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Approfondimenti

Un divieto non fa integrazione

I presidi di 4 scuole superiori della provincia dicono la loro sui canti natalizi vietati nella scuola di Rozzano. Ad intervistarli, i ragazzi del Liceo Stampacchia di Tricase in un progetto alternanza scuola-lavoro

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Nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro, la nostra Redazione ha goduto in questi ultimi giorni dell’entusiasmo di alcuni ragazzi del Liceo Classico/Scientifico “Stampacchia”di Tricase. Gli studenti hanno toccato con mano la vita di redazione. Abbiamo anche dato loro il compito, con la nostra supervisione, di redigere delle inchieste come dei veri e propri giornalisti. A Diana Volpe, Paolo Martella, Michele Wilde, Carlo Vallo, Alessia Chiuri, Matteo De Giorgi, Michele Rossi, Francesco Casciaro,

Carlotta Ruberto, Luigi Ruberto, Alessandro Amico (III A e III B Liceo Classico – nella foto), seguiti dalla

professoressa Apollonia Chiarello, il compito di interpellare alcuni dirigenti scolastici della provincia di Lecce e chiedere loro un parere sul divieto ai “suoi” ragazzi, da parte del preside di un Istituto Comprensivo di Rozzano (MI), di preparare e portare in scena uno spettacolo di canti natalizi. Il tutto in nome dell’integrazione. Agli studenti hanno risposto i seguenti dirigenti scolastici: Loredana Di Cuonzo (Liceo Classico “G. Palmieri”Lecce), Anna Lena Manca (Professionale “Don Tonino Bello” Tricase-Alessano),

Luigi Martano (Alberghiero Otranto e Liceo Artistico Poggiardo) e Chiara Vantaggiato  (IISS “G. Salvemini” Alessano).

Pur interpellati, non hanno invece ritenuto opportuno dare il loro contributo alla discussione: Paolo Aprile (Alberghiero Santa Cesarea), Annarita Corrado (Classico Da Vinci di Maglie) Gabriella Margiotta (Liceo Capece di Maglie) e Maria Rita Meleleo (Classico Colonna, Galatina).


“Tu scendi dalle stelle” e “Adeste fideles” non si devono cantare! Lo ha deciso il dirigente scolastico di un

Istituto comprensivo di Rozzano, in provincia di Milano “nel rispetto delle minoranze religiose”. Stessa motivazione che lo aveva portato ad inizio anno a rifiutare la richiesta di alcuni genitori di appendere il crocifisso nelle aule. Ovviamente la decisione di quel dirigente scolastico ha acceso la discussione in un momento in cui la tensione è alle stelle, dopo i noti accadimenti di Parigi, e l’integrazione è più che mai un argomento dibattuto. Abbiamo chiesto ad alcuni dirigenti scolastici del Salento come si sarebbero comportati

fossero stati al posto del loro collega milanese e più in generale di fornirci il loro parere.


“Conoscenza reciproca non divieti”


Decisa la risposta di Luigi Martano (d.s. Alberghiero Otranto e Liceo Artistico Poggiardo): “Assolutamente

non proibirei i canti di Natale a scuola. Fanno parte della tradizione del nostro Paese, al massimo li integrerei con canzoni di carattere religioso interculturale. La nostra scuola vive esempi quotidiani di integrazione, grazie alla presenza di alcuni alunni provenienti da altri Paesi. Questo processo va favorito con lo scambio di conoscenza reciproca delle culture. Un piccolo esempio: alcuni studenti, confrontando i nomi degli animali in dialetto salentino e in marocchino, hanno scoperto che gatto si dice in entrambi i casi musciu. Questo potrebbe indicare la mescolanza delle lingue e l’appartenenza ad una sola realtà”.

“Si educhi alla bellezza dell’incontro”


Per Anna Lena Manca (d.s. IISS “Don Tonino Bello” Tricase e Alessano), “è necessario vivere la situazione per poter comprendere bene le motivazioni che hanno portato il dirigente di Rozzano ad assumere quei  provvedimenti. Posso comunque dire che mi sarei comportata in modo differente. Abbiamo necessità di coesione nel rispetto dei diritti ma anche dei doveri di ognuno. Le guerre di religione non dovrebbero più avere

cittadinanza. Sarebbe a mio avviso molto interessante uno studio approfondito della storia delle religioni per poter effettuare un approccio sistemico e olistico, cercando sempre di educare alla bellezza dell’incontro con chi è diverso da noi per cultura, credo e colore della pelle”. E conclude con un monito: “Parigi mai più!”.


“Il dialogo presuppone identità”


Sulla stessa lunghezza d’onda Chiara Vantaggiato (d.s. IISS “G. Salvemini” Alessano): “Non penso che non presentarsi per quello che si è, aiuti la reciproca conoscenza. Nel nostro Salento, da decenni, si festeggia il Natale mettendo insieme le varie tradizioni, i diversi canti ed i diversi culti. Lecce ha per molti anni celebrato il

Natale dei Popoli ed iniziative analoghe si sono poi diffuse nell’intera provincia. Lavoro ad Alessano e vivo a Tricase, luoghi entrambi che hanno conosciuto il Profeta della convivialità delle differenze (Don Tonino Bello, Ndr), in un’idea nella quale la diversità, anche religiosa, non costituisce ostacolo ma momento di arricchimento e di gioia. Ogni dialogo presuppone una identità che non deve essere intesa come imposizione ma come conoscenza. Pertanto”, precisa, “non condivido la scelta del collega di Rozzano anche se mi sembra essere, più che una provocazione, la risposta ad una problematica complessa. Ma proprio perché complessa deve essere inquadrata in un più ampio discorso di dialogo e di integrazione. Una scuola è chiamata a rispettare la cultura nella quale opera, laicamente ma non avulsa dal contesto, anche di tradizioni, nel quale è inserita. Il rispetto delle minoranze è sacrosanto”, conclude la dirigente, “ma rispetto non può mai voler dire soffocare la propria identità”.


“Tolleranza non è rinuncia”


Secondo Loredana Di Cuonzo (d.s. Liceo Classico “G. Palmieri” Lecce) “la situazione di Rozzano è inquadrabile tra quelle eccezionali. Il collega ha sottolineato che nel corso dello spettacolo dello scorso anno i ragazzi musulmani sono scesi dal palco. È proprio questo il segnale della eccezionalità. Probabilmente la

costruzione di quello spettacolo doveva essere pensata con l’idea di una inclusione anche di chi non ha la stessa confessione religiosa. Una costruzione rispettosa della diversità, con un percorso condiviso, finalizzato al dialogo e al rispetto reciproco. Tolleranza non significa rinunciare, assumendo una posizione neutra che annulla le differenze. Dobbiamo lavorare per ciò che abbiamo in comune per costruire la tolleranza su ciò che è differente”. La preside propone quindi un’ipotetica soluzione che a Rozzano si sarebbe potuta adottare: “Si poteva fare una prima parte del concerto comune, una pausa, il tempo per i ragazzi di fede diversa di lasciare tra gli applausi il palco, e continuazione del concerto. L’idea che deve prevalere è aprire al dialogo, alla accettazione della ricchezza che viene da pensieri diversi. Una frase che trovo molto bella è quella di Rumi, poeta sufi: “La verità è uno specchio caduto dalle mani di Dio ed andato in frantumi: ogni pezzo restituisce a chi lo tiene una parte di verità». Dobbiamo imparare, tutti, ad accettare, che siamo portatori di una parte di verità”. Parti di verità che hanno anche molto in comune: invece di trovare le differenze, dobbiamo lavorare per ciò che abbiamo in comune per costruire la tolleranza su ciò che è differente”.


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Dopo 15 anni torna Santa Fumìa

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano….

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Sono trascorsi più di 15 anni, da quando il rione specchiese di Santa Eufemia si è vestito a festa l’ultima volta per onorare la martire cristiana.

Nella serata di sabato 12 luglio ritorna La Festa di Santa Fumìa, evento organizzato, con il sostegno dell’amministrazione comunale, dall’associazione Santa Eufemia che ha ritenuto necessario ritornare alle radici della storia del luogo sacro simbolico con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale e spirituale del territorio.

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano.

Come il culto della santa sia arrivato in Occidente e perché a Specchia, i libri di storia locale non lo riportano.

Nell’anno in corso del Giubileo, questo luogo sacro assume un significato storico, in quanto è poco distante dall’antica Via dei Pellegrini, l’itinerario che i fedeli dei secoli scorsi percorrevano per raggiungere il Santuario di S. Maria di Leuca, oppure in senso contrario, la città santa di Roma, eleggendo la chiesetta a luogo di riposo spirituale e fisico, come testimoniato dagli oggetti antichi ritrovati intorno.

Il programma della serata prevede, alle 19, la celebrazione della santa messa, presieduta da don Antonio Riva, parroco di Specchia. Alle 20, il “Kids Diy!” Creative workshop, a cura di Cicciopasticcio, laboratorio artistico-espressivo per i più piccoli.

Dalle bancarelle collocate nel parchetto della Chiesa di Santa Eufemia, sarà possibile acquistare dei manufatti artigianali e gustare dei prodotti tipici agroalimen-tari dallo stand gastronomico.

Alle 21,30, il concerto di Io te e Puccia, gruppo musicale coordinato dal cuore e dalla mente di Puccia (voce e fisarmonica degli Après La Classe), con Manu Pagliara e Mike Minerva (chitarra e basso dei Bundamove), Gabriele Blandini (tromba di Manu Chao e Bundamove), Gianmarco Serra (batterista degli Après La Classe) ed Edo Zimba (tamburellista degli Zimbaria, e figlio del grande Pino).
L’evento si svolgerà in un clima di rispetto, sobrietà e attenzione al valore del luogo,con l’obiettivo di trasmettere «senso di comunità, radicamento e bellezza» e il rispetto dell’ambiente.
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A Tricase “PROXIMA”: il cibo racconta il territorio

Domani, presso l’ex Mattatoio comunale di Tricase, oggi sede del Laboratorio di Comunità

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Sabato 5 luglio, l’ex Mattatoio comunale di Tricase – oggi sede del Laboratorio di Comunità (in foto durante un precedente Open day) – apre le sue porte per ospitare “PROXIMA – Diffondiamo produzioni di prossimità”, un evento dedicato al cibo sano, locale e accessibile, organizzato nell’ambito del progetto europeo FOOD4HEALTH.

Promosso dal Laboratorio di Comunità di Tricase, in collaborazione con il Comune di Tricase e il CIHEAM Bari, PROXIMA non sarà un semplice open day, ma un’occasione concreta per riflettere – e assaporare – il legame profondo tra alimentazione, territorio, sostenibilità e comunità.

Il programma si apre alle 18:30 con un talk pubblico dedicato alle politiche del cibo, che vedrà la partecipazione di esperti, amministratori locali, rappresentanti di reti e associazioni del territorio. Un confronto aperto su salute, produzione etica, scelte alimentari consapevoli e promozione delle economie locali.

Dalle 19:00, spazio al gusto e alla scoperta:
Mercato agricolo e artigianale con i produttori locali
Mostra pomologica dedicata alla biodiversità
Visite guidate ai laboratori del centro rigenerato

A seguire, dalle 20:00, si terranno laboratori tematici e show cooking, pensati per adulti e bambini, con momenti esperienziali e didattici.

La serata si concluderà alle 21:00 con le degustazioni a base di prodotti locali e a km zero, seguite dall’esibizione del cantautore P40, per chiudere in musica un evento che unisce cultura, cibo e partecipazione.

“Un momento di festa, ma anche di consapevolezza – spiegano gli organizzatori – per far conoscere un luogo rinato e un modello di sviluppo possibile, che parte dalle persone, dalle reti e dai territori”.

L’iniziativa è aperta a tutti: cittadini, famiglie, produttori, curiosi e appassionati di buon cibo. Un invito a scoprire, attraverso il gusto e il dialogo, le potenzialità di una comunità che crede nell’innovazione sociale e nella prossimità come valore.

📍 Info utili
🗓️ Sabato 5 luglio, dalle ore 18:30
📌 Laboratorio di Comunità – Ex Mattatoio, via Marina Serra 53, Tricase
🎟️ Ingresso libero

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Nchiana scindi a Tuglie

Domenica gara podistica 250 atleti correre lungo un percorso cittadino di 9 km. Si svolgerà anche una passeggiata solidale di 4km, a cura dell’associazione donatori di sangue Fidas con il ricavato devoluto in beneficenza

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Terza edizione della ’nchiana scindi, la gara podistica organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica podistica Tuglie, che vedrà oltre 250 atleti correre lungo un percorso cittadino di 9 km.

Appuntamento domenica 6 luglio, a partire dalle 19,30.

Insieme alla gara competitiva si svolgerà anche una passeggiata solidale di 4km, a cura dell’associazione donatori di sangue Fidas.

«L’intero ricavato di questa camminata sarà devoluto in beneficenza», dichiara il presidente dell’ asd podistica, Francesco Caputo, «crediamo che lo sport debba anche essere uno strumento di solidarietà e vicinanza concreta. La nostra associazione è anche amicizia, divertimento, armonia: questo è lo spirito che ci unisce e guida in tutte le manifestazioni che organizziamo, a cui partecipiamo con entusiasmo e dedizione».

Ritrovo per la partenza in piazza Garibaldi; il percorso di 9 km si snoderà tra le strade principali di Tuglie e comprenderà alcune arterie che collegano la collina di Montegrappa, particolarmente suggestive all’ora del tramonto per il panorama di cui si potrà godere.

«La nchiana scindi non è solo una gara, è anche la celebrazione della forza, della resilienza e dell’amore per lo sport», afferma Chiara Boellis, assessora allo sport di Tuglie, «ogni passo fatto sarà una testimonianza dell’impegno, della preparazione e della capacità di superare i propri limiti».

Al termine del percorso saranno premiati: il primo atleta giunto al traguardo maschile e femminile, i primi cinque atleti di tutte le categorie FIDAL previste M/F) per le categorie allievi, juniores e promesse: unico gruppo), gli atleti che raggiungeranno il traguardo nelle posizioni: 50ª, 100ª, 150ª, e così via, fino alla fine della classifica e le prime tre società con il maggior numero di arrivati, sia maschili che femminili.

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