Attualità
Nuova sentenza sull’esenzione I’IMU per l’abitazione principale
Dichiarata illegittima la disposizione contenuta nel Decreto Salva Italia del 2011 che concedeva questa agevolazione solo ed esclusivamente a un’unica abitazione principale. Chi sceglie di sposarsi regolarmente o di unirsi civilmente verrebbe discriminato rispetto ai solo conviventi

Tornano d’attualità le discriminazioni in materia di IMU: la Corte Costituzionale ha riconosciuto, in questi giorni, la doppia esenzione al coniuge che risiede e dimora in un’abitazione diversa da quella del resto del nucleo familiare, a prescindere se sia ubicata in un altro o nello stesso comune. È stata, quindi, dichiarata illegittima la disposizione contenuta nel Decreto Salva Italia del 2011 che concedeva questa agevolazione solo ed esclusivamente a un’unica abitazione principale. Chi sceglie di sposarsi regolarmente o di unirsi civilmente verrebbe discriminato rispetto ai solo conviventi che in presenza delle medesime condizioni si vedono accordato, per ciascun immobile di proprietà, il beneficio di esenzione – viene sostenuto nelle motivazioni della sentenza n. 209 della Consulta.
“In un contesto come quello attuale – continua la Corte – caratterizzato dall’aumento della mobilità nel mercato del lavoro, dallo sviluppo dei sistemi di trasporto e tecnologici, dall’evoluzione dei costumi, è sempre meno rara l’ipotesi che persone unite in matrimonio o unione civile concordino di vivere in luoghi diversi, ricongiungendosi periodicamente, ad esempio nel fine settimana, rimanendo nell’ambito di una comunione materiale e spirituale”. Per quanto possa essere condiviso questo concetto di società moderna, risulterebbe non molto agevole stabilire quanto questa “ipotesi meno rara” possa effettivamente incidere su ogni singola realtà sociale, soprattutto se l’indagine viene rivolta al modus vivendi del nostro paese rispetto alle diverse collocazioni geografiche e morfologiche, agli usi e ai costumi, su scala regionale, provinciale e comunale.
La Consulta ha messo in conto persino le problematiche che potrebbero conseguirne, come ad esempio il rischio di tornare alla situazione in cui ogni coniuge per evadere imposte e tasse intestava a proprio nome una casa diversa, in modo da farle risultare entrambe “abitazione principale”. Vengono esortati, dunque, i comuni a responsabilizzarsi e organizzarsi anche in tal senso, mettendo in atto i dovuti controlli. Non vi è traccia, comunque, di alcun provvedimento o suggerimento – sostengono alcuni operatori e amministratori locali – su come fronteggiare o gestire al meglio il contenzioso che potrebbe ingenerarsi in merito alle eventuali conseguenze derivanti da questa decisione rivoluzionaria. Per questi contribuenti moderni (e forse un po’ miracolati), come si diceva, non varranno più le disposizioni ordinarie per l’esenzione IMU spettante per l’abitazione principale, ma si potrebbe per questo dare origine a ulteriori discriminazioni.
La condizione e la coincidenza di dimora abituale e residenza anagrafica non possono essere neppure soddisfatte da quei soggetti che per motivi di lavoro si stabiliscono in un’altra città, diversa dalla residenza, spesso pagando un canone di affitto. Anche i contribuenti residenti all’estero sono tenuti a pagare l’IMU con l’aliquota ordinaria (quindi, salvo particolari condizioni, non agevolata) in qualità di intestatari di “Altri fabbricati”, spesse volte per l’unica casa posseduta in Italia, non concessa nemmeno in locazione. Viene spontaneo domandarsi fino a che punto sia lecito che alle famiglie dei contribuenti, in generale, vengano accordati maggiori benefici per il fatto di essere possessori di due o più abitazioni anziché una sola. Il divario aumenterebbe ulteriormente se si considera la facoltà di assimilazione ad abitazione principale concessa, sempre ai fini IMU, a categorie sociali quali anziani e disabili in istituti di ricovero, forze armate, di polizia e personale di carriera prefettizia e studenti universitari assegnatari di cooperative edilizie. Ma per l’abitazione principale andrebbe, probabilmente, anche rivista un’altra situazione socialmente paradossale: la detrazione di 200 euro, in luogo dell’esenzione per l’abitazione di residenza, viene concessa in egual misura sia agli alloggi assegnati dagli Istituti Autonomi per le Case Popolari e di Edilizia Residenziale Pubblica, sia per i fabbricati di categoria catastale A1, A8 e A9. Sarà forse improbabile che queste ultime tipologie di lusso, equivalenti ad abitazioni signorili, ville, palazzi e castelli, possano appartenere a persone o a nuclei familiari socialmente svantaggiati.
Tonio Scanderebech
Attualità
La Solita Insolita Vita degli Skarlat
Il nuovo singolo su tutte le piattaforme digitali e in radio. Dal 18 luglio sul canale YouTube il video ufficiale del brano

Gli Skarlat ritornano con un nuovo singolo “Solita Insolita Vita”, un brano potente e tagliente che racconta il disagio di chi si sente fuori posto in un mondo sempre uguale a sé stesso.
“Solita Insolita Vita” è un titolo che riflette la contraddizione di una vita considerata sia “solita” che “insolita“ a causa di uno sguardo disorientato di fronte al mondo circostante.
Il protagonista del testo è stanco e annoiato, non arrabbiato o disperato.
Questo stato d’animo non è dovuto a qualcosa in particolare, è generale.
È annoiato da tutto ciò che lo circonda, la noia è così profonda da influenzare ogni aspetto della sua vita.
La routine ha trasformato la sua esistenza in un ciclo continuo e monotono, in cui le persone, i luoghi e i giorni si ripetono identici a sé stessi.
Il brano ha un sound che accompagna il messaggio con sonorità potenti e intense come macigni.
ILVIDEOCLIP
Il protagonista è Roberto Fedele (batterista del gruppo e anche chitarra e tastiere e synth), che incarna visivamente le emozioni e le contraddizioni raccontate nel brano.
Il gruppo rappresenta un malessere come si parla nel brano, riflette il malessere generazionale e sociale che costituisce il nucleo tematico della canzone.
La band diventa voce di un’intera generazione in bilico tra routine e voglia di ribellione.
Testo e musica del brano, arrangiato da, Roberto Fedele, sono di Andrea Avantaggiato (voce).
Gli altri componenti del gruppo: Dario Ancona, Daniele Papadia (chitarre), Dario Ancona (basso), Daniele Papadia cori con Andrea Avantaggiato e Roberto Fedele
Registrato da Dario Ancona e Roberto Fedele.
GLI SKARLAT
Gli Skarlat nascono dalla necessità e dal sogno di emergere in una piccola realtà Salentina, l’unica ska-punk band che dal 2004 incendia palchi e cuori con il loro sound esplosivo.
Nati nel 2004 a Corigliano d’Otranto, gli Skarlat si affermano sin da subito come una delle realtà più vibranti del panorama musicale alternativo pugliese. Il loro stile mescola ska, reggae, rocksteady e punk con naturalezza, creando un mix contagioso che fa ballare, pensare e ridere. Chitarre in levare, fiati scatenati e testi ironici si intrecciano in un cocktail sonoro che lascia il segno a ogni live.
In oltre vent’anni di attività, gli Skarlat hanno calcato i palchi accanto a giganti del genere come The Wailers, Ska-P, Roy Paci & Aretuska, Giuliano Palma, Vallanzaska, Meganoidi, Matrioska, Punkreas.
Brani iconici come “Son Salentino” testimoniano il legame profondo del gruppo con la propria terra, e uno spirito indipendente e scanzonato che li contraddistingue.
Skarlat è ska, è punk, è Salento. È un’attitudine.
Line Up: Andrea Avantaggiato (muzzune) la voce, Roberto Fedele (percussioni), Errico Perrone (basso), Daniele Papadia (chitarra), Alessandro dell’Anna e Danilo Murrone ai fiati.
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Attualità
I Luoghi delle Donne
Iniziativa della Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce che coinvolge 39 Comuni, 11 Cpo comunali e 16 istituti scolastici. Un itinerario narrativo, che intreccia la memoria femminile con il Salento, un viaggio fatto di storie, di luoghi, di emozioni

“I luoghi delle donne: un viaggio nel Salento al femminile”, è il progetto lanciato nei mesi scorsi dalla Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce, guidata da Anna Toma.
L’obiettivo è quello di far emergere e valorizzare i luoghi della memoria femminile, spesso dimenticati o invisibili, delineare un itinerario narrativo e visivo che attraversa il Salento, costruendo una nuova geografia culturale inclusiva e partecipata.
Finora hanno aderito all’iniziativa, che ha come referente Giovanna Bino, componente della Cpo e studiosa, 39 Comuni e 11 Commissioni Pari opportunità comunali, testimoniando una forte volontà istituzionale di costruire un racconto condiviso e corale, centrato sulle storie e sul vissuto femminile.
A questa rete virtuosa, si affiancano 16 istituti scolastici, coinvolti in attività di ricerca, raccolta e valorizzazione della memoria delle donne che hanno segnato la vita del Salento.
Proprio in virtù della notevole adesione registrata, è ancora in corso la valutazione e riorganizzazione dei materiali pervenuti (biografie, fotografie d’epoca e contemporanee, articoli di stampa e fonti documentali), tutti contributi preziosi per raccontare il vissuto, l’impegno e l’eredità culturale delle donne che hanno inciso nella storia sociale e civile del territorio salentino.
Sono in fase di realizzazione, inoltre, un Archivio delle donne, in doppio formato, digitale e fisico, e un Museo diffuso al femminile, un modello unico in Italia, pensato per connettere luoghi e contenuti in una rete culturale viva e accessibile.
A partire da settembre, la Commissione Pari opportunità provinciale presenterà i primi tasselli di questo itinerario narrativo, che intreccia la memoria femminile con il Salento.
È un viaggio fatto di storie, di luoghi, di emozioni. Un percorso che si nutre della selezione attenta di biografie, immagini, fonti e testimonianze capaci di restituire centralità alle protagoniste spesso invisibili della nostra storia locale.
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Attualità
C… siamo, inizia l’avventura del Casarano
Oggi alle 17 il raduno negli impianti dell’Heffort Sport Village a Parabita, dove i calciatori sosterranno le visite mediche e i test atletici. La rosa a disposizione di Di Bari in attesa di altre novità dal mercato

di Giuseppe Lagna
Tutto pronto per l’inizio ufficiale della nuova stagione del Casarano Calcio, edizione serie C 2025-2026.
Oggi alle ore 17 è previsto il raduno negli impianti dell’Heffort Sport Village a Parabita, dove i calciatori sosterranno le visite mediche e i test atletici.
Come lo scorso anno è scattato il tam-tam per portare i tifosi ad accogliere degnamente i propri beniamini, che si accingono ad affrontare la terza categoria professionistica dopo lunghi anni di attesa.
Scorriamo la rosa dei Rossoazzurri, capitanati dall’allenatore Vito Di Bari (“secondo” Federico Giampaolo), al momento così composta:
(confermati) Giancarlo Malcore, Leonardo Perez, Antonio Guastamacchia, Gaetano Logoluso, Antonio D’Alena, Giovanni Pinto, Leandro Versienti, Vincenzo Ferrara, Ismael Cajazzo, Alessio Barone, Milos Milicevic, (settore giovanile) Diego Malagnino, Marco Ferilli, Matteo Martina, Tiziano Lattante; (arrivi) Cosimo Chiricò, Ertijon Gega, Raffaele Maiello, Vincenzo Millico, Filippo Bacchin, Niccolò Chiorra, Flavio Di Dio.
La Società non esclude altri prossimi arrivi in vista del ritiro, secondo una coppia per ruolo come nelle intenzioni del duo Fulvio Navone e Antonio Obbiettivo.
La partenza per il ritiro di Cascia (m 653 slm) avrà luogo mercoledì 16 luglio, presso i campi erbosi dell’hotel “La Reggia”, e si concluderà il 31 luglio.
Amichevoli previste il 21 con il Cascia, Montegranaro (24), Sambenedettese (27) e Frosinone (31).
Nella foto in alto, la festosa accoglienza della squadra l’anno scorso al Capozza.
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