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Sport

Calcio: Lecce e Gallipoli si giocano tutto

La 37^ giornata del campionato di serie B si disputa sabato 24 aprile, con inizio alle ore 15,30. La capolista giallorossa è di scena sul difficile campo del Grosseto con l’obiettivo di avvicinarsi ulteriormente alla A, mentre gli ionici ricevono la Salernitana (già retrocessa) per non affondare definitivamente.

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Qui Lecce. Il cerchio continua a stringersi, ai giallorossi si chiede l’ennesima prova di forza. Nell’ennesimo scontro diretto d’un finale di stagione denso di sfide al vertice. Per la 37^ giornata si va a Grosseto, al cospetto d’una squadra all’inseguimento dei play off, ma che sarà priva dell’infortunato Pinilla (ne avrà per un altro mese circa), attuale capocannoniere del torneo. Proprio contro i maremmani, nella sfida d’andata datata 28 novembre, il Lecce s’impadronì del primato, rimontando due gol e vincendo una gara epica. Un girone dopo, la vetta è sempre in tasca di Giacomazzi e compagni, che ora provano a lanciarsi nello sprint decisivo verso il paradiso. I numeri sono dalla parte dei salentini, capaci di detenere il miglior attacco del torneo (58 gol fatti), ma anche di essere la squadra che ha vinto di più (17 volte) e perso di meno (6), vantando una media punti pari a 1,83.


Ad una difesa che spesso si concede qualche sbavatura di troppo, sopperisce un reparto offensivo che sta dando il meglio di sè proprio in questa volata decisiva. Gli attaccanti di De Canio, nella serie positiva delle ultime 7 gare, hanno segnato ben 11 dei 14 gol realizzati dal Lecce, trovando il mix più adatto e spietato con Di Michele alle spalle del tandem contundente Corvia-Marilungo (26 gol in due con 14 centri del romano e 12 del marchigiano). Contro il Grosseto, la formula offensiva sarà ovviamente la stessa, così come non dovrebbero esserci novità nel resto dello schieramento col classico 4-3-1-2. Out solamente gli infortunati Giuliatto e Lepore. Questa la probabile formazione: Rosati, Angelo, Ferrario, Fabiano, Mesbah, Munari, Vives, Giacomazzi, Di Michele, Marilungo, Corvia. Arbitrerà Rizzoli di Bologna.


Qui Gallipoli. La società è completamente allo sbando, la squadra prova a giocarsi disperatamente le residue speranze di permanenza fra i cadetti. Gli ultimi 5 kappaò consecutivi (4 di questi con l’approdo di Ezio Rossi) hanno inchiodato gli ionici al penultimo posto, davanti solamente alla Salernitana già retrocessa. Pederzoli e compagni si giocheranno il tutto per tutto proprio contro i campani, al “Via del Mare”, nella speranza di poter lottare almeno per i play out. Il tecnico piemontese non si da per vinto, confermando la sua tabella di marcia per la salvezza: “Non cambiano i nostri piani, ci servono 12 punti in queste ultime 6 gare”. Sul fronte societario, invece, è il buio più totale: le dimissioni del d.g. Iodice e del presidente D’Odorico verranno ratificate nell’assemblea di mercoledì prossimo (alla presenza dell’amministratore giudiziario), mentre il 7 maggio c’è l’udienza del deferimento alla Disciplinare per le irregolarità ravvisate nella gestione di Barba. Decisiva anche la data dell’11 maggio, essendoci in programma (presso uno studio notarile) l’assemblea per il ripianamento delle perdite di esercizio sino a fine dicembre 2009.


Nonostante tutto, l’allenatore Ezio Rossi ha provato costantemente a motivare i suoi: cogliere sabato una vittoria in vista della gara dell’Olimpico contro il Torino. Il prossimo mese proporrà al Via del Mare le sfide accessibili sul piano delle motivazioni contro Crotone e Piacenza, inframezzate dalla difficile trasferta contro la Reggina, mentre il campionato si chiuderà a Modena. Sul piano tattico, la squadra si è allenata per due giorni sull’erba naturale del lussuoso impianto di Acaya, che ha voluto espressamente Ezio Rossi (tra l’altro il tecnico ha pagato di tasca sua il conto), il quale ha il 4-3-3 e il 4-3-1-2, piazzando Scaglia nella linea a 4 (nonostante il giocatore non fosse al top per un attacco influenzale). Contro la Salernitana, non ci saranno gli squalificati Mounard, Pallante e Viana, oltre agli infortunati Abbate, Volpato, Franchini e Sciarrone. Questa la probabile formazione: Koprivec, Daino, Sosa, Tagliani, Scaglia, Filkor, Pederzoli, Mancini, Paez, Artistico, Di Carmine. Arbitrerà Doveri di Roma


Giorgio Coluccia


Il programma della 37^ giornata, sabato 24 aprile, ore 15,30:


Sassuolo-Ancona

Cesena-Empoli (venerdì 23, ore 20,45)

Albinoleffe-Frosinone

Grosseto-Lecce

Cittadella-Mantova

Triestina-Modena (lunedì 26, ore 20,45)

Vicenza-Padova

Ascoli-Piacenza

Brescia-Reggina

Gallipoli-Salernitana

Crotone-Torino


Classifica: Lecce 64; Brescia, Cesena 59; Sassuolo 58; Cittadella, Grosseto 57; Torino 55; Empoli 52; Ascoli, Ancona, Crotone 50; Reggina, Modena, Albinoleffe, Piacenza 46; Vicenza 44; Frosinone 43; Triestina 42; Mantova 41; Padova 40; Gallipoli 37; Salernitana 17.

* Ancona e Crotone penalizzati di 2 punti ** Salernitana penalizzata di 6 punti

– Salernitana retrocessa in Prima Divisione


Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.

Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.

Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.

Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.

Ed è stato di parola!

Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.

Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.

Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.

E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.

Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.

Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.

Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.

Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.

Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.

Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.

Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.

Come se il dolore si potesse mettere da parte.

Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.

Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.

La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.

La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.

Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.

Attenzione, però!

Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.

Giuseppe Cerfeda

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Sport

Il Lecce gioca con maglia “anonima”: “Ingiustizia, ma non violiamo le regole”

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Il Lecce prende parola sul match in programma stasera a Bergamo con l’Atalanta e di cui a lungo si è parlato per via della decisione della Lega Calcio di farlo disputare nonostante il grave lutto in casa giallorossa.

La nota

“L’U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l’Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.

Il “gruppo squadra”, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà.

Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all’ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona. La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all’ultimo, di un ripensamento mai arrivato. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera.

Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio.

Giocheremo la partita “dei valori calpestati”, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”.

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