Attualità
Costruire a 300m dal mare? Il Tar di Lecce dice sì

Dall’entrata in vigore del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), avvenuta nel 2015, sia la Regione Puglia che la Soprintendenza hanno sostenuto che nessuna nuova costruzione potesse essere realizzata nella fascia dei 300 metri dal mare.
Ed infatti, sulla base di tale interpretazione, in questi anni, è stato costantemente opposto ai numerosi proprietari di lotti ancora inedificati e ricadenti in prossimità della costa che nulla avrebbero mai potuto costruire su tali aree.
Ciò ha innescato una serie di azioni giudiziarie ed una generale mobilitazione dei professionisti del settore tecnico e dei rispettivi Ordini di appartenenza, oltre che di numerosi comuni costieri.
A dirimere la questione è finalmente giunto il TAR Lecce che, con la Sentenza n. 638 del 16.06.2020, ha riconosciuto la piena possibilità di edificare nei “territori costieri”, ossia nella fascia dei 300 metri dal mare, in tutte le zone tipizzate dagli strumenti urbanistici comunali costieri come A e B (alla data del 1985).
La sentenza
Il Giudice Amministrativo Salentino ha dato ragione ad una cittadina residente nella Marina di Mancaversa del Comune di Taviano, assistita dagli Avv.ti M. Alberto Grimaldi e Antonio De Ronzi, che aveva visto svanire ogni possibilità di costruire la propria abitazione a pochi passi dal mare. Ma così non sarà, in quanto il TAR Lecce ha ritenuto prevalenti le disposizioni normative nazionali (e precisamente quelle di cui all’art. 142, comma 2, del D. Lgs. 42/2004 “Codice del Paesaggio”) rispetto alle previsioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (e segnatamente l’art. 45 delle NTA), che dunque non possono essere interpretate nel senso di inibire in assoluto ogni nuova realizzazione, benché in prossimità della costa.
Così si esprime l’Avv. M. Alberto Grimaldi, che ha portato avanti la battaglia legale: “Il Tar ha reso giustizia su una posizione del Ministero, poi fatta propria anche dalla Regione Puglia, che tutti avvertivano come di irragionevole chiusura. Tale posizione, in pratica, vietava in maniera automatica, qualsiasi opera edilizia, all’interno di tutti i comuni costieri, nella fascia di 300 metri dal mare, anche quando l’area in cui si intende costruire è parte integrante del tessuto urbano. Ora il Tar di Lecce ha chiarito che in tali casi non opera nessun automatismo, e che bisogna operare una valutazione su ogni singolo caso per verificare se la costruzione che si intende realizzare si armonizza in termini di compatibilità con il paesaggio costiero”.
La notizia della decisione del Tribunale Amministrativo Salentino si è diffusa rapidamente, vista la sua portata generale, interessando tutti i comuni costieri pugliesi, specialmente quelli salentini.
Sull’argomento non si è fatto attendere il commento del presidente del Collegio dei Geometri e geometri laureati della Provincia di Lecce, Luigi Ratano, tra i primi ad abbracciare la causa a difesa dell’edificazione nella fascia costiera: “Esprimo viva soddisfazione per il risultato raggiunto.Sono molti i proprietari e gli operatori nel settore tecnico, soprattutto in Salento, che da oggi possono sentirsi più sollevati nel sapere che potranno concretizzare le proprie aspettative edificatorie anche vicino alla costa. Abbiamo bisogno di completare il tessuto urbano dei comuni costieri e delle marine, consentendo a chi ha voglia di investire di costruire nelle porzioni di territorio edificabile non ancora utilizzate. E’ un’occasione straordinariamente importante, che può rappresentare davvero il volano per la ripresa del settore edile”.

Attualità
Il Salento per Gaza
La nave Handala della Freedom Flotilla è arrivata al porto di Gallipoli. Grande accoglienza prima della partenza verso la Palestina con aiuti umanitari per i bambini della Striscia

La nave Handala, unità della Coalizione Freedom Flotilla, è arrivata nelle acque di Gallipoli ed è stata fatta attraccare in porto.
Al molo è stata accolta da Shokri Al Hroub, responsabile logistico della coalizione, e da decine di persone giunte sul posto per manifestare la propria solidarietà nei confronti della popolazione palestinese con striscioni e bandiere e per sostenere attivamente la missione, dopo l’assedio ai danni dell’altra imbarcazione, la Madleen, attaccata lo scorso giugno delle forze israeliane in acque internazionali.
Handala, partita domenica scorsa da Siracusa, si tratterrà nel porto salentino fino a venerdì 18 luglio, data in cui, condizioni del mare permettendo, è prevista la ripartenza con destinazione Gaza.
Diverse realtà e movimenti locali, riunitisi nella rete “Salento per la Palestina”, stanno sostenendo l’iniziativa.
In programma una serie di eventi, a cui prenderanno parte anche rappresentanti di istituzioni internazionali, tra cui gli ambasciatori di Cuba e del Venezuela, tesi a sensibilizzare la società civile su quanto sta avvenendo nel Mediterraneo orientale.
A bordo dell’imbarcazione ci sono 18 volontari, provenienti da diversi Paesi e determinati a portare aiuti umanitari ai bambini e alle bambine di Gaza, le principali vittime degli attacchi israeliani e del genocidio perpetrato contro la popolazione palestinese da quasi venti mesi, soprattutto intenzionati a rompere l’assedio illegale imposto da Tel Aviv sull’enclave, in aperta violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU.
La missione della Freedom Flotilla è connotata da una forte significato politico e intende veicolare un appello corale, condiviso da numerosi movimenti e associazioni della società civile locale e rivolto alle istituzioni italiane, nazionali e regionali, affinché si interrompa qualsiasi forma di collaborazione con Israele, si assumano posizioni nette nel condannare il genocidio in corso e l’occupazione illegale, si proceda con l’applicare a Israele sanzioni economiche e commerciali, nel rispetto anche delle indicazioni della Corte Internazionale di Giustizia e della Convenzione sul genocidio, e si sostenga attivamente il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.
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Attualità
Ritratto su anguria per celebrare il ritorno in Serie C
Squadra al lavoro, test atletici e “sermone” del presidente Filograna Sergio. Infine il siparietto con l’artista casaranese Gianni Scorrano che ha offerto una sua “opera” all’allenatore Vito Di Bari

di Giuseppe Lagna
Ha preso il via ufficialmente la stagione 2025-2026 del Casarano Calcio con il primo raduno presso l’ospitale Heffort Sport Village di Parabita, a causa di lavori al manto erboso del Capozza.
Non è mancato il bel “sermone” ai calciatori da parte del presidente Antonio Filograna Sergio nella sala-stampa della struttura e poi l’ingresso della squadra sul sintetico tra cori e fumogeni di oltre duecento tifosi incuranti dei 35 gradi centigradi infierenti sulle Serre Salentine.
Si respirava, al contrario, a pieni polmoni la diversa atmosfera della terza serie professionistica nazionale, dopo ben ventisette anni di assenza in una città storicamente “ammalata” di calcio.
A dimostrazione dell’entusiasmo per la riconquistata categoria, al termine dei test atletici, ecco il simpatico siparietto, nel corso del quale l’artista casaranese Gianni Scorrano ha offerto un ritratto su anguria all’allenatore Vito Di Bari, il condottiero della trionfante cavalcata in campionato (in alto, foto Pejrò).
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Attualità
Poggiardo: 1,5 milioni di euro per il complesso sportivo
Finanziato con i fondi del bando nazionale “Sport e Periferie”. Il sindaco Antonio Ciriolo: ««Una nuova prospettiva per lo sport e per la nostra città»

Finanziato con un milione e 500mila euro il complesso sportivo di Poggiardo, con i fondi del bando nazionale Sport e Periferie.
Un risultato inseguito con tenacia, quasi con ostinazione, dal sindaco Antonio Ciriolo e dalla sua amministrazione.
«Una nuova prospettiva per lo sport e per la nostra città» esulta il primo cittadino che poi indica la via: «Ora barra dritta verso un altro obiettivo a cui stiamo lavorando da mesi, sempre in ambito sportivo, sempre nella stessa zona, sempre per la città che amiamo (chiaro il riferimento alla piscina, NdA)».
«Avere una visione strategica», evidenzia Ciriolo, «significa interpretare il bisogno della comunità, chiedere e ottenere le risorse per la progettazione, attendere l’opportunità di un bando, candidarsi sapendo di concorrere in una platea nazionale e poi attendere, sperare e sognare».
«Infine», conclude il sindaco, «spulciare l’elenco dei Comuni ammessi. Prima pagina: assenti! Seconda pagina: presenti e finanziati, con 1.500.000 euro di risorse pubbliche di Sport e Periferie. Un risultato immaginato, disegnato, sognato, desiderato e, infine, ottenuto!».
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