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Slalom Torre del Mito e parata di auto storiche

In programma sabato  20 e domenica 21 marzo SULLA strada statale delle Terme Salentine da Otranto a Leuca, con il focus puntato soprattutto su Santa Cesarea Terme

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Dopo il grande successo riscosso dalla prima edizione lo scorso settembre, a grande richiesta il doppio evento della seconda edizione dello Slalom “Torre del Mito” e della parata di auto storicheTrack on SP 358 della Terme Salentine”, in programma sabato  20 e domenica 21 marzo nel Salento, con il focus puntato soprattutto su Santa Cesarea.


L’organizzazione della gara è curata dalla scuderia Asd Motorsport Scorrano in collaborazione con Aci Lecce che, tramite Aci Storico, ha proposto la riproposizione della Parata di auto storiche. La kermesse vanta il patrocinio della presidenza del Consiglio della Regione Puglia, del Comune di Santa Cesarea Terme e delle Terme di Santa Cesarea Spa.


La strada scelta per la competizione è stata inserita dal mensile di automobilismo Quattroruote, al 5º posto tra le dieci strade più belle d’Italia.  La sp 358, già strada statale delle Terme Salentine da Otranto a Leuca. Questa gara di Slalom è iscritta al calendario nazionale ed è valida  per il “Campionato Interregionale Puglia, Basilicata e Molise”.


La tipologia di gara scelta è quella dello slalom, che permette di utilizzare tratti di strada in pendenza, ricco di curve di vario raggio. Il tracciato si snoda lungo la litoranea, per 3 km e 400 metri. I rettilinei sono interrotti da ben 8 postazioni di birilli che servono ad abbassare la velocità media sotto gli 80 km all’ora, rendendo il percorso sicuro. Si tratta di una gara di abilità e non di velocità. Il regolamento di questa gara permette la partecipazione di vetture formula, sport, prototipi e turismo, sia moderne che storiche.


«C’è grande interesse attorno a questa gara di slalom, in quanto si tratta della prima competizione del 2021», afferma l’ideatore della kermesse Santo Siciliano, presidente della scuderia Motorsport Scorrano, coorganizzatrice della kermesse insieme ad Aci Lecce, «si potrà svolgere questa tipologia di gara grazie al protocollo anti-Covid realizzato da Aci Sport, Coni e Ministero della Salute ed è attuabile anche in una eventuale zona rossa. Ovviamente la gara si svolgerà in sicurezza, senza la presenza del pubblico».


Sarà garantita la copertura mediatica con il gruppo Sud Salento Rally, che, in collaborazione con la scuderia salentina, ha programmato delle dirette web di tutte le fasi delle gara. La diretta potrà essere seguita anche sulle pagine facebook “Sud Salento Rally”, “Radio Ok” e “Automotive in Salento”.

Francesco D’Amore, su Fiat 127 Speciale Slalom, vincitore assoluto 2020


La prima edizione è stata vinta dal pilota campano di Cava de’ Tirreni, Francesco D’Amore, su Fiat 127 Speciale Slalom con 44 equipaggi. In questa edizione sono attesi ancor più partecipazioni.


Per questa edizione è stato allestito uno Speciale Challenge a cura della concessionaria MPM Spa Ford di Lecce. Ci sarà la sfida tra ben 9 vetture Ka Plus in assetto da gara con 9 piloti che si affronteranno per la speciale classifica. Sono mezzi studiati appositamente per le corse e partecipano in diversi campionati in tutta Italia.


Oltre allo Slalom, ecco la seconda edizione della Parata di auto storiche e sportive “Track On Sp358 delle Terme Salentine”, organizzata dal comitato provinciale Aci Lecce presieduto da Aurelio Filippi Filippi, che porta avanti il progetto di Aci Storico sulla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’automobile.


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Il Ciolo sotto una nuova luce

Quasi finiti i lavori di ristrutturazione: c’è la data per l’inaugurazione del ponte, con una sorpresa luminosa. Il sindaco di Gagliano: “Un vero e proprio capolavoro”

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di Lorenzo Zito

Il Ponte Ciolo si prepara a vestire l’abito buono. Si avvicina la fine dei lavori di restauro ed il giorno della re-inaugurazione dell’opera.

Mercoledì 24 aprile è la data in calendario per il taglio del nastro: proprio lì, lungo la litoranea che, sospesa a 30 metri d’altezza, campeggia su una delle più belle insenature del Salento, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’intervento avviato poco più di un anno fa per rimettere in sicurezza l’opera.

Progettato dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola, il ponte Ciolo ha quasi 60 anni di servizio: fu realizzato tra il 1962 ed il 1967 dalla Provincia di Lecce, con la direzione dei lavori di un funzionario dell’ente stesso. Lungo circa 60 metri, sorvola un’insenatura rocciosa nel territorio di Gagliano del Capo, in uno dei punti più suggestivi del “Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”.

Nel marzo del 2023 è iniziato l’atteso lifting: un articolato intervento di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale, finanziato con oltre 4 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Al momento di andare in stampa il ponte non si presenta propriamente “pronto all’uso”: come vedete in foto, il cantiere è ancora aperto, le impalcature lungo l’arcata sono ancora montate e manca la balaustra che accompagnerà i pedoni al loro passaggio, sul marciapiede costeggiato internamente da guardrail (questo già installato). Il grosso però è fatto: pochi giorni e sarà tutto pronto.

Ce lo conferma Francesco Volpe, consigliere provinciale con delega alle Strade: “L’opera è ormai praticamente conclusa, la sua inaugurazione è infatti già fissata. Abbiamo deciso di tenere la relativa conferenza stampa sul posto, per l’importanza che questo intervento rappresenta per la comunità locale e per tutto il Basso Salento. Sarà un vero e proprio momento di festa, con una bella sorpresa: il ponte sarà dotato di un’illuminazione cangiante che permetterà di dare all’intera area una luce diversa a seconda dell’occasione. Nel giorno dell’inaugurazione, ad esempio, avremo una illuminazione tricolore, in onore alla Festa della Liberazione del 25 aprile. Un ulteriore strumento, questo, a valorizzazione della bellezza del luogo”.

Per il sindaco di Gagliano del Capo, Gianfranco Melcarne, si tratta di “un vero e proprio capolavoro: concludere un’opera di questa portata nell’arco di appena un anno non è affatto banale. Non a caso serpeggiava, da subito, pessimismo sulle tempistiche, con molti che paventavano il rischio chiusura della litoranea per due estati. Invece, come confidavo, i lavori si sono conclusi nei termini. È merito soprattutto del grande lavoro dei tecnici della Provincia e di tutte le parti coinvolte. Ho seguito da vicino il loro operato e non posso che ringraziare tutti: per recuperare del terreno perso in partenza, hanno anche raddoppiato i turni”.

Poi un commento sull’inaugurazione: “Abbiamo voluto fortemente che la riapertura coincidesse con un momento di festa. Celebreremo l’importanza di questo intervento. Un intervento che non era più procrastinabile per via delle condizioni del ponte, che presentava materiale ferroso corroso in più punti. Negli ultimi due anni, poi, avevano destato preoccupazione anche le sollecitazioni arrivate via mare con alcune scosse sismiche. Il Ponte Ciolo rappresenta un simbolo importante per l’identità di Gagliano e rimarrà tale negli anni anche grazie a questi lavori, che hanno permesso di metterlo in sicurezza mantenendone la forma originaria. Con l’aggiunta di un piacevole tocco di modernità: la nuova parte illuminotecnica che siamo tutti curiosi di scoprire”.

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A Ruffano aprile fa rima con San Marco

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Il 25 aprile a Ruffano è tempo di fiera. Da secoli il paese accoglie trepidante l’appuntamento dedicato al protettore dell’udito: San Marco.

Nonostante da queste parti non sia il santo patrono, per certi versi è quasi come se lo fosse: la lunga tradizione di fede lo lega ancora oggi fortemente alla comunità ruffanese. La fiera in suo onore è la più antica fiera primaverile della zona: è un appuntamento immancabile, che ricorre addirittura dal 15esimo secolo. Per intenderci, un’epoca in cui ancora non conoscevamo l’esistenza delle Americhe.

Da allora, la devozione ha tramandato di generazione in generazione storiche usanze. La mattina di questo giorno, le vie di Ruffano si colorano delle mercanzie che popolano le bancarelle. Un tempo quest’evento era soprattutto occasione per introdurre frutti di stagione e per acquistare gli strumenti da lavoro ed i prodotti d’artigianato locale, come le terrecotte.

Il culto di San Marco a Ruffano è custodito anche da un luogo storico: nel pieno centro del paese ci sono una cripta bizantina, che porta il nome del santo (sottostante la chiesa del Carmine), ed un affresco del santo databile al XIII secolo.

L’Evangelista, come detto, è invocato come protettore dell’udito. Motivo per cui nel giorno della sua festa si distribuisce ai devoti un batuffolo di cotone imbevuto di olio benedetto, il quale per devozione, applicato nel paglione auricolare, fa risollevare dal dolore.

I numerosi ex voto in oro e argento esposti testimoniano le grazie ricevute. Nella piccola cappella, meta di numerosi pellegrinaggi, sono poste la reliquia e la statua in cartapesta di San Marco.

Nel giorno della festa, a pranzo i ruffanesi gustano la “scapece”, pietanza introdotta dai commercianti gallipolini e che tutt’oggi è immancabile presenza della fiera. Trattasi del tipico piatto della Città Bella: pesce (pupiddhri) marinato nell’aceto e nella mollica di pane con l’aggiunta di zafferano che dà un caratteristico colore giallastro.

 

IL PROGRAMMA RELIGIOSO

Il programma religioso in onore del santo è a cura dell’Arciconfraternita SS. Trinità e Carmine, appartenente alla parrocchia di San Francesco. Si apre con un triduo di preparazione che si svolge proprio nella chiesa intitolata al santo d’Assisi, da lunedì 22 a mercoledì 24 aprile. In ciascuno di questi giorni, sono previste una recita del Santo Rosario alle 18 ed una Santa Messa con preghiera al Santo alle 18e30. Nell’ultimo di questi giorni, ossia nella vigilia della festa, a conclusione della messa, l’immagine del Santo Martire viene traslata in processione dalla chiesa di San Francesco alla chiesa del Carmine, aperta eccezionalmente ai fedeli per la festa.

All’arrivo del simulacro nella chiesa del Carmine, come da antica tradizione, saranno benedetti i batuffoli di ovatta imbevuti di olio, in segno di devozione al santo patrono dell’udito.

Giovedì 25 aprile, giorno dedicato al santo, se le condizioni meteo lo permetteranno le messe saranno celebrate tutte all’aperto, nello spazio antistante il santuario di San Marco, secondo il seguente orario: alle 8 la prima funzione; alle 9e15 Santa Messa celebrata da don Marco Giordano dell’Arcidiocesi di Otranto; alle 10e30 ultima funzione mattutina. Nel pomeriggio, alle 17e30 Santa Messa celebrata da don Carmine Peluso, direttore diocesano delle confraternite, con la partecipazione di un gruppo di confratelli della confraternita del Purgatorio di Grottaglie (Ta), con la quale sarà firmato un atto di gemellaggio con la locale Arciconfraternita della Madonna del Carmine. Per chiudere, alle 19 la solenne celebrazione e predicazione celebrata da don Marco Corvaglia, della Diocesi di Nardò-Gallipoli.

“UNA BELLEZZA CHE NON CONOSCE TEMPO”

Claudio Sparascio

L’assessore Claudio Sparascio, con delega alle Attività Produttive ed a Fiere e Mercati per il Comune di Ruffano, ha dichiarato: “Quello di San Marco per Ruffano è un vero appuntamento con la storia. La fiera che il paese dedica da oltre mezzo millennio al santo è un evento imperdibile, non solo per la nostra comunità ma per tantissimi fedeli di tutta la provincia. Lavorare per contribuire al preservarsi di questa antica tradizione è motivo di orgoglio e grande emozione”.

Antonio Cavallo

Il sindaco Antonio Cavallo ha aggiunto: “Per migliaia di persone, nel Salento, ad aprile Ruffano fa rima con San Marco. Siamo sempre felici di tornare a celebrare questo evento in cui, ancora una volta, Ruffano porta in piazza la bellezza della devozione e della tradizione. Una bellezza che non conosce tempo e non invecchia, a dispetto dei secoli”.

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A Maglie il corso per assaggiatori di formaggi

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Un prelibato viaggio nel gusto, nella storia e alla scoperta delle proprietà del formaggio pugliese.
Coldiretti Lecce e Campagna Amica Lecce, in collaborazione con l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi (ONAF) Delegazione di Bari, hanno dato il via al prestigioso Corso di I Livello per Assaggiatori di Formaggi.
Ad ospitare il percorso formativo è il Museo di Archeologia Industriale di Terra d’Otranto in Via G. Matteotti, a Maglie.
La cerimonia inaugurale si è svolta alla presenza del presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli e del direttore Aldo De Sario, del presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci, e di tutti i rappresentanti delle associazioni che hanno supportato l’iniziativa: Confesercenti Lecce, Confcommercio Lecce, Confartigianato Lecce, Confindustria Lecce e i Gal Capo di Leuca, Valle della cupa e Terra d’Arneo.
Grande entusiasmo e partecipazione per questa prima edizione che ha visto più di 80 iscritti tra produttori, ristoratori, esercenti, consumatori, imprenditori del settore agroalimen- tare.
Il corso intensivo, che proseguirà fino al 30 maggio, è stato progettato per fornire agli appassionati di formaggi, sia professionisti che amatori, le competenze teoriche e pratiche necessarie per eccellere nell’arte della degustazione dei formaggi.
Protagonisti sono i formaggi nazionali, pugliesi e salentini, gioielli della tradizione casearia locale, e si articolerà attraverso lezioni pratiche, approfondimenti scientifici e culturali, culminando con un esame di valutazione finale.
Il programma didattico tocca temi come la tecnica di assaggio, la microbiologia lattiero-casearia, e l’utilizzo e abbinamento dei formaggi. Per i partecipanti, l’opportunità di immergersi nel mondo dei formaggi a pasta molle di capra, a pasta dura di ovini, e di esplorare la ricca cultura e normativa casearia, con un focus speciale sui formaggi pugliesi: dalla storia alla tecnologia, dai caratteri sensoriali agli abbinamenti particolari in cucina. Un vero e proprio viaggio sensoriale ed educativo attraverso il patrimonio caseario del nostro territorio.
«Registriamo un grande entusiasmo ed una folta partecipazione al Corso per assaggiatori di formaggi inaugurato ieri a Maglie», ha detto il presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli, «iniziativa che rappresenta un’opportunità di crescita e valorizzazione per il territorio. Il corso è pensato per gli imprenditori agricoli, che desiderano approfondire le potenzialità dei prodotti caseari, per i consumatori interessati a rafforzare la cultura di una scelta consapevole di alimenti sani e locali, imparando a riconoscerne le proprietà organolettiche distintive. È inoltre una risorsa preziosa per i ristoratori e per gli esercenti, che potranno così presentare al meglio i prodotti, veri ambasciatori della qualità e dell’identità del nostro territorio. Attraverso questo corso, puntiamo a creare una rete solida di conoscenza e passione per i formaggi pugliesi e salentini, che sono gioielli del nostro patrimonio gastronomico».
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