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Festa della Terra: inaugurazione del Mulino di Comunità

Il primo Mulino di Comunità della Puglia è realtà: strumento per la democrazia del cibo e di lotta allo spopolamento nelle aree rurali. Domani, a Castiglione, dalle 9,30 al tramonto

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Arnese per praticare la democrazia del cibo, incentivo per l’agricoltura sana sul territorio, ma anche luogo di cultura e strumento di lotta allo spopolamento nelle aree rurali del Salento: il primo mulino di comunità della Puglia è ora realtà! Sarà inaugurato domani domenica 31 marzo a Castiglione d’Otranto (Andrano), nell’ambito della seconda edizione della “Festa della Terra”, che abbraccerà l’intera giornata, dal mattino fino al tramonto, in zona Trice (via Depressa).


Il mulino, ideato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, è un centro di trasformazione polivalente dei cereali di qualità e servirà a dare valore ad una grande biodiversità cerealicola e leguminosa. È il frutto di un percorso che ha intrecciato in maniera virtuosa la spinta dal basso alla collaborazione istituzionale, in un vero progetto corale, esperimento unico in tutta Italia.


Come nasce il mulino di comunità?


Dopo aver coltivato dal 2012 terre sottratte all’abbandono riconvertendole in agricoltura naturale, nell’autunno 2016 Casa delle Agriculture Tullia e Gino e Rete Salento Km0 hanno lanciato una campagna di raccolta fondi. In un mese, semplici cittadini e piccoli agricoltori hanno donato all’associazione 37mila euro, impiegati per la ristrutturazione dei locali che ospitano il mulino.


La Regione Puglia ha aggiunto uno stanziamento di 50mila euro nella legge di bilancio 2017, con un emendamento approvato dal Consiglio regionale su proposta del consigliere Sergio Blasi: quei fondi sono serviti per l’acquisto di una parte dei macchinari. Per poter ultimare i lavori, Fondazione Con il Sud ha concesso un contributo di 15mila euro.


Inoltre, per coprire i costi delle macchine e per l’acquisto dell’immobile, è stato acceso un mutuo da 70mila euro dalla cooperativa Casa delle Agriculture, realtà nata in seno all’omonima associazione con lo scopo di gestire il centro di trasformazione e creare nuova occupazione. I lavori, eseguiti dalla ditta Perrotta Group, sono durati un anno e, al momento, sono già tre gli addetti alla produzione.


La realizzazione del mulino, però, è stata molto di più di una collaborazione finanziaria: in tantissimi hanno cooperato da volontari a ideare, progettare, mettere a punto ogni dettaglio. In particolare, lo studio Metamor Architetti Associati ha curato, gratuitamente, l’intera progettazione, sovraintendendo con dedizione a tutte le fasi di cantiere.


Perché nasce il mulino di comunità?


Il mulino“,  spiegano gli attivisti di Casa delle Agriculture, “è un presidio del diritto al cibo sano soprattutto per le fasce più deboli, che per ragioni di costi, finora, sono state dirottate verso l’acquisto di cibi spazzatura. Azionando la leva della prossimità e dell’educazione, riattivando risorse dormienti come le terre incolte e i vincoli di solidarietà, noi cerchiamo di praticare la democrazia alimentare, perché è una questione di salute: alla qualità hanno diritto di accedere i figli dei ricchi quanto i figli dei poveri, dei disoccupati, dei cassaintegrati, dei salariati. Non ci possono essere compromessi su questo”.


Michele Emiliano


Il mulino di comunità è stato concepito come patrimonio di tutti“, dichiara Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, “anche per garantire un servizio di molitura a costi equi e sostenibili per famiglie, contadini, piccole e medie aziende. Ciò serve ad incentivare la coltivazione di cereali di qualità soprattutto tra i microproduttori, a dare una prospettiva ai tanti terreni improduttivi, a chiudere il ciclo attraverso un centro di trasformazione di alto livello. Per questo la Regione ha deciso di essere parte attiva di questo esperimento, capace di generare economia reale e innovazione sociale”.


Casa delle Agriculture ha scelto di praticare la restanza, cioè di restare o tornare e di resistere in un territorio come il Capo di Leuca, alle prese con il grande problema dell’esodo dalle campagne prima e dai borghi poi. Lo sta facendo testando nuovi approcci all’economia di comunità, includendo anziani, disabili e migranti.


Abbiamo seguito e a volte incrociato il percorso che Casa delle Agriculture ha intrapreso negli anni per la rinascita del territorio di Castiglione. Siamo felici”, dice Francesca Casaluci, al timone di Salento Km0, “che oggi questo sfoci in un progetto imprenditoriale, che valorizza le risorse agricole locali e crea occupazione in aree marginali e periferiche, pesantemente segnate dallo spopolamento e dall’abbandono”. Quello che si va ad inaugurare non è semplicemente un mulino, ma è un percorso di comunità”, puntualizza Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD, “Un cammino che inizia dal basso per coinvolgere realmente cittadini e istituzioni, pubblico e privato, che hanno contribuito non solo a livello finanziario, ma anche partecipando attivamente all’ideazione e progettazione del primo mulino di comunità della Puglia. In una terra che spesso si spopola per la difficoltà di riconoscere e sfruttare le sue risorse, credo che uno strumento come questo mulino sia una ventata di ottimismo e fiducia, perché consentirà non solo di far rifiorire terre a lungo incolte, ma farà rinascere l’entusiasmo delle persone chiamandole ad adoperarsi per il benessere del territorio e per la Comunità”.


Il mulino: luogo di lavoro e arte, di storia e futuro


Il centro di trasformazione è stato realizzato nel cuore dell’area rurale di Castiglione d’Otranto, paese di mille abitanti. Sorge infatti in zona Trice, dove da secoli si tiene la fiera di Santa Maria Maddalena, durante la quale veniva in passato fissato il prezzo dei cereali per tutto il circondario.

È stato progettato per essere multifunzionale: luogo di produzione e lavoro, ma anche di incontro e cultura. “Il mulino – spiega Mauro Lazzari, architetto dello studio Metamor e direttore dei lavori – prima di essere un’architettura è un atto politico, una sfida. Per questo abbiamo cercato, per quel che abbiamo potuto, di essere ‘esemplari’ e nello stesso tempo attenti alle ragioni di tutti”.


Non a caso sono stati previsti un piccolo giardino comune con alberi di frutti minori, uno spazio per la lettura e la little free library donata dalla Cianfrusoteca di Salice Salentino. Fiore all’occhiello è il graffito d’autore firmato da Cyop&Kaf, writers napoletani dall’identità segreta, antesignani della libera urban art con cui, partendo dai Quartieri Spagnoli, hanno ridisegnato gli scenari urbani della città partenopea trasformandoli in un grande racconto per immagini.


Il programma della festa della terra


Per l’occasione, domenica 31 marzo si celebrerà a Castiglione la seconda edizione della festa della terra, nello stile di una grande festa popolare. Il risveglio, al primo mattino, è affidato alla musica della Banda Filarmonica del Capo di Leuca che attraverserà le vie del paese.


Alle 9,30, dal centro “Zo è” di via fr.lli Cervi partirà la “Camminata in blu”, organizzata assieme a L’Adelfia nell’ambito della settimana dell’autismo: giungerà in via Depressa, dove, alle 10.30, si terranno il taglio del nastro e l’accensione del mulino. Seguiranno gli interventi istituzionali su “Mulino di Comunità, un’utopia reale”.


Poi, il parco verde del Trice ospiterà il pranzo del contadino e i laboratori di aquiloni e agrodidattica per bambini.


Si proseguirà fino al tramonto con la musica live di Luigi Botrugno; Luigi Panico e Rocco Giangreco; Ciccio Zabini; Enzo Marenaci, Antonella Dell’Anna e Aldo Nichil; Angelo Litti; Adriana Polo, Manuela Mastria e Stefania Polo; Accademia Folk; Tene Me Quia Fuggio; Trio Jeangot


La Casa delle Agriculture


L’associazione, intitolata a Tullia e Gino Girolomoni (pionieri del biologico italiano), è nata nel 2013, ma opera già da molto prima come gruppo informale. A Castiglione d’Otranto e nei centri limitrofi ha sottratto all’abbandono 15 ettari, concessi in comodato d’uso gratuito dai proprietari e coltivati a farro, orzo e grani, oltre che a legumi e ortaggi, con metodi rigorosamente naturali. Ha avviato il primo vivaio della biodiversità della Puglia, per il recupero delle sementi scomparse e la riproduzione delle piante madri ed è presidio Biodiverso; ha attivato un gruppo di acquisto popolare anticrisi e sessioni di Scuola di Agriculture; gestisce un apiario di comunità e tre asini di Martina Franca, impiegati nel diserbo naturale e nell’onotrekking; cura campagne di comunicazione sociale contro l’uso di pesticidi e sulla restanza; è promotrice di eventi che pongono al centro i temi ambientali, come la Notte Verde; porta avanti attività di inclusione di migranti, anziani e disabili. Dalla fine del 2017, è affiancata dalla omonima cooperativa agricola, suo braccio operativo, nata per gestire i terreni e il mulino di comunità. Le due realtà sono tra loro intrecciate: per statuto, il presidente pro tempore dell’associazione è anche il vicepresidente della cooperativa.


Le caratteristiche tecniche del mulino di comunità


Quello di Casa delle Agriculture è un mulino a pietra austriaco, costituito da un cilindro di acciaio, rivestito esternamente da legno che avvolge le due macine in pietra, sovrapposte tra loro. La distanza tra le due pietre (e dunque la finezza delle farine) è regolabile. Ciò che ne esce è lo sfarinato, da cui, attraverso il passaggio nel setaccio, si separano crusca e cruschello. Il procedimento a pietra permette al germe di grano e agli oli essenziali di fondersi. Per quanto si possa macinare il frumento, non si raggiungerà mai la farina di tipo 00, molto raffinata, ma una farina di tipo 0, 1, 2, non bianchissima ma ricca di profumi, proteine, vitamine. Inoltre, un pulitore aerodinamico garantisce la pulizia di cereali e legumi. Il centro di trasformazione è dotato anche di un impianto di decorticatura dei cereali, con una macchina ideale per l’asportazione della parte corticale di prodotti come grano, riso, farro, orzo e che limita al massimo la rottura del chicco. Il procedimento permette l’abbattimento della carica batterica e la riduzione delle ceneri su farine provenienti da cereali decorticati.


I benefici della molitura a pietra


I mulini a pietra sono l’unica alternativa per la produzione di farine di pregio e di gusto, poiché questo tipo di macinazione permette di conservare il germe, la parte più nobile del seme. Al contrario del metodo industriale, che lavora maggiori quantità ma raffina, surriscalda e quindi impoverisce le farine di vitamine e proteine, l’approccio dolce delle mole al grano consente di rispettare maggiormente le caratteristiche fisiche e chimiche delle granaglie, consegnando farine meno fini, ma più ricche di vitamine, oli, enzimi, sali minerali. Avere un mulino con macine in pietra significa garantire la lavorazione di qualità dei cereali antichi per ottenere farine sane.


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Andrano e il tifo per il Lecce: una sede giallorossa intitolata alla first lady

Taglio del nastro… rosa, domani alle 19 in piazza Maria S.S. delle Grazie, alla presenza di Marina D’Arpe e del Presidente Saverio Sticchi Damiani

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Il direttivo di Andrano Giallorossa 1908 inaugurerà domani una sede ufficiale intitolata a Marina D’Arpe, moglie del Presidente dell’U.S. Lecce, Saverio Sticchi Damiani.

L’appuntamento è alle 19, in piazza Maria S.S. delle Grazie.

Al taglio del nastro… rosa, saranno presenti la first lady, Marina D’Arpe e il presidente del Lecce, come sempre presente sul territorio quando si tratta di ribadire i valori dello sport, rinsaldando il legame tra squadra, territorio e comunità.

Seguirà il taglio del nastro “rosa”.

Coordineranno la serata

 Pino GRECO (Nuovo Quotidiano di Puglia)

 Valentina Martella presidente di Andrano Giallorossa 1908 e Pino Greco di Nuovo Quotidiano di Puglia.

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Castiglione d’Otranto: il mistero di Era e Argo

Labrador Scomparsi: l’appello dell’associazione “Noi come loro” e della famiglia adottante: “Aiutateci a ritrovarli!”

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Il 20 giugno, in una calda mattina a Castiglione, frazione di Andrano, Era e Argo, due Labrador, affettuosi e vivaci, escono accidentalmente dal loro giardino, senza più fare ritorno.

Era, femmina dal mantello cioccolato, e Argo, maschio color miele chiaro, sono inseparabili.

Ma da quel giorno sono spariti nel nulla.

UNA CORSA SENZA RITORNO

I loro padroni, componenti di una famiglia del posto, non si danno pace da quel 20 giugno.

I due cani, regolarmente microchippati e iscritti all’anagrafe canina, non hanno lasciato traccia.

Era indossava un collare nero, Argo uno azzurro – dettagli che possono aiutare chi dovesse avvistarli a riconoscerli.

Eppure, nonostante i volantini affissi, i post sui social e le ricerche con drone e termocamere, nessun indizio concreto è emerso.

Dove Sono Finiti?

C’è chi sospetta che qualcuno li abbia presi con sé, ignaro del fatto che abbiano una famiglia che li cerca disperatamente.

Oppure, forse, si sono allontanati troppo e non riescono a tornare.

Come è possibile che nessuno li abbia visti?

Due Labrador di taglia media, socievoli e abituati alla presenza umana, sono difficili da non notare.

L’associazione Noi Come Loro si unisce all’appello: «Se li avvistate, anche solo per un attimo, contattateci immediatamente».

Anche una foto sfocata o un video da lontano potrebbero essere fondamentali per restringere il campo delle ricerche.

Il numero da chiamare per eventuali segnalazioni è 3288317664

SPERANZA SEMPRE VIVA

La famiglia non smette di cercarli, passando in rassegna campagne, strade secondarie e persino i boschi vicini.

Ogni suono, ogni movimento fa sobbalzare il cuore: «Era e Argo devono tornare a casa. Se li avete visti, se sapete qualcosa, non esitate. La loro storia potrebbe finire bene, ma serve l’aiuto di tutti».

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Un abbraccio al mare

L’associazione A-Mare guida una giornata di bellezza e speranza a Marina di Andrano. Esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana. L’immagine più potente: sub non vedenti si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi

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Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che sanno farsi sentire nel profondo.

Gesti che parlano il linguaggio del cuore, della cura, dell’impegno autentico.

Quella vissuta oggi a Marina di Andrano è stata molto più di una semplice pulizia dei fondali: è stata un’esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana.

A guidare questa intensa giornata è stata l’associazione A-Mare, punto di riferimento per chi crede che l’ambiente marino non sia solo un paesaggio da ammirare, ma un bene prezioso da proteggere.

Con passione, competenza e uno spirito contagioso, l associazione A-Mare ha saputo coinvolgere un’intera comunità, trasformando un’iniziativa ecologica in un momento di rinascita condivisa.

Accanto a loro, con entusiasmo e dedizione, gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase – indirizzo Nautico: ragazzi che hanno scelto di sporcarsi le mani per ripulire il mare, ma che in realtà lo hanno fatto per seminare qualcosa di molto più grande – responsabilità, consapevolezza, futuro.

In acqua, tra la luce filtrata dalle onde, una scena che resterà impressa in chiunque l’abbia vista: sub non vedenti, guidati da istruttori ASBI Albatros, si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi.

Un gesto di straordinaria potenza simbolica, che ha emozionato e fatto riflettere.

Perché quando l’inclusione si unisce all’impegno, si crea bellezza. Autentica.

Fondamentale il supporto di tante realtà locali: la Pro Loco, il Comitato Porto, il Comune di Andrano e anche la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, presenti per garantire sicurezza e sorveglianza durante tutta l’operazione.

Un lavoro di squadra, un’unione di forze che ha mostrato cosa può nascere quando si collabora per il bene comune.

Quella di oggi non è stata soltanto una giornata ecologica. È stata una storia da raccontare.

Un abbraccio collettivo a un mare ferito, ma ancora capace di accogliere e restituire emozioni.

È stata una promessa: che la bellezza può tornare, se scegliamo di costruirla insieme.

A Marina di Andrano, il mare ha sorriso.

E con lui, chi ha creduto che anche il più piccolo gesto, fatto con il cuore, possa cambiare il mondo.

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