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Alessano

Noemi: Lucio condannato a 18 anni e 8 mesi

Accolta quasi in toto la richiesta della pubblica accusa e pena deucutata di un terzo (da 27 a quasi 19) come previsto dal rito abbreviato. La mamma di Noemi: “Non basterebbe una vita intera per quel che ha fatto”

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Emessa la sentenza del processo per direttissima contro Lucio Marzo, il 18enne di Montesardo (Alessano) che ha ucciso a soli 16 anni la sua fidanzata, Noemi Durini di Specchia.


Accolta quasi in toto la richiesta del Pubblico Ministero che aveva chiesto 18 anni più 18 mesi per per reati collaterali (ricettazione, furto, lesioni personali e danneggiamento di un’autovettura per l’omicida) mentre è stata rigettata la richiesta dei legali della difesa di una nuova perizia psichiatrica.


Per i giudici Lucio dovrà scontare 18 anni e 18 mesi di reclusione per  omicidio volontario premeditato e aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà e occultamento di cadavere.


Le indagini hanno appurato, come del resto lo stesso Lucio ha confessato, l’ex fidanzato di Noemi, all’alba del 3 settembre di un anno fa, condusse la ragazza in una campagna di Castrignano del Capo e lì l’ha picchiata, accoltellata e sepolta sotto le pietre di un muretto a secco quando era ancora era in vita.






Colpevole aldilà di ogni ragionevole dubbio, dunque, Lucio che ha confessato le proprie colpe sia all’inizio delle indagini che all’udienza preliminare sconterà 18 anni ed 8 mesi che sono il frutto di un calcolo preciso così come previsto dalla legge.


Ed i conti sono presto fatti basandosi su quanto richiesto dal pm Anna Carbonara: 25 anni (equivalenti l’aggravante della premeditazione e e l’attenuante per la minore età dell’omicida all’epoca dei fatti) a cui aggiungerne altri due per la soppressione del cadavere e il porto d’armi. A questi poi, come prevede il rito abbreviato, bisogna decurtare un terzo della pena. Calcoli evidentemente condivisi dal giudice che ha emesso la sentenza.


Ovviamente la condanna non può bastare a chi si è vista sottrarre la figlia per sempre. Per Irma Rizzo, mamma di Noemi, “anche trenta, cinquanta o cento anni sarebbero stati pochi, non basterebbe una vita intera in carcere per quello che ha fatto





Foto di Pino Giannone


Alessano

OLC e Istituto “Salvemini”, insieme per la sostenibilità

Collaborazione tra aziende e scuola di Alessano per trasformare una vetturetta diesel in un veicolo ecologicamente più sostenibile

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Nasce una nuova collaborazione tra i ragazzi dell’Istituto “Gaetano Salvemini” di Alessano e la OLC di Specchia.

Un progetto per trasformare una vetturetta diesel in un veicolo ecologicamente più sostenibile.

Una collaborazione tra aziende e scuola, per fare rete e mettere insieme esperienze e competenze, che genera confronto e discussione per nuove idee e stimoli che guardano al futuro con passione e grinta.

Le aziende partner coinvolte nel progetto oltre alla OLC SRL (con l’ingegnere Antonio Bramato) sono: Pedone veicoli group di Matteo Pedone; Pizza Ricambi di Lucugnano (Tricase); e l’azienda D’Alessandris.

All’iniziativa, sostenuta dalla dirigente scolastica Chiara Vantaggiato, parteciperanno gli insegnanti del dipartimento di meccanica e meccatronica del “Salvemini”, (Matteo Scarcella, Francesco De Giorgi, Carlo Carrozzi, Massimo Chiarello e Roberto Romano) che accompagneranno nel progetto i loro studenti della classe 4DMM del corso.

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Alessano

Petizione in piazza verso le 500 firme ad Alessano

Il paese si è mobilitato per richiedere di rivedere la collocazione degli arredi pubblici tra la chiesa madre e la torre dell’orologio

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di Lorenzo Zito

I nuovi arredi pubblici in una delle piazze più iconiche del Basso Salento destano perplessità. Un gruppo di cittadini lancia una petizione e la miccia, dopo la pubblicazione sulle pagine del nostro giornale, deflagra fragorosamente.

Siamo ad Alessano. Luogo del contendere è un pezzo d’identità non solo del paese in causa ma dell’intero Salento. Lo racconta la toponomastica: piazza Don Tonino Bello.

Per “salvaguardarne storia ed ospitalità”, Massimo Vasquez-Giuliano, Giuseppe Sergi e Maurizio Scalese indicono una raccolta firme. La chiamata alle penne mira a richiedere all’amministrazione la rimozione (o la rimodulazione) delle nuove panchine che hanno trovato dimora tra la torre dell’orologio e la chiesa madre, al fine di ottenerne una sistemazione più gradevole e meno impattante. Le immagini che fanno il giro del web (e che abbiamo pubblicato) peraltro raccontano già di alcune manovre finite male: auto contro gli arredi, frantumati.

Il tema scalda la piazza: l’intera città vuol saperne di più, si informa, ne parla, si esprime. Giunge notizia dell’approfondimento cartaceo su “Il Gallo”. All’arrivo in paese, due settimane fa, il nostro team addetto alla distribuzione del giornale è atteso sull’uscio: “Oggi ad Alessano i giornali vanno a ruba”.

Su quel numero, il sindaco Stendardo, chiamato in causa dalla nostra Redazione, afferma di aver ascoltato da subito le rimostranze; si dice stupito della raccolta firme (“vista la disponibilità al dialogo”); commenta con perplessità la prima sede individuata dai promotori (il vescovado) per mettere in atto l’iniziativa. Vi rimandiamo, qualora non abbiate avuto modo di sfogliarla, al nostro sito www.ilgallo.it per leggere l’intervista completa.

Nel frattempo, tra un fine settimana e l’altro, l’elenco delle adesioni si allunga. Ad oggi, i ben informati dicono che a giorni verranno annunciate 500 firme. Al netto di come si possa pensarla, sarebbe una memorabile espressione popolare. Per coglierne la portata, considerate che all’appuntamento politico più sentito, le amministrative, si recano alle urne in 2mila (compresa la frazione di Montesardo).

Giunti a questo punto, i promotori dell’iniziativa (Massimo Vasquez-Giuliano, Giuseppe Sergi e Maurizio Scalese) hanno ritenuto di tornare in contatto con la nostra Redazione per produrre, a freddo, alcune precisazioni su una serie di passaggi sin qui trattati. Le pubblichiamo qui di seguito: chi siamo noi per spegnere la miccia?

“Con noi non hanno parlato”

“Sentiamo il dovere di fare un po’ di chiarezza, non fosse altro perché, allo stato, riteniamo di avere precisi obblighi di trasparenza e correttezza nei confronti delle centinaia e centinaia di concittadini che hanno già sottoscritto la petizione ancora in atto. Andando per ordine, occorre innanzitutto precisare come in merito alla recente sistemazione di Piazza Don Tonino Bello, l’amministrazione comunale abbia effettivamente incontrato i commercianti e sentito le loro lamentele, non invece tutti
i promotori dell’iniziativa popolare, ai quali, purtroppo, non è stato esteso l’invito”. 

“L’ufficio anagrafe? Ma quando mai?”

“E’ doveroso inoltre evidenziare che il gruppo promotore della petizione non ha mai richiesto di utilizzare l’ufficio anagrafe per la raccolta delle firme, né mai, da parte dell’amministrazione, è stata suggerita “la collocazione in piazza, con l’autenticazione a cura di un consigliere comunale”. Al contrario, è stata offerta la collaborazione degli uffici comunali durante l’orario di lavoro e nella sede municipale, per quanto, dovendo noi garantire il diritto alla partecipazione democratica anche ai lavoratori e studenti, evidentemente liberi da impegni solo durante il fine settimana, abbiamo ribadito l’esigenza che la raccolta e la conseguente autenticazione delle firme avvenisse direttamente in piazza, il
sabato (mattina e pomeriggio), nonché la domenica (solo mattina), dal 9 febbraio 2025 al 23 marzo 2025”. 

“Il vescovado perché…”

“Anche per tale ragione, preso atto dell’indisponibilità dei preposti ad autenticare le firme fuori dall’orario di servizio, abbiamo ritenuto di estendere l’invito al signor sindaco nonché ai signori amministratori. Invito – si precisa -, ad autenticare le firme e non a condividerne i contenuti attraverso la sottoscrizione della petizione! Nella detta occasione, in relazione alle date indicate, abbiamo anche reiterato la richiesta di occupazione del suolo pubblico, ma tutto è risultato vano. Infatti, non avendo ricevuto riscontro alle dette ultime istanze, in data 10 febbraio scorso, previa disponibilità assicurata da un consigliere di minoranza, abbiamo formalmente comunicato al sindaco, nonché alle altre
parti interessate, che si sarebbe proceduto all’inizio delle operazioni di raccolta e autentica delle firme, le quali, inizialmente, data l’utilizzabilità di una sala situata proprio a ridosso della Piazza oggetto della petizione, ovvero nel vescovado, sono state ivi apposte, salvo, dal weekend successivo, continuare la raccolta sul suolo pubblico, all’uopo nuovamente richiesto e regolarmente concesso”. 

“Nessuno scopo terzo”

“Pertanto, non comprendiamo lo stupore del sindaco nel constatare che la raccolta firme proceda e prosegua, non avendo noi registrato, allo stato, alcun elemento di novità che possa indurci a interrompere l’ iniziativa, che ricordiamo – ove mai possa essere sfuggito, ancorché più volte tratteggiato a chiare lettere -, non ha altro scopo se non sollecitare una seria e profonda riflessione sui recenti interventi di arredo operati in Piazza Don Tonino. Ciò doverosamente precisato, resta forte il convincimento che alla fine la volontà dei cittadini di Alessano, espressa attraverso la petizione popolare in atto – strumento, come noto, di piena e pura democrazia -, possa esser presa in considerazione, dando luogo al richiesto pubblico confronto, certamente utile alla comunità tutta”.

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Alessano

Scontro nel Capo di Leuca: coinvolti in sette

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Violento incidente stradale in serata sulla provinciale tra Montesardo (Alessano) e Ruggiano (Salve).

Coinvolte una Renault Captur ed una Fiat Multipla. Lo scontro, avvenuto attorno alle 21, ha provocato il ferimento di 3 persone su ben 7 viaggianti a bordo dei mezzi incidentati.

Di queste, due sono state condotte in ospedale in codice giallo a Tricase dal personale sanitario del 118. Nessuno per fortuna è in gravi condizioni.

Per permettere le operazioni di soccorso, sono intervenuti anche i vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase e i carabinieri della locale Compagnia.

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