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Il Parco dei Paduli in Europa

Incontro pubblico a San Cassiano: “Paduli, il parco che non c’è. Il modello salentino in Europa”. Il Parco agricolo candidato al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa

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Domani si terrà a San Cassiano l’incontro pubblico dal titolo “Paduli, il parco che non c’è. Il modello salentino in Europa”.


ParcoPaduliL’incontro, che avrà luogo alle 17,30 nelle sale del Palazzo Ducale, sede del municipio di San Cassiano, approfondirà il tema del paesaggio pugliese alla luce della candidatura del Parco Agricolo dei Paduli quale proposta italiana scelta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turistiche come candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa 2014-2015. All’appuntamento saranno presenti, oltre ai rappresentanti dei dieci Comuni coinvolti nell’istituzione del Parco, anche i rappresenti delle istituzioni e delle associazioni che a vario titolo hanno collaborato al progetto che oggi rappresenta l’Italia a Strasburgo.  Gli spazi saranno allestiti attraverso un racconto collettivo fatto di video installazioni a cura di “AbitareiPaduli”.


Intervengono: Angela Barbanente, vicepresidente della Regione Puglia; Alessandro Martina, attività istituzionali Fondazione Con il Sud; Ledo Prato, segretario generale Fondazione Mecenate90; Annibale D’Elia, assessorato Politiche Giovanili Regione Puglia; Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce; Gabriele Petracca,  sindaco di San Cassiano (comune capofila); Massimo Martella, presidente dell’Unione dei Comuni Terre di Mezzo; Mauro Lazzari, LUA-Laboratorio Urbano Aperto.  Modera l’incontro Juri Battaglini di LUA-Laboratorio Urbano Aperto.


I Paduli


ParcoL’area dei Paduli si estende per 5.500 ettari di uliveto a sud di Maglie, nel cuore del Salento rurale, in un agro che collega dieci piccoli comuni (Maglie, Botrugno, Surano, Supersano, Nociglia, Giuggianello, Scorrano, Sanarica, Muro Leccese e San Cassiano – ente capofila del progetto).


In quest’area, che sorge sulle tracce dell’antico bosco Belvedere oggi il progetto “Abitare i Paduli”, coordinato dall’associazione di professionisti Lua (Laboratorio Urbano Aperto), porta avanti la sperimentazione di un modello neorurale basato sull’agricoltura rispettosa dell’ambiente e sul turismo sostenibile e sulla partecipazione degli abitanti. Questo ambizioso progetto è stato selezionato dal Mibact per rappresentare l’Italia nella competizione di Bruxelles. Una grande soddisfazione per il Salento e per la Puglia ma soprattutto per tutti coloro che hanno creduto in questo processo.


Il parco e il processo di partecipazione


Il progetto è un esempio di processo di coinvolgimento delle comunità locali e istituzionali nato dal basso.  L’idea di istituire un “parco agricolo multifunzionale” è frutto di un lungo percorso di partecipazione iniziato dal Lua attraverso una serie di attività laboratoriali in loco iniziate nel 2003 e che negli anni hanno coinvolto gli abitanti e numerosi ospiti in arrivo dall’Italia e dall’estero.  Il Parco Paduli è un parco agricolo multifunzionale in via di istituzione, che ha iniziato a vivere prima ancora di ottenere un riconoscimento formale. Nel 2012 ha ottenuto il finanziamento regionale di Bollenti Spiriti, permettendo a cinque associazioni giovanili di formarsi per la gestione del parco, è tra i progetti pilota del Piano Paesaggistico della Regione Puglia, ufficializzato nei giorni scorsi, citato dallo stesso ministro del Mibact Dario Franceschini tra le buone prassi del territorio.


La produzione olivicola


UlivoCentrale nel percorso del parco agricolo multifunzionale è la produzione di olio extravergine di oliva. L’olio Terre dei Paduli, premiato da Oliofficina che nel 2014 ha anche scelto i Paduli come sede della sua convention estiva, fa parte di un progetto di riappropriazione degli uliveti che nei decenni successivi agli anni 70 sono stati gradualmente abbandonati, dopo lo sfruttamento secolare per la produzione di olio lampante. Il lampante ha infatti rappresentato per secoli l’economia dei Paduli, ma ne ha anche determinato la povertà. Quest’olio di elevata acidità, ottenuta grazie alla raccolta tardiva delle olive, veniva infatti utilizzato come combustibile e partiva dal Salento alla volta delle capitali europee che lo utilizzavano per l’illuminazione pubblica. Mentre altrove si puntava sull’alta qualità dell’olio d’oliva, dunque, il Salento  lasciava che il suo frutto più pregiato invece di essere raccolto e molito per diventare extravergine per la tavola giacesse sul terreno destinato a produrre lampante. La sfida è stata quella di ribaltare questa antica tradizione, con risultati qualitativamente elevati, citati anche dalle guide del gusto (La Cucina italiana, Ristoranti e Guida di Oliofficina).


L’accoglienza


Il parco, che oggi può contare su un apposito servizio di mobilità lenta con biciclette e guide per gli spostamenti, ma anche calessi e audiowalk, ha la possibilità di accogliere i visitatori guidandoli in un’esperienza a contatto con la natura. Un altro dei servizi è quello legato all’ospitalità, che mette a disposizione di chi arriva un albergo diffuso esterno, formato dalle abitazioni tradizionali nei piccoli centri contigui che vengono affittate direttamente dai proprietari,  incidendo con una piccola economia sull’indotto locale.

I rifugi d’artista


All’interno del parco invece esiste un sistema di alloggi temporanei biodegradabili realizzati per mezzo di un concorso internazionale di idee e di due workshop di autocostruzione, in cui si può decidere di trascorrere la notte a contatto con la natura. Si tratta di opere di straordinaria fattura, realizzate in materiali legati alla vita rurale del parco: dalle fascine alle canne che si trovano lungo i canali, fino alle reti per raccogliere le olive.


Il circuito


Il parco e le sue numerose proposte escursionistiche sono parte integrante dei percorsi naturalistici proposti dagli enti turistici territoriali e negli ultimi due anni ha registrato importanti risultati in rassegne come i Puglia Open Days e nelle numerose iniziative ideate dal gruppo di gestione, che al suo interno può anche contare su un “laboratorio del gusto” che ricerca e propone un ricettario originale basato sulle specie spontanee dei Paduli e legato alla tradizione contadina.


Un coro e un disco


Nel Parco è attivo anche il Progetto Gap (il territorio come Galleria d’arte partecipata), Sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Regione Puglia che ha visto l’avvio di un Coro dei Paduli, coordinato dalla musicista e cantante della tradizione Enza Pagliara che coinvolge le donne dei paesi limitrofi nella ricerca delle tradizioni orali legate al lavoro rurale nei Paduli. Da questa ricerca una sere di concerti e anche un disco di prossima pubblicazione.


Land Art e pedagogia


All’interno del progetto Gap il parco ha promosso un percorso con i ragazzi delle scuole alla scoperta dei racconti fiabeschi del territorio e insieme a una serie di figure (docenti, artisti, narratori) ha realizzato oggetti artistici e istallazioni, video e racconti, raccolti sul sito internet creature dei paduli (www.creaturedeipaduli.it). Nei workshop con l’artista Dem, tra i più apprezzati a livello europeo per il suo lavoro sul rapporto tra uomo e natura è stata realizzata l’istallazione Niodemo, una sorta di guardiano del parco costruito con i soli elementi naturali presenti in loco.


Un libro di storie


Nell’estate del 2013 si è tenuta la prima edizione del concorso letterario Raccontare i Paduli che ogni due anni si propone di chiamare a raccolta narratori e aspiranti scrittori selezionando le visioni più incisive che abbiano come ambito l’area dei Paduli. Ospiti della prima edizione sono stati gli scrittori senior Livio Romano, Omar di Monopoli e Simona Toma. Tra i partecipanti al concorso il primo premio è andato al racconto inedito Balsamo di Antonella Caputo. Nel 2015 la seconda edizione.


Info: www.parcopduli.it, , www.creaturedeipaduli.it; 335/8758546, 331-3801226 


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Zollino: Fimmene Fimmene

L’epopea del tabacco vista con gli occhi delle donne. Sabato 9 novembre (ore 19) al To Kalò Fai

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Un appuntamento dedicato a quella che fu “l’epopea del tabacco”, una lunga stagione che ha cambiato la società salentina, soprattutto la sua compagine femminile: per la prima volta le donne si sono interfacciate con un sistema produttivo di tipo industriale, che ne ha determinato una graduale emancipazione economica, seppure con grandi limiti dovuti alla società del tempo.

Se ne parlerà al To Kalò Fai di Zollino, partendo dalla proiezione del documentario “Mareverde – racconti di una stagione perduta”, prodotto da Meditfilm con la regia di Fabrizio Lecce, basato su una ricerca etnologica svolta nel 2013 su un gruppo di donne di Zollino, ex tabacchine, responsabili di tabacchifici, piccole produttrici di tabacco attive tra gli anni ’40 e ’60 e sulle implicazioni sociali e culturali di quella fiorente industria.

A seguire cena conviviale con i prodotti locali e naturali di piccole aziende locali e, per concludere, spettacolo musicaleOilì Oilà – CantalaTerra”, in cui gli artisti Daria Falco (voce e tamburi a cornice) e Bruno Galeone (fisarmonica), riscoprendo canti, espressioni, simboli e gesti, restituiranno al pubblico la memoria collettiva di una comunità.

L’evento, patrocinato dal Comune di Zollino, rientra nella rassegna “GAIA – le donne salveranno il mondo”, ideata da Salento Km0 e realizzata nell’ambito dell’Avviso “Futura. La Puglia per la parità” promosso da Consiglio regionale della Puglia.

Appuntamento alle ore 19al To Kalò Fai di Zollino in via Repubblica 22.

Info e prenotazioni al numero 329 812 0306

 

 

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Il teatro contro la violenza di genere

Un viaggio teatrale nel “Femminile Singolare”: l’evento di Diversamente Stabili che “illumina” la violenza di genere

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Va in scena “Sesso: femminile singolare“, un’iniziativa finanziata dal Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale della Regione Puglia.

L’evento itinerante, a ingresso gratuito, metterà in scena spettacoli che trattano temi di grande rilevanza sociale con un linguaggio diretto e spesso ironico.

Il progetto artistico curato dall’ associazione culturale Diversamente Stabili prevede tre rappresentazioni imperdibili.

Si inizierà mercoledì 24 novembre a Veglie, presso la Sala Conferenze, con “Sesso? Grazie, tanto per gradire” di Franca Rame, Dario Fo e Jacopo Fo.

Il giorno seguente, giovedì 25, lo spettacolo sarà replicato a Castromediano (Cavallino), nella Sala Conferenze.

Sabato 30 novembre, a Lecce, presso le Manifatture Knoss – Sala Teatro, andrà in scena “Coppia aperta, quasi spalancata” di Dario Fo e Franca Rame.

La rassegna teatrale mira a portare all’attenzione del pubblico il tema della violenza di genere, attraverso due dei testi più significativi del Teatro Civile.

Gli spettacoli, grazie al loro linguaggio accessibile e ironico, affrontano e smitizzano tabù ancora presenti nella nostra cultura.

L’obiettivo è promuovere un approccio più equilibrato all’affettività, alla sessualità e ai rapporti fra i sessi.

Diversamente Stabili è attiva da oltre dieci anni nel settore teatrale e teatroterapeutico.

L’associazione promuove la cultura teatrale e si impegna su temi di solidarietà civile e sociale.

Con un team di professionisti di rilievo nazionale, opera nelle scuole e promuove attività teatrali di alto valore culturale, esplorando nuove forme di drammaturgia e scrittura teatrale.

Tra i successi di Diversamente Stabili si annovera lo spettacolo “L’amore ti sfiora appena“, che è stato anche trasformato in un cortometraggio di grande successo. L’associazione collabora con amministrazioni pubbliche e Centri Anti Violenza, realizzando rassegne teatrali e laboratori espressivi.

Il progetto “Sesso: femminile singolare” si distingue per l’elevato valore artistico dei testi proposti e per l’importanza dell’obiettivo formativo e divulgativo.

Gli spettacoli saranno presentati in luoghi socialmente e culturalmente svantaggiati, rendendo l’arte accessibile a tutti e promuovendo la riflessione e il confronto su tematiche di estrema attualità attraverso il potere evocativo del teatro.

Diversamente Stabili dimostra ancora una volta come l’arte possa essere uno strumento potente per il cambiamento sociale, offrendo al pubblico un’occasione unica per esplorare e comprendere la complessità delle dinamiche di genere e le sfide della nostra società.

L.P.

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Paesaggio è Futuro: Antonio Decaro a Tricase

Dall’Europa proposte e soluzioni per il rilancio e la tutela del patrimonio naturale e territoriale del sud Salento, Primo incontro di “un cantiere aperto di proposte e soluzioni” curato dal Pd di Tricase. Con l’europarlamentare ed ex sindaco di Bari anche Luisella Guerrieri, ex componente del Parco Otranto – Leuca

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Un territorio messo a dura prova a causa di problemi legati ai cambiamenti climatici, alla scarsità d’acqua, alla Xylella e alla forza devastante del fuoco, la consapevolezza di doversi impegnare per il rilancio e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico: nasce così Paesaggio è Futuro, il primo appuntamento di un cantiere aperto di proposte e soluzioni, curato dal Partito Democratico di Tricase, che «metta intorno al tavolo Enti, associazioni e cittadini in un’epoca di grandi sfide ambientali».

All’iniziativa, in programma per venerdì 15 novembre, a partire dalle 18, presso le Scuderie di Palazzo Gallone a Tricase, parteciperanno Antonio Decaro (Eurodeputato e presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo), Luisella Guerrieri (già componente del Parco Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase), Antonio Ciriolo (presidente del GAL Capo di Leuca), che con le loro competenze arricchiranno il confronto sulle questioni dell’iniziativa.

«Vogliamo che Paesaggio è Futuro sia una piattaforma di idee, azioni e collaborazioni», spiegano gli organizzatori, «con l’obiettivo di integrare il paesaggio nel progresso economico e sociale, generando valore per il territorio e per le generazioni future».

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