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Cronaca

Criticità in ospedale: che succede al “Vito Fazzi”?

Il Coordinatore Provinciale Sanità Cisl Fp, Antonio Piccinno: «Denunciamo il blocco delle attività di interventistica delle diverse branche chirurgiche per assenza di personale di supporto e pulizia dedicato alle Sale Operatorie. Grave la situazione del Reparto di CardioChirurgia. Al Fazzi non funzionano nemmeno gli ascensori per il pubblico e i montalettighe».

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Riceviamo e pubblichiamo


Tanti, troppi i disservizi che riguardano il Vito Fazzi di Lecce. Le segnalazioni alla nostra organizzazione sindacale ormai si stanno accumulando e siamo a chiedere le risposte necessarie nell’interesse unico non solo dei lavoratori ma anche e soprattutto dei pazienti.


Grave, gravissima la carenza di personale di supporto (OSS) non solo nel presidio ospedaliero ma anche nel Dea.


La Fp Cisl di Lecce rimarca la urgente necessità di garantire l’assistenza con personale di supporto necessaria ed indispensabile in un Presidio di 2° Livello come quello di Lecce, che deve avvenire mediante reclutamento di personale ove possibile o, in alternativa, attraverso una rimodulazione anche temporanea della organizzazione aziendale. La situazione è a livelli di insostenibilità per quanto riguarda la mancanza di personale OSS sia nel reparto di Cardiochirurgia che nelle Sale Operatorie.


Con il venir meno dei cosiddetti OSS “defenestrati del 18.4.2021” non del tutto surrogati per effetto di una costrizione del fabbisogno del Piano Triennale del Fabbisogno del Personale e da limitazioni economiche, è vero che quantomeno per il DEA si è provveduto ad integrare con personale SanitaService, soltanto che anche questo personale poi ha terminato il suo incarico e, viste le note vicende di pubblico dominio, ci troviamo nelle stesse condizioni di indisponibilità per un nuovo reclutamento.


Stante la carenza di personale proveniente da SanitaService, e tenuto conto che si è provveduto a comandi in mobilità di urgenza per garantire il DEA, rimangono del tutto sguarnite le Sale Operatorie che, secondo quanto viene giornalmente riferito dai nostri associati, sono in una condizione quasi di collasso relativamente a ciò che attiene alla pulizia e sanificazione con conseguente blocco delle attività di interventistica delle diverse branche chirurgiche per assenza di personale di supporto e pulizia dedicato.


Altra nota dolente degna di urgente considerazione e di intervento sarebbe la grave assenza di personale presso il reparto di Cardiochirugia nel quale, a fronte di 22 posti letto in degenze e 6 posti letto di terapia intensiva, aventi sedi separate come logistica, opererebbero soli 4 OSS che devono dividersi nello stesso turno e singolarmente su due diverse ubicazioni, ovvero tra Cardiochirurgia e Terapia Intensiva. E la situazione diventa ancora più ingestibile nei turni notturni.

Ci pervengono anche molteplici sollecitazioni da parte di dipendenti ed utenti su presunti disservizi venuti a crearsi nel P.O. Fazzi per una serie di guasti agli ascensori dedicati al pubblico ed, in particolar modo, agli ascensori dedicati al trasferimento dei pazienti non autonomi “montalettighe”.


Oggetto delle lamentele sarebbero gli ascensori situati nell’ala che serve i reparti di Neurologia, Oculistica, Medicina, Chirurgia Toracica, ORL, Neurochirurgia, Sala Operatoria. Attualmente, la disponibilità di ascensori dedicati alle UU.OO. menzionate si è ridotto della metà essendoci in servizio solo un montalettighe per 6 piani, raddoppiando i tempi di attesa per l’utilizzo dello stesso.


Ciò sta provocando un dispendio di tempo da parte del personale dedicato al trasporto dei pazienti per l’esecuzione degli esami nei vari servizi), nonchè dei tempi di trasporto in sala operatoria, sperando non vi siano urgenze che comportino il trasferimento in una rianimazione già sita al DEA.


 Antonio Piccinno (Coordinatore Provinciale Sanità Cisl Fp)


 


Cronaca

Prima il litigio, poi spara alla compagna

Ha fatto partire tre colpi nella sua direzione mentre lei si trovava nel suo giardino. Solo la scaltrezza ed il rapido chinarsi ha scongiurato il peggio ed evitato che la donna venisse colpita. Arrestato per tentato omicidio il 42enne che ha esploso i tre colpi di pistola

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I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce unitamente ai colleghi della Stazione di Lecce Santa Rosa hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di un 42enne leccese, già noto, per tentato omicidio ai danni della propria compagna, una 31enne, anche lei salentina.

Essenziale per l’arresto l’esame dei filmati delle telecamere presenti in zona oltre che alle testimonianze raccolte, sia della vittima che di altre persone.

Ad allertare i Carabinieri al numero di emergenza 112 è stata la stessa vittima.

La donna ha riferito ai militari di essere stata oggetto di colpi di arma da fuoco, esplosi in sua direzione, dal proprio compagno convivente.

Secondo il racconto della donna, l’uomo è giunto presso la sua abitazione a bordo di un’utilitaria; dopo essere sceso dal veicolo, condotto da un conoscente, ha impugnato un’arma da fuoco e fatto partire tre colpi nella sua direzione mentre lei si trovava nel giardino antistante l’abitazione.

Solo la scaltrezza ed il rapido chinarsi ha scongiurato il peggio ed evitato che la donna venisse colpita.

Dopo aver sparato l’uomo, in violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di P.S. cui già da tempo era sottoposto, si è allontanato dal suo domicilio e, al fine di eludere le indagini, si è recato presso l’ospedale di Lecce dove è stato rintracciato e bloccato dagli uomini dell’Arma.

Dall’attività di indagine condotta dai Carabinieri è emerso inoltre che la donna, già nel corso del pomeriggio avrebbe avuto un diverbio, scaturito da futili motivi, con il proprio compagno che si è poi allontanato, sfociato in violenza fisica, tanto da richiedere le cure mediche presso l’Ospedale Vito Fazzi di Lecce.

Nel corso della lite la donna sarebbe stata anche minacciata di morte.

Al termine dell’attività di indagine il 42enne è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica del capoluogo salentino, condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.

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Cronaca

Sant’Isidoro: sequestrati pattini ormeggiati abusivamente

Erano destinati al noleggio non autorizzato in una zona protetta. Denunciati i responsabili

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In un’operazione di tutela ambientale la Capitaneria di Porto di Gallipoli, insieme all’Area Marina Protetta “Porto Cesareo” e all’Ufficio demanio della Città di Nardò, ha sequestrato, a Sant’Isidoro, una quindicina di pattini ormeggiati abusivamente e destinati al noleggio non autorizzato in una zona protetta.

L’intervento ha portato al sequestro e alla custodia giudiziaria dei natanti ed all’emissione di due denunce penali e relativi verbali ai responsabili dell’abuso.

L’operazione ha consentito di restituire alla libera balneazione oltre 5mila metri quadri di specchio acqueo di elevatissimo valore ambientale e paesaggistico.

L’attività continuerà anche nei prossimi giorni al fine di recuperare e portare a smaltimento i corpi morti abusivi impiegati per legare i natanti e al sequestro di ulteriori unità presenti in altri tratti di costa.

Si è trattato di un’azione significativa di ripristino della legalità e del decoro in una marina e in un tratto di costa al centro negli ultimi anni di importanti interventi di riqualificazione, a cominciare ovviamente dell’intervento di rigenerazione urbana del lungomare nell’ambito del Pnrr.

«Il demanio e le aree costiere più importanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico», sottolinea l’assessore al Demanio e alle Aree protette Andrea Giuranna, «devono essere difese da intrusioni e azioni di sostanziale occupazione illegittima, come l’ormeggio di pedalò. Norme alla mano, ma in verità ancora prima facendo riferimento al buon senso, è necessario intervenire per liberare il demanio e tutelare i contesti, come spesso abbiamo fatto in passato. A Sant’Isidoro, negli ultimi anni, sono stati investiti diversi milioni di euro per la sua riqualificazione e questa operazione non è altro che un modo per continuare la strategia di difesa e recupero di una marina splendida».

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Cronaca

Fiamme alte nella zona industriale tra Tricase e Miggiano

Al momento l’incendio è sotto controllo e le squadre rimangono sul posto per l’estinzione di alcuni focolai e per mettere in sicurezza l’area

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Dalle ore 13,40 di oggi i Vigili del Fuoco sono impegnati con numerose squadre nel territorio di Miggiano dove un incendio ha interessato un’ampia area di macchia mediterranea e alcuni uliveti.

È uno dei tanti incendi che stanno interessando nella giornata di oggi la provincia di Lecce.

Una situazione di emergenza che vede impegnate praticamente tutte le squadre del comando provinciale e che ha portato ad una richiesta di supporto da parte dei colleghi di altre regioni: sono in arrivo in questi momenti squadre di vigili del fuoco da Pescara ed da Ancona.

A Tricase le fiamme si sono propagate all’interno dell’area industriale, in via Monti del Sala, e hanno investito una tettoia in lamiera adibita a deposito di legname, all’esterno di un fabbricato adibito a lavorazione di profilati in legno per cornici.

Nel suo percorso l’incendio ha lambito alcune abitazioni e la linea ferroviaria ma è stato contenuto prima che compromettesse tali strutture.

Oltre ai Vigili del Fuoco sono state impegnate 4 squadre di protezione civile accorse in ausilio.

Al momento l’incendio è sotto controllo e le squadre rimangono sul posto per l’estinzione di alcuni focolai e per mettere in sicurezza l’area.

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