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Cronaca

Pornografia minorile e violenze su bimbo: rito abbreviato per padre e zio

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A distanza di poche ore dall’arresto a Taviano per violenze sessuali su minore, arriva un’altra notizia sconvolgente dal circondario di Galatina.

Sono stati rinviati a giudizio, con rito abbreviato, il padre e lo zio di un bambino che dall’età di 3 anni sarebbe stato vittima di molestie e angherie da parte dagli stessi due suoi familiari.


Per la procura infatti il piccolo, dal novembre del 2015 fino alla fine del 2017, sarebbe stato oggetto di violenze sessuali all’interno della casa dei nonni paterni e in un casolare di campagna di loro proprietà poco distante dall’abitazione.

Episodi reiterati cui si aggiungono comportamenti violenti ai rifiuti del bambino: fango cosparso o sigarette spente sul suo corpo.

Il tutto si è interrotto solo grazie alla forza dello stesso bambino, che ha rivelato parte di quanto patito alla madre.

Tramite la donna, separata dal padre del piccolo (la cui identità non è resa pubblica, ricordiamo, anche e soprattutto a tutela dell’identità del bambino), è partita l’indagine della Procura.

La donna ha prodotto in caserma le registrazioni audio in cui il figlio confessava le molestie patite dallo zio, il primo ad essere stato iscritto nel registro degli indagati per violenza sessuale e pornografia minorile.

Sul telefono di quest’ultimo i carabinieri, avrebbero poi rinvenuto quattro foto del nipote nudo.

L’inchiesta è poi arrivata anche al padre portando i due indagati al rinvio a giudizio, con rito abbreviato.

Madre e fratello del piccolo si sono costituiti parte civile.


Cronaca

Auto si ribalta sulla Specchia – Lucugnano

L’incidente non ha coinvolto altre vetture e, fortunatamente non ci sono state conseguenze serie per le persone

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Nel primo pomeriggio un’auto, una Fiat Idea, si è ribaltata all’uscita di Specchia, subito dopo la rotatoria, sulla strada in direzione di Lucugnano.

L’incidente non ha coinvolto altre vetture e, fortunatamente non ci sono state conseguenze serie per le persone.

Sul posto è intervenuta una volante della Polizia prima per mettere in sucurezza il tratto stradeale e il carroattrezzi poi per liberare la via.

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Cronaca

Affittava a turisti, ma era una truffa

Denunciato 31enne residente a Napoli: per una casa vacanza a Baia Verde (Gallipoli) chiedeva mille euro a settimana, pretendendo il versamento in anticipo di 750 euro. Se l’interlocutore fosse stato disponibile a pagare l’importo in un’unica soluzione, avrebbe usufruito di uno sconto del 10%

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I finanzieri della Compagnia di Gallipoli hanno smascherato una truffa on line nel settore degli affitti di appartamenti destinati ad alloggio per turisti.

In particolare le Fiamme Gialle hanno accertato che un uomo di 30 anni, residente a Napoli spacciandosi quale agente immobiliare, anche attraverso l’utilizzo dei social network, ha offerto tra luglio e agosto dello scorso anno, a Gallipoli, nella zona di Baia Verde case vacanza in affitto, di cui non aveva la disponibilità, a prezzi concorrenziali, previo versamento da parte dei malcapitati di congrui anticipi a titolo di caparra che talvolta superavano anche il 50% del costo dell’intero soggiorno.

L’uomo chiedeva mille euro a settimana, pretendendo il versamento in anticipo di 750 euro. Se l’interlocutore fosse stato disponibile a pagare l’importo in un’unica soluzione, avrebbe usufruito di uno sconto del 10%.

A seguito di alcune segnalazioni effettuate presso la Compagnia della Guardia di Finanza di Gallipoli da parte di turisti vittime della truffa, i finanzieri sono riusciti a risalire, anche attraverso l’effettuazione di indagini bancarie e finanziarie, all’identificazione puntuale del responsabile dell’illecito, che è stato conseguentemente denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce.

L’aggressione ad ogni forma di criminalità restituisce competitività e legalità al mercato, alimentando gli investimenti ed il conseguente sviluppo imprenditoriale ed economico che la criminalità mira a controllare e rallentare.

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Cronaca

Rubò cellulare ferendo la vittima, arrestato 31enne

Fermato dagli agenti della Polizia di Stato, dovrà rispondere di rapina aggravata

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I fatti sono avvenuti a Lecce il 15 aprile scorso.

Erano circa le ore 20, i poliziotti rispondevano alla telefonata di un uomo che chiedeva aiuto poiché, poco prima, un connazionale lo aveva aggredito e gli aveva sottratto il cellulare.

Gli agenti della Sezione Volanti giunti sul posto hanno rintracciato al vittima che ha riferito come, qualche minuto prima una persona di sua conoscenza, armata di un coccio di bottiglia di vetro, lo avesse colpito sull’avambraccio sinistro e gli avesse rubato il telefono cellulare.

Attraverso la descrizione fornita, i poliziotti sono riusciti a rintracciare il responsabile del gesto, fermarlo ed  identificarlo.

L’uomo, un 31enne di origine senegalese, già noto alle forze di polizia,  appena capito di non avere più possibilità di farla franca, ha estratto dalla  tasca il cellulare e lo ha consegnato spontaneamente alla polizia.

La vittima ha sporto denuncia per i fatti accaduti e, per la ferita riportata, stato assistito dal personale sanitario del 118 che lo ha accompagnato presso il locale nosocomio.

Informato il P.M. di turno, il 31enne senegalese è stato arrestato e associato presso la locale casa circondariale “Borgo San Nicola”.

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