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Cronaca

Abusivismo e ulivi senza certificazione, sigilli e denunce   

 Campagna controlli “Pascolo Sicuro” dei Carabinieri Forestali. A Minervino di Lecce scoperti lavori abusivi su un terreno con impianto di ulivi senza certificazione. Denunciati proprietario e conduttore del terreno

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I Carabinieri Forestali del Nucleo di Otranto, nell’ambito della campagna di controlli a livello nazionale denominata “Pascolo Sicuro”, hanno accertato lavori non autorizzati su un fondo rustico, in contrada Santa Croce in agro di Minervino di Lecce, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico secondo il P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale).


In particolare, i militari hanno constatato la realizzazione di muretti a secco e di un fabbricato in muratura della superficie di circa 4 metri quadri, da utilizzare come locale di servizio, e di due colonne in conci di tufo poste ai lati dell’accesso alla proprietà.


Oltre a ciò, il terreno, censito come pascolo, è stato sottoposto ad interventi di rilevante trasformazione, con la fresatura della roccia affiorante per una superficie di circa 6.900 metri quadri.


La trasformazione del pascolo era funzionale all’impianto di un giovane uliveto, effettivamente realizzato, con la messa a dimora di 221 piantine, di cui il titolare del fondo non ha fornito documentazione alcuna sulla provenienza, né tantomeno sul soddisfacimento dei requisiti di produzione in ambiente sterile da batteriosi (attestato dal cosiddetto “passaporto Xylefa”, con codice di tracciabilità, introdotto dal Regolamento di esecuzione UE n. 2020/1201 e successive modificazioni e integrazioni, emanato per contrastare la diffusione di Xylella fastidiosa).


In applicazione del Decreto legislativo n. 19 del 2021, che disciplina le misure per contrastare l’introduzione di organismi nocivi, i Carabinieri Forestali hanno comminato una sanzione amministrativa ai sensi della stessa norma, con contestuale sequestro della piantagione.

I giovani ulivi, in caso di confisca, saranno destinati a distruzione, per evitare eventuali possibilità di contagio, stante l’incertezza della provenienza.


I Forestali hanno inoltre denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce il proprietario ed il conduttore del terreno, per interventi di trasformazione in assenza di permesso e della prescritta autorizzazione paesaggistica.


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Cronaca

Depressa di Tricase: domani i funerali del piccolo Andrea

Le esequie si svolgeranno alle 17,30, nella frazione, luogo natio del papà del piccolo. Il messaggio di cordoglio del dottor Giancarlo Negro, primario di anestesia e rianimazione dell’Ospedale di Gallipoli

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Si svolgeranno domani, alle 17,30, presso la Chiesa di Sant’Antonio da Padova di Depressa di Tricase, i funerali del piccolo Andrea Surano, il bimbo di 7 anni deceduto tragicamente in un noto parco acquatico a Gallipoli.

Intanto la camera ardente è allestita presso l’Oratorio Giovanni Paolo II, sempre a Depressa, luogo natio di papà Paolo, mentre mamma Alessandra è originaria di Tricase.

È il momento del silenzio, del cordoglio che già coinvolge tutta la città.

Nel frattempo, però, vanno avanti le indagini della polizia di Stato per ricostruire l’accaduto, ricordando che la Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta contro ignoti.

Intanto, il dottor Giancarlo Negro, primario del reparto di anestesia e rianimazione dell’Ospedale Sacro Cuore di Gallipoli, ha diffuso un suo messaggio di cordoglio per il piccolo Andrea.

«Ci sono eventi che ti passano addosso come un tornado», scrive il medico, «poche ore, pochissimi giorni in cui speranze, sforzi, preghiere, sofferenze e illusori segnali vengono travolti dalla crudezza della realtà. Un tornado che stravolge genitori, fratelli, sorelle, famiglie, amici, cambiandone per sempre il corso della vita. Noi, attori involontari, dovremmo farci scivolare tutto addosso e, passata la bufera, tornare alla consuetudine già un momento dopo. Ma non è così, non è mai così: i più bravi, i più “forti” soffocano meglio il dolore, la delusione e la rabbia, racchiudendoli dentro di sé e facendoli decantare in tempi di lunghezza incerta. In questi giorni di tornado ho visto lacrime solcare il volto di colleghe e colleghi, di tante donne e uomini che condividono quotidianamente il mio lavoro (e, per questo, li ringrazio). Il tornado è passato: ora puoi giocare in cielo piccolino!»

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Cronaca

Non ce l’ha fatta il bimbo di Tricase annegato in un parco acquatico a Gallipoli

I medici ne hanno dichiarato la morte clinica. Sull’accaduto indaga la Polizia di Gallipoli e la Procura ha aperto un’inchiesta contro ignoti

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Tutta Italia per giorni ha pregato o incrociato le dita per il piccolo salentino, appena 7 anni, vittima di un tragico incidente in un noto parco acquatico di Gallipoli.

Tutti abbiamo sperato fino all’ultimo ma non ce l’ha fatta.

Il bimbo, originario di Tricase, viveva a La Spezia dove il papà lavorava ed era in Salento con la famiglia per levacanze.

Doveva essere una spensierata giornata in famiglia, invece..

Secondo le ricostruzioni degli investigatori, il bambino si sarebbe allontanato da solo, eludendo la sorveglianza dei genitori, per raggiungere la piscina principale del parco, che presenta diversi livelli di profondità.

Sarebbe stato notato mentre annaspava nella zona dove l’acqua è più profonda, nonostante non sapesse nuotare.

A nulla è servito l’intervento del personale: gli assistenti bagnanti, accortisi della situazione, si sono tuffati e hanno riportato il piccolo a bordo vasca, dove hanno avviato le prime manovre di rianimazione.

Poco dopo, sul posto è arrivato il personale sanitario del 118, che ha proseguito con le operazioni di soccorso.

Le condizioni del piccolo sono apparse sin da subito critiche. È stato trasportato d’urgenza all’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli, dove è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione, assistito da supporto farmacologico e respirazione meccanica.

Le sue condizioni diventavano sempre più critiche con il passare del tempo.

Poco dopo le 14,30, i medici ha avviato il periodo di osservazione clinica della durata di sei ore per l’accertamento della morte cerebrale.

In serata si son dovuti arrendere anche loro e dichiararne la morte clinica.

Proseguono intanto le indagini del Commissariato di Polizia di Gallipoli; gli agenti hanno sentito i bagnini intervenuti e dei presenti in piscina.

Non potranno contare sul supporto delle immagini di videosorveglianza perché non vi sono telecamere che coprono quella zona.

Resta da valutare se il piccolo al momento della disgrazia fosse solo in piscina o in compagnia di altri bambini trovati sul posto e se la tragedia possa essere la conseguenza di un gioco finito male.

Intanto la Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta contro ignoti.

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Attualità

Accesso alle aree boscate. Divieti e sanzioni a Otranto

Come previsto dal Decreto del presidente della Regione e dall’ordinanza del sindaco arrivata dopo un incontro con i concessionari delle attività balneari poste a nord della città

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Le condizioni climatiche di questo periodo, con un aumento delle temperature al di sopra delle medie stagionali e il conseguente innalzamento del rischio di incendi, inducono a rafforzare politiche e attività di prevenzione di questo rischio nelle aree più sensibili e interessate dalla maggiore presenza di turisti e utenti di attività balneari o di svago in genere.

A tal fine l’amministrazione comunale di Otranto ha incontrato i concessionari delle attività balneari poste a nord della città.

Nel corso della riunione è stato evidenziato che il decreto del presidente della Regione Puglia n.334 del 10 giugno 2025 pone il divieto di transitare e/o sostare con autoveicoli su viabilità non asfaltata all’interno di aree boscate e che lo stesso provvedimento comporta sanzioni amministrative da euro 1.032,91 fino a un massimo di euro 10.329,14.

Le previsioni di detto decreto sono state ulteriormente rafforzate nell’ordinanza sindacale emessa dal Comune che regola l’accesso nelle pinete.

Si invitano, quindi, «i cittadini e gli utenti delle zone destinate a pinete e boschi a osservare pienamente le predette disposizioni».

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