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Attualità

Salento Biomedical District

Inaugurato a Cavallino un “laboratorio diffuso” pubblico-privato. Per la creazione di valore nel settore healthcare. Da settembre a UniSalento il corso di laurea in Medicina e Chirurgia

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Inaugurata nel Convento dei Domenicani Cavallino la sede del Salento Biomedical District, nato da un progetto dell’Università del Salento e di Medtronic Italia assieme all’Istituto di Nanotecnologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR Nanotec) e al Center for Biomolecular Nanotechnologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia  (CBN – IIT Lecce).


A tagliare il nastro Gaia de Marzo, dottoranda dell’Università del Salento in Ingegneria dei Materiali e Nanotecnologie presso il CBN – IIT Lecce, in rappresentanza del gruppo di studenti e dottorandi ideatori di un progetto di start up innovativa premiata lo scorso ottobre nella tappa leccese dell’hackaton tour organizzato da Medtronic Italia. Un gesto simbolico che sottolinea il ruolo da protagonisti che i giovani talenti avranno in questa iniziativa.


Accanto a de Marzo, il Rettore di UniSalento Fabio Pollice, il Presidente e AD di Medtronic Italia Michele Perrino, il direttore del CNR Nanotec Giuseppe Gigli e il coordinatore del Center for Biomolecular Nanotechnologies dell’IIT Massimo De Vittorio.


Presenti anche il sindaco di Cavallino Bruno Ciccarese Gorgoni, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, l’assessore regionale allo sviluppo economico Alessandro Delli Noci, l’assessore regionale alla sanità Pier Luigi Lopalco e le principali autorità del territorio.


Sono intervenuti inoltre, in collegamento: il Sottosegretario di Stato al Ministro della Salute Pierpaolo Sileri; la virologa Ilaria Capua, Direttrice One Health Center of Excellence – Università della Florida; il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano; il Presidente dell’ANVUR – Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario Antonio Felice Uricchio.


Quest’ultimo ha annunciato l’approvazione del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia dell’Università del Salento: il corso partirà dunque nell’Ateneo salentino il prossimo settembre.


Il progetto del “Salento Biomedical District”, nato nel 2020, sviluppa la cultura biotecnologica mettendo a fattor comune le esperienze accademiche e industriali per la creazione di valore nel settore healthcare. Alla luce delle tendenze in atto negli ultimi anni e con il drammatico impatto che l’emergenza Covid-19 ha determinato, il “Salento Biomedical District” è un facilitatore di opportunità, programmi e iniziative per investire sui talenti degli studenti e delle imprese valorizzando così le loro idee ed esperienze. L’ambizione è quella di facilitare la sinergia, il dialogo e la crescita puntando sulle forti potenzialità già presenti sul territorio salentino. Il progetto è stato sviluppato nell’ambito di Medtronic Open Innovation Lab: l’iniziativa con cui Medtronic intende promuovere innovazione e crescita nel settore dell’healthcare, sostenendo e connettendo hub biomedicali di riconosciuta eccellenza e reputazione con l’obiettivo di creare un “laboratorio diffuso” aperto a tutti i protagonisti del Medtech. Sito ufficiale: https://salentobiomed.com.


«L’inaugurazione del “Salento Biomedical District” è un momento importante per l’Università del Salento e per il territorio», ha sottolineato il Rettore Fabio Pollice, «non soltanto perché si dà vita a una struttura che contribuirà alla creazione di un polo biomedicale, fungendo da incubatore di nuove iniziative imprenditoriali e da attrattore di investimenti research intensive, ma anche perché si dà attuazione a un indirizzo strategico che la nostra comunità accademica ha posto a base della propria missione: fare del nostro Ateneo – e, di riflesso, del Salento – un hub di ricerca di livello internazionale sul benessere sostenibile. Abbiamo incominciato a lavorare a questo obiettivo con l’apertura del corso di laurea triennale in Ingegneria Biomedica a cui a partire dal prossimo anno accademico, grazie al contributo della Regione Puglia, affiancheremo il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia con una specifica declinazione tecnologica a forte contenuto innovativo. Tutto ciò non va ad arricchire soltanto la nostra offerta formativa, consente anche di intensificare le attività di ricerca a essa collegate, attraendo ricercatori e investimenti che possano fattivamente contribuire allo sviluppo del distretto biomedicale. Affinché questo progetto abbia successo è tuttavia necessario il sostegno di tutta la comunità territoriale, c’è bisogno che questa comunità lo senta proprio e che lo interpreti come un patrimonio collettivo».


«Inauguriamo questo nuovo spazio nel Comune di Cavallino che rappresenta un’altra importante iniziativa nell’ambito di un progetto di partnership con tutte le istituzioni coinvolte e partito nel 2019», ha sottolineato Michele Perrino, presidente e amministratore Delegato di Medtronic Italia, «dopo il progetto KnowHub arrivato alla seconda edizione e l’Hack for Med tour che è partito dal Salento, l’opening del “Salento Biomedical District” è il risultato di come la sinergia tra ricerca, ingegneria biomedica e clinica possa contribuire a migliorare le cure e il benessere delle persone rafforzando il contributo dell’industria dei dispositivi medici come abilitatore di crescita economica e occupazionale. Talento, inclusione, giovani, competenze e Sud», ha concluso Perrino, «sono i tratti caratterizzanti di questo progetto che contribuiscono alla contaminazione di cui questo Paese ha bisogno».


«La presenza dell’Università del Salento sul territorio cavallinese», ha detto il Sindaco di Cavallino Bruno Ciccarese Gorgoni, «si rafforza con l’inaugurazione del “Salento Biomedical District”, punto di unione tra tecnologia e medicina, che svolge un fondamentale ruolo nell’unire esperienze accademiche e industriali, in vista della creazione di valore nell’assistenza sanitaria. La presenza del Distretto all’interno dell’ex Convento dei Domenicani valorizzerà ulteriormente l’immobile, vero e proprio gioiello del patrimonio artistico e architettonico della città».


«Sellalab è un progetto per i territori e dei territori», ha ricordato Stefano Azzalin, Direttore di Sellalab del Gruppo Banca Sella, «per tale motivo aderiamo con entusiasmo all’iniziativa promossa da Medtronic che, assieme a soggetti pubblici e privati di assoluto prestigio, porta avanti una progettualità basata su valori di apertura, collaborazione e innovazione, che da sempre ci caratterizzano come soggetto e come Gruppo».


«È il frutto di quindici anni di impegno di imprese, Regione e ricerca», ha detto la Presidente del Consiglio regionale della Puglia Loredana Capone, «un traguardo raggiunto perché in tanti abbiamo creduto nell’innovazione e investito nella sinergia tra pubblico e privati. Il Distretto sarà facilitatore per i giovani e le imprese, per migliorare il sistema sanitario e accedere alle diverse opportunità messe a disposizione dalla Regione Puglia. Gli investimenti compiuti in questi anni nel CNR, nel Dea e nei laboratori di ricerca hanno fatto nascere imprese innovative e attrattive, citate oggi come prassi a livello internazionale. Il Recovery plan potrà ulteriormente supportare chi ha voglia di investire talento e risorse in un distretto che, come la pandemia ci ha insegnato, può essere sempre più strategico per migliorare la qualità della vita dei cittadini. A trarne benefici non sarà solo il Salento ma l’intero Mezzogiorno, perché puntiamo a uno sviluppo più direttamente connesso alle grandi direttrici del futuro».

«L’avvio del “Salento Biomedical District”», ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci, «segna la grande collaborazione tra enti pubblici e privati sui temi legati alla ricerca e all’innovazione tecnologica finalizzate alla cura e alla tutela della salute. Facilitare le sinergie e rafforzare il dialogo è la strada da seguire per lo sviluppo dei territori e il benessere della collettività. La stessa che la Regione Puglia sta perseguendo per rafforzare il trinomio Impresa-Università-Ricerca in questo settore. Siamo infatti al lavoro per supportare la creazione di un Polo industriale del biotech, che metta a sistema le competenze di scienziati e ricercatori con l’esperienza e il dinamismo delle imprese pugliesi».


IL CORSO DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA “MEDTEC” DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO



All’Università del Salento verrà avviato nell’anno accademico 2020/2021 il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (classe LM-41), che avrà la caratteristica di arricchire la professionalità del medico chirurgo con competenze tecnologiche e metodologiche specifiche nell’ambito dell’Ingegneria biomedica. Per raggiungere quest’obiettivo, il percorso formativo integrerà attività formative tipicamente necessarie per la formazione di un medico chirurgo con attività formative tipiche della formazione biotecnologica e ingegneristica di tipo biomedico, nell’ottica di formare una figura professionale che, oltre a essere in grado di esercitare la professione medico chirurgica, sia in grado di applicare o sviluppare soluzioni tecnologiche nella direzione della prevenzione e cura delle malattie, del supporto all’invecchiamento e alle emergenze sanitarie.


L’ammissione al corso di studio in Medicina e Chirurgia è soggetta alla normativa vigente in materia di accessi ai corsi di studio a numero programmato a livello nazionale.


Il percorso formativo prevede l’erogazione, nei primi 2 anni, prevalentemente di contenuti tipici delle scienze mediche di base accompagnati, sinergicamente, dagli essenziali fondamenti delle scienze bio-ingegneristiche. Nel terzo anno, a completamento della formazione di base, sono trattate materie precliniche e bio-ingegneristiche. Dal quarto anno sono introdotti insegnamenti clinici accompagnati da applicazioni delle metodologie ingegneristiche ai problemi della clinica.


Già dal secondo anno lo studente sarà immesso in percorsi professionalizzanti che, inizialmente svolti in laboratori di ricerca e sviluppo che operano in ambito biologico, medico e bio-ingegneristico, nel corso dei semestri s’intensificheranno e saranno sempre più orientati verso la pratica clinica, con una valorizzazione del bagaglio di conoscenze e competenze acquisite durante il percorso formativo preclinico. A tal fine, si prevede che nel primo triennio gli studenti siano guidati da due tutor, il primo di ambito biologico/medico, il secondo di ambito ingegneristico. Analogamente, nel secondo triennio, un tutor di ambito ingegneristico affiancherà un tutor clinico.


È previsto inoltre lo svolgimento di brevi periodi di stage presso laboratori di ricerca altamente qualificati che operano sul territorio nazionale ed estero. La tesi di laurea prevede lo sviluppo di un progetto che applichi, anche in maniera transdisciplinare, le competenze acquisite a un tema specifico scelto dallo studente. L’internazionalizzazione del nuovo corso di studio sarà supportata dal programma di scambio Erasmus e da altri programmi internazionali attivi presso l’Università del Salento, e favorita sia dall’erogazione di alcuni insegnamenti del percorso formativo in lingua inglese che dai periodi di stage all’estero. Il/la laureato/a in Medicina e Chirurgia potrà continuare la sua formazione culturale e professionale attraverso l’iscrizione a corsi di dottorato di ricerca o a corsi di specializzazione.


Gli studenti avranno, inoltre, l’opportunità di acquisire 32 cfu aggiuntivi in discipline tipiche dell’Ingegneria, di cui 24 in sovrannumero rispetto ai 360 cfu necessari per il conseguimento del titolo di laureato magistrale in Medicina e Chirurgia,  con la finalità di ottenere un secondo titolo di laurea in Ingegneria biomedica (classe L-9), nell’ambito di un piano di studi preventivamente approvato.


Nell’Ateneo salentino non è presente, al momento, un Dipartimento con denominazione riconducibile all’ambito medico-sanitario e nel quale sia già verificabile la presenza maggioritaria di docenti strutturati afferenti alle aree delle Scienze biologiche e delle Scienze mediche (Aree CUN 5 e 6). La funzione di Dipartimento di riferimento è affidata, temporaneamente, al DiSTeBA – Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e ambientali, nel quale è comunque verificabile la presenza di un congruo numero di docenti strutturati afferenti alle suddette Aree CUN.


La proposta vede il coinvolgimento dei Dipartimenti di Ingegneria dell’Innovazione, Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi”, Storia Società e Studi sull’Uomo e Scienze dell’Economia. Entro il terzo anno dall’attivazione del corso di studio, l’Ateneo costituirà un Dipartimento di area medico-sanitaria, cui far afferire i docenti delle aree disciplinari previste nell’ordinamento didattico, in base alle linee guida ANVUR. La costituzione del nuovo Dipartimento comporterà anche un riassetto del personale tecnico-amministrativo di supporto.


Attualità

La denuncia di una signora: “A Leuca coacervo della cafonaggine”

Ho superato il perimetro transennato e sono stata immediatamente avvicinata da un soggetto che, senza nemmeno qualificarsi e parlando con una educazione da scaricatore di porto (con tutto rispetto per la categoria) ha esordito dicendo…

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In occasione della “Serata Eventi” promossa dal Comune di Castrignano del Capo in collaborazione con la Proloco di Leuca, avevo deciso di partecipare alla serata dedicata alla rappresentazione teatrale che, come ogni anno, si svolge presso Piazza Asti, a Leuca.

Il manifesto che pubblicizza tale evento non parla, assolutamente, di eventuali biglietti da acquistare per godere della visione degli spettacoli.

Giunta sul posto, ho potuto notare che i posti a sedere destinati al pubblico erano stati ben sistemati e, udite udite, transennati, lasciando solo un piccolo varco d’ingresso dove era stato posizionato un tavolino con un’addetta che, bloccando ogni avventore, lo costringeva ad acquistare un biglietto per una riffa. 

Ai piedi del tavolino era stato posizionato un cartoncino, peraltro mezzo lacerato (volutamente? in modo che si leggesse e non si leggesse?) con su scritto appunto “RIFFA“.

Al momento di entrare, mi sono rifiutata di partecipare alla riffa e non ho voluto comprare il biglietto. 

Ho superato il perimetro transennato e sono stata immediatamente avvicinata da un soggetto che, senza nemmeno qualificarsi e parlando con una educazione da scaricatore di porto (con tutto rispetto per la categoria) ha esordito dicendo che se avessi voluto assistere allo spettacolo mi sarei dovuta portare la sedia da casa! Ma si può!?!?

Nello stesso istante si è avvicinato un membro della Proloco (non so che ruolo abbia nel direttivo ma è un uomo che mastica “abbastanza” il diritto) il quale, con voce stentorea in modo da essere ascoltato da tutti, come se stesse emanando una sentenza, si è rivolto al suo collega dicendo: “Non ti preoccupare, lascia stare la Signora che faccia quello che vuole, tanto i pensieri che possiamo rivolgere nei suoi confronti ce li teniamo per noi!” dimostrando di provare disprezzo per la mia scelta, quella, cioè, di voler assistere allo spettacolo senza versare l’obolo!

Quindi, l’uomo del diritto, afferrandomi per il polso (un gesto deplorevole) mi ha invitata ad uscire, usando le testuali parole: “Per soli 2 euro!!!! A questo punto io mi sento autorizzato a metterti alla porta!

Questi sono i membri del direttivo della Proloco di Leuca, persone che non si contraddistinguono certo per correttezza, educazione e, soprattutto per il rispetto della dignità altrui! Nella circostanza una donna.

Di fatto hanno usato questo escamotage (escamotage termine francese che indica un gioco di destrezza o inganno elegante) della riffa per autofinanziarsi e per eludere il pagamento di eventuali obblighi fiscali, ma la verità e che non possono, ASSOLUTAMENTE, pretendere un obolo che non è obbligatorio! 

Se così fosse dovrebbe essere ben pubblicizzato e non nasconderlo nei manifesti e pretenderlo sul posto!

Per questo voglio denunciare la censurabile condotta dei membri della Proloco che pubblicamente, a voce alta e con toni disdicevoli, hanno giudicato il mio comportamento solo perché, legittimamente, mi sono rifiutata di versare l’obolo.

Faccio notare, inoltre, che, secondo la legge sulla trasparenza (e il membro della proloco che è uomo di diritto lo dovrebbe ben sapere!) nessun pagamento può essere preteso (a gran voce peraltro) se prima non è stato ben comunicato ai partecipanti e quindi ben pubblicizzato.

E poi, rimarco quanto sia stata più grave l’aggressione verbale e fisica (ribadisco sono stata afferrata per il polso) da parte di coloro che dovrebbero difendere i diritti altrui ed invece li calpestano abbondantemente.

Lettera firmata 

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Sempre più spesso negli ultimi anni succede, nel nostro beneamato Salento, che, amministrazioni di ogni colore si arrabattino come possono, per offrire aggratis, estati salentine brillanti e scoppiettanti, ricche di premi e cotillion, con concerti, sagre, sfilate, eventi, ecc. 

E’ di qualche giorno fa, infatti, una interrogazione al Consiglio regionale pugliese, in cui si chiedeva come mai, un Comune barese con meno 6.000 abitanti, potesse permettersi un cartellone estivo ricco di eventi, concerti e appuntamenti vari che, a pagarli sul mercato, ci sarebbero voluti almeno centomila euro.

Ebbene, lì sembra sia intervenuta la Mano Santa di qualche Politico che, come Nostro Signore, davanti alla moltitudine degli astanti ha provveduto a moltiplicare concerti e spettacoli vari.

Ma non tutti hanno Santi in Paradiso e, poiché quasi ogni Comune deve fare i conti con squinternati bilanci e carenze di fondi, sfodera, con la calura, fantasiose trovate, da Mago Zurlì, o si accontenta di mettere in spolvero, ad ogni inizio stagione, le kermesse delle associazioni locali che, volentieri, si prestano a tale gioco.  

Per questo non mi stupisco di fronte a fantasiose trovate, stagionati raggiri bonari, di felliniana memoria; ma fatta la tara di ogni  situazione, mi chiedo e chiedo ai signori tirati in ballo: Non sarebbe più elegante (e da adulti) dichiararsi senza fondi e chiedere correttamente un prezzo se la pièce è tale richiederlo?  

Siamo certi che a questa domanda non mancheranno di risponderci i diretti interessati e che, come le serie su Netflix, ne vedremo delle belle negli altri episodi.

Luigi Zito

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Appuntamenti

#TAURISANOSVAPO, nuova apertura dopo Maglie e Tricase

“Abbiamo sempre lavorato per fornire il miglior servizio possibile, anche esponendoci di persona per cercare di diventare trend setter in questo settore”…

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Nuova apertura a Taurisano per Svapo già presente a Tricase e Maglie.

«Già presenti sul territorio leccese con due negozi», spiega Dario Surano, «abbiamo deciso di arricchire il sud Salento con un terzo punto vendita. Lo scopo cardine è di espandere la nostra rete di negozi per avvicinare sempre più persone alla nostra visione».

Infatti, prosegue, «operando nel settore svapo dal 2015, abbiamo affinato esperienza e coltivato la clientela con un rapporto che va oltre il mero aspetto lavorativo. Vogliamo mettere a disposizione, tutta l’esperienza maturata in questo tempo per creare luoghi dove passione e professionalità incontrano il meglio che il mercato della sigaretta elettronica possa offrire. Al centro dell’attenzione mettiamo sempre le esigenze e le richieste di tutti coloro che negli anni si sono approcciati o che si vogliono avvicinare alla sigaretta elettronica».

Come si è arrivati alla nuova apertura?

«Insieme a tutti i nostri collaboratori», premette Surano, «abbiamo sempre lavorato per fornire il miglior servizio possibile, anche esponendoci di persona per cercare di diventare trend setter in questo settore che amiamo e in cui mettiamo tutti noi stessi. Con l’apertura di #TAURISANOSVAPO ci rimettiamo in gioco ma siamo sicuri che riusciremo a vincere anche questa una sfida con l’aiuto e anche l’apprezzamento di tutti i consumatori che si affidano a noi con fiducia».

«Vogliamo che ogni cliente di senta parte del nostro progetto», insiste, «offrire il meglio nel mondo dello svapo, con prodotti di qualità e un servizio che faccia sentire ogni persona importante grazie alla professionalità dei nostri collaboratori.

Tutti insieme ci divertiamo, certamente, ma non dobbiamo mai dimenticare che lo svapo è prima di tutto salute, ovvero uno strumento per abbandonare il vizio del fumo. Se riusciremo a trasmettere questo messaggio in allegria e con il sorriso sulle labbra, secondo me, avremo ancora più successo».

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Attualità

Maria Antonietta I di Puglia

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà….

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Unisalento, ecco la prima rettrice

Maria Antonietta Aiello: «Per me motivo di orgoglio diventare la prima rettrice: non ho dubbi che altre ce ne saranno, perché non c’è alternativa a un futuro di reali pari opportunità»

La professoressa sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.

Al primo turno il voto pesato per ciascuno dei tre candidati ammessi alla procedura elettorale era stato: Maria Antonietta Aiello, 338,269; Luigi Melica, 278,944; Salvatore Rizzello, 138,239.

Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sull’attuale prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione. Di Marzi (Cosenza), sarà dal prossimo 1° novembre, a prendere il testimone dal rettore Fabio Pollice.

La vera sfida del futuro

di Hervé Cavallera

di Hervé Cavallera

Il 2025 è un anno importante per l’Università del Salento. Da non molto sono trascorsi i festeggiamenti per il suo 70° anno di vita ed è stato appena eletto, nella persona della prof.ssa Maria Antonietta Aiello, il suo 11° rettore, anzi la prima Rettrice di Unisalento.

Il primo rettore, e inoltre fondatore dell’Università, fu Giuseppe-Codacci-Pisanelli (nel 1955 rettore del Consorzio Universitario Salentino, dal 1956 al 1976 rettore dell’Università di Lecce), quindi Saverio Mongelli (1976-1979), Mario Marti (1979-1981), Alberto Sobrero (1981-1983), Donato Valli (1983-1992), Angelo Rizzo (1992-2001), Oronzo Limone (2001-2007) che mutò (2007) il nome da Università di Lecce in Università del Salento, Domenico Laforgia (2007-2013), Vincenzo Zara (2013-2019), Fabio Pollice (2019-2025).

In 70 anni, ovviamente, non solo è cresciuta l’offerta formativa dell’Università salentina (sorta con la Facoltà di Magistero a cui seguì quella di Lettere e Filosofia), ma è cambiato l’intero panorama nazionale.

L’Università di Lecce fu la terza ad esistere, dopo Napoli e Bari, nell’Italia meridionale continentale.

Oggi numerose sono le università statali nelle diverse regioni del Sud, a cui devono aggiungersi quelle non statali legalmente riconosciute e quelle telematiche. Il che, si capisce, comporta una serie di problemi di natura economica, che crescono ulteriormente pensando al numero consistente di studenti del Sud che preferiscono recarsi in università del Centro-Nord e, non ultimo, alla denatalità che riduce il numero dei giovani.

Mantenere al meglio l’esistente è ciò che diventa immediatamente evidente per chi assurge alla carica rettorale.

Ma “mantenere”, in una realtà sempre più complessa, concorrenziale e globalizzata, non è invero sufficiente. Nel mondo della flessibilità, non si mantiene: si sviluppa. Occorre crescere ulteriormente e divenire sempre più concorrenziali.

Sotto tale profilo il compito che attende la Rettrice, non è affatto facile.

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà.

Al tempo stesso è opportuno migliorare la qualità dell’assistenza studentesca, dei servizi che si offrono.

Basti pensare agli alloggi, ai collegamenti, alla viabilità, alle mense universitarie.

Si tratta di una serie di obiettivi che – una volta raggiunti – farebbero risaltare l’immagine di una università dinamica, accorta ai bisogni del presente e del territorio, volta all’innovazione.

E’ opportuno che per raggiungere tutto questo la Rettrice sia coadiuvata da uno staff efficiente e coeso.

Certo, quello che si è indicato pare necessario e tuttavia non facile da conseguire in quanto comporta in primo luogo una serie di interazioni con il mondo politico ed economico abbastanza complesse. Soprattutto non sono trascurabili, ad avviso di chi scrive, i dati già rilevati connessi alla denatalità e alla volontà giovanile di spostarsi altrove, anche fuori d’Italia, in vista di una più proficua occupazione dopo aver conseguito la laurea.

Alla luce di quanto sopra il problema diventa allora quello di rendere appetibile – mi si passi il termine – Unisalento.

Affinché questo sia, bisogna tornare ad essere quello che l’università ha voluto essere nel suo significato pieno, come del resto è attestato dalla storia.

Certo, è il luogo ove studiare le discipline che consentono di acquisire le conoscenze e le competenze di base della propria professione per il bene personale e del prossimo, ma in primo luogo è un centro di ricerca di alta cultura.

Solo puntando alla realizzazione di uno stimolante centro di ricerca è possibile dare veramente vita ad una università.

Si tratta, insomma, di mettere totalmente da parte sia l’idea di un mero titolificio sia quella di un’azienda che offre pure velleitarie illusioni.

Un centro di ricerca, con docenti scientificamente qualificati, sarebbe certamente in grado di diventare punto di riferimento dell’utenza studentesca e quindi motore di crescita territoriale proprio perché in sé garante della serietà e della qualità degli studi.

In un momento storico in cui prevale l’innovazione è evidente che solo un serio approfondimento nei diversi campi dello scibile umano può diventare forza attrattiva e positivamente propulsiva.

Come scrive Dante nel Canto VI del Paradiso, grande merito dell’imperatore Giustiniano fu quello di aver tolto dalle leggi, nel suo Corpus iuris, «il troppo e ‘l vano».

Ecco: il compito della Rettrice Maria Antonietta Aiello (e ciò in realtà vale per ogni università) è di snellire le lungaggini burocratiche e di puntare sull’essenziale, ossia sull’apporto di docenti veramente all’altezza del presente, che siano in grado di contribuire, ognuno per il proprio settore scientifico-disciplinare, allo sviluppo della ricerca nazionale e internazionale. Infatti, solamente rendendo ancor di più l’Università del Salento un polo di eccellenza scientifica non soltanto i giovani sarebbero indotti ad iscriversi, ma essa diventerebbe un notevole centro di promozione dell’intero territorio.

Tutto questo, si comprende bene, non si realizza in un batter d’ali e richiede lungimiranza e capacità di costituire un corpo docente di rilievo. È ciò che si augura alla Rettrice neoeletta in un momento storico in cui l’Occidente sembra scivolare nei vaniloqui e nell’asservimento alla tecnologia.

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