Cronaca
Presunti palpeggiamenti: a giudizio psicologo di Diso

Era stato arrestato lo scorso febbraio con l’accusa di molestie sessuali. Andrà a breve a processo.
L. P., 65enne di Diso, psicologo per l’Asl di Maglie, siederà il 9 settembre prossimo dinanzi ai giudici della prima sezione penale.
Un anno fa
Risalgono ad un anno fa i fatti di cui è accusato. Era il 2 luglio quando, stando al racconto della vittima, una donna del circondario di Maglie, approfittando di un momento di distensione durante una seduta, allungò le mani sulle parti intime del corpo della stessa donna.
La giovane, appena 25enne, ha raccontato di essersi rivolta a lui per un aiuto in vista dei test psicoattitudinali che avrebbe dovuto sostenere di lì a breve per entrare in polizia.
Dopo la denuncia della ragazza, in febbraio l’arresto. Da lì, il dottore è ai domiciliari ed è stato anche sospeso in via cautelativa dal suo servizio in Asl.
Asl che, parimenti alla presunta vittima, si è costituita parte civile per l’accaduto.
La difesa
Nei giorni seguenti l’arresto, il 65enne si è difeso dinanzi al gip Marcello Rizzo, nell’interrogatorio di garanzia.
Ha da subito negato di avere molestato la sua allieva.
Secondo la sua ricostruzione la giovane era molto tesa e lui le avrebbe consigliato il training autogeno, facendola stendere sul lettino. Per lo psicologo una tecnica di rilassamento che prevede anche l’uso delle mani.
A sostegno della sua tesi, il fatto che la ragazza (che ha trovato la forza di denunciare l’accaduto solo qualche giorno dopo) avrebbe sostenuto, nelle ore successive, il test concorsuale per il quale si stava preparando nella normalità.
Cronaca
I carabinieri, grazie al drone, scoprono rifiuti pericolosi di vario genere
In particolare, su un’ area di circa 70 metri quadri, coperti da pannelli in lamiera, sono stati rinvenuti accatastamenti di guaine plastiche per cavi elettrici, nonché pneumatici fuori uso e altri rifiuti in plastica, depositati da tempo….

Nell’ambito dell’attività pianificata di contrasto ai reati ambientali, i Carabinieri Forestali stanno utilizzando sempre più di frequente il drone di base presso il Nucleo di Maglie, oltre alle ricognizioni periodiche con l’elicottero del 6° Nucleo di Bari-Palese.
Le riprese aeree sono quanto mai utili per individuare situazioni di gestione illecita di rifiuti all’interno di aree recintate, altrimenti non visibili dal livello stradale.
In un caso di questi, hanno effettuato un “blitz” i Forestali del Nucleo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) di Lecce, coadiuvati dai colleghi della Stazione Carabinieri di Aradeo.
I Militari sono intervenuti nelle pertinenze di un’abitazione, nel comune di Seclì, dove, all’interno di una vasta area (circa 3.000 metri quadri), recintata, hanno accertato la presenza di cumuli di rifiuti di vario genere.
In particolare, su un’ area di circa 70 metri quadri, coperti da pannelli in lamiera, sono stati rinvenuti accatastamenti di guaine plastiche per cavi elettrici, nonché pneumatici fuori uso e altri rifiuti in plastica, depositati da tempo.
All’interno della superficie di pertinenza vi erano altri cumuli di rifiuti abbandonati, come residui in legno, inerti e scarti da demolizioni edili e ferro.
I Carabinieri hanno proceduto a sottoporre a sequestro l’area con gli ammassi di guaine di cavi e pneumatici (70 metri quadri) e tutti gli altri cumuli sparsi di rifiuti speciali vari.
Il proprietario degli immobili è stato deferito alla Procura di Lecce, per il reato di gestione non autorizzata di rifiuti speciali.
Tuttavia, trattandosi di rifiuti non pericolosi, e non sussistendo danno o pericolo concreto e attuale per l’ ambiente (es. inquinamento del suolo o dell’aria), il trasgressore potrà beneficiare dell’istituto della definizione in via amministrativa del reato, cioè evitare il procedimento penale, dopo aver rimosso i rifiuti e pagato una somma di 6.500 euro.
Cronaca
Moto contro palo a Tricase: soccorsi sul posto

Spavento nel centro abitato di Tricase nel primo pomeriggio, dove un motociclista è rimasto coinvolto in un incidente in prossimità del passaggio a livello situato nei pressi di via Roma.
Per cause ancora da chiarire, la moto è finita contro un palo, provocando la caduta del conducente. Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della polizia locale e il personale sanitario del 118, giunto con un’ambulanza.
Il motociclista è stato soccorso e trasportato per accertamenti, ma fortunatamente non è in pericolo di vita.
Le dinamiche dell’accaduto sono ora al vaglio delle autorità competenti.
Attualità
Ayman, salentino d’Egitto. Arrivato in Salento dopo 12 giorni di mare…
È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia….

Tutto da Zero. L’arrivo da minore straniero non accompagnato, l’integrazione e poi il sogno: “Qualcosa che posso condividere con la comunità che mi ha accolto”
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Il nome è già un assaggio della storia che stiamo per raccontare: la pizzeria “Tutto da zero” di Ruffano è una nuova attività che cela molto più del semplice sogno di chi ha lavorato alla sua apertura.
Ayman, il titolare, ha 25 anni.
Il nome ne “tradisce” le origini, ma l’impeccabile parlata salentina spiazza chi ancora non lo conosce. È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia.
Ayman, torniamo indietro nel tempo. Cosa ricordi dei tuoi 15 anni?
«È l’età alla quale ho lasciato il mio villaggio, Asyut, nel sud dell’Egitto, in cerca di un futuro. In Egitto, soprattutto da dove vengo io, le opportunità sono pochissime. Andare via è stata un’esperienza che non si dimentica: dopo essermi separato dai miei affetti, ho affrontato 12 giorni di viaggio in mare, su una barca, fino alla Calabria. Da lì sono stato trasferito in una comunità per minori stranieri non accompagnati a Tricase. È stato un passaggio duro, fatto di paura e speranza. Ma è anche lì che è iniziato tutto per me».
Che tipo di percorso hai affrontato una volta arrivato a Tricase?
«Un percorso lungo, difficile, ma ricco. All’inizio era tutto nuovo: la lingua, le persone, le abitudini. Ma ho trovato educatori e operatori che mi hanno aiutato tanto. Ho iniziato a frequentare l’istituto alberghiero e, già a 17 anni, ho cominciato a lavorare nella ristorazione.
Il primo impiego è stato in una pizzeria di Tricase, come lavapiatti. Da lì ho voluto imparare tutto: come si impasta, come si stende una pizza, come si gestisce una cucina. Lavorare mi ha messo in contatto con tante persone e mi ha fatto sentire parte della comunità.
Oggi parlo perfettamente l’italiano, faccio anche da mediatore linguistico e, cosa più importante, ho costruito relazioni vere: ho una compagna con cui condivido la vita e, da due anni, ho qui anche mio fratello maggiore che lavora con me».
E adesso sei titolare della tua pizzeria. Come è nato il progetto “Tutto da Zero”?
«Quello della pizzeria è più di un nome, è la mia storia. Sono arrivato qui senza nulla, ho imparato appunto tutto da zero, e da zero riparto, ma con un bagaglio enorme fatto di esperienza, passione e voglia di fare.
Era da tempo che pensavo di aprire qualcosa di mio: volevo dimostrare a me stesso di saper mettere in pratica ciò che ho imparato e creare un luogo dove la gente potesse stare bene, mangiare bene, sentirsi accolta».
È una sfida grande
«Certo, ma sono pronto. Volevo qualcosa che potessi condividere con la mia famiglia, con mio fratello, con la comunità che mi ha accolto. È un modo per restituire un po’ di ciò che ho ricevuto. E ogni giorno mi alzo con l’idea di fare meglio, di offrire qualcosa di buono, non solo da mangiare».
Lorenzo Zito
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