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Nardò

Vertenza SES a Nardò: lavoratori in catene!

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Il nulla di fatto con cui si è concluso ieri sera, 28 ottobre, il lungo incontro presso Confindustria, a Lecce, ha gettato nello sconcerto più nero i lavoratori della SES di Nardò. “La proprietà dell’Azienda si è rimangiata tutto quello che aveva promesso al tavolo con le parti sociali, il 16 ottobre scorso, nella sede in via Salomi della Provincia”, fa sapere la Fillea Cgil. “In quella sede, dopo l’intensa trattativa con il nostro Sindacato, alla presenza anche del primo cittadino di Nardò, i proprietari del Gruppo SES (SEVAR Srl – GRANDI srl – ITALGECRI srl) avevano preso l’impegno di reintegrare 8 lavoratori licenziati nei mesi scorsi. Un impegno completamente disatteso!


Al momento della ratifica dell’accordo in Confindustria, l’azienda ha chiuso totalmente al dialogo e si è rifiutata qualsiasi trattativa con il Sindacato. Tutto questo è inaccettabile. I lavoratori, esasperati, hanno scelto di ricorrere a una delle forme più estreme di protesta, incatenandosi ai cancelli dello stabilimento. Come FILLEA CGIL non possiamo non essere al fianco dei lavoratori e lottare per i loro diritti, diritti fondamentali, come la dignità e il lavoro, calpestati da un atteggiamento incomprensibile da parte dell’Azienda. Nel corso del 2009, sono stati 14 i lavoratori licenziati, tra cui 2 delegati sindacali, da parte delle ditte SEVAR srl e Italgecri srl e da settembre l’Azienda ha comunicato di volere licenziare altre 10 unità lavorative (su un totale di 31 unità) con qualifica di operaio, attualmente impiegati con la terza ditta del gruppo, la GRANDI srl.

Licenziamenti motivati dalla mancanza di commesse sufficienti per mantenere gli attuali livelli occupazionali. Ma allora come mai la stessa GRANDI srl rinnova, per altri 12 mesi, 7 contratti a tempo determinato? Come mai, noi stessi testimoni, i camion con i dipendenti escono per lavorare alle 5.30 del mattino e rientrano anche dopo le 18.00, costringendo i lavoratori, non solo ad orari che vanno ben oltre le otto ore previste da contratto (spesso non retribuiti in modo equo, o non retribuiti affatto), ma mettendo anche le condizioni di lavoro al limite della sicurezza personale dei lavoratori e pubblica? Dinanzi a questa situazione chiediamo con urgenza l’intervento di sua eccellenza il Prefetto, in quanto non c’è più rispetto degli impegni presi anche davanti alle istituzioni. Si afferma tutto e il contrario di tutto sulla pelle dei lavoratori. Chiediamo inoltre che venga coinvolto anche l’ente appaltatore della SES perché controlli l’organizzazione del lavoro all’interno di questa Azienda”.


Cronaca

Alto impatto, una sinergia di interforze per un controllo totale

Sono state effettuate ispezioni con attività congiunte di tutte le Forze di Polizia, nel corso delle quali il personale coinvolto nel servizio ha effettuato 13 posti di controllo, identificato…

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SINERGIE INTERFORZE IMPEGNATE NEI CONTROLLI AD ALTO IMPATTO

Prosegue l’attività di controlli ad alto impatto che interessa tutta la provincia volte a intensificare la vigilanza e l’azione di contrasto in aree ritenute sensibili.

In particolare, le azioni poste in essere nella notte tra il 10 e l’11 luglio scorsi, si sono concentrate sul territorio di Nardò, comprese le marine di Santa Maria al Bagno e Sant’ Isidoro, luoghi in cui si registra una massiva affluenza di turisti e residenti che, nel periodo estivo, si riversano nelle abitazioni costiere, determinando un decisivo incremento delle attività dei lidi balneari e dei locali di intrattenimento e di ristorazione, con possibili fenomeni di illegalità legati alla cosiddetta “malamovida“.

Sono state effettuate ispezioni con attività congiunte di tutte le Forze di Polizia, nel corso delle quali il personale coinvolto nel servizio ha effettuato 13 posti di controllo, identificato 401 persone, fermati 213 veicoli e rilevato 9 infrazioni al Codice della Strada.

I controlli di tipo amministrativo hanno interessato, invece, 14 esercizi pubblici, presso i quali state In particolare, la Polizia, a Santa Maria al Bagno, ha disposto la chiusura ad un locale per la somministrazione di alimenti e bevande per carenze igienico sanitarie, avvalendosi della

collaborazione del competente personale della ASL di Lecce; la stessa attività commerciale è risultata avere  una ordinanza dirigenziale del Comune di Nardò che ne vietava l’esercizio. 

Per tale motivo, è stata sanzionata con una multa di euro 5.164,oo  per aver svolto attività senza regolare licenza.

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità hanno ispezionato un’attività di ristorazione rilevando alcune irregolarità con conseguente segnalazione all’autorità sanitaria.

L’attività di controllo della Guardia di Finanza, invece, ha interessato 4 esercizi commerciali a cui sono state contestate sanzioni relative a violazioni in materia fiscale, di cui alcune per mancata emissione della fattura e altre per mancata installazione del ricevitore di cassa, per un importo complessivo di circa euro 1.700,00.

Anche la Polizia Municipale di Nardò, ha effettuato, nella zona di Sant’Isidoro, un sequestro penale a carico di un locale di intrattenimento e somministrazione di alimenti e bevande, per occupazione demaniale, di circa 50 mq, con sedie e tavoli, e vari controlli nella marina e a Nardò.

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Cronaca

57enne arrestata con un mandato d’arresto europeo

La donna era destinataria di una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, emessa dai Giudici ungheresi per il reato di truffa…

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Grazie al servizio “alert alloggiati” è stato effettuato l’arresto in esecuzione di un mandato d’arresto europeo nei confronti di una 57enne di nazionalità ungherese.

Detto servizio ieri nelle prime ore del pomeriggio segnalava al Commissariato di Polizia di Nardò la presenza in una struttura ricettiva di Porto Cesareo di una cittadina ungherese, ricercata per truffa dalle autorità del suo paese a carico della quale pendeva un mandato d’arresto europeo.

Gli agenti hanno raggiunto subito la struttura segnalata, ma venivano informati dal personale presente che la donna si era allontanata a piedi dall’hotel la mattina presto.

Gli uomini in servizio perlustravano allora le vie di Porto Cesareo palmo a palmo e dopo alcune ore la ricerca permetteva loro di rintracciare la donna in un mercatino rionale.

Accompagnata in commissariato per gli accertamenti di rito, accertato che si trattava della donna destinataria di una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, emessa dai Giudici ungheresi per il reato di truffa, gli agenti della Polizia hanno eseguito l’arresto  informato il P.M. di turno e accompagnato la donna presso la casa circondariale di Lecce, in attesa di estradizione.

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Cronaca

Porto Cesareo, Area Marina… Protetta

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Giunge a conclusione l’attività di bonifica e messa in sicurezza di alcune baie ricadenti dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, territori di competenza sia del Comune di Porto Cesareo sia di Nardò.

L’importante attività interforze è nata di fatto dalle istituzioni che guidano la Riserva Nazionale marina Porto Cesareo, che hanno dato ascolto alle legittime richieste di bagnanti e fruitori del mare, popolazione responsabile che lamentava l’impossibilità di godere di vaste aree di spiagge occupate da unità da pesca e da diporto abusive, imbarcazioni ormeggiate a “corpi morti” fatti di ferro, cemento, plastica, catene molto pericolose per la balneazione.

Tutti elementi inquinanti e naturalmente privi di autorizzazioni a norma che deturpavano un’Area Protetta molto delicata, inquinandola.

Da evidenziare che queste porzioni di territorio marino e costiero, erano state oggetto di bonifica negli anni passati, ma le cattive abitudini sono difficili da estirpare e dure a morire, tant’è che la situazione era di nuovo degenerata con decine di barche e corpi morti selvaggi e pericolosi sparsi su ampie zone del litorale ricadente nell’Amp Porto Cesareo.

Diverse e tutte degne di nota, le azioni di contrasto sviluppate dalle forze dell’ordine

Attività che, come detto, hanno visto impegnati in prima linea uomini e mezzi della Capitaneria di Porto di Gallipoli e soprattutto dell’Ufficio Locale Marittimo Torre Cesarea, dei carabinieri della locale Stazione, della Polizia Locale di Nardò e di Porto Cesareo.

Va precisato che preventivamente le forze dell’ordine hanno provveduto a diffidare 65 unità allo sgombero, poi successivamente hanno provveduto sequestro di 8 unità che non avevano adempiuto alla diffida per occupazione di area demaniale marittima e deturpamento delle bellezze naturali.

Ora i proprietari dei natanti oggetto di sequestro dovranno rispondere all’autorità giudiziaria e provvedere al pagamento delle spese di bonifica che gli verranno imputati.

Le operazioni hanno previsto anche una seconda fase, attività in cui sono intervenuti gli uomini del nucleo sub della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto, che hanno provveduto alla rimozione di oltre 100 corpi morti – gavitelli abusivi.

Sono stati portati via, come da foto e video in questa pagina, cemento, ferro, gomme, plastica, cime ed altri oggetti inquinanti depositati sul fondale deturpando un’area di rara bellezza.

Grazie alle amministrazioni comunali di Porto Cesareo e Nardò, il materiale rimosso è stato recuperato e inviato allo smaltimento.

Al termine dell’attività sono stati restituiti ai bagnanti lunghi tratti di costa, garantendo tolleranza zero verso chiunque continui ad ignorare i divieti di ormeggio in Area Protetta, anche con l’aiuto del riposizionamento delle telecamere sulle aree interessate, che quindi saranno costantemente videosorvegliate.

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