Cronaca
Evasione per oltre un milione: nei guai due attività
Sorpresi dalle Fiamme Gialle un bar ed un ristorante in provincia di Lecce

Nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio, i Finanzieri della Tenenza di Porto Cesareo hanno sorpreso un bar ed un ristorante che non avevano ottemperato agli obblighi dichiarativi ai fini fiscali e al versamento delle imposte dovute.
Si tratta di un ristorante della stessa città di Porto Cesareo e di un bar operante nel comune di Veglie, entrambi evasori totali per delle intere annualità.
I controlli condotti dalle Fiamme Gialle hanno preso avvio da una mirata analisi di rischio e dalle risultanze delle banche in uso al Corpo, nonché da qualificati elementi informativi raccolti sul territorio.
Sono state, quindi, avviate specifiche attività ispettive che hanno permesso di ricostruire, attraverso l’esame della documentazione contabile, ricavi integralmente sottratti a tassazione per oltre 190mila euro per il ristorante e per oltre 820mila euro per il bar.
“Contrastare l’evasione fiscale vuol dire contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese e favorire una più equa ripartizione del prelievo impositivo tra i cittadini (“pagare tutti per pagare di meno”)”, si legge in una nota della Guardia di Finanza di Lecce.
Cronaca
Fornello resta acceso in cucina: incendio in abitazione a Miggiano
Illesa la proprietaria di casa che non si era accorta del fumo: ad allertarla, il parroco di passaggio

Incendio in una privata abitazione a Miggiano nella serata di ieri.
Spavento per un’anziana del posto che, inizialmente, non si era accorta dell’accaduto. E’ stato il parroco, di passaggio davanti alla sua casa, a notare la fuoriuscita di fumo nero e ad allertarla. Poi, la chiamata al 115 che ha fatto accorrere sul posto i vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase.
Le fiamme, divampate in cucina, sarebbero state causate da un fornello del piano cottura rimasto accesso. Nessuna conseguenza per la donna.
Attualità
Racale, autovelox mobili sulle vie per il mare: da ottobre i test
Il sindaco Antonio Salsetti: «Troppi incidenti. Non è un escamotage per fare cassa. Ci auguriamo solo che la presenza dei dispositivi mobili porti consiglio in modo che quelle strade risultino più sicure per tutti»

Troppa imprudenza sulle strade così Racale corre ai ripari e, a partire dal prossimo mese, si effettueranno i test per gli autovelox mobili da utilizzare sulla via di Torre suda, in direzione Ugento e verso Melissano.
I controlli secondo quando stabilito dalla giunta saranno affidati alla polizia locale che verificherà il rispetto dei limiti di velocità lungo diverse strade del territorio comunale.
Non è ancora stato stabilito un controllo ma, assicurano, dalal giunta comunale, le postazioni mobili di controllo saranno pubblicizzate attraverso il sito internet dell’Ente.
Per il sindaco Antonio Salsetti la decisione non era più differibile: «Troppi incidenti anche dagli esiti funesti. Come accaduto per Alessandro Verardi, il giovane farmacista che ha perso la vita il 18 dicembre 2022 lungo la provinciale 202. Famiglie e cittadini ci hanno sollecitato chiedendoci di intervenire. Prima dell’estate abbiamo effettuato i primi test sulla via per Torre Suda e su quella per Ugento e già in quell’occasione sono emerse criticità riguardo possibili sanzioni da elevare. Quella dell’autovelox mobile diventa una decisione inevitabile per ridurre la velocità degli automobilisti su quelle strade». Il sindaco Salsetti ci tiene a chiarire che «non è un escamotage per fare cassa. Ci auguriamo solo che la presenza dei dispositivi mobili porti consiglio in modo che quelle strade risultino più sicure per tutti».
L’idea alla fine dei test è quella di chiedere all’Osservatorio per la sicurezza stradale della Prefettura di poter installare un autovelox fisso su quelle vie.
*foto in alto di repertorio
Cronaca
Abusò della fidanzata che rimase incinta: condannato 26enne
La sentenza ha inflitto 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale aggravata e continuata

Rimase incinta dopo esser stata costretta a rapporti sessuali dal suo fidanzato: arriva la condanna del ragazzo, di Gagliano del Capo, a 4 anni e 6 mesi di reclusione.
E’ quanto deciso dal collegio della prima sezione nella giornata di ieri a margine di un iter giudiziario che ha mosso i primi passi dopo la denuncia della vittima ai carabinieri.
I fatti risalgono al periodo tra l’agosto ed il dicembre 2019. La ragazza fu costretta ad un rapporto sessuale in prossimità di un casolare abbandonato quando era ancora minorenne. Poi ancora, alcune settimane dopo, all’interno di casa sua. Per scoprire, in seguito, di essere incinta proprio del 26enne che aveva abusato di lei.
Le indagini scattate dopo la querela per il reato di violenza sessuale aggravata e continuata hanno portato il pubblico ministero a chiedere 7 anni e 6 mesi di reclusione. La prima sentenza ne ha inflitti 4 e mezzo: si attenderà ora di capire se, dopo che verranno depositate le motivazioni (entro 60 giorni), l’imputato presenterà o meno ricorso.
Disposto anche il risarcimento del danno in separata sede e una provvisionale di 30mila euro in favore della vittima che si era costituita parte civile.
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