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Specchia

Buon sangue non mente: un altro Placì alle Olimpiadi:

Luigi, figlio di Camillo, team manager di Rossi e Carambula, coppia azzurra di beach volley qualificata a Tokio 2020

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Dopo le Olimpiadi di Rio 2016 anche a  Tokyo 2020 – Giochi della XXXII Olimpiade, che si svolgeranno dal 23 luglio all’8 agosto prossimi, dove l’Italia sarà presente in 36 discipline differenti, con 385 atleti,  (198 uomini e 187 donne), saranno tre le coppie del beach volley azzurro: Lupo-Nicolai (Medaglia di Argento a Rio 2016), le azzurre Marta Menegatti – Viktoria Orsi Toth e Rossi – Carambula.


Alla qualificazione di quest’ultima coppia, che ha permesso di raggiungere un grande risultato per il beach volley italiano, ha contribuito nel ruolo di Team Manager, Luigi Placì, figlio di Camillo, noto e stimato coach del volley internazionale, il cui nome è legato a doppio mandato a Specchia ed al Salento.


Rossi, Carambula e Placì


Adrian Carambula, 33 anni ed Enrico Rossi, 28 anni, possiedono un prestigioso “Palmarès” di risultati ottenuti nei tornei di tutto il mondo e hanno conquistato la qualificazione, gestendo al meglio le risorse economiche ottenute sul territorio nazionale da Luigi Placì, senza dimenticare il fondamentale ruolo che hanno avuto l’Allenatore, Andrea Raffaelli e il Vice Allenatore, Daniele Di Stefano. La coppia italiana, grazie a una cavalcata eccezionale, che negli ultimi tornei li ha visti sempre protagonisti, ha scalato tantissime posizioni del ranking mondiale e si è qualificato meritatamente per la rassegna olimpica di Tokyo.


Luigi Placì, presta servizio nella Marina Militare a Roma presso il nucleo rappresentanza, con il grado di Sottocapo di prima classe scelto, anche lui giocatore di volley come il padre, è diventato dallo scorso settembre “Team Manager” della coppia Rossi – Carambula, incaricandosi dei rapporti con gli sponsor e tutte le procedure burocratiche della coppia azzurra, fino al raggiungimento della qualificazione olimpica.

Il suo papà, Camillo Placì, ha partecipato a due Olimpiadi: dal 2007 al 2008 è stato vice allenatore di Vladimir Alekno con la nazionale russa, conquistando la Medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2008 e vinto la World League in Brasile. Ha partecipato alle Olimpiadi di Londra 2012 con la nazionale bulgara come vice di Radostin Stoytchev , sempre con la stessa nazionale, ma come  assistente coach di Silvano Prandi, aveva conquistato la medaglia di bronzo al campionato europeo 2009. Dal Settembre 2012 al Luglio 2014 è stato il Primo Allenatore della Bulgaria ottenendo il IV Posto al Campionato Europeo 2013, alle Finali World League 2013 in Argentina e alle Finali 2012 World League a Sofia.


Camillo Placì ha iniziato nel 1978 la sua prestigiosa carriera di allenatore, con la squadra della sua cittadina d’origine, la Volley Specchia, dopo aver ricoperto il ruolo di coach in Italia e all’estero, dal 2015 ha ricoperto questo ruolo, quasi esclusivamente all’estero: in Qatar al Al-Jaish Sport Club, dove ha conquistato il III posto, sia nel campionato nazionale che in quello degli Stati arabi. Nel marzo 2015 è stato il vice di Nikola Grbić con la Serbia, conquistando la medaglia d’argento nella World League 2015. Nel luglio dello stesso anno, torna in Italia, diventando allenatore della Top Volley di Latina per il campionato 2015-2016, nella stagione successiva, allena l’Halk Bankası Spor Kulübü di Ankara (Turchia). Dal 2017 al febbraio 2021 ha guidato la Volejbol’nyj klub Fakel in Superliga russa, conquistando la Challenge Cup 2016-17, la medaglia d’argento nella Coppa di Siberia, ha raggiunto una finale di Coppa di Russia e arrivando, inoltre, al terzo posto nel campionato nazionale e nel Mondiale per Club.


Nel febbraio scorso Placì ha rinunciato all’incarico di capo allenatore del Fakel Novy Urengoy per motivi di salute, su consiglio dei medici russi, dopo la lunga battaglia contro il Covid-19 durata quasi un mese. La società russa gli ha dedicato un emozionante ringraziamento “per il lavoro svolto, la dedizione e la professionalità. Ricorderemo sempre con calore gli anni trascorsi insieme“. Dopo un periodo di riabilitazione in Italia, nel maggio scorso Camillo Placì ha sottoscritto un contratto biennale come allenatore del VC Hebar Pazardzhik, squadra vincitrice dell’ultimo campionato bulgaro.


Appuntamenti

Giornate FAI di primavera

Il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Sabato 23 e domenica 24 marzo anche nel Salento

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Tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni (elenco dei luoghi e modalità di partecipazione, consultabili su www.giornatefai.it).

Le Giornate FAI di Primavera, in programma quest’anno sabato 23 e domenica 24 marzo, si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese. Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo”, a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.

Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

 

Le parole del Presidente del Fondo per l’Ambiente Italiano Marco Magnifico in occasione della XXXII edizione delle Giornate FAI di Primavera: «Raccontare il patrimonio culturale per educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura: da questa necessità nacquero nel 1992 le Giornate FAI di Primavera dando vita, e poi corpo, e poi forza ad una impressionante struttura di volontariato – le Delegazioni del FAI -, che con entusiasmo e pervicacia eccezionali in questi trentadue anni hanno aperto al pubblico 15.540 luoghi dimenticati o difficilmente visitabili raccontandoli, appunto, con semplicità e passione a ben 12 milioni e 515.000 di cittadini. Ai benefici di questo raccontare se ne è ora aggiunto un altro: quello della fisicità e del ruolo che essa ha per un vero apprendimento».

Una stretta collaborazione quella tra FAI e RAI – che celebra proprio quest’anno i 70 anni per la tv e 100 per la radio – che si consolida sempre di più per far conoscere il patrimonio culturale italiano come ribadito da Marinella Soldi Presidente RAI: «La Rai ha come prerogativa quella di valorizzare e far conoscere l’immenso patrimonio storico, artistico e naturale del nostro Paese ogni giorno. Dalla tv alla radio all’on-line, dai contenuti nazionali a quelli locali, tutta la Rai sarà impegnata a esplorare insieme al Fai le meraviglie italiane: luoghi straordinari, autentici, finestre aperte sul nostro passato che vogliamo proteggere per guardare al futuro».

Luoghi, storie, partecipazione, cura e tutela sono alcuni degli elementi sostanziali delle Giornate FAI che diventano il racconto di un’Italia poliedrica, che vuole andare oltre ai percorsi già conosciuti e raccontare luoghi e aspetti meno noti: borghi, palazzi storici, luoghi di ricerca e innovazione, di archeologia industriale, case private, botteghe e luoghi di antichi mestieri, luoghi in cui è in corso un restauro, luoghi di natura e cultura. Un fine settimana per addentrarsi nelle tante realtà e storie  del patrimonio culturale e paesaggistico italiano e sentirsi parte del loro racconto: sorprendersi nella cura dei dettagli di un palazzo barocco a Venezia, conoscere vicino a Cosenza un istituto di ricerca all’avanguardia che sta definendo il nostro futuro, osservare i laboratori dove giovani allievi apprendono il mestiere del liutaio nel cuore di Torino, addentrarsi nei palazzi delle istituzioni italiane come Palazzo dell’Agricoltura a Roma o Palazzo Piacentini a Messina, scoprire i borghi molisani dove dal Duecento ancora si conservano lingua e cultura croate. Questi alcuni dei tanti luoghi e racconti che si avvicenderanno nelle Giornate FAI di Primavera, un’occasione per conoscere e vivere il patrimonio culturale italiano.

Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero a partire da 3€ utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi, e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali. Inoltre, fino al 31 marzo 2024 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584.

Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.

Elenco completo dei luoghi aperti e modalità di partecipazione all’evento su www.giornatefai.it

PROGRAMMA LECCE E PROVINCIA

SABATO 23 MARZO

Aperture a cura della Delegazione FAI di Lecce

FAI… LA STORIA

LECCE – CHIESA DEI SANTI NICCOLÒ E CATALDO (BENE PROMOSSO DAI VOLONTARI FAI DI LECCE), CIMITERO MONUMENTALE E CHIOSTRI DEL MONASTERO DEGLI OLIVETANI – Viale San Nicola

dalle 09:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S.S. F. Calasso di Lecce, dei Volontari FAI Ponte tra Culture e dei Volontari FAI

LECCE – CONVENTO DEI TERESIANI SCALZI (EX CASERMA CIMARRUSTI) – Via Giuseppe Libertini, 37

dalle 09:30 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 15:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale Cosimo De Giorgi di Lecce e dei Volontari FAI Ponte tra Culture

Evento speciale a cura dell’Arma dei Carabinieri:

* Esposizione Divise storiche

LECCE – CASERMA PICO – Via Costadura, 24

dalle 09:30 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 15:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale G. Banzi Bazoli di Lecce

Eventi speciali a cura del Comando Militare Esercito “Puglia”:

*Ore 10:00 – Cerimonia dell’Alzabandiera e Inno Nazionale eseguito dal Quartetto Lupiae

* Mostra storica sulla I Guerra Mondiale, contestualizzando, in tal modo, l’intitolazione della Caserma al Tenente di artiglieria Raffaele Pico, M.A.V.M. per i fatti d’armi avvenuti all’inizio del secolo scorso.

Evento speciale a cura dell’Arma dei Carabinieri:

* Esposizione di beni archeologici oggetto di recupero da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari.

Aperture a cura della Delegazione FAI di Lecce – Gruppo Finibus Terrae

SPECCHIA – CONVENTO DEI FRANCESCANI NERI E FRANTOIO IPOGEO SCUPOLA – Via Foschi, 2

dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IISS G. Salvemini di Alessano e dell’Istituto Comprensivo di Specchia

LUCUGNANO – PALAZZO COMI E VIA DEI VASAI – Via delle Grazie, 1

dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni Liceo Statale G. Comi di Tricase

Aperture a cura della Delegazione FAI del Salento Jonico

CUTROFIANO – L’ ARTE DELLA CERAMICA: antica fornace a legna Colì, Museo della ceramica e Azienda Fratelli Colì ceramiche e terrecotte – Piazza Municipio, 1

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.00 alle 18.00 (ultima visita alle 17.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Cutrofiano e Sogliano Cavour.

CUTROFIANO – MASSERIA L’ASTORE: Azienda agricola con produzione vinicola e olearia – Via Giuseppe Di Vittorio, 1

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.00 alle 18.00 (ultima visita alle 17.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S.S. “Cezzi – De Castro – Moro” di Maglie.

ACQUARICA DEL CAPO – CASTELLO MEDIEVALE DI ACQUARICA: I “paleddhi” e l’arte del giunco a Presicce-Acquarica – Piazza San Carlo, 11

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.00 alle 18.00 (ultima visita alle 17.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Comprensivo “G. Giannuzzi” di Presicce-Acquarica.

NARDO’ – CHIESA DELLA B.V.M. IMMACOLATA NELLA MASSERIA BRUSCA – Strada Brusca, 14

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.30 alle 19.00 (ultima visita alle 18.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Galileo Galilei di Nardò e Liceo A. Vallone di Galatina

NARDO’ – CHIESA DELLE ANIME SANTE DEL PURGATORIO – Via Anime

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.30 alle 19.00 (ultima visita alle 18.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Galileo Galilei di Nardò e Liceo A. Vallone di Galatina

ABBAZIA DI S. MARIA DI CERRATE (BENE FAI) – S.P. 100 Squinzano – Casalabate, km. 5.900, LECCE

dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:30): CERRATE – ABBAZIA E MASSERIA

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IC Elisa Springer di Surbo.

Visita esclusiva del primo piano della Casa del Massaro per iscritti FAI o per chi si iscrive in loco

DOMENICA 24 MARZO

Aperture a cura della Delegazione FAI di Lecce

FAI… LA STORIA

LECCE – CHIESA DEI SANTI NICCOLÒ E CATALDO (BENE PROMOSSO DAI VOLONTARI FAI DI LECCE), CIMITERO MONUMENTALE E CHIOSTRI DEL MONASTERO DEGLI OLIVETANI – Viale San Nicola

dalle 11:00 alle 17:00 (ultima visita alle 16:30)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Virgilio-Redi di Lecce, degli Studenti dell’Università del Salento Facoltà Beni Culturali, dei Volontari FAI Ponte tra Culture e dei Volontari FAI

LECCE – CONVENTO DEI TERESIANI SCALZI (EX CASERMA CIMARRUSTI) – Via Giuseppe Libertini, 37

dalle 09:30 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 15:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale Cosimo De Giorgi di Lecce e dei Volontari FAI Ponte tra Culture

Evento speciale a cura dell’Arma dei Carabinieri:

* Esposizione Divise storiche

LECCE – CASERMA PICO – Via Costadura, 24

dalle 09:30 alle 13:00 (ultima visita alle 12:30) e dalle 15:00 alle 18:00 (ultima visita alle 17:30)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale G. Banzi Bazoli di Lecce.

Momenti musicali a cura degli studenti del Conservatorio Tito Schipa di Lecce.

Evento speciale a cura del Comando Militare Esercito “Puglia”:

* Mostra storica sulla I Guerra Mondiale, contestualizzando, in tal modo, l’intitolazione della Caserma al Tenente di artiglieria Raffaele Pico, M.A.V.M. per i fatti d’armi avvenuti all’inizio del secolo scorso.

Evento speciale a cura dell’Arma dei Carabinieri:

* Esposizione di beni archeologici oggetto di recupero da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari.

Aperture a cura della Delegazione FAI di Lecce – Gruppo Finibus Terrae

SPECCHIA – CONVENTO DEI FRANCESCANI NERI E FRANTOIO IPOGEO SCUPOLA – Via Foschi, 2

dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IISS G. Salvemini di Alessano e dell’Istituto Comprensivo di Specchia

LUCUGNANO – PALAZZO COMI E VIA DEI VASAI – Via delle Grazie, 1

dalle 9:30 alle 12:30 (ultima visita alle 12:00) e dalle 15:30 alle 18:30 (ultima visita alle 18:00)

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni Liceo Statale G. Comi di Tricase

Aperture a cura della Delegazione FAI del Salento Jonico

CUTROFIANO – L’ ARTE DELLA CERAMICA: antica fornace a legna Colì, Museo della ceramica e Azienda Fratelli Colì ceramiche e terrecotte – Piazza Municipio, 1

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.00 alle 18.00 (ultima visita alle 17.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Cutrofiano e Sogliano Cavour.

CUTROFIANO – MASSERIA L’ASTORE: Azienda agricola con produzione vinicola e olearia – Via Giuseppe Di Vittorio, 1

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.00 alle 18.00 (ultima visita alle 17.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S.S. “Cezzi – De Castro – Moro” di Maglie.

 ACQUARICA DEL CAPO – CASTELLO MEDIEVALE DI ACQUARICA: I “paleddhi” e l’arte del giunco a Presicce-Acquarica – Piazza San Carlo, 11

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.00 alle 18.00 (ultima visita alle 17.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Comprensivo “G. Giannuzzi” di Presicce-Acquarica.

 NARDO’ – CHIESA DELLA B.V.M. IMMACOLATA NELLA MASSERIA BRUSCA – Strada Brusca, 14

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.30 alle 19.00 (ultima visita alle 18.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Galileo Galilei di Nardò e Liceo A. Vallone di Galatina

 NARDO’ – CHIESA DELLE ANIME SANTE DEL PURGATORIO – Via Anime

dalle 9.30 alle 12.30 (ultima visita alle 12.00) e dalle 15.30 alle 19.00 (ultima visita alle 18.30).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Galileo Galilei di Nardò e Liceo A. Vallone di Galatina

ABBAZIA DI S. MARIA DI CERRATE (BENE FAI) – S.P. 100 Squinzano – Casalabate, km. 5.900, LECCE

dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:30): CERRATE – ABBAZIA E MASSERIA

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IC Elisa Springer di Surbo.

Visita esclusiva del primo piano della Casa del Massaro per iscritti FAI o per chi si iscrive in loco

Con il Patrocinio del Comune di Lecce e della Provincia di Lecce – Salento d’Amare.

Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Dal 18 al 24 marzo, come ormai da oltre 10 anni, la Rai sarà in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico. Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2024, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del servizio pubblico.

Gli organizzatori ringraziano per la collaborazione la Commissione europea, da anni partner delle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di Rappresentanza in Italia. Ventuno siti storici, artistici e culturali destinatari di finanziamenti europei saranno visitabili a testimonianza dell’impegno dell’Europa nella salvaguardia e sviluppo del patrimonio culturale italiano ed europeo.

Le Giornate FAI di Primavera 2024 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio del Ministero della cultura, del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Il FAI ringrazia anche «la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, da tempo al nostro fianco con i suoi volontari e il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo.

Un grazie sentito anche al Fondo Edifici di Culto per averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà.

Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata.

Grazie di cuore alle 134 Delegazioni, 112 Gruppi FAI, 94 Gruppi FAI Giovani e 10 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa».

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Attualità

Le ragioni dei trattori salentini

L’Associazione Salentina Agricoltori nasce dal basso ed oggi conta più di 900 associati tra le province di Lecce e Brindisi.  Abbiamo ospitato in redazione presidente William Murciano, perito agrario 28enne di Melendugno, il vice presidente Gianluigi De Pascalis, 44 anni, imprenditore agricolo di Lecce e Nunzio Pispero, imprenditore agricolo, 49enne, originario di Tricase e residente a Specchia. Tanti gli argomenti sul tavolo: i rapporti «inesistenti» con le altre associazioni di categoria, la produzione sottocosto, l’aumento dei costi, il post Xylella, il consorzio di bonifica, l’olio taroccato proveniente da Paesi con norme meno stringenti delle nostre, la tutela del Made in Italy, la peronospora, gli allevamenti a rischio per lupi, cani e cinghiali, i rapporti con le istituzioni…

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L’Associazione Salentina Agricoltori nasce dal basso ed oggi conta più di 900 associati tra le province di Lecce e Brindisi.

Abbiamo ospitato in redazione il presidente William Murciano, perito agrario 28enne di Melendugno, il vice presidente Gianluigi De Pascalis, 44 anni, imprenditore agricolo di Lecce e Nunzio Pispero, imprenditore agricolo 49enne, originario di Tricase e residente a Specchia.

«Siamo nati come movimento spontaneo di agricoltori», spiega il vice presidente De Pascalis, «ed abbiamo costituito un gruppo poco prima del 30 gennaio, data nella quale si è svolta la nostra prima manifestazione, con 270 trattori arrivati a Lecce, sia da Gallipoli (statale 101) che da Maglie (SS 16)».

La mossa successiva è stata quella dei presìdi a Scorrano, Surbo, Cavallino e Martano.

«In quei paesi», aggiunge il presidente Murciano, «abbiamo sostato con i trattori per sensibilizzare l’opinione pubblica e spiegare alla gente i motivi per cui si manifesta e si protesta».

«Subito dopo abbiamo stretto un’alleanza con i colleghi di Brindisi», riprende la parola De Pascalis, «problemi e richieste sono gli stessi, quindi, dopo un incontro tra delegazioni abbiamo unito le forze. Il 13 febbraio siamo stati invitati in Regione dopo una manifestazione nel Capoluogo pugliese. Siamo stati accolti nella Conferenza dei capigruppo regionali, dopodiché abbiamo avuto un colloquio in Consiglio regionale con l’assessore Donato Pentassuglia e con il suo capo dipartimento Gianluca Nardone. Colloquio che si è ripetuto il 22 febbraio. Nel frattempo (il 20 febbraio) siamo andati a trovare il ministro Raffaele Fitto, sollecitati proprio dal governatore Michele Emiliano durante il primo incontro in Regione. Emiliano ci aveva riferito dell’esistenza di fondi PNRR mai sbloccati. Sentendo le due campane, abbiamo avuto modo di capire che i fondi del PNRR non sono arrivati perché è mancato uno studio di fattibilità entro i tempi previsti da parte della Regione».

Quindi c’è stata una lacuna nella progettazione?

«Purtroppo sì e il Ministro ci ha ribadito che quei soldi non sono più disponibili. Ci sono invece delle possibilità per gli FSC, i Fondi di Sviluppo e Coesione, che sono sempre di competenza diretta di Fitto».

Vi ha dato speranze?

«Ci ha detto che ancora si fa in tempo e che, puntando ad un discorso di filiera, quello è il filone più opportuno».

A proposito di soldi, i nostri tre ospiti ci tengono a evidenziare che nell’associazione «tutte le figure del direttivo non percepiscono compensi. Il nostro è solo un ruolo di rappresentanza. Direttore, vice direttore, presidente e vice presidente, segretario e tesoriere non percepiscono un euro, così come i delegati».

SOTTOCOSTO

Riguardo alle problematiche che ingessano l’intero comparto, Murciano spiega: «Non riusciamo più a mantenere le spese di produzione. Sugli scaffali arrivano prodotti di livello alto ma, nella situazione in cui ci troviamo, la cosa non è più sostenibile».

I prezzi aumentano man mano che scorrono nella filiera ma ai produttori vanno solo pochi spiccioli.

«Un litro di latte», dice Pispero, «viene pagato a chi lo produce 59 centesimi, contro i due euro circa a cui viene venduto nei supermercati; un chilo di grano viene pagato agli agricoltori attorno ai 25 centesimi, serve per fare un chilo di pane che viene venduto ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro».

Poi c’è il problema olio.

«Più di un problema», ci interrompe De Pascalis, «in pratica non esiste più produzione perché la Xylella ha azzerato tutto».

SOLO UNA BANDIERA

Che rapporti avete con le altre associazioni di categoria?

«Al momento sono inesistenti», risponde lapidario De Pascalis, «ci hanno cercato più volte ma, il nostro, resta un movimento spontaneo della base agricola».

«Non vogliamo che la nostra associazione venga inglobata o identificata politicamente», lo interrompe Murciano. «Sia chiaro che non ci poniamo in sostituzione delle associazioni di categoria», chiarisce De Pascalis, «la nostra è una posizione di consulenza agli associati e soprattutto di proposizione legislativa, ecco perché abbiamo partecipato al Tavolo con la Regione e all’incontro con Fitto».

«Stiamo cercando di fare ciò che le associazioni di categoria non fanno», sottolinea Pispero, «dovrebbero essere loro a interloquire con la politica ed a rappresentare i nostri problemi. Invece…».

IL POST XYLELLA

Detto dell’aumento esponenziale dei costi di filiera, questa non è certo l’unica questione con cui gli agricoltori salentini devono confrontarsi.

«Il problema più grosso resta quello della Xylella», incalza De Pascalis, «che ha portato, nel territorio salentino, nella provincia di Lecce in particolare, all’azzeramento completo della produzione. Per questo chiediamo l’estensione degli indennizzi dagli attuali tre ad almeno 5 anni. Chiediamo anche l’estensione della moratoria dei mutui e dei finanziamenti agricoli delle aziende colpite da Xylella, sempre dagli attuali tre ad almeno 5 anni. La riteniamo una cosa giusta e imprescindibile per i giovani agricoltori. Abbiamo anche presentato una mozione con cui chiediamo l’estensione degli indennizzi sui finanziamenti Ismea, quelli destinati ai giovani agricoltori che hanno investito e che sono impossibilitati a pagare i debiti, perché si sono ritrovati con un seminativo gravato dall’onere dell’estirpazione. è una questione di giustizia e di equità sociale. Bloccare i pagamenti per almeno 5 anni, darebbe loro la possibilità di rimettersi in sesto, anche attraverso le prime produzioni dopo la messa a dimora di piante di Favolosa».

«Altro problema per il quale non ci siamo sentiti rappresentati dalle altre associazioni», prosegue De Pascalis, «è quello delle pratiche dell’Articolo 456 regionale, che hanno dei tempi di scorrimento lunghissimi. Come per i famosi 300 milioni di euro per l’emergenza Xylella, quelli “Centinaio – Lezzi” per intenderci. Quei soldi non sono stati ancora integralmente utilizzati: eppure son passati 5 anni! Questo perché ci sarebbero rivoli e rivoletti nelle norme per cui non si riesce a scorrere. Pentassuglia ci ha riferito di aver chiesto l’affidamento di 400 unità per smaltire tutto l’iter straordinario per la Xylella: gliene hanno date solo 38! Probabilmente l’assessorato sta facendo il possibile. Contestiamo, però, il fatto che dinanzi a un problema straordinario siano adottate metodologie ordinarie».

CONSORZIO DI BONIFICA

Altro punto critico, quello dei consorzi di bonifica.

Non ci gira intorno il vice presidente De Pascalis: «Riteniamo assolutamente ingiusti tutti i pagamenti perché non correlati ad effettivi benefici».

L’unificazione di tutti gli organismi preesistenti nel Consorzio Centro Sud Puglia porterà benefici?

«Un dramma!», taglia corto De Pascalis, «perché prima avevamo quattro consorzi di prossimità e già erano improduttivi. Figurarsi ora che ne abbiamo solo uno per un territorio così vasto. Anche quella dei consorzi di bonifica per noi è un’ingiustizia sociale: a fronte di nessun beneficio, un tributo non dovuto. Incredibile che a riguardo nessuno si sia mosso prima.  I tributi sono ingiustificati: sarebbe più sano pagare in base, ad esempio, ai metri cubi di acqua che utilizziamo. Una tassa per un servizio reale di cui si gode, non per il nulla, come accade oggi. Resta anche il problema del pregresso. Ci dicono: pagate perché dobbiamo ripianare i debiti. E come paghiamo? Altro aspetto che, nell’ambito del tavolo tecnico, abbiamo sottolineato, è quello della pericolosità sociale delle cartelle esattoriali legate al consorzio di bonifica. Di questo ci ha dato atto anche l’assessore Pentassuglia che ci ha confermato lo svolgimento di un consiglio regionale monotematico sull’argomento. Ci potrebbe essere una corsa alla cartolarizzazione di quei crediti esigibili, con l’ingresso in campo di personaggi ambigui, che comprano quei debiti per poi riscuotere. Quei soldi possono far gola a molti».

MADE IN ITALY

Altra richiesta importante la tutela del made in Italy per olio, grano, patate e tutti ciò che viene coltivato.

«Se ci sono Paesi che si trovano in condizioni normative, retributive e assistenziali più favorevoli rispetto alle nostre, non possiamo più essere competitivi», evidenzia De Pascalis, «senza dimenticare i controlli di qualità che altrove non sono stringenti come i nostri: ne va anche della qualità di ciò che si mette a tavola. Si pensi al grano che in alcuni Paesi viene trattato con sostanze da noi proibite. Ma, se quel grano, poi, arriva sul nostro mercato…».

«Nell’incontro con l’assessorato regionale», aggiunge il presidente Murciano, «abbiamo anche parlato dei carciofi che arrivano dall’Egitto, dove non vige la stessa situazione previdenziale: questo equivale a mettere in ginocchio tutto il comparto. Lo stesso per l’olio del Marocco, per i mandarini da Cipro e tanti altri prodotti».

Riguardo all’olio, De Pascalis denuncia: «Se quelle stesse olive, prodotte in Marocco, vengono lavorate e confezionate in Spagna, diventa olio comunitario e quindi si crea un problema ancora maggiore, perché quello è un prodotto comprato a pochi spiccioli che poi, attraverso mezzi e mezzucci, viene immesso in Europa, drogando il mercato».

«Abbiamo chiesto maggiori controlli nei porti», interviene nuovamente Murciano, «perché almeno si eviti che arrivino illegalmente quei prodotti che non sono conformi alla nostra legislazione».

RISCHIO ABBANDONO

Altro punto fermo: la tutela del rischio di abbandono.

«A livello regionale si potrebbero prevedere dei fondi per un certo periodo. Come fa la Regione Toscana che eroga 840 € l’anno per 5 anni. Tutto ciò favorirebbe la tutela ambientale, la prevenzione degli incendi, la salvaguardia del territorio, la diminuzione del rischio di abbandono e la garanzia che i nuovi oliveti non vengano abbandonati. Se facciamo una passeggiata in Salento, vediamo come in tanti campi l’erba sia più alta degli alberelli, abbandonati a sé stessi, perché il sistema è al collasso».

LUPI, CANI, CINGHIALI

Zootecnia, il problema della fauna si sta accentuando sempre di più.

«A causa di lupi, cani e cinghiali», spiega Murciano, «molte aziende oggi rischiano di chiudere. Aziende ovicaprine che prima avevano 200 animali, si ritrovano, improvvisamente con 120-140 capi ammazzati. Non bastasse il danno, anche la beffa, quella di dover pagare lo smaltimento di quelle carcasse, senza aver diritto ad alcun indennizzo».

«Gli animali da allevamento sono certificati, hanno delle matricole», entra nello specifico Pispero, «quindi una volta uccisi da altri animali ti tocca smaltirli a norma di legge e pagare. Era in ballo un’ipotesi legata alle assicurazioni ma ora pare sia tutto bloccato. Ovviamente gli allevatori non possono neanche reagire direttamente, perché il lupo è un animale protetto».

«Per questi motivi», chiude il cerchio Murciano, «chiediamo un aiuto economico alle aziende colpite da questa sventura, sia per lo smaltimento delle carcasse che per l’acquisto di nuovi animali. Riacquistare una pecora per intenderci, costa tra i 100 ed i 150 euro (dipende dal tipo) e, comunque, prima che inizi a produrre occorre del tempo».

LA PERONOSPORA

Questione vigneti.

«A riguardo», è sempre Murciano a parlare, «abbiamo chiesto all’assessore regionale la modifica della Legge 102, quella sulle calamità. La peronospora ha provocato danni sulla produzione nel 2023 e compromesso quella del 2024.

 

Purtroppo la peronospora viene considerata come fitopatia e non viene, quindi, liquidata dall’assicurazione né compresa in altre forme di indennizzo. In realtà, quella peronospora era larvata ed è venuta fuori a causa delle alluvioni di giugno 2023. In quel periodo gli agricoltori non riuscivano ad entrare nei vigneti per i trattamenti e la situazione è degenerata. C’è quindi una chiara relazione tra causa ed effetto».

Infine, i nostri ospiti sostengono che «il Salento, inteso come province di Lecce, Brindisi e Taranto, dovrebbe avere delle misure specifiche, diverse fa quelle del Barese, della Bat o del Foggiano.  Invece, ci duole dirlo, ma è palese, Emiliano ed il governo regionale sono decisamente baricentrici.  Quando il governatore disse che l’agricoltura pugliese di qualità parte da Bari per poi risalire lungo la regione, fu un affronto gravissimo».

IN FUTURO

Prossimi passi?

«Stiamo valutando la possibilità di recarci a Roma per poter parlare col ministro dell’Agricoltura, con qualche rappresentante delle Camere o anche con i sottosegretari. Sarebbe bello produrre un documento unico con le altre associazioni spontanee che stanno sorgendo in Puglia».

Se imprenditori e lavoratori salentini del settore agricolo volessero far parte dell’Associazione Salentina Agricoltori o anche solo chiedere informazioni, possono contattare uno dei seguenti numeri di telefono: 327/1289529 (William); 380/2829235 (Gianluigi); 328/2614498 (Nunzio).

Giuseppe Cerfeda

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Cronaca

Fiamme in casa a Specchia: brucia stanza adibita a deposito

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Incendio in mattinata nel centro abitato di Specchia.

In via Mazzini, attorno alle ore 10, ha preso fuoco un locale al piano di terra di una abitazione che si estende anche al primo piano (foto a fine articolo). Un ambiente adibito a deposito, all’interno del quale un uomo del posto custodiva oggetti di varia natura, da suppellettili a bombole di gpl e vecchi elettrodomestici e pezzi di mobilio.

Le fiamme hanno investito violentemente gli ambienti. E’ stato necessario infatti un lungo intervento ad opera di una squadra dei vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase, al lavoro per diverse ore e supportata da una autobotte giunta da Gallipoli.

Per fortuna il rogo non ha causato il ferimento di persone.

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