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Appuntamenti

Conversazioni sul futuro, il Festival

4 giorni, 80 appuntamenti, 200 speaker. Da domani al 26 settembre a Lecce. Ospiti della prima giornata il politologo francese Gilles Kepel, la scrittrice Asmae Dachan, il designer Herve Matine, il giornalista Stefano Liberti, il portavoce italiano di Poster For Tomorrow Riccardo Noury, il professore Nicola Gardini e molti altri. Il programma ospiterà anche un incontro sul futuro delle religioni, la proiezione del documentario “I figli di Caino”. Il pianista iraniano Peyman Yazdanian proporrà un concerto dedicato a Patrick Zaki

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Quattro giorni con 200 speaker nazionali e internazionali e 80 appuntamenti: torna a Lecce il festival Conversazioni sul futuro. Dopo la pausa forzata di un anno a causa delle restrizioni da Covid19, il festival, promosso dal 2013 dall’associazione Diffondiamo idee di valore con il coordinamento di Gabriella Morelli, in collaborazione con Regione PugliaComune di LeccePolo BiblioMuseale e numerose realtà pubbliche e private, riprende infatti il suo percorso con un ricco programma.


Domani, giovedì 23 settembre, dopo i primi due appuntamenti nel Convento degli Agostiniani con la sezione Young, in collaborazione con Storie cucite a mano – Con i bambini, con la partecipazione dello scrittore Michele D’Ignazio (ore 16) e della fumettista e illustratrice Takoua Ben Mohamed (ore 17:15), alle 18 nel Chiostro del Convitto Palmieri ci sarà l’apertura ufficiale del Festival con l’incontro “Arte, creatività e diritti umani” e l’inaugurazione della mostra “100 posters to fight fake news”. Interverranno con la direttrice artistica Gabriella Morelli, anche il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, il direttore Polo BiblioMuseale di Lecce Luigi De Luca, il portavoce italiano Amnesty International Riccardo Noury, il graphic designer, art director e fondatore di Poster For Tomorrow Hervé Matine e il pianista iraniano Peyman Yazdanian che, dalle 19:30, proporrà un concerto dedicato a Patrick Zaki. La giornata inaugurale si concluderà dalle 21:30 agli Agostiniani con la partecipazione del politologo, arabista e filosofo francese Gilles Kepel che, dialogando con la giornalista Francesca Mannocchi, presenterà “Il ritorno del profeta” (Feltrinelli). Sempre agli Agostiniani dalle 18:30 si discuterà delle “Donne e il futuro delle religioni” con Miriam Camerini (studia per diventare rabbina alla scuola Har’El di Gerusalemme), Daniela Di Carlo (pastora della Chiesa Valdese di Milano), Rosanna Maryam Sirignano (esperta di studi islamici e autrice) e Suor Naike Borgo (Orsolina del Sacro Cuore di Maria). Dalle 18 prendono il via anche gli appuntamenti nel Parco Archeologico di Rudiae con il dialogo, preceduto da un visita guidata e moderato dalla giornalista Ilaria Marinaci, tra Nicola Gardini, docente di Letteratura Italiana e Comparata all’Università di Oxford e autore dei fortunati volumi “Viva il latino” e “Viva il greco” (Garzanti) e Francesco D’Andria, archeologo, professore emerito dell’Università del Salento, socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. La prima giornata ospiterà anche le presentazioni dei libri “Il vestito azzurro. Un regime dimenticato e il coraggio di una giornalista” di Antonella Napoli (People), “Albania Italia. Andata e ritorno” di Ilaria Lia (Ed Insieme), “Non c’è il mare ad Aleppo” di Asmae Dachan (L’Erudita), “Terra Bruciata. Come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita” di Stefano Liberti (Rizzoli), in collaborazione con il progetto Fari di Comunità, “Che hai fatto in tutti questi anni. Sergio Leone e l’avventura di C’era una volta in america” del giornalista Piero Negri Scaglione (Einaudi) con Luca Bandirali, esperto di cinema e tv, e le incursioni musicali a cura del pianista Toni Tarantino. Nel Chiostro 500 del Convitto Palmieri alle 21 sarà proiettato “I figli di caino“, film della regista albanese Keti Stamo, selezionato per le Giornate degli autori – Notti veneziane alla 78a Mostra del Cinema di Venezia.


Venerdì 24 la seconda giornata si concluderà dalle 22 nel Convento dei Teatini con un omaggio al compianto cantautore piemontese Gianmaria Testa, scomparso nel 2016. In “Da questa parte del Mare”, Massimo Donno (voce e chitarra), Valerio Daniele (chitarre) e Francesco Pellizzari (batteria) riproporranno i brani del concept album “Targa Tenco” nel 2007, un viaggio struggente sulle migrazioni umane, con la partecipazione di Gabriele Mirabassi, uno dei massimi virtuosi del clarinetto a livello internazionale e per molti anni collaboratore di Testa, il violoncellista albanese Redi Hasa e la cantante Serena Spedicato (ingresso 12 euro – biglietti nel circuito Eventbrite). Tra gli ospiti della giornata il procuratore Nicola Gratteri e il giornalista Antonio Nicaso che, dialogando con Rosario Tornesello, presenteranno “Non chiamateli eroi. Falcone, borsellino e altre storie di lotte alle mafie” (Mondadori), il vicedirettore dell’Espresso Lirio Abbate con “Faccia da mostro” (Rizzoli), il giornalista Domenico Quirico che dialogherà con Francesca Mannocchi partendo dal suo volume “Testimoni del nulla” (Laterza), Michele Smargiassi con “Voglio proprio vedere. Interviste impossibili ma non improbabili ai grandi fotografi” (Contrasto). Dalle 18 a Palazzo Turrisi-Palumbo con l’incontro “Be a city maker” prende il via la mostra “The art of creative city making” di Charles Landry (esperto di relazioni tra cultura, creatività e pianificazione territoriale) a cura di Marco Rainò (architetto, designer e curatore indipendente). Si parlerà anche del concorso letterario letterario Lingua madre con l’ideatrice del concorso Daniela Finocchi, alcune autrici Nadia Kibout, Giovanna Locorotondo, Svitlana Polianska e altre ospiti, del tema “We, the canceled culture” con la drag queen Daphne Bohemien, le attiviste Victoria Oluboyo e Isabella Borrelli e la sociolinguista Vera Gheno. E ancora “Limoni“, un racconto sul G8 di Genova a cura di Annalisa Camilli di Internazionale, “Il #Silenzio è d’oro” con il filosofo Bruno Mastroianni a Rudiae, la presentazione del percorso “Puglia ti vorrei – Giovani protagonisti” e le proiezioni dei documentari “Nasrin” di Jeff Kaufman e Marcia Ross e, in collaborazione con Seeyousound Lecce, “Daft punk unchained” di Hervé Martin-Delpierre. Dalle 16 agli Agostiniani la sezione Young, in collaborazione con Storie cucite a mano – Con i bambini, ospiterà  Antonella De Biasi e Luigi Garlando. Nel corso della serata si alterneranno le presentazioni di saggi e romanzi “Il traghettatore: cuori in transito” di Annalisa Menin (Giunti), “Storia di un abito inglese e una mucca ebrea” della scrittrice e architetta palestinese Suad Amiry (Mondadori), “La cina non è una sola” del giornalista de la Repubblica Filippo Santelli (Mondadori), “La pandemia in Africa. L’ecatombe che non c’è stata” di Freddie Del Curatolo e Angelo Ferrari (Rosenberg & Sellier), “Asiatica. Storie, viaggi, città: guida a un continente in trasformazione” di Marco del Corona (Add), “La città spezzata” di Leonardo Palmisano (Fandango), “Le ragioni del dubbio” della sociolinguista Vera Gheno (Einaudi).


Il ricco programma di sabato 25 accoglierà l’anteprima nazionale di “Nessuno ha pregato per loro” (ore 17 al Convitto Palmieri), nuovo romanzo dello scrittore, poeta e sceneggiatore siriano Khaled Khalifa (Bompiani). Tra gli ospiti la giovanissima influencer e youtuber Valeria Vedovatti, il visual designer Riccardo Falcinelli con il suo fortunato “Figure” (Einaudi), gli scrittori Giancarlo De CataldoMarcello FoisMarco Covacich, l’economista Andrea Boitani e l’editore Giuseppe Laterza, la curatrice di Fahrenheit – Rai Radio 3 Susanna Tartaro, il comico Saverio Raimondo (dalle 23 alle Officine Cantelmo). Dalle 22 nel Chiostro dei Teatini, il cantautore Massimo Donno e il pianista Mirko Signorile proporranno l’inedito concerto “Anima Salve (Fabrizio De André) – 25 anni” (ingresso 12 euro – biglietti nel circuito Eventbrite). Si discuterà de “Il covid dell’anima: il disagio psichico degli adolescenti alla prova della pandemia” con Alessio Lasta, giornalista Piazza Pulita – La7, e Leonardo Mendolicchio, psichiatra e psicoterapeuta specializzato nella cura dei disturbi alimentari. Un focus, moderato da Marta Serafini, sarà dedicato alla Siria con la presenza dell’avvocato siriano specializzato nei diritti umani Anwar al-Bunni, del responsabile di Operazione Colomba in Libano Alberto Capannini e della giornalista e regista Marta Santamato Cosentino che, dopo l’incontro, presenterà il suo documentario Portami via. Ma ci sarà tempo anche per parlare di Raffaella Carrà con gli autori tv Massimo Bernardini e Salvo Guercio. Tra i libri in scaletta “L’Italia nella rete” di Gianluca Dettori Debora Ferrero (Solferino), “La seduta spiritica” di Antonio Iovane (Minimum Fax), “Baciarsi” di Elisabetta Moro e Marino Niola (Einaudi), “Africana: raccontare il continente al di là degli stereotipi” a cura di Chiara Piaggio e Igiaba Scego (Feltrinelli), “Trovare le parole” di Federico Faloppa e Vera Gheno (Edizioni Abele), “Virosfera. Viaggio nella virologia, la più affascinante disciplina biomedica” di Massimo Clementi e Giorgio Palù (La nave di Teseo). A Rudiae si celebreranno le giornate europee del Patrimonio con una visita guidata speciale con la “Legio VIII Avgvsta Salento“. Questa terza lunga giornata partirà dalle 9 al Convitto Palmieri con tre appuntamenti in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Puglia: “Il podcast d’inchiesta” di Antonio Iovane, “Il giornalismo tra hate speech e influenza degli algoritmi” con Bruno Mastroianni, Antonio Pavolini e Chiara Organtini, e “Mafia e Pandemia” con la giornalista Floriana Bulfon e Alessandra Dolci, magistrata a capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano. Dalle 16 agli AgostinianiDaniela Morelli presenterà “Fuga da pompei” (Il battello a Vapore) per la sezione young. Da non perdere anche i cortometraggi “musicali” a cura di Seeyousound Lecce.


Domenica 26 settembre la giornata finale: dalle 22 nel Chiostro dei Teatini con “Buon compleanno Amnesty: 60 anni in difesa dei diritti” con il portavoce italiano Riccardo Noury, la responsabile campagne Tina Marinari, il gruppo locale di Lecce, e la partecipazione di Canzoniere Grecanico SalentinoLa MunicipàlRachele Andrioli e Coro a Coro. In mattinata si parlerà di “Informazione, social e pandemia” con Roberta Villa, Marco Cattaneo e Chiara Organtini (in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti), dei libri “Storia di una scomparsa” di Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni (Fandango Libri), “Fuori di testo” di Valentina Notarberardino (Ponte alle Grazie) e “Lettere da Guantanamo. Dall’infermo al limbo” di Laura Silvia Battaglia (Castelvecchi) con la direttrice di Left Simona Maggiorelli. Dalle 12 le Officine Ergot ospiteranno la presentazione in anteprima della rivista “Arab Pop“. Il lungo pomeriggio prenderà il via alle 15:30 con la presentazione del volume “Invasione di campo” di Pierpaolo Lala e Rocco Luigi Nichil con Massimo BrayMarco DamilanoAntonio Sofi e Chiara Organtini. Sempre dalle 15:30 si parlerà di esteri con gli incontri dedicati ad Afghanistan, con Andrea Carati, Amalia De Simone, Yasin Tanin e Marta Serafini, ed Egitto con Azzurra Meringolo Scarfoglio e Taher Mokhtar. Tra gli ospiti di talk e presentazioni lo scrittore Maurizio Maggiani, il fotografo Valerio Bispuri, le giornaliste Valentina PetriniAlessia FerriGiulia Pompili, lo psicoterapeuta Alberto Pellai, i sociologi Giovanni Boccia Artieri Sara Bentivegna. A Rudiae, pr le giornate europee del patrimonio, si parlerà di “Cultura e paesaggio: le città e il futuro del territorio“. Dalle 20 nelle varie location appuntamento con il reading “Le Poete della beat. Poesie d’amore e contro la guerra” a cura di Collettiva (Libreria Liberrima); “Tra silenzi e applausi: la tv e il ritorno del pubblico” con Massimo Bernardini, Antonio Sofi, Saverio Raimondo e Beatrice Dondi (Chiostro 500 – Convitto Palmieri); “Climate change: studiare il futuro, capire il presente” con il presidente Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici  Antonio Navarra, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini e la giornalista Valentina Petrini (Agostiniani); “Seconde generazioni e diritti: a quando una riforma della legge di cittadinanza?” con Nadeesha Uyangoda, Sonny Olumati, Kwanza Musi Dos Santos e Tina Marinari di Amnesty International Italia. Sempre alle 20 nel Chiostro dei Teatini, prima della Festa di Amnesty International, il talk “Il diritto di essere Informati” con Marina Castellaneta (docente di Diritto internazionale dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro), i giornalisti e le giornaliste Amalia De Simone, Vittorio Di Trapani, Nico Piro, Sigfrido Ranucci, Fabio Casilli e Fabiana Pacella.






Il Festival Conversazioni sul futuro è organizzato dall’associazione Diffondiamo idee di valore, con il coordinamento di Gabriella Morelli, con il sostegno della Regione Puglia nel Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo e, tramite il Teatro Pubblico Pugliese, nella programmazione Custodiamo la cultura in Puglia, in collaborazione con Polo Biblio-Museale della Regione Puglia, Biblioteca BernardiniProvincia di LecceComune di Lecce, nella rassegna Lecceinscena, il progetto “Fari di Comunità”, finanziato dalla Regione Puglia attraverso l’Avviso pubblico 2/2017 “Cantieri Innovativi di Antimafia Sociale”, Coolclub, Pazlab, All’Ombra del Barocco e Liberrima (Libreria ufficiale del Festival), Officine Cantelmo, Officine Culturali Ergot, Arva Srl, Boboto, Zemove, Art&Lab Lu Mbroia, Seeyousound Lecce, Collettiva Edizioni indipendenti, FotoScuola Lecce, Virulentia Film, Fermenti Lattici, Storie cucite a mano, progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, Spinelli Caffè, Acqua Orsini, con il patrocinio di Università del Salento e Ordine dei giornalisti della Puglia, in partenariato con Amnesty International, Concorso letterario Lingua Madre e Poster for Tomorrow. Media partner Left e Agenzia Dire.


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Il Ciolo sotto una nuova luce

Quasi finiti i lavori di ristrutturazione: c’è la data per l’inaugurazione del ponte, con una sorpresa luminosa. Il sindaco di Gagliano: “Un vero e proprio capolavoro”

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di Lorenzo Zito

Il Ponte Ciolo si prepara a vestire l’abito buono. Si avvicina la fine dei lavori di restauro ed il giorno della re-inaugurazione dell’opera.

Mercoledì 24 aprile è la data in calendario per il taglio del nastro: proprio lì, lungo la litoranea che, sospesa a 30 metri d’altezza, campeggia su una delle più belle insenature del Salento, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’intervento avviato poco più di un anno fa per rimettere in sicurezza l’opera.

Progettato dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola, il ponte Ciolo ha quasi 60 anni di servizio: fu realizzato tra il 1962 ed il 1967 dalla Provincia di Lecce, con la direzione dei lavori di un funzionario dell’ente stesso. Lungo circa 60 metri, sorvola un’insenatura rocciosa nel territorio di Gagliano del Capo, in uno dei punti più suggestivi del “Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”.

Nel marzo del 2023 è iniziato l’atteso lifting: un articolato intervento di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale, finanziato con oltre 4 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Al momento di andare in stampa il ponte non si presenta propriamente “pronto all’uso”: come vedete in foto, il cantiere è ancora aperto, le impalcature lungo l’arcata sono ancora montate e manca la balaustra che accompagnerà i pedoni al loro passaggio, sul marciapiede costeggiato internamente da guardrail (questo già installato). Il grosso però è fatto: pochi giorni e sarà tutto pronto.

Ce lo conferma Francesco Volpe, consigliere provinciale con delega alle Strade: “L’opera è ormai praticamente conclusa, la sua inaugurazione è infatti già fissata. Abbiamo deciso di tenere la relativa conferenza stampa sul posto, per l’importanza che questo intervento rappresenta per la comunità locale e per tutto il Basso Salento. Sarà un vero e proprio momento di festa, con una bella sorpresa: il ponte sarà dotato di un’illuminazione cangiante che permetterà di dare all’intera area una luce diversa a seconda dell’occasione. Nel giorno dell’inaugurazione, ad esempio, avremo una illuminazione tricolore, in onore alla Festa della Liberazione del 25 aprile. Un ulteriore strumento, questo, a valorizzazione della bellezza del luogo”.

Per il sindaco di Gagliano del Capo, Gianfranco Melcarne, si tratta di “un vero e proprio capolavoro: concludere un’opera di questa portata nell’arco di appena un anno non è affatto banale. Non a caso serpeggiava, da subito, pessimismo sulle tempistiche, con molti che paventavano il rischio chiusura della litoranea per due estati. Invece, come confidavo, i lavori si sono conclusi nei termini. È merito soprattutto del grande lavoro dei tecnici della Provincia e di tutte le parti coinvolte. Ho seguito da vicino il loro operato e non posso che ringraziare tutti: per recuperare del terreno perso in partenza, hanno anche raddoppiato i turni”.

Poi un commento sull’inaugurazione: “Abbiamo voluto fortemente che la riapertura coincidesse con un momento di festa. Celebreremo l’importanza di questo intervento. Un intervento che non era più procrastinabile per via delle condizioni del ponte, che presentava materiale ferroso corroso in più punti. Negli ultimi due anni, poi, avevano destato preoccupazione anche le sollecitazioni arrivate via mare con alcune scosse sismiche. Il Ponte Ciolo rappresenta un simbolo importante per l’identità di Gagliano e rimarrà tale negli anni anche grazie a questi lavori, che hanno permesso di metterlo in sicurezza mantenendone la forma originaria. Con l’aggiunta di un piacevole tocco di modernità: la nuova parte illuminotecnica che siamo tutti curiosi di scoprire”.

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A Ruffano aprile fa rima con San Marco

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Il 25 aprile a Ruffano è tempo di fiera. Da secoli il paese accoglie trepidante l’appuntamento dedicato al protettore dell’udito: San Marco.

Nonostante da queste parti non sia il santo patrono, per certi versi è quasi come se lo fosse: la lunga tradizione di fede lo lega ancora oggi fortemente alla comunità ruffanese. La fiera in suo onore è la più antica fiera primaverile della zona: è un appuntamento immancabile, che ricorre addirittura dal 15esimo secolo. Per intenderci, un’epoca in cui ancora non conoscevamo l’esistenza delle Americhe.

Da allora, la devozione ha tramandato di generazione in generazione storiche usanze. La mattina di questo giorno, le vie di Ruffano si colorano delle mercanzie che popolano le bancarelle. Un tempo quest’evento era soprattutto occasione per introdurre frutti di stagione e per acquistare gli strumenti da lavoro ed i prodotti d’artigianato locale, come le terrecotte.

Il culto di San Marco a Ruffano è custodito anche da un luogo storico: nel pieno centro del paese ci sono una cripta bizantina, che porta il nome del santo (sottostante la chiesa del Carmine), ed un affresco del santo databile al XIII secolo.

L’Evangelista, come detto, è invocato come protettore dell’udito. Motivo per cui nel giorno della sua festa si distribuisce ai devoti un batuffolo di cotone imbevuto di olio benedetto, il quale per devozione, applicato nel paglione auricolare, fa risollevare dal dolore.

I numerosi ex voto in oro e argento esposti testimoniano le grazie ricevute. Nella piccola cappella, meta di numerosi pellegrinaggi, sono poste la reliquia e la statua in cartapesta di San Marco.

Nel giorno della festa, a pranzo i ruffanesi gustano la “scapece”, pietanza introdotta dai commercianti gallipolini e che tutt’oggi è immancabile presenza della fiera. Trattasi del tipico piatto della Città Bella: pesce (pupiddhri) marinato nell’aceto e nella mollica di pane con l’aggiunta di zafferano che dà un caratteristico colore giallastro.

 

IL PROGRAMMA RELIGIOSO

Il programma religioso in onore del santo è a cura dell’Arciconfraternita SS. Trinità e Carmine, appartenente alla parrocchia di San Francesco. Si apre con un triduo di preparazione che si svolge proprio nella chiesa intitolata al santo d’Assisi, da lunedì 22 a mercoledì 24 aprile. In ciascuno di questi giorni, sono previste una recita del Santo Rosario alle 18 ed una Santa Messa con preghiera al Santo alle 18e30. Nell’ultimo di questi giorni, ossia nella vigilia della festa, a conclusione della messa, l’immagine del Santo Martire viene traslata in processione dalla chiesa di San Francesco alla chiesa del Carmine, aperta eccezionalmente ai fedeli per la festa.

All’arrivo del simulacro nella chiesa del Carmine, come da antica tradizione, saranno benedetti i batuffoli di ovatta imbevuti di olio, in segno di devozione al santo patrono dell’udito.

Giovedì 25 aprile, giorno dedicato al santo, se le condizioni meteo lo permetteranno le messe saranno celebrate tutte all’aperto, nello spazio antistante il santuario di San Marco, secondo il seguente orario: alle 8 la prima funzione; alle 9e15 Santa Messa celebrata da don Marco Giordano dell’Arcidiocesi di Otranto; alle 10e30 ultima funzione mattutina. Nel pomeriggio, alle 17e30 Santa Messa celebrata da don Carmine Peluso, direttore diocesano delle confraternite, con la partecipazione di un gruppo di confratelli della confraternita del Purgatorio di Grottaglie (Ta), con la quale sarà firmato un atto di gemellaggio con la locale Arciconfraternita della Madonna del Carmine. Per chiudere, alle 19 la solenne celebrazione e predicazione celebrata da don Marco Corvaglia, della Diocesi di Nardò-Gallipoli.

“UNA BELLEZZA CHE NON CONOSCE TEMPO”

Claudio Sparascio

L’assessore Claudio Sparascio, con delega alle Attività Produttive ed a Fiere e Mercati per il Comune di Ruffano, ha dichiarato: “Quello di San Marco per Ruffano è un vero appuntamento con la storia. La fiera che il paese dedica da oltre mezzo millennio al santo è un evento imperdibile, non solo per la nostra comunità ma per tantissimi fedeli di tutta la provincia. Lavorare per contribuire al preservarsi di questa antica tradizione è motivo di orgoglio e grande emozione”.

Antonio Cavallo

Il sindaco Antonio Cavallo ha aggiunto: “Per migliaia di persone, nel Salento, ad aprile Ruffano fa rima con San Marco. Siamo sempre felici di tornare a celebrare questo evento in cui, ancora una volta, Ruffano porta in piazza la bellezza della devozione e della tradizione. Una bellezza che non conosce tempo e non invecchia, a dispetto dei secoli”.

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A Maglie il corso per assaggiatori di formaggi

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Un prelibato viaggio nel gusto, nella storia e alla scoperta delle proprietà del formaggio pugliese.
Coldiretti Lecce e Campagna Amica Lecce, in collaborazione con l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi (ONAF) Delegazione di Bari, hanno dato il via al prestigioso Corso di I Livello per Assaggiatori di Formaggi.
Ad ospitare il percorso formativo è il Museo di Archeologia Industriale di Terra d’Otranto in Via G. Matteotti, a Maglie.
La cerimonia inaugurale si è svolta alla presenza del presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli e del direttore Aldo De Sario, del presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci, e di tutti i rappresentanti delle associazioni che hanno supportato l’iniziativa: Confesercenti Lecce, Confcommercio Lecce, Confartigianato Lecce, Confindustria Lecce e i Gal Capo di Leuca, Valle della cupa e Terra d’Arneo.
Grande entusiasmo e partecipazione per questa prima edizione che ha visto più di 80 iscritti tra produttori, ristoratori, esercenti, consumatori, imprenditori del settore agroalimen- tare.
Il corso intensivo, che proseguirà fino al 30 maggio, è stato progettato per fornire agli appassionati di formaggi, sia professionisti che amatori, le competenze teoriche e pratiche necessarie per eccellere nell’arte della degustazione dei formaggi.
Protagonisti sono i formaggi nazionali, pugliesi e salentini, gioielli della tradizione casearia locale, e si articolerà attraverso lezioni pratiche, approfondimenti scientifici e culturali, culminando con un esame di valutazione finale.
Il programma didattico tocca temi come la tecnica di assaggio, la microbiologia lattiero-casearia, e l’utilizzo e abbinamento dei formaggi. Per i partecipanti, l’opportunità di immergersi nel mondo dei formaggi a pasta molle di capra, a pasta dura di ovini, e di esplorare la ricca cultura e normativa casearia, con un focus speciale sui formaggi pugliesi: dalla storia alla tecnologia, dai caratteri sensoriali agli abbinamenti particolari in cucina. Un vero e proprio viaggio sensoriale ed educativo attraverso il patrimonio caseario del nostro territorio.
«Registriamo un grande entusiasmo ed una folta partecipazione al Corso per assaggiatori di formaggi inaugurato ieri a Maglie», ha detto il presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli, «iniziativa che rappresenta un’opportunità di crescita e valorizzazione per il territorio. Il corso è pensato per gli imprenditori agricoli, che desiderano approfondire le potenzialità dei prodotti caseari, per i consumatori interessati a rafforzare la cultura di una scelta consapevole di alimenti sani e locali, imparando a riconoscerne le proprietà organolettiche distintive. È inoltre una risorsa preziosa per i ristoratori e per gli esercenti, che potranno così presentare al meglio i prodotti, veri ambasciatori della qualità e dell’identità del nostro territorio. Attraverso questo corso, puntiamo a creare una rete solida di conoscenza e passione per i formaggi pugliesi e salentini, che sono gioielli del nostro patrimonio gastronomico».
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