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Approfondimenti

Vicenda Logista, le parole di un’impiegata salentina sui «vigliacchi» licenziamenti via whatsapp

«È successo in una sera di sabato, nell’ultimo giorno di luglio. Erano da poco passate le 22, quando un messaggino ci avvertiva che dal lunedì saremmo rimasti tutti a casa…»

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Quella che stiamo per raccontarvi è una storia dei giorni nostri ma nel termine “moderna”, questa volta, non riusciamo proprio a trovarci l’accezione positiva. Loredana Tarsitano, come accaduto per più di cent’anni a tanti suoi conterranei, ha dovuto preparare le valige e lasciare il Salento per costruirsi un futuro. Così insieme al marito ha salutato la sua Santa Maria di Leuca e si è trasferita nella dotta, rossa e grassa Bologna nella cui periferia, Bentivoglio, Area 7 – Interporto, ha trovato lavoro presso “Logista”, una multinazionale monopolista nella distribuzione del tabacco. Logista sul sito internet aziendale è definita «il principale distributore di prodotti e servizi per i punti vendita dell’Europa meridionale» e spiega come «per offrire un servizio quanto più completo possibile Logista gestisce l’intera catena di distribuzione: dalla ricezione degli ordini alla fornitura del magazzino, dalla preparazione degli ordini alla fatturazione fino all’assistenza post-vendita».


«Sono di Santa Maria di Leuca ma vivo a Bologna, “purtroppo” mi verrebbe da dire da oggi», così si presenta Loredana che racconta: «Io e mio marito lavoravamo in questo magazzino rispettivamente da 5 e da nove anni… abbiamo da poco acceso un mutuo per comprare casa, così come hanno fatto tanti nostri colleghi. Situazione delicatissima la nostra, peggio ancora per chi ha dei figli da mantenere»


 


Ci togliamo il pensiero e le facciamo la domanda “scabrosa”: davvero una novantina di dipendenti sono stati liquidati con un messaggio whatsapp? «Lo confermo. È successo in una sera di sabato, nell’ultimo giorno di luglio. Erano da poco passate le 22 quando un trillo ci ha annunciato un messaggino con il quale venivamo avvertiti che da lunedì 2 agosto saremmo rimasti tutti a casa. Così come i dipendenti dell’ufficio». 


Da quel che dice pare che proprio non ve lo aspettavate. Sa perché hanno deciso di lasciarvi a casa? «Hanno aperto un magazzino molto più grande con macchinari innovativi in Piemonte affidando la manodopera a cooperative ed agenzie interinali con dei ragazzi che lavorano il triplo e sono sottopagati. La chiusura non è stata mai giustificata dalla crisi da covid. In realtà non è stata giustificata affatto. Spero non dicano di aver chiuso per crisi, perché, da quanto ne sappiamo, non vi erano i presupposti per arrivare a tanto: non abbiamo mai subito una crisi, neanche sotto pandemia, abbiamo lavorato anche con un focolaio. Anzi, a quanto ci risulta, abbiamo registrato un aumento della produttività del 34%».

Il sindacato Si Cobas ha annunciato un presidio all’interporto di Bologna, c’è qualche iniziativa in essere per promuovere un dialogo tra le parti? «Ancora no, siamo ancora in attesa». Siete ancora a Bologna? «Si, siamo vincolati a restarci proprio perché noi e tanti altri colleghi abbiamo un mutuo sulle spalle. Io e mio marito siamo gli unici salentini impiegati in quel magazzino, ma assieme a noi ci sono calabresi, lucani, tanta gente che viene da lontano per trovare lavoro».


Quanto accaduto proprio non va giù a Loredana che quasi riflettendo a voce alta, con tutta il biasimo possibile si lascia andare come un fiume in piena: «È stata una vigliaccata! Liquidarci con un messaggino su whatsapp senza neppure avere il coraggio di dire in faccia le cose… Non si può! Nel corso della pandemia non siamo mai mancati dal posto di lavoro, abbiamo lavorato il triplo; ci sono stati chiesti straordinari e noi ci siamo sempre fatti trovare pronti. Abbiamo richiesto noi le mascherine anche se ci erano dovute, abbiamo dovuto lottare perché ci facessero un tampone. Tutto questo ci spettava di diritto e abbiamo dovuto sudarcelo. Abbiamo dovuto lottare per un pezzo di pane, chiediamo diritti perché abbiamo una dignità, non ci svegliamo alle 4 di mattina per andare a rubare. Non ci possono liquidare con un messaggino alle 10 di sera!».



Approfondimenti

Dopo 15 anni torna Santa Fumìa

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano….

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Sono trascorsi più di 15 anni, da quando il rione specchiese di Santa Eufemia si è vestito a festa l’ultima volta per onorare la martire cristiana.

Nella serata di sabato 12 luglio ritorna La Festa di Santa Fumìa, evento organizzato, con il patrocinio del Comune, dall’associazione Santa Eufemia che ha ritenuto necessario ritornare alle radici della storia del luogo sacro simbolico con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale e spirituale del territorio.

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano.

Come il culto della santa sia arrivato in Occidente e perché a Specchia, i libri di storia locale non lo riportano.

Nell’anno in corso del Giubileo, questo luogo sacro assume un significato storico, in quanto è poco distante dall’antica Via dei Pellegrini, l’itinerario che i fedeli dei secoli scorsi percorrevano per raggiungere il Santuario di S. Maria di Leuca, oppure in senso contrario, la città santa di Roma, eleggendo la chiesetta a luogo di riposo spirituale e fisico, come testimoniato dagli oggetti antichi ritrovati intorno.

Il programma della serata prevede, alle 19, la celebrazione della santa messa, presieduta da don Antonio Riva, parroco di Specchia. Alle 20, il “Kids Diy!” Creative workshop, a cura di Cicciopasticcio, laboratorio artistico-espressivo per i più piccoli.

Dalle bancarelle collocate nel parchetto della Chiesa di Santa Eufemia, sarà possibile acquistare dei manufatti artigianali e gustare dei prodotti tipici agroalimen-tari dallo stand gastronomico.

Alle 21,30, il concerto di Io te e Puccia, gruppo musicale coordinato dal cuore e dalla mente di Puccia (voce e fisarmonica degli Après La Classe), con Manu Pagliara e Mike Minerva (chitarra e basso dei Bundamove), Gabriele Blandini (tromba di Manu Chao e Bundamove), Gianmarco Serra (batterista degli Après La Classe) ed Edo Zimba (tamburellista degli Zimbaria, e figlio del grande Pino).
L’evento si svolgerà in un clima di rispetto, sobrietà e attenzione al valore del luogo,con l’obiettivo di trasmettere «senso di comunità, radicamento e bellezza» e il rispetto dell’ambiente.
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A Tricase “PROXIMA”: il cibo racconta il territorio

Domani, presso l’ex Mattatoio comunale di Tricase, oggi sede del Laboratorio di Comunità

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Sabato 5 luglio, l’ex Mattatoio comunale di Tricase – oggi sede del Laboratorio di Comunità (in foto durante un precedente Open day) – apre le sue porte per ospitare “PROXIMA – Diffondiamo produzioni di prossimità”, un evento dedicato al cibo sano, locale e accessibile, organizzato nell’ambito del progetto europeo FOOD4HEALTH.

Promosso dal Laboratorio di Comunità di Tricase, in collaborazione con il Comune di Tricase e il CIHEAM Bari, PROXIMA non sarà un semplice open day, ma un’occasione concreta per riflettere – e assaporare – il legame profondo tra alimentazione, territorio, sostenibilità e comunità.

Il programma si apre alle 18:30 con un talk pubblico dedicato alle politiche del cibo, che vedrà la partecipazione di esperti, amministratori locali, rappresentanti di reti e associazioni del territorio. Un confronto aperto su salute, produzione etica, scelte alimentari consapevoli e promozione delle economie locali.

Dalle 19:00, spazio al gusto e alla scoperta:
Mercato agricolo e artigianale con i produttori locali
Mostra pomologica dedicata alla biodiversità
Visite guidate ai laboratori del centro rigenerato

A seguire, dalle 20:00, si terranno laboratori tematici e show cooking, pensati per adulti e bambini, con momenti esperienziali e didattici.

La serata si concluderà alle 21:00 con le degustazioni a base di prodotti locali e a km zero, seguite dall’esibizione del cantautore P40, per chiudere in musica un evento che unisce cultura, cibo e partecipazione.

“Un momento di festa, ma anche di consapevolezza – spiegano gli organizzatori – per far conoscere un luogo rinato e un modello di sviluppo possibile, che parte dalle persone, dalle reti e dai territori”.

L’iniziativa è aperta a tutti: cittadini, famiglie, produttori, curiosi e appassionati di buon cibo. Un invito a scoprire, attraverso il gusto e il dialogo, le potenzialità di una comunità che crede nell’innovazione sociale e nella prossimità come valore.

📍 Info utili
🗓️ Sabato 5 luglio, dalle ore 18:30
📌 Laboratorio di Comunità – Ex Mattatoio, via Marina Serra 53, Tricase
🎟️ Ingresso libero

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Nchiana scindi a Tuglie

Domenica gara podistica 250 atleti correre lungo un percorso cittadino di 9 km. Si svolgerà anche una passeggiata solidale di 4km, a cura dell’associazione donatori di sangue Fidas con il ricavato devoluto in beneficenza

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Terza edizione della ’nchiana scindi, la gara podistica organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica podistica Tuglie, che vedrà oltre 250 atleti correre lungo un percorso cittadino di 9 km.

Appuntamento domenica 6 luglio, a partire dalle 19,30.

Insieme alla gara competitiva si svolgerà anche una passeggiata solidale di 4km, a cura dell’associazione donatori di sangue Fidas.

«L’intero ricavato di questa camminata sarà devoluto in beneficenza», dichiara il presidente dell’ asd podistica, Francesco Caputo, «crediamo che lo sport debba anche essere uno strumento di solidarietà e vicinanza concreta. La nostra associazione è anche amicizia, divertimento, armonia: questo è lo spirito che ci unisce e guida in tutte le manifestazioni che organizziamo, a cui partecipiamo con entusiasmo e dedizione».

Ritrovo per la partenza in piazza Garibaldi; il percorso di 9 km si snoderà tra le strade principali di Tuglie e comprenderà alcune arterie che collegano la collina di Montegrappa, particolarmente suggestive all’ora del tramonto per il panorama di cui si potrà godere.

«La nchiana scindi non è solo una gara, è anche la celebrazione della forza, della resilienza e dell’amore per lo sport», afferma Chiara Boellis, assessora allo sport di Tuglie, «ogni passo fatto sarà una testimonianza dell’impegno, della preparazione e della capacità di superare i propri limiti».

Al termine del percorso saranno premiati: il primo atleta giunto al traguardo maschile e femminile, i primi cinque atleti di tutte le categorie FIDAL previste M/F) per le categorie allievi, juniores e promesse: unico gruppo), gli atleti che raggiungeranno il traguardo nelle posizioni: 50ª, 100ª, 150ª, e così via, fino alla fine della classifica e le prime tre società con il maggior numero di arrivati, sia maschili che femminili.

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