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Attualità

Possibilità di lavoro nel Salento

Settore delle telecomunicazioni e nei prossimi giorni si terrà un doppio recruiting day. Il 24° Report settimanale dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia

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Si cerca personale nel settore delle telecomunicazioni e nei prossimi giorni si terrà un doppio recruiting day


Il primo in calendario, giovedì 11 luglio dalle 14,30 alle 16,30, presso il CPI di Lecce in viale Giovanni Paolo II, è volto alla selezione di cento addetti call center inbound per “Synergie Italia S.p.A.” (per candidarsi, rispondere all’offerta 9302/2024 su Lavoro Per Te).


Il secondo, in programma il 25 luglio alla stessa ora e nello stesso Cpi di Lecce, punta a selezionare candidati per “Konecta Italia S.p.a”, che punta a formare 20 addetti call center front end e back office per la sede Comdata di Lecce, offrendo tirocini formativi con orario lavorativo settimanale di 30 ore e indennità prevista pari ad euro 700. Al termine del periodo formativo si valuterà inquadramento a lungo termine, anche mediante apprendistato (per candidarsi, si può rispondere su lavoroperte.regione.puglia.it all’offerta 9530/2024).


Intanto, dal 22 luglio al 2 agosto, si potranno inviare le candidature per l’avviso per la selezione di un operatore di amministrazione a tempo indeterminato e pieno presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Lecce.


La selezione è riservata alle persone con disabilità, ex art.1 L. 68/1999, iscritte negli elenchi dell’Ufficio Collocamento Mirato Disabili di Lecce, con l’eccezione dei disabili di natura psichica, avviabili solo mediante apposita convenzione. La risorsa selezionata lavorerà presso l’Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti “Eduardo Caianiello” (ISASI – CNR) situato al Campus Universitario di via Monteroni a Lecce.


Per ulteriori informazioni e moduli di domanda, consultare l’avviso pubblico.


IL REPORT SETTIMANALE


Nel 24° Report settimanale dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia, sono disponibili in totale 955 posizioni lavorative per 265 annunci di lavoro.


Il comparto del turismo e della ristorazione offre 98 annunci per un totale di 290 posizioni aperte.


Segue il settore dell’agricoltura, agroalimentare e ambientale per cui si ricercano 159 lavoratori, i quali possono candidarsi a molte delle offerte disponibili anche presso lo sportello anti caporalato ARPAL Puglia – CPI Nardò, attivo alla foresteria Boncuri dal lunedì al venerdì, dalle 08:30 alle 12:30.


Il settore del commercio ne offre 20, quello amministrativo e informatico ne registra 18.


Nel settore della sanità e dei servizi alla persona si ricercano 30 lavoratori, mentre nel settore delle telecomunicazioni si contano 150 posizioni disponibili.

Nel settore trasporti e riparazione dei veicoli ci sono 29 opportunità mentre il settore edile conta 136 posizioni aperte.


Il comparto Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero (Tac) conta 50 posti vacanti.


L’industria del legno ha 7 posizioni aperte per falegnami e mobilieri, in aziende di arredamento del territorio e per allestimenti di cantieri civili e navali.


Il settore metalmeccanico offre 41 posizioni, mentre il settore bellezza e benessere ne ha 2. Si contano otto annunci per 17 posizioni aperte destinate a persone con disabilità e una posizione disponibile per le categorie protette.


Infine, la sezione dei tirocini presenta 18 opportunità.


Numerose le occasioni di lavoro e formazione, oltre i confini nazionali, provenienti dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures.


Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it


e sono diffuse anche sulla pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego. Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.


PER CONSULTARE INTEGRALMENTE IL 24 REPORT DEL LAVORO DI ARPAL CLICCA QUI



 


Attualità

Nuovo Codice della Strada diventa legge. Ecco cosa cambia

Oltre a regole più stringenti per chi guida in stato di ebbrezza, il nuovo codice della strada prevede anche l’introduzione dell’Alcolock, un dispositivo che rileva il tasso alcolemico del guidatore, l’obbligo una distanza di sicurezza durante i sorpassi dei ciclisti e nuove normative sugli autovelox

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Via libera al nuovo Codice della strada. Dopo l’approvazione della Camera, la commissione Ambiente del Senato ha dato il via libera al nuovo testo, che diventerà legge.

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA

Inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza.

Con il tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 grammi per litro: illecito amministrativo con sanzione da 573 a 2.170 euro, più sospensione della patente da 3 a 6 mesi.

Con tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 grammi per litro: si è puniti con l’arresto fino a 6 mesi e una sanzione da 800 a 3,200 euro, più sospensione della patente da 6 mesi a un anno.

Con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro: detenzione da 6 mesi a un anno e un’ammenda da 1.500 euro a 6mila euro, più la sospensione della patente da uno a 2 anni.

L’ALCOLOCK

Il testo prevede che i guidatori a carico dei quali sono state accertate violazioni con tassso alcolemico superiore agli 0,8 per litro devono effettuare l’alcolock, da installare all’interno del veicolo, prima di mettersi alla guida. Se viene rilevato un tasso alcolemico, la macchina non si mette in moto.

I CICLISTI

Obbligo per i veicoli di mantenere una distanza di almeno un metro e mezzo quando si sorpassa una bicicletta. In presenza di corsie ciclabili a doppio senso ci sarà una zona di attestamento ciclabile, cioè una linea di arresto per i velocipedi più avanzata rispetto a quella delle automobili. Le bici elettriche non dobvranno superare la velocità massima di 30 km/h e la potenza di 250 Watt.

ALLA GUIDA CON IL CELLULARE

Il nuovo codice della strada prevede una multa che va da un minimo di 250 a un massimo di mille euro. Per i recidivi sanzione da 422 ai 1.697 euro.

A chi verrà sorpreso alla guida volante con lo smartphone verrà anche sospesa la patente per una settimana (se ha almeno 10 punti), di 15 giorni (se ha meno di 10 punti).

I tempi raddoppiano in caso di incidente.

AUTOVELOX

Se un conducente riceve più di una multa nello stesso tratto di strada – in un periodo di tempo di un’ora e di competenza dello stesso ente – non cumulerà le sanzioni, ma ne dovrà pagare solo una: quella più grave, aumentata di un terzo.

NEOPATENTATI

Estesa da uno a 3 anni la durata del divieto di guida delle supercar per chi ha appena conseguito la patente.

Per i primi 3 anni, i neopatentati non potranno guidare veicoli superiori a 75 chilowatt per tonnellata e veicoli M1 (anche elettrici o ibridi) superiori a 105 chilowatt per tonnellata.

CASCO E ASSICURAZIONE PER I MONOPATTINI

Obbligo del contrassegno per tutti i monopattini, l’obbligo del casco per i conducenti, il divieto di guidare fuori dai centri urbani, l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile.

MAGGIORAZIONE MULTE

Introdotto anche il tetto massimo degli interessi sulle multe: la maggiorazione non potrà essere superiore ai tre quinti dell’importo della sanzione, pari al 60%.

 

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Attualità

Tricase: nuovo pronto soccorso, il sindaco bacchetta le opposizioni

Prima chiede il rinvio del consiglio comunale monotematico che era in programma per questo pomeriggio poi punta il dito: «Siamo fermamente decisi a varare una progettualità così importante per il nostro territorio e per la salute pubblica con il massimo del consenso consiliare possibile ma non giustifichiamo in alcun modo l’assenza di tutta la minoranza dall’odierna convocazione»

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«SEGNALE POLITICO DI BASSA LEGA»

Ieri i consiglieri di minoranza hanno annunciato e motivato l’intendimento di non partecipare al consiglio comunale di questo pomeriggio per l’approvazione del progetto di ampliamento del pronto soccorso dell’Ospedale Card. “G. Panico” e della conseguente adozione della variante urbanistica.

Per le opposizioni non «vi sono le condizioni minime per esprimersi in maniera ponderata sull’atto portato all’attenzione del Consiglio» e che «l’invio di una bozza della delibera -nel tardo pomeriggio di lunedì solo due giorni prima della data del Consiglio- con un testo che non risponde in maniera esaustiva ai quesiti portati all’attenzione delle varie commissioni che si sono succedute da settembre ad oggi… ai dubbi inevasi si è aggiunta l’assenza del parere della Responsabile del Settore Pianificazione Territoriale».

Poco prima delle 16 orario in cui era in programma la seduta consiliare il sindaco Antonio De Donno ha annunciato di aver chiesto con la maggioranza consiliare alla Presidente del Consiglio di «rinviare la seduta odierna di Consiglio Comunale, rispettando le sensibilità di tutti ed auspicando una futura maggiore responsabilità politica e sociale delle minoranze a fronte di un bene comune così rilevante».

De Donno ha poi precisato: «L’argomento è stato oggetto di discussione della seconda Commissione Consiliare nei giorni: 11 luglio, 12 settembre, 7 ottobre e 10 ottobre. II progetto è stato licenziato definitivamente in data 10 ottobre, dalla seconda Commissione, con riserva da parte dei gruppi consiliari di esprimersi ulteriormente in consiglio comunale, quindi con una manifesta volontà di convocare quello stesso consiglio che, invece, con il comunicato del 22 ottobre, la minoranza ha dichiarato di disertare».

Il primo cittadino chiarisce che la richiesta di rinvio è giunta nonostante ritenga «pretestuose alcune motivazioni addotte, come la proposta di deliberazione firmata da un solo dirigente, che invece riporta all’interno anche le relazioni istruttorie della responsabile del Settore Pianificazione Territoriale».

E ancora dice di essere giunto a questa decisione «pur non avendo avuto alcuna indicazione a non convocare il consiglio comunale monotematico ma al contrario di farlo in tempi brevi e celeri; pur ritenendo gli approfondimenti progettuali, con cui si è proceduto nei lavori della Seconda Commissione, esaustivi e necessari in un argomento di tale portata, considerando che evidentemente non tutte le riserve sono state ancora sciolte e dipanate».

E conclude: «Siamo fermamente decisi a varare una progettualità così importante per il nostro territorio e per la salute pubblica con il massimo del consenso consiliare possibile ma non giustifichiamo in alcun modo l’assenza di tutta la minoranza dall’odierna convocazione, segnale politico di bassa lega a fronte delle considerazioni sopra descritte».

Ieri con un comunicato stampa i consiglieri di minoranza hanno annunciato e motivato l’intendimento di non partecipare al consiglio comunale di questo pomeriggio per l’approvazione del progetto di ampliamento del pronto soccorso dell’Ospedale Card. G. Panico”‘ e della conseguente adozione della variante urbanistica.

Per le opposizioni non «vi sono le condizioni minime per esprimersi in maniera ponderata sull’atto portato all’attenzione del Consiglio» e che «l’invio di una bozza della delibera -nel tardo pomeriggio di lunedì solo due giorni prima della data del Consiglio- con un testo che non risponde in maniera esaustiva ai quesiti portati all’attenzione delle varie commissioni che si sono succedute da settembre ad oggi… ai dubbi inevasi si è aggiunta l’assenza del parere della Responsabile del Settore Pianificazione Territoriale».

Poco prima delle 16 orario in cui era in programma la seduta consiliare il sindaco Antonio De Donno ha annunciato di aver chiesto con la maggioranza consiliare alla Presidente del Consiglio di «rinviare la seduta odierna di Consiglio Comunale, rispettando le sensibilità di tutti ed auspicando una futura maggiore responsabilità politica e sociale delle minoranze a fronte di un bene comune così rilevante».

De Donnop ha poi precisato: «L’argomento è stato oggetto di discussione della seconda Commissione Consiliare nei giorni: 11 luglio, 12 settembre, 7 ottobre e 10 ottobre. II progetto è stato licenziato definitivamente in data 10 ottobre, dalla seconda Commissione, con riserva da parte dei gruppi consiliari di esprimersi ulteriormente in consiglio comunale, quindi con una manifesta volontà di convocare quello stesso consiglio che, invece, con il comunicato del 22 ottobre, la minoranza ha dichiarato di disertare».

Il primo cittadino chiarisce che la richiesta di rinvio è giunta nonostante ritenga «pretestuose alcune motivazioni addotte, come la proposta di deliberazione firmata da un solo dirigente, che invece riporta all’interno anche le relazioni istruttorie della responsabile del Settore Pianificazione Territoriale».

E ancora dice di essere giunto a questa decisione «pur non avendo avuto alcuna indicazione a non convocare il consiglio comunale monotematico ma al contrario di farlo in tempi brevi e celeri; pur ritenendo gli approfondimenti progettuali, con cui si è proceduto nei lavori della Seconda Commissione, esaustivi e necessari in un argomento di tale portata, considerando che evidentemente non tutte le riserve sono state ancora sciolte e dipanate».

E conclude: «Siamo fermamente decisi a varare una progettualità così importante per il nostro territorio e per la salute pubblica con il massimo del consenso consiliare possibile ma non giustifichiamo in alcun modo l’assenza di tutta la minoranza dall’odierna convocazione, segnale politico di bassa lega a fronte delle considerazioni sopra descritte».

Giuseppe Cerfeda

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Attualità

Diocesi di Ugento: arriva il prestito di soccorso

Convenzione tra Banca Mediolanum e Fondazione Mons. Vito de Grisantis per prestiti a persone non bancabili con un importo massimo per ogni singolo finanziamento di 20mila euro

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Convenzione tra Banca Mediolanum, Fondazione Mediolanum e Fondazione Mons. Vito de Grisantis Onlus, espressione della Diocesi Di Ugento-S. Maria di Leuca, per facilitare l’erogazione di finanziamenti a favore di persone con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di sovraindebitamento, attraverso prestiti da mille a 20mila euro.

Presso la Curia Vescovile, in Piazza San Vincenzo, ad Ugento, alla presenza di mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum e Don Antonio Morciano, presidente della Fondazione De Grisantis, hanno sottoscritto la convenzione.

Don Antonio Morciano ricorda che «la Fondazione che si ispira al Vangelo e alla Dottrina Sociale della Chiesa e continua l’opera del compianto Vescovo Mons. Vito De Grisantis , opera in stretta collaborazione con le comunità parrocchiali della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca. Dalla sua nascita ha sviluppato sul territorio un’attenzione prima ai giovani non bancabili desiderosi di creare impresa e poi dal 2020, come ente riconosciuto dalla Prefettura di Lecce e gestore dei fondi MEF, alle famiglie e ai piccoli operatori economici in difficoltà economica e sovraindebitati per la prevenzione usura».

«Questa convenzione», conclude, «darà l’opportunità a molte famiglie ad essere sostenute con piccoli prestiti, educandole alla corresponsabilità e ad uscire dalla logica dell’assistenzialismo per  avviare un progetto di promozione umana restituendole la cittadinanza».

È la seconda convenzione che Banca Mediolanum firma in Puglia, dopo aver intrapreso un percorso virtuoso nel 2022 con la Fondazione antiusura S. Nicola e Santi Medici di Bari, che ha permesso di aiutare già 15 famiglie.

«È necessario che le banche ascoltino il territorio», sottolinea Giovanni Pirovano, presidente di Banca Mediolanum, «e che svolgano il loro ruolo sociale nel contrastare il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria di famiglie perbene, ma definite non bancabili. Con questa responsabilità la Banca ha deciso di rafforzare l’impegno in Puglia firmando l’odierna convenzione e riconoscendo l’importanza di farsi carico di una parte delle disuguaglianze economiche della comunità. Definiamo il “prestito di soccorso”, giunto ai suoi primi 15 anni di attività, un atto concreto di responsabilità sociale, un processo di indebitamento responsabile che può aiutare le persone a rientrare a pieno titolo nel circolo virtuoso della vita, restituendo loro la dignità civica e sociale».

Nell’attuale contesto economico e sociale, con oltre 5,7 milioni di persone che versano in condizioni di povertà assoluta, sono sempre più vaste le aree di vulnerabilità.

Con l’obiettivo di prevenire il ricorso all’usura e facilitare l’inclusione finanziaria, Banca Mediolanum e Fondazione Mediolanum confermano l’impegno sottoscritto a fianco di Fondazioni e Associazioni antiusura diocesane e interdiocesane attive sul territorio nazionale con progetti sociali orientati al sostegno finanziario delle fasce più deboli della popolazione.

Grazie al lavoro dei centri di ascolto e delle fondazioni locali vengono individuate le famiglie e segnalati i relativi casi sui quali la Banca interviene con il prestito di soccorso.

Dal 2009 la Banca ha permesso a 742 persone, più della metà donne con la responsabilità del nucleo familiare, di superare il momento contingente di difficoltà economica, non solo per la possibilità di accedere al credito, ma insieme ai volontari delle fondazioni locali, aiutando le famiglie a gestire in modo consapevole il proprio bilancio familiare.

Con la sottoscrizione della convenzione, Banca Mediolanum conferma, a disposizione della Fondazione Mons. Vito de Grisantis Onlus, una linea di credito rotativa con plafond di centomila euro che verrà utilizzata per accordare prestiti con rimborso rateale a soggetti in difficoltà, individuati grazie all’attento lavoro della Fondazione in stretta collaborazione soprattutto con i Centri di ascolto del territorio; si impegna ad erogare prestiti rateali a soggetti considerati non bancabili con durata massima di 5 anni (60 mesi) per un importo massimo per ogni singolo finanziamento di 20mila euro.

Su tutto il territorio nazionale sono 15 le Fondazioni associate alla Consulta Nazionale AntiusuraSan Giovanni Paolo II” con cui la Banca ha stretto accordi garantendo l’impegno nelle seguenti regioni: Lombardia, Veneto, Liguria, Sardegna, Emilia-Romagna, Lazio, Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, Abruzzo e Toscana mettendo a disposizione un plafond rotativo complessivo di euro 4 milioni e 750mila euro.

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