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Community Library – Street Art – Punti Cardinali, Poggiardo si presenta

La Biblioteca di Comunità, un contenitore di progetti per la valorizzazione delle risorse culturali, naturali e umane di Poggiardo e Vaste. Inaugurazione sabato pomeriggio

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Sabato 27 maggio, alle ore 17:30, presso il Palazzo della Cultura di Piazza Umberto I, l’amministrazione Comunale di Poggiardo presenterà tre progetti finanziati dalla Regione Puglia e incentrati sulla valorizzazione delle risorse culturali, naturali e umane di Poggiardo e Vaste: Community Library – Street Art – Punti Cardinali.


L’inaugurazione verrà effettuata dal Presidente della Giunta Regionale della Puglia Michele Emiliano. Parteciperanno Roberto Marti, Presidente Commissione Cultura del Senato, Loredana Capone, presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Sebastiano LEO, assessore Regione Puglia e Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce.


La Community Library è un contenitore culturale ubicato nel Palazzo della Cultura di Piazza Umberto I a Poggiardo.


Con il progetto Biblioteca Comunale. Palazzo della Cultura – Poggiardo”, avviato dalla precedente amministrazione comunale e finanziato dalla Regione Puglia con i fondi del POR 2013-2020, viene realizzato un nuovo concept di contenitore culturale, aperto verso la comunità e fortemente orientato al futuro, con il racconto di tre temi fortemente legati al territorio.


STORIE DEI GUARINI


La presenza della famiglia Guarini “accompagna” la comunità a scoprire un tratto identitario finora poco conosciuto e valorizzato; la presenza dell’archivio di famiglia arricchisce le possibilità di conoscere da vicino le storie di questa nobile famiglia, che ha legato il proprio nome alla Città di Poggiardo.


GROTTE CARSICHE


L’immersione nelle viscere della terra racconta di stalattiti e stalagmiti di cui finora si è soltanto sentito parlare ma mai potuto goderne visivamente.


STORIE DI SANTI



  • Santi Alfio, Filadelfio e Cirino e i loro genitori Vitalio e Benedetta, nati e vissuti a Vaste prima di salire agli onori degli altari della Chiesa cattolica dopo il martirio avvenuto a Lentini, in Sicilia, nel 253.

  • San Giuseppe da Copertino, la cui ordinazione sacerdotale è avvenuta nella Chiesa parrocchiale di Poggiardo nel 1628.



Il progetto di Street Art “Santi Lumi esalta una tradizione popolare tipica dei Comuni del Salento: le festività religiose e civili dedicate ai Santi della Chiesa cattolica. I Santi e le Luminarie danno il nome al progetto Santi Lumi, finanziato dalla Regione Puglia con i fondi del POR Puglia 2014-2020.


Santi Lumi a Poggiardo e Vaste conduce a due storie che rendono particolari queste località.


Poggiardoè legata a San Giuseppe da Copertino: il “Santo dei Voli”, Patrono degli Studenti e Protettore degli aviatori cattolici statunitensi, è stato ordinato Sacerdote a Poggiardo nel 1628.

Con il progetto “Santi Lumi” è stato realizzato un murales dedicato a San Giuseppe da Copertino, realizzato dagli artisti Frank Lucignolo e Frank Crash in Via Pietro Siciliani a Poggiardo, nel quale il Santo è rappresentato in volo sopra le Chiese di Poggiardo, Copertino (Città natale del Santo) e Osimo Città delle Marche dove sono conservate le spoglie mortali del Santo.


I Santi Alfio, Filadelfio e Cirino, con i loro genitori Vitalio e Benedetta, sono nati a Vaste (frazione di Poggiardo) e martirizzati nel 253 a Lentini, in Sicilia. Sono numerosi i Comuni siciliani legati a Vaste nel nome dei 3 Santi Martiri, a cui si aggiungono alcune città sparse per il mondo: Australia (Sydney, Brisbane, Silkwood, Stanthorpe), Stati Uniti d’America (Lawrence, Omaha, Swedesboro) e Kosovo (Pristina).


L’Assessorato al Turismo della Regione Sicilia ha riconosciuto “La Via dei tre Santi”, cammino turistico-escursionistico dedicato ai Santi di Vaste.


Con il progetto “Santi Lumi” è stato realizzato un murales loro dedicato, realizzato dall’artista Antonio Chiarello in Via Gabriele D’Annunzio a Vaste.


Due luminarie completano il progetto, attuato dall’azienda Arte Amica: la prima è collocata all’interno del Palazzo della Cultura, la seconda è parte integrante del murales di Vaste.


 POGGIARDO LAVORO AL CENTRO


Un’idea progettuale del Comune di Poggiardo che si prefigge l’obiettivo di rafforzare l’inclusione sociale e il sostegno delle persone nell’individuazione e nella realizzazione di un progetto professionale e formativo. L’obiettivo principale è di costruire un PATTO TERRITORIALE volto alla realizzazione di azioni di politica attiva, raccolta dei fabbisogni occupazionali e formativi del territorio, informazione, orientamento e matching domanda-offerta di lavoro, coinvolgendo sistemi produttivi locali, aziende e imprese.


Il progetto, finanziato con i fondi del POR PUGLIA 2014-2020, prevede tre azioni:


1) ORIENTATION LABS


I laboratori verranno realizzati attraverso attività aggregative in presenza per classi omogenee e con l’utilizzo di metodologie didattiche attive, esperienziali e multimediali al fine di promuovere un nuovo modello di orientamento sperimentale.


2) JOB DAYS


Giornate di orientamento al lavoro finalizzate ad aumentare le opportunità di inserimento o reinserimento lavorativo dei partecipanti, accrescere la cultura d’impresa e del lavoro, migliorare la percezione dell’importanza del lavoro e del rispetto delle regole.


3) ORIENTATION DESK


SPORTELLO DI ORIENTAMENTO, spazio in cui istruzione, formazione e lavoro vengono messe in rete per soddisfare le esigenze del cittadino in tema di lavoro. L’Orientation Desk è uno sportello di accoglienza e orientamento per far sì che ognuno venga supportato nell’affrontare il processo di scelta in maniera efficace ed in linea con le proprie attitudini, competenze e capacità professionali.


 


 


Alessano

In Marcia per la Pace, sulla via di don Tonino Bello

In programma domani con partenza alle 9,30. Seguirà un percorso simbolico: dalla casa natale dell’indimenticato “Vescovo col Grembiule”, fino alla sua tomba. Alla manifestazione promossa dalla CISL di Lecce in collaborazione con il Comune di Alessano, la Fondazione Don Tonino Bello prenderanno parte anche gli studenti di scuola media e delle superiori del territorio

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Nell’ambito della “Maratona per la Pace“, iniziativa di mobilitazione nazionale, in programma una manifestazione ad Alessano, paese natale di Don Tonino Bello, indimenticato vescovo e profeta di pace.

L’evento, promosso dalla CISL di Lecce in collaborazione con il Comune di Alessano, la Fondazione Don Tonino Bello e le istituzioni scolastiche del territorio, è in programma per domani, mercoledì 6 novembre e intende lanciare un chiaro messaggio di rifiuto ad ogni forma di conflitto e violazione dei diritti umani.

Alle 9,30 prenderà il via la Marcia per la Pace che seguirà un percorso simbolico: dalla casa natale di don Tonino fino alla sua tomba.

Un cammino che vuole onorare la memoria e l’eredità spirituale del Vescovo, grande testimone dei princìpi di fratellanza tra i popoli e rispetto della dignità umana.

Il tutto con la partecipazione attiva degli studenti di scuola media e delle superiori del territorio, coinvolti in prima persona in un momento di riflessione e impegno civico.

Il programma prevede: alle 9,30 l’avvio della marcia dalla casa natale di don Tonino Bello; alle 10,30 i saluti istituzionali del sindaco di Alessano Osvaldo Stendardo, dei dirigenti scolastici Salvatora Accogli (Istituto comprensivo di Alessano), Anna Lena Manca (I.I.S.S. Don Tonino Bello – Liceo Artistico Nino Della Notte di Tricase AlessanoPoggiardo) e Chiara Vantaggiato (I.I.S.S. G. Salvemini di Alessano).

Alle 11,20, introduzione all’evento a cura di Ada Chirizzi, Segretario Generale CISL Lecce e Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione don Tonino Bello.

Alle 11,30 il momento clou dell’iniziativa con la toccante testimonianza di don Salvatore Leopizzi di Pax Christi, che condividerà il suo percorso e la sua esperienza al fianco di don Tonino Bello, il pastore scomodo che marciò contro la guerra (marcia pacifista su Sarajevo 1992 – foto in fondo alla pagina), offrendo una preziosa lezione di impegno per la pace.

L’evento si pone come un momento fondamentale per costruire la pace “stando in piedi“, come ricordava Don Tonino Bello: «Occorre, forse, una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un “dato”, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il “prodotto” di un impegno. Non un nastro di partenza, ma una situazione di arrivo».

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Il loro grido è la mia voce – Poesie da Gaza a Casarano

Reading poetico con la partecipazione straordinaria di Nabil Bey Salameh, voce dei Radiodervish. Sabato 8 novembrem alle 19, 30, nella Galleria Percorsi d’Arte

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La poesia come atto di resistenza.

La forza delle parole come tentativo di salvezza.

È da questa convinzione che nasce l’incontro dedicato al libro Il loro grido è la mia voce – Poesie da Gaza, che si terrà sabato 8 novembre, alle ore 19,30, presso la Galleria Percorsi d’Arte di Casarano.

Un reading poetico con la partecipazione straordinaria di Nabil Bey Salameh (foto in evidenza in alto), voce dei Radiodervish, che dialogherà con il giornalista Antonio Portolano (founder e direttore responsabile di UnoGenio e collaboratore del Nuovo Quotidiano di Puglia).

Marilena Cataldini, Davide Bruno e Loredana Manco si alterneranno nella lettura dei testi, in un intreccio di voci, suoni e silenzi che darà corpo a un racconto corale: quello dei poeti di Gaza.

Le trentadue poesie raccolte nel volume sono state scritte in gran parte dopo il 7 ottobre 2023, nel cuore della tragedia palestinese, in condizioni di estrema precarietà: poco prima di essere uccisi dai bombardamenti, come ultima preghiera o testamento poetico (Abu Nada, Alareer); mentre si fugge dalla propria casa (al-Ghazali); o da una tenda, in un campo profughi dove si muore di freddo e di bombe (Elqedra).

Come scrive lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione: «Scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata».

E ancora: «Queste poesie sono a volte dirette, altre volte metaforiche, estremamente concise o leggermente tortuose, ma è impossibile non cogliere il grido di protesta per la vita e la rassegnazione alla morte, inscritte in una cartografia disastrosa che Israele ha tracciato sul terreno».

Nabil Bey Salameh, traduttore e curatore dell’antologia, afferma: «Questa raccolta non è solo un lamento. È un invito a vedere, a sentire, a vivere. Le poesie portano con sé il suono delle strade di Gaza, il fruscio delle foglie che resistono al vento, il pianto dei bambini e il canto degli ulivi. Sono una testimonianza di vita, un atto di amore verso una terra che non smette di sognare la libertà. In un mondo che spesso preferisce voltare lo sguardo, queste poesie si ergono come fari, illuminando ciò che rimane nascosto».

Un incontro di parole, memoria e testimonianza per dare voce ai giovani poeti di Gaza, i cui versi risuonano come un grido collettivo contro il silenzio e l’indifferenza del mondo. Attraverso la lettura e la riflessione, Il loro grido è la mia voce diventa un invito a riconoscere la parola come resistenza e la poesia come ultimo spazio di libertà e verità.

In un tempo in cui la civiltà sembra aver smarrito la propria umanità, la voce dei poeti palestinesi ci costringe a guardare, ad ascoltare, a non distogliere lo sguardo.
Tra macerie, paura, evacuazioni e morte, i poeti scrivono per denunciare, ricordare, rivendicare o semplicemente per restare vivi.

Un luogo di cultura, qual è la Galleria Percorsi d’Arte nel sud del Salento, non può restare indifferente: qui l’arte diventa una forma di resistenza, fragile ma essenziale.

Ingresso su prenotazione e contributo, fino ad esaurimento posti.

Info: 328/3679819

NABIL BEY SALAMEH

Cantautore, etnomusicologo, scrittore e giornalista, Nabil Bey Salameh nasce a Tripoli, in Libano, da genitori palestinesi originari di Jaffa, costretti all’esilio durante la Nakba del 1948. Porta dentro di sé la memoria di quello sradicamento, trasformandola in visione, in canto, in ponte tra mondi.

Si trasferisce in Italia negli anni Ottanta per completare gli studi in ingegneria, ma sarà la musica a guidare il suo destino. Negli stessi anni fonda Al Darawish, una delle prime esperienze di world music in Italia, dando voce a una nuova sensibilità mediterranea capace di connettere Oriente e Occidente attraverso il linguaggio poetico e sonoro.

Nel 1997 fonda i Radiodervish, divenendo una delle figure più riconosciute della world music italiana e internazionale. Con il gruppo pubblica quindici album e si esibisce in teatri e festival di tutta Europa con un repertorio sospeso tra spiritualità, impegno e narrazione poetica.

Dal 1998 al 2007 è corrispondente in Italia per l’emittente televisiva internazionale Al Jazeera, raccontando le vicende del Mediterraneo con lo sguardo di chi conosce l’esilio ma anche il dialogo tra culture.

Attualmente insegna Etnomusicologia presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, dove forma nuove generazioni di musicisti e ricercatori nel campo delle musiche popolari e delle culture del Sud Globale.

La sua ricerca artistica abbraccia musica, teatro, poesia e letteratura. Ha collaborato con artisti del calibro di Franco Battiato, Massimo Zamboni, Noa, Nicola Piovani, Antonella Ruggiero, Paola Turci, Jovanotti, Stewart Copeland, Giuseppe Battiston, Carlo Lucarelli, l’Orchestra Araba di Nazareth e molti altri.

Nel 2016 pubblica per Jouvence la traduzione poetica di Le mie poesie più belle del celebre poeta siriano Nizar Qabbani. Nel 2019 inaugura per Kurumuny Editore la collana Camminamenti con il saggio Al Maqam – La storia di Naìma (O del corpo che si rivela), affiancato dalle poesie della scrittrice libanese Joumana Haddad.

Nel 2025 cura e traduce l’antologia Il loro grido è la mia voce – Poesie da Gaza, una raccolta di testi scritti da giovani poeti palestinesi sotto assedio, restituendo umanità, speranza e verità attraverso la parola poetica.

È ideatore e direttore artistico del FalastinFest, festival di cultura palestinese che ogni anno, in Puglia, crea un ponte di memoria e resistenza poetica tra Palestina e Mediterraneo.
Instancabile narratore di confini e incontri, Nabil Bey continua a interrogare il presente attraverso l’arte, la parola e la musica, dando voce ai Mediterranei sommersi e alle storie silenziate della sua Palestina.

MARILENA CATALDINI

Avvocata e redattrice di riviste di letteratura e pensiero sociale (Spazi-di-versi, Progetto Umanistico, Tempo di marea, L’incantare, A Levante). Ha partecipato a mostre di poesia visiva e mail art.

Coautrice dei testi Diario e D’intorni (Informadonna, 2001) e Verso Sud – Salento d’acqua e di terra rossa (Anima Mundi, 2008). Autrice dei libri di poesia Il Forte Bionda (Spagine Ed., 2020) e Armida Mondoni, ovvero la Viola e altre scritture (Macabor, 2024).

Nel 2023 ha vinto il Premio per poesia inedita “Bologna in Lettere”. I suoi testi appaiono in numerose antologie e riviste letterarie, tra cui Chiamata contro le armi (2022) e Poeti e coscienze per Gaza (2025).

DAVIDE BRUNO

Diciassettenne studente del Liceo Classico “Montalcini” di Casarano, è appassionato di discipline umanistiche, in particolare di letteratura.Ha ottenuto brillanti risultati a livello nazionale nei campionati di italiano e di greco antico. Amante del teatro, negli ultimi sei anni ha partecipato come attore a numerosi spettacoli, portando in scena la parola con sensibilità e passione.

LOREDANA MANCO

Architetta e libera professionista, visionaria e resiliente, con una profonda vocazione civica.
Fondatrice di Placemaking Casarano, integra progettazione tecnica, intelligenza emotiva e metodi maieutici per modellare spazi come manifesti viventi di pluralismo, cura e decompressione.

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A Melpignano Alan Lomax. Un americano nella Valle dei Trulli

Il suono delle radici: domani al Palazzo Marchesale il musicista del Canzoniere Grecanico Salentino, Massimiliano Morabito, presenterà il suo nuovo libro

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Un viaggio tra memoria, musica e futuro.

Un appuntamento che intreccia la forza della ricerca con la delicatezza del ricordo.

Domani, alle ore 18, Melpignano accoglierà una serata di intensa emozione, quando Massimiliano Morabito presenterà il suo libro Alan Lomax. Un americano nella Valle dei Trulli (CGS Edizioni).

Nel Palazzo Marchesale, dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato, il musicista del Canzoniere Grecanico Salentino dialogherà con il prof. Eugenio Imbriani, antropologo e docente dell’Università del Salento e Mauro Durante, suo compagno di viaggi sonori, leader del Canzoniere Grecanico Salentino e direttore della CGS Edizioni.

Modererà Sara Colonna di Italea Puglia.

Il libro ripercorre l’avventura straordinaria del 1954, quando l’etnomusicologo americano Alan Lomax attraversò la Puglia con un registratore e una macchina fotografica, catturando suoni, volti e storie che raccontavano la verità di un popolo.

Morabito ricompone quel viaggio come un mosaico di voci e di gesti, restituendo la vibrazione di una memoria sonora che appartiene a tutti.

In quelle registrazioni, nei canti della Valle d’Itria e nei volti di Locorotondo, si riflette l’anima di un’Italia rurale e autentica, capace ancora oggi di commuovere, di farsi specchio e radice.

L’incontro diventa così un viaggio di restituzione, un abbraccio tra musica, ricerca e memoria collettiva, un dialogo che unisce passato e futuro attraverso la forza della tradizione popolare.

La presentazione del libro di Massimiliano Morabito è il primo degli eventi di un ricco programma che prenderà vita nei prossimi mesi all’interno del Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre nel Palazzo Marchesale.

Un progetto visionario che nasce dal desiderio dell’amministrazione comunale di Melpignano di dare voce al patrimonio materiale e immateriale del territorio, trasformando archivi e memorie in spazi di incontro e conoscenza.

inanziato dal PNRR M1C3 – Investimento 2.1 – Attrattività dei Borghi Linea B, che ha permesso l’acquisizione e la catalogazione del prezioso Archivio Luigi Chiriatti, risultato di oltre cinquant’anni di ricerca sul campo, un patrimonio di oltre 4 terabyte di materiali tra registrazioni, interviste, fotografie e documentazione etnografica è diventato un archivio vivo e patrimonio pubblico sul portale centrodocumentazionemelpignano.it

Grazie a un intervento specialistico di Emanuela Candido di IMAGO Cooperativa Sociale di Lecce, che ha definito un modello di classificazione coerente con la logica originaria di Chiriatti e la successiva catalogazione digitale tramite la piattaforma Archiui, sono accessibili otto macroaree tematiche: Canti di lavoro, d’Amore e Rituali; Cantori della tradizione locale; Favole salentine e altri racconti; Manifestazioni rituali e tradizioni popolari; Musica popolare, studi e ricerche; Raccolta di materiale multimediale vario; Storia orale del movimento contadino e operaio del Salento; Tarantismo: culto e manifestazioni rituali.

Non solo un archivio, il centro è un luogo che si attraversa. Grazie a un progetto finanziato dalla Regione Puglia ospita, infatti, due installazioni immersive realizzate da Massimiliano Siccardi artista di fama internazionale, già autore di celebri opere multimediali dedicate a grandi maestri come Van Gogh e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, che attraverso tecnologie digitali, proiezioni, intelligenza artificiale e ambienti sonori hanno trasformato documenti, immagini e spazi storici in esperienze emozionanti.

Una dedicata all’Archivio Luigi Chiriatti, e una site-specific ambientata nelle antiche prigioni di Melpignano, che ridona voce alle scritte dei detenuti, trasformando un luogo di dolore in uno spazio di riflessione e memoria condivisa.

Il Centro diventa così un luogo in cui passato e presente si intrecciano, un laboratorio di cultura, arte e partecipazione che guarda al futuro.

Come afferma la sindaca Valentina Avantaggiato «un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro».

In questa armonia di suoni, luci e visioni, Melpignano si conferma laboratorio di memoria e rinascita, dove le radici si fanno musica, e la musica diventa il linguaggio più puro della memoria collettiva.

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