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“Grazie dei Fiori”: Erica Mou a Galatina

Al circolo Arci Eutopia, questa sera, lo spettacolo della cantautrice pugliese dedicato a dieci donne che hanno fatto la storia

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Fa tappa a Galatina il tour “Grazie dei Fiori”, che la cantautrice pugliese Erica Mou porta in giro per l’Italia per celebrare i dieci anni dall’inizio della sua carriera.


Al circolo Arci Eutopia, questa sera a partire dalle 22, la terza tappa pugliese dello spettacolo, dedicato a dieci donne che hanno fatto la storia.


Erica Mou festeggia così, nel tempo di dieci concerti mai uguali, la vita delle altre.


Ma chi sono le altre? Le altre sono Saffo, con i suoi sfrontati inni all’amore; Raffaella Carrà, con l’ombelico scoperto in faccia a un’Italia ancora troppo bigotta.


Le altre sono Donatella Versace, che un giorno ha dovuto dimostrare al mondo di non essere soltanto la sorella di Gianni; Margherita Hack che ha insegnato agli uomini il femminile singolare della parola scienziato; oppure Bebe Vio, che si è ripresa, combattendo, tutto quello che la vita le ha tolto.


Le altre sono Mia Martini, una canzone per ogni dolore, Jane Goodall che ha scelto di perdersi nella foresta per mostrarci da dove arriva la parola Uomo.


E poi Nina Simone, che con la voce amara è stata giovane, nera e di talento.


Marina Abramovic, che ha consegnato il suo corpo all’arte, e Anna Magnani che contava le rughe e aveva due pozzi di vita al posto degli occhi.


Grazie dei Fiori“: così s’intitola il nuovo tour, in dieci puntate, di Erica Mou.


Scritto con Valentina Farinaccio, non sarà uno spettacolo femminista, ma un manifesto a colori di possibilità.


Quelle che bisogna avere il talento e il coraggio di saper cogliere, quelle che possono trasformare una donna normale, in una orgogliosamente diversa.


Ma anche una donna diversa, in una straordinariamente normale.


Tutto è partito da Eva, in fondo, che mangiando la mela, e disobbedendo per la prima volta, ci ha spalancato le porte di un mondo più interessante e imprevedibile di qualunque paradiso terrestre.

Sotto la maschera, ogni sera, città dopo città, il pubblico troverà una storia nuova ad aspettarlo.


La cantautrice sarà accompagnata sul palco dal polistrumentista britannico MaJiKer, arrangiatore del suo album del 2011 “È”, con cui l’artista sta attualmente collaborando alla scrittura e produzione di nuova musica.


A loro si uniranno la violoncellista Flavia Massimo e un ospite per ogni tappa, nel corso di una scaletta cucita su misura sulla vita di ogni donna.


Lo show è realizzato con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per ChiCrea” promosso dal Comitato Regionale Arci Puglia in collaborazione con Arci “Stand by” Santeramo e OTR Live. La mostra di illustrazioni che accompagnano il tour è a cura dell’associazione “La Puglia Racconta”.


Erica Mou è una cantautrice italiana. Ha già all’attivo oltre cinquecento concerti in Italia e all’estero (Brasile, Stati Uniti, Gran Bretagna, Belgio, Francia, Germania, Ungheria) e ha pubblicato quattro album in studio. Nel 2011 esce su etichetta Sugar “È”, prodotto dall’islandese Valgeir Sigurdsson, già collaboratore di Bjork. Entrato nella rosa dei finalisti per la miglior opera prima dell’edizione del Premio Tenco, il disco contiene anche una bonus track, “Don’t stop”, cover dello storico brano dei Fletwood Mac, scelta come colonna sonora dello spot istituzionale ENI.


Nel 2012 ha partecipato al Festival di Sanremo nella sezione dedicata ai giovani artisti, con il brano “Nella vasca da bagno del tempo”, classificandosi seconda e vincendo il premio della critica Mia Martini e il Premio Sala Stampa Radio Tv. La canzone, prodotta da Davide Rossi (violinista, arrangiatore e compositore per Coldplay, Goldfrapp, Verve, U2), le vale anche il Premio Lunezia per il miglior testo, una nomination ai TRL Awards nella sezione Best New Generation e verrà poi scelta come colonna sonora di Women for Expo 2015.


Nel 2013 pubblica l’album “Contro le onde”, prodotto da Boosta, e contenente “Dove cadono i fulmini”, canzone scelta da Rocco Papaleo come colonna sonora del suo film “Una piccola impresa meridionale” per cui Erica ottiene una nomination ai David di Donatello 2014.


Nel 2015 esce “Tienimi il posto”, disco che la porta ad aprire i concerti di Paolo Nutini, Patti Smith, Susan Vega e Caparezza e a continuare la sua intensa attività live alternando da sempre piccoli club e teatri con grandi palchi (Primo Maggio a Roma, Heineken Jammin’ Festival, Arezzo Wave, WindMusic Awards, Sziget) su cui sperimenta imbracciando la chitarra e utilizzando loops e beatbox.


Negli anni duetta con Raphael Gualazzi, Tricarico, Fiorella Mannoia, Après La Classe, Enrico Ruggeri, Perturbazione, viene scelta per le colonne sonore dei film di Roberta Torre e Paul Haggis e partecipa a produzioni teatrali insieme a, tra gli altri, Lucio Dalla, Renzo Arbore e Teresa De Sio.


Il 2016 si apre con una piccola partecipazione della cantautrice al film campione di incassi “Quo Vado” di Checco Zalone.


Nello stesso anno collabora con le scrittrici Chiara Gamberale e Valentina Farinaccio, componendo la colonna sonora dei romanzi “Adesso” (La Feltrinelli) e “La strada del ritorno è sempre più corta” (Mondadori).


Nello stesso anno vince il prestigioso riconoscimento della Federazione Autori, consegnatole sul palco del concerto-evento “Meraviglioso Modugno” che l’aveva vista, nella precedente edizione, nei panni di co-conduttrice.


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Voci, volti, immagini per ricordare via D’Amelio

Tricase, a distanza di 33 anni dalla strage che strappò alla vita il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti della sua scorta, accoglie un momento d’incontro che mira non solo a tenere viva la memoria, ma anche a pretendere da ciascuno, come singolo e come comunità, uno sforzo quotidiano nel contrastare la violenza criminale

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A distanza di 33 anni, la strage di via D’Amelio continua a farci riflettere.
La morte del giudice
Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta ha colpito nel profondo l’anima dell’intero Paese, che ancora attende che sia raccontata tutta la verità su quanto accadde.
Responsabilità, impegno, coraggio di costruire una società più libera e giusta: sono questi i valori fondamentali che sgorgano dal ricordo di quella strage e dal sacrificio di servitori e servitrici dello Stato.

Ciascuno, negli anni, ha maturato un racconto personale di quel triste giorno della nostra Repubblica, che dipende dalla propria sensibilità, dalle esperienze vissute e dall’orizzonte che ci troviamo davanti.

Nasce da qui l’idea di un evento per ricordare quel triste giorno e le sue vittime. Il Comune di Tricase con Pari associazione culturale organizza per sabato 19 luglio un incontro in cui amministratori e amministratrici; operatori e operatrici culturali; artisti e artiste, leggeranno un proprio pensiero originale su via D’Amelio e sull’eredità culturale di Paolo Borsellino, dando luogo a un incontro e a uno scambio di riflessioni che aiuti non solo a tenere viva la memoria, ma anche a pretendere da noi, come singoli e come comunità, uno sforzo quotidiano nel contrastare la violenza criminale.

Gli scritti, le suggestioni e le immagini saranno poi raccolti in un unico taccuino, che sarà successivamente messo a disposizione di tutti e tutte.

Durante la serata, Elena Sansò curerà una performance artistica sul tema.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Antonio De Donno e della vicesindaca Francesca Longo, parteciperanno alla serata: Dario Melissano, già componente della scorta di Giovanni Falcone; Monica Accogli, sindacalista FILCAMS-CGIL; Matteo Cosi, consigliere comunale di Montesano Salentino; Sandra Musarò, docente del Comprensivo “Via Apulia” di Tricase (che accompagnerà una delegazione di studentesse e studenti); Lucia Ricchiuto, con una delegazione del Kitri Ballet; Federica Francesca Ricchiuto, Presidente del Consiglio Comunale di Specchia; Luigi Cossa, Presidente Kairos ODV; una rappresentanza di Gynnika Sport di Miggiano.

Appuntamento presso l’atrio di Palazzo Gallone, a partire dalle ore 20.

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L’Albero della Via Crucis di Matino

In mostra i lavori preparatori dell’imponente Via Crucis realizzata da De Filippi per il muro perimetrale del locale cimitero nuovo. Il sindaco Toma: «Segno della continuità tra arte, spiritualità e identità del territorio»

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L’Albero della Via Crucis” è la mostra di Fernando De Filippi, artista di rilievo internazionale e protagonista della scena contemporanea italiana.

De Filippi esporrà le suggestive sale del palazzo marchesale Del Tufo di Matino da domani (inaugurazione dalle ore 20) e saranno visitabili fino al 2 agosto.

La mostra, curata da Salvatore Luperto e Anna Panareo, propone i lavori preparatori dell’imponente Via Crucis realizzata da De Filippi per il muro perimetrale del cimitero nuovo di Matino.

Un ciclo di quattordici stazioni in ceramica invetriata con lunetta a tutto sesto (di 240 cm x 120) completate da due lastre quadrate raffiguranti Cristo risorto. Il progetto nasce da una riflessione profonda sui temi del sacrificio, della rinascita e della memoria collettiva, utilizzando il linguaggio grafico e simbolico dell’albero come elemento centrale.

Le opere esposte, caratterizzate da una raffinata tecnica incisoria e da una potente carica emotiva, saranno ospitate fino al 2 agosto al MACMa (Museo d’Arte Contemporanea di Matino), che torna oggi ad abitare lo spazio urbano e culturale del paese in una nuova veste espositiva.

Il sindaco Giorgio Salvatore Toma sottoline l’importanza dell’iniziativa: «Accogliere ancora una volta Fernando De Filippi a Matino è per noi motivo di orgoglio e segno della continuità tra arte, spiritualità e identità del territorio. “L’Albero della Via Crucis” è un’opera che parla alla coscienza collettiva e restituisce al nostro palazzo marchesale il ruolo di luogo vivo di cultura e riflessione. Invito tutta la cittadinanza e i visitatori a lasciarsi coinvolgere dalla forza simbolica di questo progetto».

L’iniziativa del Comune di Matino intende offrire al pubblico un’occasione di riflessione sul senso della sofferenza, della redenzione e dell’identità culturale, attraverso l’esperienza estetica dell’arte contemporanea.

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Alessano

Alessano: è stata una esibizione di cavalli e cavalieri ricca ed emozionante

L’esibizione degli Amici del Murgese ASD, di Alessano, si è svolta con successo e ha registrato una buona affluenza di pubblico…

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Le aziende raccontano (pubbliredazionale)

L’esibizione del 13 luglio scorso, degli Amici del Murgese ASD, di Alessano, si è svolta con successo e ha registrato una buona affluenza di pubblico.

L’evento si è aperto con un numero emozionante: gli allievi più piccoli, affiancati dai più esperti, hanno dato vita a una coreografia con slalom, dimostrando affiatamento e spirito di squadra.

La seconda esibizione ha visto protagonisti quattro allievi recenti, che si sono espressi con eleganza seguendo il ritmo della musica. A sorprendere il pubblico è stata anche l’entrata scenica di quattro allievi più esperti, che sono intervenuti al galoppo, arricchendo il numero con energia e dinamismo.

Subito dopo, una giovane puledra di soli due anni, che ha seguito la sua addestratrice in completa libertà. Insieme, hanno eseguito una serie di esercizi pensati per mostrare quanto un cavallo, anche in giovane età, possa sviluppare fiducia e serenità grazie a un legame autentico con chi lo guida.

La quarta esibizione è stata presentata dal presidente dell’associazione insieme a sua figlia: entrambi hanno montato due imponenti stalloni, dimostrando perfetta sintonia e capacità di lavoro congiunto. La quinta esibizione ha avuto come protagonista un giovane stallone alla sua prima esperienza davanti al pubblico. 

Nonostante ciò il cavallo ha dimostrato grande sicurezza e affiatamento con il suo cavaliere, confermando la bravura del binomio e il lavoro svolto insieme fino a questo momento. Nella sesta esibizione, due sorelle hanno conquistato il pubblico con una sequenza precisa e armonica di esercizi, tra barriere, circoli e stop, muovendosi in perfetta coordinazione.

A seguire, un momento più leggero con l’asinello Pippo che, sulle note di Lo chiamavano Trinità, ha ricreato la celebre scena del film, strappando sorrisi e applausi a grandi e piccoli.

Tra i momenti più particolari, una coreografia con sette cavalieri: un cavallo, inizialmente montato a pelo, è stato successivamente lasciato completamente solo e libero al centro del campo, rimanendo perfettamente immobile mentre gli altri, a tempo di musica, si muovevano armoniosamente intorno a lui. A chiudere l’evento in bellezza i cavalieri più esperti, che hanno portato tutta la loro esperienza e passione.

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