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Attualità

«Cambiamo nome all’Unione della Costa Orientale»

Dopo la fuoriuscita di Castro il sindaco di Minervino Ettore Caroppo lancia la proposta ai colleghi di Santa Cesarea e Ortelle (“Unione di Tedoan” acronimo di “Terra delle Terme Salentine, dei dolmen e delle antiche fiere”) e rilancia l’idea della fusione dei tre Comuni. La polemica con Castro

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Cambiare il nome dell’Unione della Costa Orientale.


È questa la riflessione proposta dal sindaco di Minervino di Lecce, Ettore Caroppo, ai colleghi sindaci dell’Unione, Pasquale Bleve per Santa Cesarea Terme e Francesco Rausa per Ortelle.


«Scelta dettata», si legge in una nota di Caroppo, «per meglio definire, all’interno del territorio salentino, l’area su cui insistono i tre Comuni storicamente intrecciati». Scelta tra l’altro «obbligata dalle vicende di questi quasi due anni in cui gli amministratori di Castro hanno spesso disertato Giunte e Consigli per poi ufficialmente aderire ad un’altra Unione».


Tornando alla nota del sindaco Caroppo, attualmente presidente dell’Unione, si legge la premura di «porre in essere azioni che mettano in luce le peculiarità del territorio ed in particolare dei tre Comuni suddetti, peculiarità o meglio unicità che da sole possono essere volano di economie importanti», si legge ancora, «credo fortemente che sia giunto il momento di dare una nuova veste, una nuova linfa all’Unione dei Comuni della Costa Orientale che, oggi, ho l’onore di rappresentare per la prima volta in questo mio terzo mandato».


Poi la bordata, per restare in tema lancia neanche troppo tra le righe all’attuale Sindaco di Castro: Ritengo si debba rilanciare la sua forza, mi pare rimasta per troppo tempo “incagliata” in quell’àncora pesante rappresentata dal “presidente fantasma” così come raccontano gli atti e non solo».


«Non sfugge che diversi finanziamenti, soprattutto in ambito scolastico», insiste Caroppo, «sono stati ottenuti dal momento in cui questo trio di Comuni (Minervino, Santa Cesarea e Ortelle) ha potuto esprimere meglio le possibilità dello “stare insieme”».


Il sindaco di MInervino di Lecce Ettore Caroppo

Il sindaco di Minervino si lancia anche più in là rispolverando l’idea della fusione tra Comuni ritenendola «concreta e plausibile soluzione per il territorio: come tutti sanno sono fortemente convinto della necessità di attivare quei processi partecipati utili allo sviluppo dell’unico strumento, a mio dire, capace di attivare funzionali Politiche Sociali ed Economiche, oltre che a migliorare l’efficacia e l’efficienza delle Amministrazioni dei nostri Piccoli comuni, destinati a soffrire se non addirittura a scomparire: La fusione tra Comuni. Eppure, restando a quanto attualmente mi compete, ovvero rintracciare il miglior modo per far evolvere l’Unione della Costa Orientale. Ebbene, come già più volte ebbi ad evidenziare, lo stesso nome dell’Unione non rende, a mio modesto avviso, giustizia e non identifica, con puntuale e necessaria chiarezza, il territorio, le diverse storie e culture che su esso si intrecciano e si confondono nel tempo. La denominazione “Costa Orientale” riporta ad un’idea di territorio che va da Santa Maria di Leuca fino al limite della nostra Provincia, per poi procedere verso Nord. Il nostro territorio è un unico, ricco di storia, di racconti, di leggende e di economie antiche come la Fiera di San Vito, crocevia di scambi e di culture, come Santa Cesarea con le Sue“Acque miracolose”, uniche nel patrimonio termale nazionale, al servizio della salute per secoli di viandanti e greggi. Acque, quelle di Santa Cesarea, dall’odore inconfondibile che sgorgando da grotte verdastri hanno fatto da “nutrimento” anche alla fantasia di chi sosteneva che in quei luoghi vi fossero le “porte dell’inferno”. Acque nutrimento di “Bellezza”, un unicum rispetto all’intero Adriatico proprio a Santa Cesarea Terme. E poi Minervino, riconosciuta da tanti come nata dall’antica Castrum Minervae, primo centro dell’immediato entroterra Idruntino, con un territorio ricco di storia, di bellezze architettoniche, artistiche e culturali, lungo un arco temporale che parte dal Neolitico per arrivare ai giorni nostri».


Dunque, «un territorio di unicità quello che i sindaci di Ortelle, Santa Cesarea Terme e Minervino di Lecce hanno il com


pito di custodire ma soprattutto rilanciare a partire da quelle tipicità poco o per niente conosciute. Queste riflessioni fanno da base alla mia proposta non solo di modifica del Logo, come già suggerito dal sindaco Rausa, per aggiornare rispetto all’uscita del Comune di Castro, ma di scelta di un nuovo nome per l’Unione, capace di interpretare al meglio l’Unicità accennata in precedenza».


Ed ecco la proposta di Caroppo: «“Unione di Tedoan” acronimo  di “Terra delle Terme Salentine, dei dolmen e delle antiche fiere”. Un nome di questo tipo racchiude e riassume quanto si tenta di annunciare e proporre in termini di benessere sociale e turistico. Una nuova veste per la nostra Unione, per spingere verso una centralità strategica e attrattiva nel panorama politico amministrativo: Terme, Storia, Economia non serve altro. Chi è così cieco e stolto da non comprenderne l’unicità e la forza di una simile proposta?».


Questa sarà la proposta che Ettore Caroppo sottoporrà all’attenzione dell’Unione e «su cui aprire una discussione che porteremo nel più breve tempo possibile in Consiglio dell’Unione».


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Whatsapp cambia ancora: le novità

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A pochi giorni dal lancio della nuova interfaccia per le app Android e iOS, e dell’annuncio dei nuovi filtri per le chat non lette e quelle di gruppo, Meta aggiorna anche l’interfaccia di WhatsApp Web, la versione per browser della piattaforma di messaggistica da 2,3 miliardi di utenti.

Si tratta di piccole novità, apparentemente quasi insignificanti, ma che vanno viste alla luce delle altre modifiche già annunciate. Meta, in pratica, ha fatto spazio nell’interfaccia di WhatsApp Web in vista dell’inserimento di altre icone per accedere alle nuove funzioni.

WhatsApp Web, la nuova interfaccia

La novità nell’interfaccia di WhatsApp Web è sostanzialmente una: la barra di navigazione spostata a sinistra, in verticale. Nella barra compaiono ora 8 icone e un separatore, segno che potrebbe non trattarsi della versione definitiva dell’interfaccia e che qualcosa, nelle prossime settimane, potrebbe ancora cambiare. Dall’alto verso il basso, le icone sono:

  • Chat (per accedere a tutte le conversazioni)
  • Stato
  • Canali
  • Archiviate
  • Importanti
  • Impostazioni
  • Profilo

Tra i canali e le chat archiviate c’è il separatore, che al momento è un semplice elemento grafico che non può essere spostato né modificato.

Oltre la barra laterale posta a sinistra, tutto il resto non cambia e resta identico a prima: colonna principale con l’elenco delle chat, dei canali, degli stati, e riquadro a destra con il contenuto delle chat.

Restano anche l’icona per cercare all’interno di tutte le chat e quella per cercare all’interno della chat attualmente aperta. Resta anche il filtro per le chat non lette che, però, molto probabilmente sparirà a breve.

WhatsApp Web cambierà ancora

Alla luce dell’annuncio dei nuovi filtri in arrivo sulle app per smartphone, è molto probabile che questa modifica all’interfaccia di WhatsApp Web sia solo un preparativo per portare i filtri anche sul browser.

Nella colonna a sinistra, infatti, c’è ora moltissimo spazio libero dove inserire nuove icone e c’è anche un separatore che, al momento, non serve a nulla e non ha alcun senso. Lo avrà, invece, quando le icone saranno di più con l’arrivo di quelle per mostrare solo le chat non lette o le chat di gruppo.

WhatsApp e le chat di terze parti

C’è, infine, un’ulteriore novità in arrivo da considerare: le chat con le app di terze parti, che WhatsApp è stata costretta ad accettare in Europa dopo l’entrata in vigore del Digital Markets Act e del Digital Services Act.

Queste chat arriveranno se, e solo se, altre piattaforme decideranno di aderire al sistema di interoperabilità messo in piedi da Meta. Sappiamo già che quasi nessuna delle piattaforme concorrenti è intenzionata a farlo, ma WhatsApp deve permetterlo per legge.

Eventuali chat con utenti provenienti da altre app e piattaforme, quindi, potrebbero essere raggiunte da un’apposita icona posizionata nella barra laterale sinistra di WhatsApp Web. Ciò permetterebbe anche a WhatsApp di mostrare, nella colonna dell’elenco di queste chat, un apposito messaggio sul diverso grado di sicurezza di queste conversazioni.

Sulla sicurezza delle future chat multipiattaforma, infatti, è in corso un acceso dibattito e la maggior parte degli esperti ritiene che esse non potranno essere tanto sicure come quelle tra utenti della stessa piattaforma.

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Attualità

A Tricase la collezione Scolozzi apre le porte a Cimeetrincee

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Significativo incontro in questi giorni in quel di Tricase.

Il consigliere dell’Associazione Storica Cimeetrincee, Daniele Lissoni, ha fatto visita alla collezione di militaria curata dal tricasino Paolo Scolozzi, rimanendo particolarmente colpito dalla varietà della raccolta di cimeli.

“Ci auguriamo che all’orizzonte si profili un’interessante collaborazione tra le due realtà – Cimeetrincee è un’associazione di ricerca storica, con sede a Venezia e con soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si occupa di conservare la memoria in relazione ai fatti accaduti durante la Grande Guerra -, che dia risalto anche alla storia passata del nostro territorio salentino”, ha commentato Scolozzi.

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro.

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Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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