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Attualità

Da Ottica Moderna arriva Adapta Easy

In esclusiva, un nuovo sistema in grado di rendere più dolce e veloce l’adattamento alle lenti progressive. Soluzione che coniuga innovazione, interattività e costumer experience

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Ottica Moderna non si ferma mai. Dopo il recente restyling del punto vendita di Tricase, il centro ottico della famiglia Martella si aggiorna ancora, questa volta con un’importante novità riguardante la strumentazione tecnica.


Si tratta di Adapta Easy, un nuovo sistema in grado di aiutare a superare gli ostacoli nell’adattamento all’uso delle lenti progressive, prismatiche e con alte entità di cilindro.


Ottica Moderna è la prima e l’unica sul nostro territorio ad offrire questo esclusivo servizio alla propria clientela. Una tecnologia che digitalizza una serie di procedure standardizzate, permettendo di gestire in pochi minuti l’adattamento in modo più dolce e veloce.


È una soluzione all’avanguardia che coniuga innovazione, interattività e costumer experience, rendendo semplice l’adattamento all’uso della lente progressiva”, spiega Vincenzo Martella, ottico optometrista e contattologo, fondatore di Ottica Moderna. “Grazie ad Adapta Easy, presso il nostro studio, il cliente ha tutti gli strumenti necessari allo svolgimento delle procedure. Un kit munito di un tavolo interattivo, due schermi digitali touch screen e una smart balance board connessa al sistema. Il tutto da utilizzare, ovviamente, sotto la nostra assistenza”.



Le ultime stime della Società Oftalmologica Italiana contano 28 milioni di presbiti nel nostro Paese: circa il 50% della popolazione. Nonostante ciò, l’utilizzo delle lenti progressive registra ancora una sotto diffusione (ferma al 20%), dovuta quasi sempre al mancato adattamento.



“Il principale ostacolo alla diffusione della lente progressiva”, continua Vincenzo Martella, “sta nel fatto che, la prima volta che la si mette davanti agli occhi, si possono notare alcuni effetti collaterali, che possono essere superati imparando ad automatizzare dei semplicissimi movimenti degli occhi e della testa. Il sistema Adapta Easy nasce proprio per questo: per superare le difficoltà di adattamento e renderlo alla portata di tutti”.

42 ANNI ALL’AVANGUARDIA


L’introduzione di Adapta Easy è per Ottica Moderna l’ultimo step, in ordine temporale, di un percorso lungo 42 anni in cui negozio e studio hanno saputo diventare fulcro nel campo dell’ottica, dell’ortottica e dell’optometria salentina, non mancando mai di aggiornarsi, rinnovarsi e rimettersi in discussione per essere al passo coi tempi e, soprattutto, con le esigenze della clientela.


Ottica Moderna è a Presicce-Acquarica dal 1981 ed a Tricase dal 1986. Due punti vendita che poggiano sull’esperienza di una famiglia in grado di dar vita a un team specializzatosi in modo complementare, per offrire un ventaglio completo di competenze sempre al massimo della professionalità. Lo compongono Vincenzo Martella, ottico optometrista e contattologo; la moglie Paola Baglivo, ottico consulente di immagine per occhiali; la figlia Grazia Martella, ottico optometrista e ortottista assistente in oftalmologia, con un’esperienza di studio e lavorativa in Spagna in curriculum.



A Tricase il punto vendita è stato recentemente ampliato, allargandosi con nuovi e moderni ambienti dedicati all’area visite, trasferita in dei nuovi locali, adiacenti e collegati al negozio. Al loro interno, lo studio optometrico ed il nuovo ambulatorio di ortottica e riabilitazione visiva, per adulti e bambini.



La scorsa estate, poi, l’area vendita è stata del tutto rinnovata: un restyling completo degli arredi con l’ampliamento dell’area espositiva, nuovi ambienti ed una nuova vetrina su strada. Una ventata di freschezza per tener fede al proprio nome. Ottica Moderna oggi è anche centro specializzato Varilux e di molte altre aziende. Offre servizi che vanno da quelli del laboratorio ottico all’optometria, dalla contattologia alla vendita di lenti da vista ed occhiali da sole, dall’ortottica alla riabilitazione e training visivo. Inoltre, questo è un mese speciale: il mese della prevenzione visiva. Per tutto ottobre, Ottica Moderna offre a tutti i bambini in età scolare uno screening ortottico gratuito della funzionalità visiva a cura della dottoressa Grazia Martella.


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Bandiera Blu: a Patù al mare in sicurezza

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Il 25 luglio è la Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento. 

Si tratta di un’iniziativa dell’OMS che segue la Risoluzione dell’ONU dell’aprile 2021 e che mira a evidenziare il tragico e profondo impatto dell’annegamento e a offrire strategie di prevenzione salvavita.

“Ogni annegamento è prevenibile. Esistono soluzioni”. 

Quest’anno in Italia tutte le località #BandieraBlu hanno dedicato la giornata alla sensibilizzazione e all’informazione sulla necessità di prevenire annegamenti, attraverso incontri con istituzioni e operatori, dimostrazioni sulla sicurezza in spiaggia e sul primo soccorso, laboratori per i bambini.

A Patù l’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale e dalla società Salento Navigando, che gestisce le postazioni di salvamento per conto del Comune tramite bagnini abilitati.

L’iniziativa si è svolta presso il chiosco Blu Night, lungo la spiaggia di Felloniche, insignita quest’anno per la prima volta del prestigioso riconoscimento rilasciato dalla FEE. 

Gli operatori addetti al salvamento, coordinati dagli operatori della Protezione Civile di Matino, hanno simulato, alla presenza di numerosi bagnanti, due operazioni di salvataggio in mare. Nella prima, due bambine con salvagente portate al largo dalla corrente sono state soccorse con il pattino a remi. Nella seconda un sub in difficoltà è stato soccorso dalla moto d’acqua e, una volta portato a terra, dai sanitari con auto ambulanza nel frattempo allertati.

L’iniziativa ha visto l’intervento del comandante dell’Ufficio Locale di S.M. Leuca della Capitaneria di Porto, Vito Fersini, della Polizia Locale, guidata dal Comandante Giovanni Grecuccio, e dell’Amministrazione Comunale. 

Hanno partecipato il Gruppo Scout di Patù, gli ospiti della Comunità di Riabilitazione Psichiatrica Cento Pietre Unite, gli ospiti del progetto SAI MSNA gestito da Arci Lecce, le bambine e i bambini della Ludoteca “Il Tempo Ritrovato” di Patù. 

Dopo la dimostrazione pratica e la presentazione dell’iniziativa da parte del Sindaco e del Comandante della Capitaneria, i più piccoli si sono intrattenuti per un breve laboratorio sull’importanze delle regole di sicurezza in mare, ricevendo in cambio maglietta e cappellino a ricordo di questa giornata.

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Cosa sono quegli oggetti colorati? Chi è Maya?

Che mistero ad Ugento! Perchè quei colori sgargianti? Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del nostro territorio?

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In tanti se lo saranno chiesto come noi: che saranno mai quegli oggetti colorati apparsi a luglio sulle spiagge ugentine, tra Torre San Giovanni e Torre Mozza?

Chi è Maia che dalla Svizzera ha deciso di venire ad Ugento per capire il mistero della sua famiglia?

Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del territorio?

Quello che siamo riusciti a scoprire è che si tratta di un progetto del comune di Ugento e dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Per il momento gli ideatori preferiscono non svelare troppo ma hanno promesso che a breve giro di posta illustreranno pubblicamente tutti i particolari della loro iniziativa.

I colori pop di questi oggetti fuori scala fanno pensare alla Cracking Art.

L’operazione, che ai più raffinati e tradizionalisti potrebbe sembrare anche dissacrante rispetto ad una visione seriosa della cultura, parte in realtà da una riflessione più profonda. Il nostro mondo infatti sta diventando più artificiale, in continua trasformazione tra storia, natura e digitale.

Con i colori sgargianti delle opere esposte si vuole sollecitare una riflessione collettiva sui temi del disinnamoramento dell’uomo per la sua storia, della scissione tra noi, il nostro patrimonio e le nuove realtà artificiali e digitali; e lo si fa attraverso un’azione basata su meccanismi narrativi e ludici.

Per saperne di più e soddisfare ogni nostra curiosità non resta che attendere il lancio ufficiale dell’iniziativa.

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Casarano e il solito “circo” Ferrari

Incontro saltato ma la gente ha il diritto di sapere, conoscere le motivazioni e capire. Lo vuole adesso, che alle Regionali manca un anno e, forse, qualcosa si può ancora fare

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di Antonio Memmi

Dici Ferrari e subito pensi alla Formula 1, a Maranello ed alle auto sportive per milionari… ma se la parola Ferrari la dici a Casarano, il primo sentimento che appare è un impeto di rabbia che sale dal profondo per quello che, negli anni, ad opera di politici a dir poco stolti (se non addirittura in malafede) è stato fatto ad uno degli ospedali più efficienti e che del Senatore Ferrari porta, appunto, il nome.

Ne abbiamo parlato tanto su questo giornale ed in tanti ne parlano da anni ma, sino ad ora, l’esito è stato un lento, inesorabile e costante processo di ridimensionamento del nosocomio che conduce lì dove quegli stessi boiardi di Stato (che vanno dai politici a chi dagli stessi politici viene nominato per imposizione sacra delle mani) hanno deciso che si debba andare: cioè chiudere Casarano, potenziare Gallipoli e costruire (spendendo milioni di euro) un nuovo colosso ospedaliero dalle parti di Maglie; basta riepilogarlo cosi sinteticamente per capirne al volo l’assurdità (senza voler a tutti i costi pensar male).

Dove collocare un ospedale pubblico, che abbia ovviamente lo scopo di servire il maggior numero di persone possibile, è una questione più che altro geografica e per capirlo basterebbe prendere una mappa della provincia di Lecce ed un compasso, anche semplice, da scuola elementare; basterebbe aprirlo a piacere e posizionarlo su Casarano disegnando un bel cerchio e vedendo quanti comuni, con i relativi abitanti, entrerebbero in quel cerchio; poi, senza cambiare l’apertura di quel compasso, si potrebbe puntare su Gallipoli, facendo la stessa operazione ed il relativo conteggio, al netto, però, dei cefali e delle spigole che entrerebbero nel computo nel semicerchio tracciato verso ovest.

I maligni dicono che la scelta della Regione di fregarsene del compasso e di preferire invece proprio Gallipoli, sia dovuta all’amicizia che da tempo unisce il sindaco (e presidente della Provincia Stefano Minerva) a Re Emiliano I di tutte le Puglie ma si sa che i maligni non ne capiscono di geometria per cui è giusto che l’ospedale di primo livello sia nella “città bella” piuttosto che a Casarano.

Questo il quadro sintetico di questo piano che viene ormai perpetrato da anni; tutto il resto sino ad ora sono state solo chiacchiere, dibattiti, tavoli tecnici ed un mucchio di scartoffie da far impallidire il catasto.

Ovviamente il tutto accompagnato dalle immancabili promesse all’albeggiare di ogni nuova campagna elettorale.

L’INCONTRO SALTATO

Ma la gente almeno vuole sperare sino all’ultimo e lo abbiamo visto con la Tenda dei Diritti che il buon Marco Mastroleo (consigliere di Minoranza di Casarano) ha ideato e stoicamente tenuto in vita finché ha fisicamente potuto; un’iniziativa certo simbolica ma che tante coscienze ha smosso.

La gente vuole sapere, ha il diritto di sapere, conoscere le motivazioni concrete, non fatte di paroloni ma semplici da capire e lo vuole adesso che alle elezioni regionali manca un anno e quindi (volendolo) qualcosa si potrebbe ancora fare.

Per questo desiderio di sapere, era stato organizzato, per giovedì della scorsa settimana, un incontro davvero unico soprattutto perché seduti a rispondere alle domande, ci sarebbero dovuti essere davvero tutti gli attori di questo thriller: politici (di destra e di sinistra, regionali e territoriali) ed anche i manager dell’ASL (quelli di nomina regale di Sua Maestà); l’incontro era stato organizzato per tempo e davvero bene, con ingresso solo su invito per non buttare tutto in caciara e per non farlo diventare una caccia alla streghe; sarebbe stato trasmesso in diretta affinché la gente avesse potuto comprendere le posizioni e le esigenze di tutti, facendo le domande giuste alle persone giuste.

Gli organizzatori hanno fatto di tutto per trovare una data ed un orario idoneo per tutti (anche se “stranamente” i problemi e gli impegni di lavoro pareva li avessero solo i manager dell’ASL o i politici regionali di maggioranza).

Quando, poi, finalmente la data era stata fissata… improvvisi impegni inderogabili (indovinate di chi?) ne hanno fatto saltare la possibilità di realizzazione.

Peccato, sarebbe stata un’occasione per spiegare la razionalità di un piano che nessuno ha ancora capito.

Perché una razionalità dietro questo piano sicuramente c’è!

Non sappiamo quanto, però, sia per loro conveniente spiegarla ai cittadini.

TRA UN ANNO LE ELEZIONI…

Ancora è presto ma tra un po’ ricomincerà la funzione cerimoniale della campagna elettorale per le regionali; Sua Maestà individuerà il suo Delfino e nuovi dibattiti, nuovi tavoli tecnici, speranze ed altrettante promesse investiranno il Ferrari (o quel che  ne resterà).

Alla fine il Partito annuncerebbe pure che 2 più 2 fa 5 e bisognerebbe crederci” (G. Orwell – “1984”).

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