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Attualità

Botrugno: “Sul forno solo menzogne”

Le società Altair srl, Edilver srl e Futurcrem srl attaccano il Movimento Civico ApertaMente, che a spada tratta si oppone al progetto: “Sbandierano dati falsi facendo leva sulla credulità popolare”

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Non passa giorno, a Botrugno, senza che si parli del realizzando tempio crematorio.


Le società Altair srl, Edilver srl e Futurcrem srl, prendono la parola per smentire alcune dichiarazioni circolate in merito al loro progetto: “Ci vediamo costretti a intervenire sulle polemiche degli ultimi giorni da parte del movimento civico Apertamente di Botrugno che in maniera strumentale e menzognera inveisce contro il nostro progetto che invece rispetta i rigidi parametri dettati dai regolamenti nazionali e sovranazionali in materia di emissioni“.


È gioco facile“, pungono, “fomentare il popolo con argomentazioni che cavalcano eventuali danni alla salute provocati da fantomatiche emissioni nocive, ed è tanto facile quanto indegno, nonché penalmente rilevante, soggiogare le persone magari per finalità politiche. Come già detto il Salento è sprovvisto di un impianto crematorio a servizio dei cittadini ai quali è così precluso il diritto alla cremazione che resta sempre e comunque una scelta personale da rispettare. Proprio a loro è indirizzato il tempio, a chi sceglie la cremazione come ultimo atto della propria esistenza terrena“.


“Fanno disinformazione”


L’accusa che le tre società muovono nei confronti del movimento ApertaMente riguarda anche la corretta informazione sul progetto: “ApertaMente dimostra di non conoscerne affatto le peculiarità perché, come è dato leggersi sugli organi di stampa, fa ancora riferimento alla proposta iniziale di project financing quando invece è disponibile a tutti il progetto con le migliorie apportate dalla partecipazione al bando.


All’apertura delle buste di gara erano sempre presenti i componenti del movimento Apertamente i quali hanno avuto modo di constatare le migliorie presentate. Invece oggi sbandierano dati falsi e tendenziosi, a quale scopo? Infatti, il 4% di royalty per il Comune è diventato 7,5%, i 30 anni di affidamento sono scesi a 25, i botrugnesi (nonché altri cittadini convenzionati) pagheranno l’80% in meno della tariffa di cremazione. Il cimitero esistente verrà dotato di servizi igienici oggi inesistenti, di un impianto fotovoltaico che abbatterà i costi delle lampade votive e di altre migliorie consultabili pubblicamente. I benefici economici del Comune andranno ben oltre i 15.000,00 euro fino a raggiungere e superare i 70mila euro annui, soldi destinati al bene dell’intera comunità, anche di coloro che oggi falsificano i dati oggettivi a proprio uso e consumo.


“Un abuso della credulità popolare”

Per Altair srl, Edilver srl e Futurcrem srl quello del Movimento Civico ApertaMente è un “abuso della credulità popolare che, oltre a essere deprecabile dal punto di vista morale, è anche passibile di sanzione amministrativa; diffondere paure su fantomatiche emissioni pericolose non vuol dire rendere un buon servizio alla comunità ma instaurare timori senza fondamento che potrebbero bloccare il naturale sviluppo del territorio e turbarne l’ordine costituito.


I templi crematori sono presenti in tutto il mondo da decenni e non hanno mai destato preoccupazioni tra i residenti (altrimenti non si sarebbero diffusi così tanto) e resta un handicap il fatto che il salento ne sia ancora sprovvisto.


Il movimento Apertamente è stato rassicurato dal Sindaco dott. Barone, primario del reparto di pneumologia dell’ospedale di Tricase, circa l’assenza di possibili ricadute ambientali negative, oltretutto il progetto esecutivo nascerà da un tavolo tecnico ampiamente partecipato, voluto e votato all’unanimità anche dal movimento durante un consiglio comunale aperto.


“Discutiamone correttamente”


E concludono con un invito: “Invitiamo il movimento civico Apertamente a una discussione seria sui reali contenuti del progetto e li diffidiamo a non continuare sulla via delle menzogne e del terrore, specialmente quando parlano di cancro. Le malattie sono una cosa seria da non sbandierare al momento del bisogno politico. La ragione è ciò che differenzia noi dagli animali, cerchiamo di utilizzarla“.


Attualità

Forno crematorio a Caprarica di Lecce? «Si valutino benefici e costi»

Il consigliere regionale Basile (FdI), a margine della Commissione Ambiente: «Non esiste un’emergenza tumulazioni, quindi, non vedo benefici a fronte dei “costi” ambientali»

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Continua a far discutere la possibile realizzazione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce.

Questa volta registriamo l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Dino Basile, a margine della riunione della Commissione Ambiente

«La scelta della cremazione è una scelta personale, a volte dettata anche da motivi economici», premette Basile, «quindi non si può essere a favore o contro la pratica funeraria, ma è evidente che la costruzione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce, una comunità di poco più di 2.200 persone, qualche riflessione su costi e benefici la impone».

Dino Basile (FdI)

«Oggi in Commissione Ambiente», racconta, «non è stato neppure possibile entrare nel merito del possibile inquinamento, perché l’ARPA ha sostenuto di non aver ancora visionato il progetto, ma ci siamo soffermati sugli aspetti legislativi esistenti, ma mai attuati».

Nel 2008, infatti, il Consiglio regionale approvò una legge in in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri, che prevedeva l’adozione di un programma che definiva anche la localizzazione dei forni crematori, in assenza di questa, però, e nonostante siano passati 17 anni, la richiesta di costruire nuovi impianti è andata avanti in molti centri pugliesi, un po’ a macchia di leopardo.

«Difficile, nel caso di Caprarica», aggiunge il consigliere regionale, «limitarsi a sollecitare l’attuazione di una legge regionale, che pure è necessaria. In questo caso ci sarebbe da chiedersi: se i costi di dover sopportare nelle vicinanze del centro abitato i fumi (anche controllati) della cremazione siano giustificati a fronte di una situazione dove non vi è un’emergenza tumulazione, visto che mi risulta che vi siano loculi a sufficienza per ospitare nuovi decessi».

Insomma, peer dirla come Basile, sarebbero giustificati solo laddove vi è un’emergenza: «Faccio un esempio: io non sono favorevole (tout-court) ai dissalatori, perché andrebbe fatta una programmazione ma, di fronte a un’emergenza, per alleviare la sete degli agricoltori, sarei favorevole anche alla costruzione. In questo caso, però, chiediamocelo: vi è un’emergenza?».

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Seconda Giornata della Legalità a Marittima

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Riceviamo e pubblichiamo

🎗 2^ GIORNATA DELLA LEGALITÀ 🎗
📍 Presso il giardino della Bottega Equo-Solidale Marittima
📅 18 Luglio 2025
🕣 Ore 20:30

Ci ritroviamo insieme per ricordare la Strage di Via D’Amelio e per rinnovare il nostro impegno collettivo per la giustizia, la memoria e la legalità.

🌱 Interverranno: 🔹 Avv. Francesco Capezza – Responsabile presidio Libera di Casarano
🔹 Nadia Rizzello – Presidente Associazione Angelica Pirtoli

✨ Al termine della serata, condivideremo un piccolo rinfresco con prodotti provenienti dalle terre confiscate alla mafia – un gesto semplice, ma potente, che parla di riscatto e speranza.

Vi aspettiamo per fare memoria, costruire coscienza, e tessere insieme una comunità più libera.

📬 Info: esmarittima@libero.it
📞 338 7768095

Con il patrocinio della Pro Loco Acquaviva Marittima, del Comune di Diso e del Coordinamento Libera Lecce.

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Terzo Settore, c’è la legge regionale

Ritenuta una delle più evolute d’Italia per principi e valori. Gli oltre 8.600 enti, 45mila operatori e 250mila volontari, hanno ottenuto il riconoscimento di attori primari nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni

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Giornata storica quella di ieri per il Terzo Settore pugliese!

Con l’approvazione della Legge regionale, a detta di molti, una delle più evolute d’Italia per i principi e i valori che in essa sono inverati, il Terzo Settore, con i suoi oltre 8.600 enti, gli oltre 45mila operatori e 250mila volontari, ha ottenuto il riconoscimento di attore primario nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni.

Si potranno, finalmente, superare approcci emergenziali e categorizzanti e restituire centralità alle persone, ai loro affetti, alle reti di riferimento, e soprattutto al diritto di progettare la vita di individui e comunità, secondo i propri tempi, desideri e condizioni.

Questa legge proietta il Terzo Settore dentro una più ampia dimensione del welfare.

Esso diventa principio attivo nel legare le relazioni tra cittadini, istituzioni, attori economici e territori in un’alleanza generativa, fondata sulla corresponsabilità e sull’amministrazione condivisa.

Il Forum del Terzo Settore Puglia esprime profonda soddisfazione per un traguardo che impegna i volontari a contribuire con ancora maggiore convinzione alla definizione delle linee guida sull’amministrazione condivisa, quale strumento fondamentale per rendere la legge pienamente attuativa e realmente trasformativa.

Perché, insomma, non resti solo una delle tante buone intenzioni o promessa non mantenuta.

Al Forum del Terzo Settore della Puglia aderiscono: ACLI, A.D.A., Adiconsum,  AGESCI, AICS, ANFFAS,  ANOLF, ANPAS, ANSPI, ANTEAS, ARCI, ASC, ASI, AUSER, AVO, CNCA, Comunità Emmanuel, Confcooperative Federsolidarietà, Consorzio Opus, CRI Croce Rossa Puglia, CSAIN, CSEN, CSI, ENDAS, Fidas, GRUPPI Vincenziano, Italia Nostra, Legacoop Sociali, Legambiente, MCL Movimento Cristiano Lavoratori, MODAVI, UISP, Uneba, UNPLI Pro Loco Puglia.

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