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Tricase

Tricase riparte dal suo Porto

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Firmata la convenzione tra il Comune di Tricase e la Mast Srl di La Spezia per la gestione del porto nei prossimi sei anni. La Mast è capofila di un gruppo di imprese che operano nei settori della gestione e della costruzione dei porti turistici, dell’immobiliare e del turismo, con Società presenti sia sulla costa tirrenica (La Spezia, Riviera Ligure di Ponente) sia su quella adriatica (Ravenna e Ferrara), sia a Pantelleria. L’acquisizione in sub concessione della struttura portuale di Tricase, rappresenta per la Mast il primo passo per realizzare “la rete degli approdi minori, di qualità, del basso Salento”, progetto speciale e sperimentale che la Mast si propone di concretizzare nel proprio piano di investimenti. Tra i compiti della Mast la realizzazione e la ristrutturazione di alcune strutture quali illuminazione, impianti antincendio e locali tecnici, ma anche l’avvio di una fase di promozionale della struttura stessa, attraverso partecipazione a fiere dedicate alla nautica e/o al turismo.


L’obiettivo è quello di sviluppare le attività turistiche del porto e del territorio in genere, promuovendo anche una fase progettuale per l’ampliamento futuro della struttura. Il progetto è pensato per offrire al cliente un’organizzazione che garantisca un servizio al diportista locale, ma che nella sua organizzazione territoriale sia in grado di dare assistenza alla navigazione di lungo transito, offrire comodi approdi al transito costiero e per coloro che vivono il diporto come occasione per scoprire nicchie e bellezze naturali tipiche della costa salentina.


Come sottolinea chi sin dall’inizio si è speso per la buona riuscita del progetto, il consigliere con delega al Porto di Tricase, Francesco Cito, “ora si può legittimamente non comprenderne la dimensione, ma non ho difficoltà a definirla la più grossa operazione commerciale conclusa negli ultimi 70 anni e che nei prossimi 10-12 anni potrà aprire prospettive prima impensabili, non ultima quella del lavoro con potenzialità di occupazione per il 100% di Tricase”. Non le sembra di esagerare? “Da questa situazione scaturiranno una serie di iniziative e di possibilità: se saremo bravi a sfruttarle, potremo realizzare qualcosa di importante”.


In concreto cosa accadrà? “La gestione, innanzitutto, riguarda il porto e le aree limitrofe, quindi banchine, aree di sosta, di rimessaggio (“che potranno essere utilizzate per attivare il servizio di messa in mare temporanea delle barche aumentando il numero dei posti barca della struttura”), ecc. L’accordo prevede un investimento da parte della Mast di 300mila euro, 50mila euro per ognuno dei sei anni. Già per l’estate prossima avremo l’attivazione dell’impianto antincendio (“che ci consentirà ad avere una disponibilità di posti barca sicuramente superiore alle 150 unità che siamo comunque riusciti ad avere quest’anno”) e tutti i servizi minimi necessari: luce, acqua, guardianìa. Ma soprattutto l’assistenza in porto che sarà curata da professionisti del settore in grado di soddisfare tutte le esigenze. E poi la messa in rete di una serie di servizi perché chi arriva nel porto di Tricase abbia tutto a portata di mano. Per questo ho contattato delle aziende del posto che hanno già dato la loro disponibilità. Chi entra nel porto di Tricase potrà trovare dalla piccola minuteria al meccanico, a quello che lavora la resina, ecc: il 100% dei servizi”.

Questo già per l’estate prossima. E a medio e lungo termine cosa prevedete? “Completata questa prima fase, si passerà a quella progettuale perché, come prevede il contratto sottoscritto, la Mast dovrà presentare, entro il 2011, a sue spese, un progetto di fattibilità del nuovo porto turistico; nel frattempo dovremo essere bravi ad intercettare eventuali finanziamenti. Si tenga conto che il progetto ha un costo enorme ed a noi non costerà nulla; riguardo ai finanziamenti, avremo il vantaggio di essere affiancati da un’azienda seria che sa come muoversi in un settore per il quale si è già a conoscenza che nei prossimi anni saranno erogati finanziamenti”. Si ha già un’idea di come dovrebbe essere il nuovo porto di Tricase? “Diventerà un bellissimo porticciolo, attrezzatissimo, in grado di ospitare 300-350 barche. Potranno accedervi anche imbarcazioni di grossa stazza e quindi avremo l’opportunità di attrarre quella fascia turistica che fino ad oggi non è passata da Tricase. Saranno attivati dei servizi come quello di carsharing (auto in affitto) e si è pensato anche alla possibilità di offrire un “case”, un pacchetto con tutti i prodotti tipici locali. Quella del nuovo porto è una grande opportunità: sta a noi saperla cogliere”.


Anche perché potrebbe innescare una serie di processi al di fuori della struttura portuale. “Per me è il passpartout per aprire nuovi scenari. Se io costruisco un porto turistico, questo avrà comunque bisogno di strade, parcheggi, ecc., che dovranno essere contemplati nella redazione del PUG. Ci dovremo impegnare per offrire ai cittadini delle discese a mare attrezzate e, a questo proposito, la mia idea è quella di rendere fruibile anche la banchina esterna della nuova struttura. Questa Amministrazione, a partire dal sindaco Antonio Musarò, ha lavorato duramente, convinta com’è che dal nuovo porto possa iniziare un nuovo corso per Tricase”. Intanto quello che state offrendo da Palazzo Gallone non è uno spettacolo edificante. “Il difetto del nostro Sindaco è quello di essere una brava persona, mite per natura. Ma questo in politica diventa un grosso difetto. Ci sono situazioni in cui Assessori vanno a difendere situazioni assolutamente personali, confondendole con il bene del paese. Ma questo non è il bene del paese, è quello personale! Non è possibile che l’unico a non aver ancora telefonato al Sindaco sia Berlusconi… Non è possibile difendere con tanta acredine la propria posizione personale fregandosene del rischio di buttare tutto a mare. È un atteggiamento da irresponsabili. Qui ci troviamo davanti a situazioni di egoismo fanciullesco ed ipertrofia dell’io, che sono sintomi da paranoici”. Le chiedessero oggi di recedere dalla sua candidatura a Sindaco per appoggiare Musarò, lo farebbe ancora? “Non ce l’ha un’altra domanda…?”.


Giuseppe Cerfeda


Morciano

Bocce, campionati regionali: trionfa La Morcianese

Terminata la fase regionale dei campionati nazionali di terza categoria. Seconda classificata la “Bocciofila Tricase” Tra le donne vince “La Specchiese”

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Terminata la fase eliminatoria regionale del campionato nazionale di terza categoria FIB al quale hanno partecipato 10 squadre pugliesi.

Dopo aver disputato le semifinali presso il bocciodromo di Calimera si è giunti alle finali presso il bocciodromo di Minervino di Lecce.

Si sono aggiudicato il titolo di campioni regionali i bocciofili de “La Morcianese” (foto in alto), allenati da Salvatore Schiavano.

In finale hanno battuto “La Bocciofila Tricase”, diretta da Pasquale De Rinaldis.

Nella stessa giornata si sono disputati anche le finali dei campionati femminili che hanno viste vincitrici le donne de “La Specchiese”, allenate da Antonio Puce.

Giornata intensa per il presidente regionale della federazione italiana Bocce Cristian Vitto, il quale si è detto soddisfatto della larga partecipazione del pubblico e dall’entusiasmo degli atleti di ogni età e genere che  fanno grande in Puglia lo sport delle Bocce.

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Cronaca

Mancata precedenza e incidente: un’auto ko a Tricase

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Incidente in serata a Tricase all’incrocio tra via Pirandello e via Vittorio Emanuele II, snodo cittadino già noto per altri sinistri verificatisi in passato.

Questa sera, intorno alle 22, un Fiat Doblò e una Fiat 500X si sono scontrati a causa di una mancata precedenza.

Nonostante la violenza dell’impatto, fortunatamente nessuno dei coinvolti ha riportato ferite gravi tali da richiedere il trasporto d’urgenza in ospedale.

L’urto è stato tuttavia violento, al punto che il Doblò ha subito danni tali da risultare inutilizzabile ed è stato necessario l’intervento di un carro attrezzi per la sua rimozione. Meno compromessa, invece, la Fiat 500X, allontanatasi autonomamente a margine delle operazioni di rito.

Alle forze dell’ordine l’onere di ricostruire la responsabilità dell’accaduto.

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Approfondimenti

Il nuovo lavoro di Cavallera: “Essere e tempo in Ugo Spirito”

Una riflessione su un filosofo al quale egli è stato personalmente legato, tra i primi a cogliere l’avvento del postmoderno e le contraddizioni della globalizzazione già negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso…

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In questi giorni è uscito l’ennesimo lavoro, del nostro collaboratore il prof. Hervé Cavallera dell’Università del Salento, il volume Essere e tempo in Ugo Spirito.

Il libro, pubblicato dalle Edizioni Grifo di Lecce, raccoglie la riflessione del professor Cavallera su un filosofo al quale egli è stato personalmente assai legato e che è stato tra i primi a cogliere l’avvento del postmoderno e le contraddizioni della globalizzazione già negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. 

Ugo Spirito (Arezzo 1896 – Roma 1979), è stato uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Ha insegnato nelle università di Pisa, Messina, Genova e Roma.

Accademico linceo, allievo di Giovanni Gentile, fu teorico del corporativismo ed elaborò il problematicismo. Tra le sue opere: I fondamenti dell’economia corporativa (1932); La vita come arte (1941); Il problematicismo (1948); La vita come amore (1953); Dal mito alla scienza (1966); Memorie di un incosciente (1977).

In coedizione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, Luni Editrice ha già pubblicato anche Filosofia della grande civilizzazione.

La “rivoluzione bianca” dello Scià, a cura di Gianni Scipione Rossi, con postfazione di Hervé A. Cavallera (2019); La vita come ricerca, con prefazione di Francesco Perfetti e introduzione di Hervé A. Cavallera (2020); e Critica della democrazia, con prefazione di Francesco Perfetti (2020).

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