Attualità
Specchia: il Cristo sul legno della croce
Il Crocefisso ligneo di Ada Scupola, opera d’arte meravigliosa che dopo questa pandemia sarà donata alla cappella della Madonna del Passo

Nell’odierna cultura occidentale il grande tema delle visioni del mondo è forse compreso più dall’arte che dalle religioni o dai miti delle ideologie, ormai scomparse.
Dopo la morte degli dei greci e l’affievolirsi del Dio cristiano, l’espressione estetica sembra porsi come una nuova mitologia, nella sua pretesa di interpretare il senso della contemporaneità.
Tuttavia non è raro constatare, in questo scenario, qualche segnale di controtendenza; questo segnale emerge prepotentemente ammirando l’opera meravigliosa di Ada Scupola (insegnante presso la scuola media dell’Istituto Comprensivo “Via Apulia” di Tricase), il “Cristo sul legno della croce“, eseguita con la tecnica dell’incisione e acrilici su legno.
Chiedersi il perché di un’opera d’arte, o meglio, interrogare un’opera d’arte, non significa solo indagarne il significato intrinseco, quanto piuttosto comprendere la dimensione simbolica che essa riveste per la società e per i singoli individui.
Nel caso specifico del lavoro di Scupola cerchiamo di capire in che modo l’opera rilegge il passato, interpreta il presente e indica quello futuro.
Il rapporto tra cristianesimo e arti visive si è sempre configurato, nel passato del mondo europeo, come la storia di una stretta e feconda alleanza, che purtroppo negli ultimi due secoli, a cominciare dal XVIII secolo e con l’affermarsi dell’Illuminismo, è andata incontro ad un progressivo divorzio.
Ada Scupola, invece, sembra recuperare queste distanze che hanno compromesso l’alleanza tra arte e fede, e l’ispirazione artistica del suo lavoro nasce proprio dall’esperienza di fede cristiana; l’opera in sé rivela una capacità creativa e propulsiva che era stata all’origine di realizzazioni scultoree straordinarie nei secoli passati.
Se l’arte contemporanea sembra aver dimenticato il Dio biblico e la sua storia con l’umanità, l’opera di Ada Scupola ripropone all’uomo di oggi la centralità del Cristo, immobile, statico, sulla croce, come un attore sulla scena ma che non recita la parte, perché è Lui la parte principale del progetto di Dio nel disegno di redenzione dell’umanità.
Il secolo scorso si è aperto con il tragico annuncio della morte di Dio, profilandosi all’orizzonte la fine della cristianità.
La Chiesa nel passato costituiva il naturale tessuto connettivo della società e il centro propulsore della cultura e della spiritualità; nello stesso modo desideriamo che anche l’antica cappella della Madonna del Passo di Specchia, a cui sarà donata l’opera di Ada Scupola, diventi il centro propulsore di cultura e fede per le nuove generazioni.
L’artista, col suo generoso slancio, ci offre l’occasione e l’opportunità di recuperare la sacralità non solo del luogo di destinazione ma anche dell’immagine, intesa come porta verso l’infinito, il trascendente, l’assoluto, come ci hanno insegnato gli antichi.
Chiunque si pone di fronte al Crocefisso in legno di Scupola avverte subito la sua dimensione artistica, la sua valenza, e questa arte assume una duplice accezione di “factio” e di “contemplabilitas”, ossia due dimensioni dell’animo umano. L’arte come “factio” suppone la capacità tecnica; non si può essere artisti senza acquisire una adeguata capacità artistica; in questo senso Scupola rivela tutta la sua capacità e professionalità per la realizzazione dell’opera. E lei non poteva prescindere dall’arte come “factio”, come acquisizione dei mezzi tecnici.
C’è poi un’altra dimensione nella sua arte, quella della “contemplabilitas” che ci aiuta a capire che gli artisti che arricchiscono la nostra terra non sono degli artisti minori, perché anch’ essi hanno voluto donarci la “contemplabilitas”, la capacità di contemplare.
Il senso dell’unità che Scupola riesce non solo a vivere ma a trasmettere attraverso la sua capacità tecnica e attraverso la sua ispirazione, è la “contemplabilitas”. Ammirando e contemplando quindi l’opera d’arte si avverte inevitabilmente una certa nostalgia del passato.
Nella cappella della Madonna del Passo siamo colpiti dalla frammentarietà delle proposte artistiche, sia negli spazi antichi sia in quelli contemporanei. Tra queste diverse espressioni figurative, sembra emergere un comune denominatore: lo sguardo rivolto al passato.
Carlo Levi diceva che il futuro ha un cuore antico. Parole splendide! Abbiamo la sensazione, se non la certezza, che Ada Scupola si è lasciata ispirare, immergendosi in un mondo antico congelato.
Viene da chiedersi: la sua è un’attenzione a ricreare un’opera sfolgorante neo-bizantina?
È un tentativo di adozione di una forma stilizzata dal fondo oro, oppure una riproposizione di un asciutto neoprimitivismo medievale di tradizione francescana?
Certo è che si tratti di una brillante rivisitazione di modelli rinascimentali o di stilemi barocchi, l’autrice volta le spalle al tempo presente e il rimpianto per il passato appare il tratto dominante della sua opera.
Il nostro sguardo rivolto al Cristo sul legno della croce ci aiuta a riflettere sulla dimensione dell’uomo nella sua vulnerabilità e nella sua difficoltà ad attraversare le contraddizioni del nostro tempo; ecco perché il mondo ai piedi di Gesù, caduto in una specie di vortice, cerca di uscire e di avvicinarsi alla luce.
L’autrice va oltre il limite dell’arte contemporanea, ossia quello di guardare all’uomo riconoscendo la possibilità di una redenzione, di un riscatto, in un orizzonte della vita dove con la presenza di Gesù regna la pace. Tutto intorno, lontano da Gesù, è caos e confusione.
Si dice spesso che l’arte è a servizio della catechesi e dimentichiamo che l’immagine è innanzitutto una testimonianza di fede che si esprime attraverso forme e colori. Quindi, dono dello Spirito. A proposito di colori notiamo che l’immagine di Gesù è priva di colori perché rappresenta tutte le razze, così come l’effusione dello Spirito è per tutti gli uomini, senza nessuna distinzione.
Ada Scupola è figlia del proprio tempo e, vivendo fino in fondo le contraddizioni e le lacerazioni dell’oggi, si è lasciata ispirare per questa brillante opera lignea affinché la Buona Notizia di Cristo, alfa e omega (segni presenti sulla croce), principio e fine di tutte le cose, possa portare i suoi frutti.
Sarà capace l’uomo di oggi di accettare le sfide della modernità e dei suoi linguaggi? L’opera di Ada ci mette alla prova, fiduciosi nella nostra capacità di dialogare con l’assoluto, in una ricerca continua di dare un senso alla vita. Il mondo ai piedi di Gesù, nell’opera di Ada, è l’immagine del frastuono insistente della nostra società, volta al rapido consumo di ogni aspetto della vita. Tutto ciò si contrappone al silenzio di Gesù, raffigurato con lo sguardo misericordioso rivolto verso l’umanità. Occorre grande coraggio.
Scrive Papa Francesco nel n. 167 dell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” (2013): “È auspicabile che ogni Chiesa particolare promuova l’uso delle arti nella sua opera evangelizzatrice, in continuità con la ricchezza del passato, ma anche nella vastità delle sue molteplici espressioni attuali, al fine di trasmettere la fede in un nuovo linguaggio parabolico. Bisogna avere il coraggio di trovare i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissione della Parola, le diverse forme di bellezza che si manifestano in vari ambiti culturali”.
Occorre credere fino in fondo che il Vangelo può fecondare e animare la nostra cultura di oggi, nella ricerca di nuovi segni, di nuovi simboli e di una nuova carne.
Grazie Ada per la preziosa opera d’arte che presto ci donerai, sarà per noi strumento di ammirazione e contemplazione, ricca come è di nuovi segni, di nuovi simboli e di una nuova carne.
Filippo Cerfeda
Attualità
Nuove tappe per il Camper del Lavoro
Arpal Puglia: 685 posizioni aperte nel leccese, nuove tappe per il Camper del Lavoro, recruiting con Mc Donald’s a Galatina e concorso per categorie protette

Dopo i primi giorni nel nord Salento, da questa settimana il Camper del Lavoro di ARPAL Puglia porta il suo sportello itinerante anche nei Comuni del Capo di Leuca, nella Grecìa Salentina, a Veglie, Porto Cesareo e a Nardò, presso la Foresteria Boncuri che ospita i lavoratori migranti impegnati nella raccolta stagionale di frutta e ortaggi.
L’iniziativa, finanziata con fondi PNRR e realizzata in collaborazione con gli enti del Terzo Settore Cefas, Consorzio Mestieri Puglia e Sale della Terra, nasce per avvicinare le politiche attive del lavoro anche alle comunità più isolate, garantendo un contatto diretto con gli operatori dei Centri per l’Impiego.
Il mezzo attrezzato, trasformato in un vero e proprio sportello mobile, fornisce orientamento personalizzato, supporto nella scrittura e aggiornamento di CV e lettere di presentazione, assistenza sulle offerte di lavoro e sui percorsi formativi, accesso ai servizi digitali e informazione dedicata alle imprese.
L’azione si inserisce, inoltre, nel quadro delle misure di contrasto al caporalato, offrendo tutele e opportunità laddove più necessario.
Parallelamente, proseguono le attività presso i centri per l’impiego. Il Recruiting Day “Last Call for Summer”, che si è svolto lo scorso 12 giugno, ha visto una partecipazione ampia e diffusa: sono state raccolte 386 candidature e sono stati svolti 348 colloqui in un’unica giornata. Anche in questo caso, la strategia #mareAsinistra ha consentito l’estensione della partecipazione oltre i confini regionali, con candidature provenienti anche da Sicilia e Spagna, a conferma dell’efficacia di un modello che integra colloqui in presenza e da remoto.
RECRUITING DAY CON MCDONALD’S A GALATINA
Domani (martedì 24 giugno), è in calendario un nuovo importante appuntamento: presso il Centro per l’Impiego di Galatina si terrà il Recruiting Day per la nuova apertura del ristorante fast food McDonald’s.
Per l’occasione, i recruiter di Arpal e della società Ristosì srl terranno i colloqui di lavoro per la selezione di quaranta risorse, tra addetti alla sala e addetti alla cucina, da assumere con contratto part time a tempo determinato con possibilità di stabilizzazione.
Possono candidarsi giovani tra i 18 e i 35 anni, preferibilmente domiciliati entro 30 km da Galatina.
Per l’invio della candidatura e maggiori dettagli, si può consultare il portale “Lavoro per te Puglia”
Solo per chi vive fuori regione, è possibile prenotare un colloquio da remoto grazie alla strategia #mareAsinistra, compilando l’apposito form
IL CONCORSO ARPAL
Si segnala l’avvio di un concorso pubblico, su base territoriale, per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di quaranta Istruttori del Mercato del Lavoro da inquadrare nell’Area degli Istruttori (ex categoria C) presso l’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro – ARPAL Puglia.
La procedura è interamente riservata a persone iscritte negli elenchi della legge 68/99: trentasei posti sono destinati a persone con disabilità, come da art. 1 della legge 68/99, e quattro a categorie tutelate ai sensi dell’art. 18, comma 2 della stessa legge e delle norme equivalenti.
Le domande dovranno essere presentate esclusivamente online attraverso il portale www.inPA.gov.it entro il 27 giugno.
Il bando completo e tutti i dettagli sono consultabili nella sezione “Albo Pretorio” del portale ARPAL Puglia, all’indirizzo https://arpal.regione.puglia.it/.
I DATI DEL 20° REPORT
Il 20° Report settimanale di ARPAL Puglia dipinge un quadro vivace e dinamico del mercato del lavoro nell’Ambito di Lecce, con un totale di 685 posizioni aperte distribuite in 221 annunci.
Le opportunità sono variegate e coprono numerosi comparti produttivi. Il settore del turismo si conferma il motore principale, raccogliendo 166 posizioni.
Subito dopo, il settore delle costruzioni mostra una forte crescita con 151 offerte, seguito dal commercio che attesta 91 opportunità.
La sanità e i servizi alla persona propongono 64 inserimenti lavorativi, dimostrando una costante domanda di professionalità in questi ambiti.
Proseguendo nell’analisi, il settore dei trasporti e riparazione veicoli conta 40 posti, mentre il comparto Tessile, Abbigliamento e Calzature (TAC) registra 34 posizioni. Le pulizie e le telecomunicazioni presentano entrambe 27 posizioni attive.
Il settore agroalimentare offre 18 opportunità, e quello metalmeccanico 13.
Anche se più contenuta, l’offerta nel settore bellezza e benessere è comunque significativa con nove opportunità.
Chiudono la lista i comparti pedagogico con sette posizioni attive, amministrativo-informatico con cinque e spettacolo – organizzazione eventi con due posizioni.
A completare il panorama occupazionale vi sono 16 posizioni riservate agli iscritti alle categorie protette secondo la legge 68/99 e altre 13 destinate a persone con disabilità.
Il report segnala inoltre otto tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES, che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia“, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.
Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
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Attualità
Trent’anni di cover dei Nomadi
Il nuovo album in omaggio ai 30 anni della storica band tricasina “Vento dell’Est”

È uscito il nuovo album cover dei nomadi in omaggio ai 30 anni della storica band tricasina “Vento dell’Est“.
Un album con 16 brani di forte impatto (14 sono dei nomadi e 2 inediti), interpretate da Antonio Riso, storico leader e fondatore della nota band tricasina.
Son le canzoni dell’epoca di Augusto Daolio, alcune delle quali sconosciute o quasi al pubblico non di fede… nomade, da ascoltare attentamente e che faranno rivivere le emozioni di una musica ancora oggi, a distanza di oltre 60anni, ancora fresca e attualissima.
L’album, presentato da Tricasèmia, è stato registrato su basi originali (tranne alcune live). L’album (fornito di regolare bollino SIAE) sarà presentato dall’artista nel corso delle serate d autore e potrà essere acquistato presso la Rivendita tabacchi di Cosimino Musio in piazza dei cappuccini a Tricase (unico punto vendita).
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Attualità
Musica… salentina: Tony Floo ritorna… sulla “126”
Il nuovo singolo “126” disponibile su tutte le piattaforme digitali. Da giovedì 19 giugno anche il video

L’artista salentino ritorna con il singolo “126“, un brano intenso e commovente dedicato alla figura materna, tributando la forza e la determinazione di una madre che ha affrontato le sfide della vita al fianco del figlio.
Il brano “126″ è la storia di un legame forte e duraturo, un amore che supera ogni ostacolo.
Tony Floo dipinge un ritratto di una donna che, nonostante le difficoltà, resta salda aspettando il ritorno del figlio, con la luna come testimone del suo amore eterno.
Il brano si inserisce nel percorso artistico di Tony Floo come un ringraziamento e un invito a riflettere sulla potenza delle madri e sui legami familiari che resistono al tempo.
Il video del brano “126” uscirà giovedì 19 giugno, rappresenta un modo semplice e originale una passeggiata tra mamma e figlio.
Descrive una giornata senza pensieri con la voglia di vivere.
TONY FLOO
Antonio Rampino in arte, nato nel ’86 e originario di Trepuzzi, ha iniziato a suonare la batteria a dodici anni, diventando subito appassionato.
La sua esperienza musicale si sviluppa attraverso cover band rock come Red Hot e Jimi Hendrix, e con l’aiuto del Maestro Cananà, mira a entrare nella sua banda.
La sua sete di conoscenza lo porta a trasferirsi a Bologna a 27 anni, dove ottiene un diploma presso la Music Academy Italy, ampliando così i suoi orizzonti sia dal punto di vista accademico che professionale.
A Bologna viene coinvolto nella Gipsy Orkestar di Eusebio Martinelli e, nel 2018, entra a far parte della BandAdriatica, con la quale viaggia in Italia e all’estero, vivendo esperienze musicali e di vita significative.
Nel 2022 esce “Te dua”, l’album d’esordio della FlowFazigana di Tony Flow, che include sei brani auto prodotti. L’ambientazione marinaresca in una atmosfera fatta di viaggi nel Mediterraneo, e con Une te Dua, che ci culla nella dolce malinconia di un vero amore, passato. Nel 2024, ritorna con “Chiringuito”.
Con questo pezzo si porta dietro tutta l’urgenza di raccontare una delusione. Come in Un te dua, è sempre l’amore ma switcha verso uno più che reale: “tossico”, come viene definito nel brano –Tony, è in continua evoluzione. Sempre con lo sguardo “verso orizzonti lontani, volando come gabbiani” (Ziganì – FlowFaZigana).
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