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Diso

La “Festa delle Fiche” a Marittima

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Nata un po’ per scherzo, la “Festa delle Fiche” a Marittima di Diso è divenuta nel tempo una sorta di evento di rilevanza anche scientifica, come attestano le conferenze, le tavole rotonde ed i dibattiti organizzati attorno alla manifestazione nel corso degli anni dall’Università di Lecce, cui hanno preso parte esperti del settore anche stranieri.


E come dimostra il gemellaggio con la cittadina francese di Vézénobres, situata nella regione della Linguadoca, nel sud della penisola transalpina, la quale ospita la “collezione nazionale del fico” con 755 alberi che raccolgono circa 80 varietà del dolce frutto. Un numero a cui si è giunti ormai anche alla Mostra pomologica di Marittima, che sarà possibile ammirare domenica 16 agosto, in Piazza Padre Pio (zona 167), su una lunga tavolata.


Ricco, come da nove anni a questa parte, il programma della sagra, che prenderà avvio sin dalle prime luci dell’alba: dalle 6 del mattino, infatti, è prevista la riunione del gruppo dei soci che partirà per le campagne del circondario alla raccolta delle “fiche”, mentre le donne prepareranno dolci e cibi vari che saranno distribuiti poi la sera, a partire dalle 20,30. Dalle 19, invece, saranno aperte la Mostra Fotografica e quella Pomologica, nelle quali sarà possibile ammirare le diverse varietà del frutto.

Alle 20 sarà proiettato il documentario “La via delle fiche”, a cura di Carlo Cascione e Francesco Minonne, presso l’Auditorium “Pietre vive”. Dalle 21 il Laboratorio del Gusto “Incontro tra i fichi ed i vini salentini”, a cura di Slow Food “Contrada Neretum”. Inoltre durante la serata, allietata dall’Orchestra Spettacolo “Riviera Salentina”, sarà proiettato il video “Dieci anni della festa delle fiche”, opera di Federica Apa. Come ogni anno, la bontà del dolce frutto attirerà uomini e donne di diverse età, provenienze, ceto sociale… E dire che tutto (o quasi) è nato da una battuta tra vicine di casa, che si prestava a maliziosi doppi sensi…


Carlo Quaranta


Attualità

Droni Hi Tech contro i piromani del Parco

Al via il monitoraggio del territorio con la protezione civile. Droni di ultima generazione sorvegliano il Parco Otranto-Leuca-Tricase per fermare gli incendiari. Il presidente del Parco Michele Tenore: «Telecamere sofisticate, possono seguire veicoli sospetti e identificarli»

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Il Parco Naturale Regionale Otranto-Leuca-Tricase, con i suoi oltre 52 chilometri di costa e paesaggi unici tra mare e terra, diventa il teatro di un’operazione innovativa per la tutela ambientale: due droni ad alta tecnologia sorvolano l’area per rafforzare il monitoraggio e la sicurezza durante i mesi più critici dell’anno.

Il nuovo sistema di sorveglianza aerea ha uno scopo preciso: anticipare l’insorgenza di incendi e garantire un controllo efficace del territorio, riducendo al minimo i tempi di intervento e rendendo più difficile l’azione indisturbata di chi mette a rischio la natura, anche solo per negligenza

I droni, dotati di telecamere sofisticate, possono seguire veicoli sospetti e identificarli, contribuendo a una sorveglianza capillare e continua.

Il presidente del Parco Michele Tenore

«Vogliamo proteggere il nostro paesaggio e agire in modo tempestivo», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «non è solo una questione di repressione: tale attività ha un forte valore dissuasivo. Sapere che il territorio è osservato dall’alto può far desistere chi pensa di poter accendere un fuoco impunemente».

Oltre alla componente tecnologica, il progetto si avvale della collaborazione delle associazioni di volontariato di Corsano e Marittima, e le forze dell’ordine.

Un lavoro congiunto che rafforza la presenza sul territorio e integra prevenzione, sorveglianza e intervento operativo. «Le sanzioni per chi accende fuochi sono pesanti e necessarie», sottolinea ancora Tenore, «ma il vero nodo resta culturale. Molti non comprendono che anche un fuoco acceso in buona fede, magari solo per bruciare residui di potatura, può diventare una minaccia gravissima. In estate basta una scintilla, con il vento e la vegetazione secca, per innescare un incendio che sfugge subito al controllo e mette in pericolo persone, ambienti naturali e interi ecosistemi».

L’uso dei droni, quindi, sottolinea il presidente, ha anche una funzione educativa: «Vogliamo trasmettere il messaggio che il nostro patrimonio naturale non è lasciato solo, che lo stiamo difendendo con ogni mezzo possibile. Serve responsabilità da parte di tutti».

In un contesto segnato da temperature sempre più estreme e siccità prolungate, tale iniziativa potrebbe (finalmente) rendere il Parco Otranto-Leuca-Tricase un esempio concreto di tutela ambientale moderna dove, com’è doveroso sia, la protezione della natura si affianca all’innovazione e alla consapevolezza collettiva.

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Castro

Castro, uomo morto ritrovato in mare all’alba

Il corpo di un uomo è stato ritrovato in mare al confine con la località Acquaviva, la caletta che si incontra nel territorio di Diso, lungo la litoranea…

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Una macabra scoperta è avvenuta stamattina all’alba nelle acque di Castro.

Il corpo di un uomo è stato ritrovato in mare al confine con la località Acquaviva, la caletta che si incontra nel territorio di Diso, lungo la litoranea che conduce ad Andrano ed a Leuca.

Le autorità hanno immediatamente avviato le procedure di identificazione del cadavere: la vittima è un pensionato 65enne, A.V., residente a Castro, ma originario di Diso.

Le circostanze del decesso sono al momento sconosciute: potrebbe essersi trattato di un malore, l’uomo era solito fare il bagno a mare tutte le mattine. 

I famigliari non avevano sue notizie dalla serata di ieri.

Sul luogo sono accorsi i militari della guardia costiera di Otranto e gli agenti di polizia locale di Castro ed i carabinieri del Nucleo operativo di Maglie. 

La salma, intanto, è stata trasferita nella camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per i successivi accertamenti autoptici che saranno disposti dalla Procura della Repubblica.

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Appuntamenti

“Balletti” chiude Babele Off 2025

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Ultimo appuntamento sabato 5 luglio in Piazza Tellini a Gallipoli, start ore 19, con la rassegna indipendente firmata ZeroMeccanico Teatro.

Balletti è un’incursione urbana danzata ideata e interpretata da Daria Greco, artista attiva nella scena della danza contemporanea e della performance, con la produzione di Chiasma (Roma).

Non uno spettacolo frontale, né un esercizio nostalgico.
Un’azione corale a geometria variabile, che si diffonde tra le persone come un gesto che si trasmette, si replica, si contamina.
Ispirato ai videoclip anni ’90, il progetto smonta la memoria pop e la trasforma in un’esperienza collettiva nello spazio pubblico.

Una coreografia viva che occupa la piazza senza chiedere il permesso, che restituisce al corpo la possibilità di esistere e muoversi fuori dalle regole.

 

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«Balletti conclude il percorso di Babele Off Abitare la Catastrofe – le parole di Ottavia Perrone e Francesco Cortese, direttori artistici della rassegna – che ha attraversato la città di Gallipoli tra maggio e luglio, costruendo momenti di partecipazione, laboratorio e creazione condivisa.
Un percorso necessario, pensato come preparazione e detonatore per il ritorno di Babele Festival, che tornerà tra fine estate e autunno con nuovi appuntamenti, spettacoli, performance e azioni urbane».

 

L’iniziativa è gratuita. 

Info e prenotazioni: 3483819266 – zeromeccanicoteatro@gmail.com

 

Inaugurata lo scorso 23 maggio, parte del progetto Babele. Linguaggi contemporanei, che culminerà tra estate e autunno con la quinta edizione del Festival Multidisciplinare d’Emergenza, Bab ele Off 2025 vuole essere una rassegna aperta ad azioni ed esperimenti collettivi costruita in sottrazione, presenza, alleanza.

Un attraversamento urbano e umano: performance, laboratori, installazioni e camminate nello svolgimento della manifestazione che va sotto la direzione artistica di Zeromeccanico Teatro.

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