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Cannole

Gioca in casa di amici, cane legato la morde: soccorsa bambina

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Un morso ad una bambina e la corsa in ospedale. È quanto accaduto a Cannole nelle scorse ore in una abitazione privata.





Una ragazzina di 11 anni si trovava in casa di alcuni amici di famiglia. Stava giocando con una sua coetanea quando, avvicinatasi ad un cane lupo cecoslovacco, è stata morsa al collo.




Il cane, che da quanto riferito alle forze dell’ordine non aveva mai manifestato segnali di aggressività in passato, era però legato.





Sul posto si sono recati i veterinari dell’Asl e gli agenti del commissariato di Otranto. Per la piccola cure in ospedale, dove è arrivata in codice rosso. Le sue condizioni sono sotto monitoraggio.


Arnesano

Controlli GdF: 12 lavoratori in nero tra ristorazione e trasporto merci

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Continuano i controlli delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce finalizzati a prevenire e contrastare il fenomeno del lavoro irregolare.

Nei giorni scorsi, i Finanzieri appartenenti al Gruppo di Lecce, nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, hanno effettuato alcuni interventi ispettivi nei confronti di pubblici esercizi nel settore della ristorazione e di attività dedite al trasporto di merci su strada, che hanno consentito di individuare complessivamente 12 soggetti intenti a prestare la propria attività lavorativa totalmente in nero.

Tre datori di lavoro sono stati segnalati all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per le conseguenti valutazioni sulla sospensione dell’attività imprenditoriale.

Nei confronti degli stessi sono in corso di esecuzione gli approfondimenti di natura fiscale al fine di accertare la posizione reddituale.

In particolare, i controlli eseguiti hanno interessato i comuni di Arnesano e Cannole.

“Il lavoro nero è piaga non solo per le casse dell’Erario e dell’Inps”, sottolinea la Guardia di Finanza, “ma anche per le tantissime attività produttive e dei servizi, le imprese artigianali e commerciali regolarmente iscritte presso le Camere di Commercio che spesso subiscono la concorrenza sleale di questi soggetti”.

Immagine di repertorio

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Cannole

Inseguito, prova a speronare i carabinieri ma finisce contro un muro

Folle corsa nella notte tra domenica e lunedì da Cannole a Borgagne: il conducente aveva con sè della droga ma non la patente e l’assicurazione

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Una folle corsa nella speranza di sfuggire ai carabinieri si è conclusa contro un muro, dopo vari tentativi di speronamento ai danni della pattuglia dell’Arma.

Tutto ha avuto inizio a Cannole, dove un uomo alla guida di una Audi A3 alla vista dei militari che gli avevano intimato l’alt ha premuto sull’acceleratore anziché arrestare l’auto .

Convinto di poter far perdere le sue tracce, si è allontanato a tutto gas, ma si è ritrovato presto l’auto d’ordinanza alle spalle. Determinato a non farsi identificare, ha dato vita ad un inseguimento che ha attraversato più centri abitati, provando anche a speronare più volte la pattuglia della Compagnia dei carabinieri di Maglie che lo tallonava.

La folle corsa è terminata contro un muro, oltre 10 chilometri più in là, nel territorio di Borgagne (Melendugno). Qui il conducente dell’Audi è stato identificato: si tratta di un uomo di Castrignano de’Greci. Aveva con sè dei piccoli quantitativi di cocaina ed hashish. Privo di patente, perchè revocata, guidava un mezzo non assicurato.

Per lui è scattato l’arresto.

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Attualità

Tartufo nuovo oro di Puglia. E nel Salento…

Esito e dati del workshop con esperti e ricercatori tenutosi presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Tra le zone più vocate il Salento nell’area compresa tra Muro Leccese, Otranto, Scorrano, Vaste di Poggiardo, Torcito di Cannole. Peppe Zullo: «In cucina, e non solo, il tartufo come nuova chiave per svelare il tesoro della Puglia». Gennaro Sicolo (Cia Puglia): «La ricerca è fondamentale, avviare percorso di sinergia e concertazione». Giuliano Borgia (Ass. Pugliese Tartufo): «Ricca vocazione della Puglia, enorme indotto da sviluppare»

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Sette ricchissime aree tartufigene dal nord al sud della Puglia, ben 58 località pugliesi in cui insistono insediamenti naturali e aree tartuficole coltivate, un’intera economia, quella della tartuficoltura, da poter sviluppare, con un potenziale per certi aspetti sorprendente e di certo ancora sottoutilizzato: sono questi alcuni dei temi e dei dati emersi dal workshop sugli “Elementi per una tartuficoltura razionale”, che si è tenuto a Bari, nella sala conferenze dell’Assessorato regionale all’Agricoltura.

In realtà, si può ben dire che questo appuntamento si sia caratterizzato come il primo di una serie di workshop attraverso i quali lanciare in modo strutturato e definitivo una nuova economia colturale.

«La Puglia ha una straordinaria vocazione naturale alla tartuficoltura», conferma Giuliano Borgia, vicepresidente dell’ARPT Associazione Regionale Pugliese Tartufo, «occorre, però, che quella dei tartufi sia considerata una coltura vera e propria, regolata e promossa con normative e misure regionali specifiche, non solo qualcosa che ha a che fare col rimboschimento», aggiunge Borgia, che è il primo imprenditore pugliese ad aver creato un’azienda tartuficola con filiera completa, dalla coltivazione al prodotto trasformato.

«C’è un enorme indotto ancora da sviluppare», spiega Borgia, «e comprende anche il turismo, i tour tra boschi, pinete e tartufaie».

«CIA Agricoltori Italiani di Puglia crede moltissimo nello sviluppo di questa vocazione dal potenziale davvero notevole», dichiara Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’organizzazione che unisce e tutela gli agricoltori, «la ricerca, come ha messo bene in evidenza il workshop, è fondamentale», aggiunge Sicolo, «ed è uno degli strumenti che potranno essere attivati in un percorso di concertazione e sinergia tra organizzazioni agricole, università, realtà associative e Regione Puglia».

Il workshop organizzato da CIA Puglia, ARPT e FODAF Puglia, col patrocinio e la collaborazione della Regione Puglia, è stato aperto dai saluti di Oronzo Antonio Milillo (presidente Fodaf Puglia), Carlo Sacco (presidente ARPT) e Gennaro Sicolo.

Per la Regione Puglia, è intervenuto il direttore del Dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone.

Di assoluto livello scientifico gli interventi dei professori ed esperti Gian Luigi Rana e Gianluigi Gregori.

In Puglia, le 7 aree tartufigene, da nord a sud, sono state individuate in: Monti della Daunia, Gargano, Murge Nord-Ovest, Murge Sud-Est, Valle d’Itria, Arco Jonico, Salento.

Proprio nel Salento e dove più drammatici sono stati i danni arrecati all’olivicoltura dalla Xylella, la tartuficoltura potrebbe rappresentare una delle strade più percorribili per una parziale rigenerazione e riconversione colturale.

LA PUGLIA DEI TARTUFI

In provincia di Foggia, le aree a più alta vocazione sono allocate a Celenza Valfortore, Biccari, Vieste e Vico del Gargano. Nella BAT, boschi e conifere attorno a Spinazzola e Minervino Murge. Nel Barese, i ‘giacimenti’ di Poggiorsini, Corato, Cassano delle Murge, Grumo Appula, Bitonto, Noci, Santeramo in Colle. Molto interessanti inoltre le zone di Taranto, Brindisi e Lecce, con Marina Franca (Ta); Ostuni, Cisternino, San Pancrazio Salentino e Ceglie nel Brindisino; Muro Leccese, Otranto, Scorrano, Vaste di Poggiardo, Torcito Cannole nel Leccese.

LE VARIETÁ E LA CUCINA

Le varietà maggiormente presenti in Puglia sono: scorzone, bianchetto, uncinato e mesenterico. Scorzone e bianchetto presentano ottime caratteristiche organolettiche molto apprezzate sia dagli chef che dai consumatori.

Al workshop, è intervenuto lo chef Peppe Zullo, di Orsara (Fg), uno degli ambasciatori della cucina pugliese nel mondo: «Questa iniziativa sul tartufo è assolutamente da ripetere e implementare con incontri e seminari in tutta la Puglia», dichiara Zullo, «il tartufo può e deve essere una nuova chiave attraverso la quale far conoscere al palato e agli occhi di tutto il mondo i tesori naturali, culturali e colturali della nostra straordinaria e infinita regione».

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