte parole che raccontano la nostra fede non hanno più nessuna risonanza nel nostro vissuto quotidiano. Infatti, spesso, le persone non sanno rendere ragione della propria fede.


Tempo fa, mi parlarono di un sondaggio rivolto, se non ricordo male, ai giovani tedeschi che intorno alla domanda su che cosa richiamasse dentro di loro il nome di Dio, in gran numero risposero: il vuoto.


Credo che proprio questo voglia dire il seminarista Matteo, quando nel suo articolo sulla brochure della festa “ MARIA: SPECCHIO DELLA TENEREZZA DI DIO”, dice “…forse che siamo caduti in un’abitudine, una monotonia e ci siamo allontanati da Lei che diciamo di festeggiare?” In effetti, spesso, ascolto discorsi che sottolineano il valore sociale della festa patronale o delle ritualità cristiane, ma si fatica a pensarle come espressioni della propria fede.


Allora la festa diventa, senza sua colpa, il luogo delle nostalgie, il ricordo di un tempo che fu. Essa, sì, ci fa sognare riportandoci indietro a dolci ricordi, ma poi, noi stessi che abbiamo sognato, realizziamo che vita è un’altra cosa e quindi, passati i giorni dell’evento, si riprende con lo stress, il lavoro, le incomprensioni, gli amori, i rimpianti, le gelosie, i dubbi.


Quale sarà la via che occorrerà percorrere per ritrovare il gusto della vita? Aristotele sosteneva che l’uomo raggiunge la felicità quando esercita la sua capacità di ragionare. Si! Oggi si percepisce nella comunicazione popolare la mancanza di un ragionamento rigoroso: la legge naturale ridotta ad un semplice accidente, ad un prodotto della cultura; il sopravvento delle passioni declinate come necessarie all’espressione della libertà umana, senza più quella giusta misura di epicurea memoria, hanno ottenebrato lo spirito dell’uomo.


Il Concilio Vaticano I aveva solennemente dichiarato che Dio si può conoscere con il lume della ragione, ma se essa è stata diminuita perché il sentimentalismo ha preso il sopravvento, la nostra ragione, allora, volerà basso e non andrà oltre il politicamente corretto.

Anche la vita cristiana senza l’apporto della ragione diventa una cosuccia fatta di moralismi e di frasi ad effetto. Pensare la Fede sarà, dunque, per noi cristiani la strada che ci conduce alla felicità, perché scopriremo personalmente che la vita, la nostra vita, non è frutto del caso, ma PENSATA da Dio e, in quanto pensata, AMATA. Scopriremo che la morte non ci è stata imposta da Dio, ma è diventata la necessaria conseguenza di una scelta sconclusionata fatta da Adamo.


Scopriremo che il Cristo si è spinto dentro l’abisso della nostra morte per riconsegnarci la Vita.


In questo modo Dio, il suo mondo, il suo Amore, il suo Figlio, la creazione, il peccato, la Redenzione, la Grazia, Angeli, Demoni, inferno, purgatorio, paradiso, non saranno parole fantasiose, ma parole che raccontano una storia vera. A questa storia ha creduto Maria, diventando piena di Grazia.



 


Il Parroco


Sac. Carmine Peluso


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Dopo 15 anni torna Santa Fumìa

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano….

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Sono trascorsi più di 15 anni, da quando il rione specchiese di Santa Eufemia si è vestito a festa l’ultima volta per onorare la martire cristiana.

Nella serata di sabato 12 luglio ritorna La Festa di Santa Fumìa, evento organizzato, con il sostegno dell’amministrazione comunale, dall’associazione Santa Eufemia che ha ritenuto necessario ritornare alle radici della storia del luogo sacro simbolico con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale e spirituale del territorio.

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano.

Come il culto della santa sia arrivato in Occidente e perché a Specchia, i libri di storia locale non lo riportano.

Nell’anno in corso del Giubileo, questo luogo sacro assume un significato storico, in quanto è poco distante dall’antica Via dei Pellegrini, l’itinerario che i fedeli dei secoli scorsi percorrevano per raggiungere il Santuario di S. Maria di Leuca, oppure in senso contrario, la città santa di Roma, eleggendo la chiesetta a luogo di riposo spirituale e fisico, come testimoniato dagli oggetti antichi ritrovati intorno.

Il programma della serata prevede, alle 19, la celebrazione della santa messa, presieduta da don Antonio Riva, parroco di Specchia. Alle 20, il “Kids Diy!” Creative workshop, a cura di Cicciopasticcio, laboratorio artistico-espressivo per i più piccoli.

Dalle bancarelle collocate nel parchetto della Chiesa di Santa Eufemia, sarà possibile acquistare dei manufatti artigianali e gustare dei prodotti tipici agroalimen-tari dallo stand gastronomico.

Alle 21,30, il concerto di Io te e Puccia, gruppo musicale coordinato dal cuore e dalla mente di Puccia (voce e fisarmonica degli Après La Classe), con Manu Pagliara e Mike Minerva (chitarra e basso dei Bundamove), Gabriele Blandini (tromba di Manu Chao e Bundamove), Gianmarco Serra (batterista degli Après La Classe) ed Edo Zimba (tamburellista degli Zimbaria, e figlio del grande Pino).
L’evento si svolgerà in un clima di rispetto, sobrietà e attenzione al valore del luogo,con l’obiettivo di trasmettere «senso di comunità, radicamento e bellezza» e il rispetto dell’ambiente.
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A Tricase “PROXIMA”: il cibo racconta il territorio

Domani, presso l’ex Mattatoio comunale di Tricase, oggi sede del Laboratorio di Comunità

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Sabato 5 luglio, l’ex Mattatoio comunale di Tricase – oggi sede del Laboratorio di Comunità (in foto durante un precedente Open day) – apre le sue porte per ospitare “PROXIMA – Diffondiamo produzioni di prossimità”, un evento dedicato al cibo sano, locale e accessibile, organizzato nell’ambito del progetto europeo FOOD4HEALTH.

Promosso dal Laboratorio di Comunità di Tricase, in collaborazione con il Comune di Tricase e il CIHEAM Bari, PROXIMA non sarà un semplice open day, ma un’occasione concreta per riflettere – e assaporare – il legame profondo tra alimentazione, territorio, sostenibilità e comunità.

Il programma si apre alle 18:30 con un talk pubblico dedicato alle politiche del cibo, che vedrà la partecipazione di esperti, amministratori locali, rappresentanti di reti e associazioni del territorio. Un confronto aperto su salute, produzione etica, scelte alimentari consapevoli e promozione delle economie locali.

Dalle 19:00, spazio al gusto e alla scoperta:
Mercato agricolo e artigianale con i produttori locali
Mostra pomologica dedicata alla biodiversità
Visite guidate ai laboratori del centro rigenerato

A seguire, dalle 20:00, si terranno laboratori tematici e show cooking, pensati per adulti e bambini, con momenti esperienziali e didattici.

La serata si concluderà alle 21:00 con le degustazioni a base di prodotti locali e a km zero, seguite dall’esibizione del cantautore P40, per chiudere in musica un evento che unisce cultura, cibo e partecipazione.

“Un momento di festa, ma anche di consapevolezza – spiegano gli organizzatori – per far conoscere un luogo rinato e un modello di sviluppo possibile, che parte dalle persone, dalle reti e dai territori”.

L’iniziativa è aperta a tutti: cittadini, famiglie, produttori, curiosi e appassionati di buon cibo. Un invito a scoprire, attraverso il gusto e il dialogo, le potenzialità di una comunità che crede nell’innovazione sociale e nella prossimità come valore.

📍 Info utili
🗓️ Sabato 5 luglio, dalle ore 18:30
📌 Laboratorio di Comunità – Ex Mattatoio, via Marina Serra 53, Tricase
🎟️ Ingresso libero

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Nchiana scindi a Tuglie

Domenica gara podistica 250 atleti correre lungo un percorso cittadino di 9 km. Si svolgerà anche una passeggiata solidale di 4km, a cura dell’associazione donatori di sangue Fidas con il ricavato devoluto in beneficenza

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Terza edizione della ’nchiana scindi, la gara podistica organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica podistica Tuglie, che vedrà oltre 250 atleti correre lungo un percorso cittadino di 9 km.

Appuntamento domenica 6 luglio, a partire dalle 19,30.

Insieme alla gara competitiva si svolgerà anche una passeggiata solidale di 4km, a cura dell’associazione donatori di sangue Fidas.

«L’intero ricavato di questa camminata sarà devoluto in beneficenza», dichiara il presidente dell’ asd podistica, Francesco Caputo, «crediamo che lo sport debba anche essere uno strumento di solidarietà e vicinanza concreta. La nostra associazione è anche amicizia, divertimento, armonia: questo è lo spirito che ci unisce e guida in tutte le manifestazioni che organizziamo, a cui partecipiamo con entusiasmo e dedizione».

Ritrovo per la partenza in piazza Garibaldi; il percorso di 9 km si snoderà tra le strade principali di Tuglie e comprenderà alcune arterie che collegano la collina di Montegrappa, particolarmente suggestive all’ora del tramonto per il panorama di cui si potrà godere.

«La nchiana scindi non è solo una gara, è anche la celebrazione della forza, della resilienza e dell’amore per lo sport», afferma Chiara Boellis, assessora allo sport di Tuglie, «ogni passo fatto sarà una testimonianza dell’impegno, della preparazione e della capacità di superare i propri limiti».

Al termine del percorso saranno premiati: il primo atleta giunto al traguardo maschile e femminile, i primi cinque atleti di tutte le categorie FIDAL previste M/F) per le categorie allievi, juniores e promesse: unico gruppo), gli atleti che raggiungeranno il traguardo nelle posizioni: 50ª, 100ª, 150ª, e così via, fino alla fine della classifica e le prime tre società con il maggior numero di arrivati, sia maschili che femminili.

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