Cronaca
Stalking: condannati fratelli e sorella ultrasettantenni di Tricase
Episodi persecutori ai danni di una coppia titolare di una gelateria in paese: auto rigata, sputi contro le vetrine del locale, escrementi di cane lasciati dinanzi all’ingresso, insulti in pubblico ai i proprietari
Si è concluso con una doppia condanna il processo con rito breviato nei confronti di fratello e sorella di Tricase accusati di aver arrecato anni di offese e persecuzioni culminati, poco più di un anno fa, anche nel danneggiamento di un’automobile ai danni di una coppia titolare di una gelateria nel centro del paese.
G.D. I., 72 anni e M. A.D. I., 77 anni sono stati condannati rispettivamente a 18 e 16 mesi per stalking e danneggiamenti. I due erano difesi dall’avv. Carlo Chiuri mentre gli avvocati Silvio Verri e Biagio Martella erano gli avvocati della coppia di esercenti
Il Pubblico Ministero aveva chiesto 21 e 18 mesi di reclusione.
La vicenda ebbe il suo culmine a gennaio del 2020, il proprietario della gelateria in questione si vide rigare l’auto, una Audi A2. Fu la goccia che fece traboccare il vaso della pazienza, portandolo a sporgere denuncia.
Prima i due fratelli sono stati protagonisti di una serie considerevole di episodi persecutori, iniziati in corrispondenza dell’apertura della gelateria nei pressi del loro domicilio, e probabilmente dettati da un astio nato proprio in quello stesso periodo.
Fratello e sorella secondo l’accusa sarebbero arrivati a sputare le vetrine del locale, a posizionarvi degli escrementi di cane dinanzi all’ingresso, ad insultare pubblicamente i proprietari ed a minacciarli frasi del tipo: “Digraziati, ve n’iti scire”; “apriti l’occhi”; “truffatore”; “morto de fame”. Alcuni degli elementi denunciati sarebbero avvalorati da immagini delle telecamere di sorveglianza.
Castrignano del Capo
Abusi edilizi nel Capo di Leuca: altre due denunce
Operazione “Another Brick 3” dei carabinieri forestali: ricognizioni con l’elicottero dell’Arma a Castrignano del Capo per la terza fase del contrasto nell’area del Capo ad abusi edilizi in zone vincolate
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Terza fase dell’ operazione denominata “Another Brick”, iniziata nello scorso aprile, coordinata dal Gruppo Carabinieri Forestale di Lecce, dedicata al contrasto agli abusi edilizi nel territorio del Salento meridionale, per accertare reati di interventi nelle zone gravate da vincolo paesaggistico, cioè sottoposte a particolare tutela dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) e dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 42/2004), come boschi, emergenze naturalistiche, geologiche, idriche e comunque di particolare pregio, individuate dalla Regione.
In particolare, l’operazione ha come principale obiettivo la repressione del fenomeno dell’utilizzo illegale, a fini prevalentemente turistico-residenziali, di un pregevole territorio, vincolato anche come parco regionale, eludendo con vari artifici gli obblighi di legge e le prescrizioni delle normative vigenti.
L’operazione è stata svolta con il supporto dell’elicottero in dotazione al 6° Nucleo dell’Arma, di base a Bari-Palese, un AW169 di nuova generazione, dotato di apparecchiature per le riprese esterne georeferenziate.
Questa volta il blitz dei Carabinieri Forestali del Nucleo di Tricase ha riguardato un’ area a pascolo di circa 1 ettaro e mezzo di superficie, in contrada “Cupe Petrose” di Castrignano del Capo, sottoposta a dissodamento, rimozione della vegetazione spontanea, e attrezzata con un reticolo viario in materiale lapideo stabilizzato, il tutto a servizio di una costruzione, originariamente presentata in progetto come deposito di attrezzi agricoli, nei fatti realizzata come abitazione bivani ad uso residenziale.
Accertati gli abusi, in quanto è stata riscontrata difformità dal progetto assentito, ed in assenza di idonea autorizzazione paesaggistica (incompatibile con la tipologia di interventi realizzati), i militari hanno proceduto immediatamente a sequestrare tutta l’ area, con le opere ricomprese al suo interno, ed a denunciare alla Procura della Repubblica di Lecce due persone: il proprietario committente dei lavori ed il direttore dei lavori.
Cronaca
Tricase, primo giorno di scuola da dimenticare: 14enne in coma etilico!
Fortunatamente dopo le cure in ospedale non corre pericolo di vita anche se resta ricoverata nel reparto di Pediatria del “Panico”. Forse per un gioco o una sfida social in bagno è spuntata una borraccia ma dentro non vi era acqua ma vodka…
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Una ragazza di 14 anni ricorderà per sempre il suo primo giorno di scuola alle superiori.
Ma non per i motivi a cui sarebbe lecito pensare: non per il passaggio alla scuola degli adulti, non per i nuovi compagni di scuola, non per l’approccio con i nuovi insegnanti ma per… una bella sbronza!
Un po’ di più, a dire il vero, di una semplice sbronza.
Perché la ragazza, iscritta al primo anno di una scuola superiore di Tricase è arrivata all’Ospedale “Card. Panico” in coma etilico!
Soccorsa, dopo aver esagerato con la vodka ed essere collassata in bagno, dove si era recata con alcune sue compagne, è stata portata in ospedale ed ora non corre pericolo di vita.
Anche se resta sotto osservazione ed e ancora ricoverata.
Fa un certo effetto il collegamento tra vodka, coma etilico e reparto di… Pediatria, dove continua ad essere monitorata dai medici.
Uscite dall’aula e lontano dagli occhi dei prof, le studenti avevano inteso festeggiare con la vodka che si erano portata dietro dentro una borraccia, di quelle di solito utilizzate per l’acqua.
Tra le ipotesi, quella una video da realizzare per una sfida social, di quelle che troppo spesso oggi confondono i nostri ragazzi dal web.
Un sorso dopo l’altro, complice anche la tenera età non certo quella giusta per sostenere i superalcolici, la ragazza ha prima vomitato e poi è collassata.
Le compagne hanno allertato i soccorsi e, a scuola, sono arrivate due ambulanze del 118 che, dopo i primi soccorsi sul posto, hanno accompagnata la giovane al vicino ospedale.
Fortunatamente lo potrà raccontare, ma non è proprio così che andrebbe ricordato il primo giorno di scuola…
*foto in alto di repertorio
Cronaca
Ruba scooter, arrestato
Gli agenti del Commissariato di Galatina fermano un 41enne di Galatina responsabile di furto e riciclaggio. Il giorno dopo aveva ancora in garage il motociclo rubato che stava smembrando per rivenderne i pezzi
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Una donna di Galatina si è rivolta agli agenti del Commissariato di P.S. di Galatina per denunciare il furto del proprio scooter riferendo, sconfortata, che era l’unico mezzo di cui disponeva per potersi recare al lavoro.
I poliziotti in servizio hanno avviato subito un’attività investigativa al fine di ritrovare lo scooter oggetto di furto.
Le indagini hanno portato all’abitazione di F.D.A. di 41 anni, già noto alle Forze dell’Ordine e il giorno dopo gli agenti, con l’ausilio di un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine Puglia Meridionale di Lecce, sono entrati nel garage di pertinenza dell’abitazione di quest’ultimo.
All’interno, nonostante tutti gli accessi fossero apparentemente chiusi, si udivano dei rumori provenire da un locale attiguo, dove una volta fatto ingresso, era presente il sospettato, intento a cannibalizzare un ciclomotore, le cui caratteristiche coincidevano con lo scooter segnalato nella denuncia del giorno prima presentata dalla signora.
Dai successivi accertamenti si è appurato che lo scooter rinvenuto era esattamente quello rubato il giorno precedente.
L’uomo, gravato da diversi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, era ritenuto dagli investigatori soggetto dall’elevata attitudine criminale, per questo nel passato mese di marzo era stata emessa, a suo carico, la misura di prevenzione dell’avviso orale da parte del Questore della provincia di Lecce.
Il 41enne a seguito del ritrovamento, è stato tratto in arresto poiché ritenuto responsabile del delitto di riciclaggio in flagranza di reato.
Il veicolo, sebbene parzialmente smontato, è stato restituito alla legittima proprietaria.
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