Attualità
Tricase, indumenti usati via dalla zona mercato
Dopo la diffida ai commercianti per tenere puliti gli spazi alla fine del mercato settimanale, rimossi da viale Aldo Moro i contenitori degli indumenti usati. La proposta di Dell’Abate

Dopo lamentele, le cui origini sono almeno decennali, l’amministrazione comunale ha rimosso da viale Aldo Moro i contenitori degli indumenti usati.
I contenitori sono stati trasferiti presso l’ecocentro nella zona industriale.
Lo spettacolo a cui si assisteva spesso era deprimente, con indumenti sparsi ovunque che davano all’intera zona un aspetto di abbandono ed incuria. E in quella zona vale la pena ribadirlo il martedì si tiene il mercato.
È la seconda mossa in direzione di una sistemazione dell’intera zona da parte dell’amministrazione Chiuri dopo la diffida ai commercianti dell’agosto scorso con cui si invitavano (eufemismo) gli operatori commerciali “ad ottemperare alla pulizia del proprio spazio vendita, alla raccolta differenziata dei rifiuti secondo le direttive impartite dai servizi comunali competenti ed a rimettere in pristino l’assetto dell’area ottenuta in concessione”, pena la possibilità di incappare nella revoca dello stallo stesso.

Via Aldo Moro: così si riduceva lo spazio in cui si consegnavano gli indumenti usati. Nella foto grande in alto invece l’angolo di strada appena ripulito e senza contenitori
In questo contesto si inquadra la proposta del consigliere di opposizione Nunzio Dell’Abate: «Piuttosto che spostarli altrove con il rischio che si ripresenti la solita sconceria, come accade negli altri punti della città ove sono posizionati, perché non organizzare un mercatino comunale di scambio degli indumenti usati?».
In collaborazione con associazioni e Pro Loco, secondo ell’Abate, «l’amministrazione potrebbe diffondere questa buona prassi con cadenza mensile, magari anche nell’atrio antistante le scuderie o, nei mesi invernali, al loro interno. In concomitanza si potrebbero svolgere degli eventi di sensibilizzazione e di intrattenimento, coinvolgendo anche gli istituti scolastici e le parrocchie, in modo da accrescere il senso di solidarietà e di reciproco soccorso fra giovani e meno giovani della nostra comunità».
La palla è lanciata ora sta all’amministrazione comunale valutarne la fattibilità ed eventualmente tenere in considerazione la proposta.
Attualità
“Ospedale di Galatina svuotato di risorse umane e strumentali”
Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

“Uno svuotamento progressivo, un’emorragia inarrestabile di risorse umane, professionalità, competenze, strumentazione e servizi. Una situazione in cui è necessario arrangiarsi per assicurare l’assistenza sanitaria ai pazienti: è quella dell’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, che da gioiello della sanità pubblica leccese è stato via via depotenziato, spogliato e ridotto al lumicino. Una struttura da ripensare e riqualificare per colmarne tutte le carenze. Quel poco che è rimasto, funziona soprattutto grazie all’abnegazione del personale. Tutti i problemi emersi nella mia ispezione odierna – nuova tappa delle visite che sto effettuando in tutte le strutture sanitarie dell’Asl Lecce – saranno esposti nel report che presenterò in audizione in Commissione Sanità, come prassi di questa mia iniziativa che non punta il dito contro nessuno e non cerca colpevoli ma soluzioni. Mi auguro di ricevere risposte ed impegni da parte di chi gestisce la sanità pubblica regionale, perché ospedali così importanti come quello di Galatina, con una lunga storia di radicamento sul territorio, non possono essere relegati in condizioni di sopravvivenza, con reparti chiusi o a mezzo servizio, apparecchiature fatiscenti e spazi inadeguati o in abbandono.
Ancora una volta ho potuto riscontrare la cura e l’attaccamento alla struttura da parte del personale medico e infermieristico, la loro grande disponibilità ad essere al servizio degli utenti, anche in condizioni proibitive e senza gli strumenti per poter operare, in un clima di comprensibile frustrazione.
Il PRONTO SOCCORSO
Va riorganizzato per assicurare la privacy al momento inesistente: tende da accampamento separano i letti, in una situazione logistica indecorosa. Vi è un solo medico in turno, per cui il pronto soccorso resta sguarnito quando bisogna trasferire i pazienti in ambulanza. Mancano servizi igienici per le persone con disabilità, e ce un solo bagno promiscuo per uomini, donne e bambini. Serve un ecografo.
Nel reparto di RADIOLOGIA
Andrebbero sostituiti sia la tac che l’ecografo, lenti e vetusti, mentre manca l’apparecchio per la risonanza magnetica che sarebbe invece necessario. È stato presentato un progetto di tele radiologia che prevede una spesa di 48mila euro per garantire esami radiologici a domicilio per i pazienti fragili e anziani, ma non è stato dato seguito. Il mammografo manca da ormai dieci anni, ed anche i pc sono lenti e obsoleti.
CARDIOLOGIA
Manca il carrello delle emergenze ed alcuni elettrocardiografi non funzionano. L’ecografo è rotto e ne viene utilizzato uno vecchio e superato come muletto.
L’UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica)
Non è operativa benché ci sia un reparto nuovo e attrezzato ma chiuso. Manca anche la RIANIMAZIONE.
A GINECOLOGIA e OSTETRICIA
Non viene praticata la parto analgesia e si teme la chiusura del punto nascita, benché qui vengano alla luce più di 600 bambini all’anno. Un’ipotesi da scongiurare, sulla quale chiediamo risposte certe. L’incubatrice portatile andrebbe attrezzata con cannule e naselli, materiale richiesto invano ripetutamente per il quale basterebbero appena 6mila euro.
l’AMBULATORIO DI ONCOLOGIA
A rischio chiusura, e vogliamo garanzie che ciò non rientri nei piani della Asl.
Anche il reparto di GASTROENTEROLGIA soffre di carenze strumentali: mancano pHmetro, manometro, calorimetro, breath test e bioimpedenziometro.
L’ambulatorio di UROLOGIA sembra condannato alla dismissione, perché l’unico medico e l’infermiere in servizio sono prossimi al pensionamento. Si eseguono solo flussometrie ma non ecografie, perché manca l’apparecchio.
Il servizio DIALISI avrebbe bisogno di un nuovo elettrocardiografo e c’è penuria di personale: servono infermieri specializzati e manca la caposala.
Nelle SALE OPERATORIE va sostituita tutta la ferristica attualmente in uso, ormai logora e antiquata, e vanno rinnovati anche carrelli e attrezzature, tutti molto datati. È necessario rifare la pavimentazione, sostituendo il linoleum alle vecchie piastrelle.
La FARMACIA è ben tenuta e organizzata, ma avrebbe bisogno di rinnovare computer, stampanti, sedie, poltrone, armadi. Tutto è vecchio e logoro.
Gli spazi per la RIABILITAZIONE sono inadeguati e insufficienti. La palestra manca da quando è stata trasferita dall’ospedale di San Cesario. Mancano gli standing per il sollevamento ed il trasporto in piedi dei pazienti e non si parla di robotica, che è la nuova frontiera della riabilitazione.
Dappertutto mancano letti bariatrici per persone obese, un’esigenza sempre più importante per garantire sicurezza anche agli operatori sanitari che si prendono cura di questi pazienti con bisogni speciali.
Il servizio MENSA, che come sempre ho voluto testare personalmente, assicura standard di buona qualità.
Un quadro dettagliato che porterò all’attenzione dei vertici della sanità regionale in terza Commissione, affinché venga analizzato ogni singolo reparto, ogni singola criticità, e si diano risposte precise e cronoprogrammi di intervento. Continuerò su questa strada, andando a constatare di persona tutto ciò che non funziona nelle strutture sanitarie dell’Asl Lecce, e tutto questo materiale confluirà in un libro bianco che fotograferà lo stato del sistema sanitario pubblico, con luci ed ombre. Una chiamata alla responsabilità per i decisori politici, per garantire il diritto alla salute e servizi di prossimità dignitosi”.
Attualità
Tricase, la svolta: si dimettono tre assessori
Il sindaco annuncia: “La prossima settimana ricostituiremo l’organo di governo che guiderà Tricase fino alla fine del mandato”

Rocco Piceci, Gabriele D’Amico e Serena Ruberto hanno consegnato al sindaco le loro dimissioni.
“Nel ringraziare il sindaco Antonio De Donno per la fiducia accordata e la maggioranza dei consiglieri per il sostegno amministrativo ed umano concesso, certi di aver contribuito, nella qualità, a realizzare un segmento del programma amministrativo”, comunicano di aver rimesso nelle mani del sindaco, Antonio De Donno, il mandato a suo tempo conferito.
Tanto hanno ritenuto di fare “per agevolare un più proficuo e sereno confronto tra i gruppi consiliari, foriero, ne siamo convinti, di una più coesa, determinata ed incisiva azione amministrativa di cui la nostra Città ha bisogno. È superfluo evidenziare che in questo rinnovato e ritrovato entusiasmo non mancherà il nostro impegno, contributo e sostegno“.
Il riferimento, ovviamente, e al rimpasto in giunta chiesto dal locale circolo del Partito democratico.
Ora si spera che con questa mossa si possa sbloccare la situazione con il reintegro dei tre consiglieri di maggioranza e quindi il ritorno di una relativa maggiore tranquillità in seno all’amministrazione.
“Ringrazio gli assessori ed i consiglieri per lo spirito di servizio, l’impegno ed il sostegno che hanno dimostrato a me ed alla Città in questa prima metà di mandato”, ha commentato il primo cittadino, “è arrivato il momento di fare un tagliando, al fine di ripartire con più vigore e determinazione”.
“La Città”, ha proseguito De Donno, “merita da tutti il massimo dell’impegno e del rispetto, e ciascuno di noi deve adempiere al mandato ricevuto con serietà, costanza e dedizione”.
“La prossima settimana”, ha annunciato infine il sindaco Antonio De Donno , “dopo i dovuti approfondimenti con i gruppi consiliari, ricostituiremo l’organo di governo che guiderà Tricase verso la fine di un mandato che, sono certo ed il lavoro svolto finora lo testimonia, ci consegnerà una Città migliore, rigenerata e più accogliente”.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Lecce rimane in Serie A, “ora ristrutturiamo lo stadio”
Gli onorevoli salentini: “Saremo al fianco del Lecce calcio per sostenere da tifosi, e per quanto nelle nostre competenze, questa autentica eccellenza salentina…”

Ristrutturazione dello stadio di “Via del Mare”, dopo aver ottenuto la salvezza in A, si può fare., ad asserirlo anche gli onorevoli e senatori salentini che fanno parte del Lecce Club Parlamento.
«Saremo al fianco del Lecce calcio per sostenere da tifosi, e per quanto nelle nostre competenze, questa autentica eccellenza salentina e, per entrare nel concreto, da subito sarà nostra cura adoperarci presso le Istituzioni coinvolte perché si proceda tempestivamente alla ristrutturazione dello stadio prevista nell’ambito degli interventi per i Giochi del Mediterraneo», le dichiarazioni dei parlamentari salentini fondatori del Lecce club, Andrea Caroppo, Saverio Congedo, Salvatore Di Mattina, Leonardo Donno, Roberto Marti, Claudio Stefanazzi, Antonio Trevisi.
Questa salvezza, chiosano, «ha davvero del miracoloso per una squadra del Sud, la più giovane del campionato, con il monte ingaggi più basso della seria A, appena 20 milioni lordi, praticamente quanto quello di un solo buon giocatore di una grande squadra. Un miracolo fatto di coraggio, passione, lungimiranza, sostenibilità di bilancio di una società, salentina, fortemente legata al territorio che ci ha sempre creduto nonostante scetticismi, diffidenze e pessimismi troppo frettolosi».
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