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Cronaca

Donna morta dopo operazione, rischiano processo due medici tricasini

La vicenda risale al 10 giugno scorso e alla morte di A.P. una donna di 70 anni leccese, deceduta in seguito ad un’operazione dopo il ricovero per la frattura con schiacciamento della dodicesima vertebra lombare. Secondo l’accusa l’imperizia da parte dei due medici avrebbe causato la morte della donna

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Si deciderà il prossimo 13 maggio sul rinvio a giudizio dei due medici dell’ospedale Cardinale Panico, S.F. 36 anni ed S.T., 37 anni, entrambi di Tricase.


Questo perché il Gup Giulia Proto al termine dell’odierna udienza preliminare ha ritenuto di  lasciare i tempi tecnici per consentire la citazione dell’ospedale di Tricase come responsabile civile.


La vicenda risale al 10 giugno scorso e alla morte di A.P. una donna di 70 anni leccese, deceduta in seguito ad un’operazione dopo il ricovero per la frattura con schiacciamento della dodicesima vertebra lombare.

Secondo l’accusa l’imperizia da parte dei due medici avrebbe causato la morte della donna. I due sempre secondo il Pm Giovanna Cannarile, avrebbero effettuato durante l’operazione, «una incongrua manovra di inserimento del filo metallico guida di Kirschner». In pratica spinto eccessivamente in profondità nella vertebra, il filo avrebbe provocato la lacerazione della arteria intercostale. Tale manovra, sostiene l’accusa, avrebbe causato una grave emorragia. Inoltre i due medici secondo la pubblica accusa non avrebbero agito tempestivamente dopo lo schok emorragico tant’è che la paziente, 15 minuti dopo l’intervento, sarebbe stata trasferita in degenza, dove la donna poco dopo è deceduta, senza che le venisse effettuato alcun approfondimento sul suo stato di salute.


Nel caso il prossimo 13 maggio di decidesse per il rinvio a giudizio i due medici del “Cardinale Panico”  al processo dovranno difendersi dall’accusa di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario sono difesi dagli avvocati Luigi Covella ed Ivan Mangiullo. La figlia della vittima che ha presentato denuncia, invece, si è costituita parte civile con l’avvocato Giusepe Corleto.


Cronaca

Ritrovato cadavere in campagna, nei pressi della Miggiano-Taurisano

La segnalazione di un passante che aveva notato una colluttazione, poi l’intervento sul posto e la scoperta

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Il cadavere di un uomo è stato ritrovato nel primo pomeriggio di oggi nelle campagne a ridosso della strada provinciale Miggiano-Taurisano.

Il rinvenimento è avvenuto dopo la segnalazione di un passante. Sul posto, in contrada Fontanelle, nel territorio di Specchia, le forze dell’ordine han trovato il corpo esanime di un uomo all’interno di una cisterna.

Sono accorsi in zona i vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase, la polizia del Commissariato di Taurisano ed il personale del 118 che altro non ha potuto che constatare il decesso del malcapitato.

Si tratta di un anziano del luogo, Vincenzo Scupola, 78 anni, di Specchia.

Il ritrovamento è avvenuto dopo che il passante di cui sopra ha riferito ai numeri d’emergenza di aver notato due persone probabilmente coinvolte in una colluttazione. Una delle quali avrebbe brandito un bastone.

All’arrivo sul posto degli agenti nessuno era più in zona. Le ricerche poi hanno permesso di individuare il cadavere. Poco più in là, il trattore dell’uomo defunto.

Nel frattempo, i primi passi delle indagini già in corso avrebbero condotto il fratello del 78enne in Commissariato per far luce sulla vicenda.

Sono intervenuti anche il pubblico ministero di turno presso la Procura di Lecce, Simona Rizzo, e il medico legale. Dal Commissariato di Taurisano è stato richiesto anche l’intervento della Scientifica.

Lo stesso corpo del defunto restituirà le prime risposte: l’uomo è stato colpito o è caduto nel tentativo di mettersi in salvo? Al momento ogni elemento è utile per cercare di ricostruire l’accaduto.

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Andrano

Divieto di balneazione e navigazione ad Andrano e Marittima nel weekend

Imposto dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli per permettere a Protezione Civile e sommozzatori il recupero di un natante affondato

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Sabato 25 e domenica 26 marzo il Coordinamento Provinciale di Protezione Civile di Lecce interverrà con il Nucleo Sommozzatori per le operazioni di recupero di una unita da diporto affondata sotto costa in località Chianca Liscia nelle acque di Marittima di Diso.

Pertanto il porto di Andrano e l’area delle operazioni sono interdette alla balneazione ed alla navigazione.

Ecco quanto si legge nella ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli: “nei giorni 25 e 26 marzo 2023 dalle ore 08.00 alle ore 16.00 circa, in località “Chianca Liscia” di Marina di Marittima – Comune di Diso saranno effettuate le operazioni di recupero di un’imbarcazione da diporto spiaggiata a cura della Protezione Civile Comunale. Le predette operazioni interesseranno il porticciolo del Comune di Andrano nonché lo specchio acqueo prospiciente la scogliera in località “Chianca Liscia”, nell’area meglio individuata nell’allegato stralcio planimetrico che costituiscono parte integrante della presente Ordinanza”.

“Il recupero del relitto sarà effettuato dal Nucleo Sommozzatori della Protezione Civile, attraverso l’impiego di quattro unità (due natanti della Protezione civile e due unità navali messe a disposizione dal Comune di Diso). I detriti recuperati saranno indirizzati nell’area di carico posta in prossimità dell’imboccatura portuale dove sarà allocato un camion gru e appositi cassoni di supporto”.

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Cronaca

Bloccata nell’auto in fiamme dopo incidente: muore 32enne

Drammatico sviluppo per un sinistro registrato in mattinata lungo una rampa della tangenziale ovest di Lecce

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Ha dell’incredibile l’incidente verificatosi oggi sulla tangenziale ovest di Lecce che è costato la vita ad una donna di Copertino.

Un sinistro che ha visto coinvolte due vetture sulla rampa che conduce verso il “Vito Fazzi” e San Cesario: una Fiat Punto ed una Lancia Ypsilon le protagoniste. Lo scontro però non è la causa diretta della morte di una delle due conducenti coinvolte. Infatti la vittima, S.V., 32 anni, è deceduta nell’abitacolo della Lancia a causa dell’incendio divampato dopo lo scontro.

A margine dell’impatto tra i mezzi, la cui dinamica è in fase di ricostruzione, la donna è rimasta bloccata tra le lamiere, impossibilitata ad uscire. Le fiamme hanno avvolto l’auto e lei è riuscita ad uscire dall’abitacolo quando ormai era troppo tardi.

Sul posto vigili del fuoco e polizia. Vani i soccorsi.

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