Casarano
Casarano: se a controllare è il controllato
C’è un antico proverbio africano che dice: non c’è bisogno di mostrare l’elefante con il dito. Questo sta ovviamente ad indicare quanto l’evidenza dei fatti non abbia bisogno di commenti o indicazioni. Quello che state per leggere è indubbiamente un articolo “delicato”, che andrà a toccare argomenti altrettanto “delicati” e che, molto probabilmente, urterà la suscettibilità di qualcuno. È importante quindi, prima di cominciare, fare una precisazione. Le cose che racconteremo non sono segrete, ma atti pubblici compilati da altri, che chiunque potrebbe consultare, ma che probabilmente nessuno va a cercare; nei limiti delle nostre possibilità, cercheremo di restituire a voi lettori gli strumenti per conoscere la verità.
Questo articolo, nonostante sia stato realizzato grazie all’insostituibile collaborazione tecnica di Giampiero Marrella, non conterrà opinioni, commenti o analisi o posizioni politiche, e le eventuali supposizioni verranno segnalate come tali. Sarà solo un riepilogo dei fatti… tutti però! Ormai anche i sassi hanno imparato a conoscere il debito milionario che il Comune di Casarano sarà, a breve, costretto a pagare nei confronti della Ditta Monteco. Per capire, però, meglio la vicenda, dobbiamo partire dall’inizio. L’ambiente storico in cui nasce il famigerato contratto in questione, è quel 1993 che vide l’inchiesta ai danni dell’allora sindaco di Casarano e di un certo numero di suoi collaboratori per un presunto giro di mazzette. Ovviamente era una presunzione di reato, ma il fatto stesso che poi quasi tutti patteggiarono la pena, corrisponde altrettanto ovviamente ad un’ammissione di responsabilità.
Ad ogni buon conto, il contratto viene comunque siglato nel febbraio dell’anno successivo, solo pochi mesi prima dell’arresto dei fratelli Montinaro, amministratori proprio di quella che poi si chiamerà Monteco, per un’altra storia di mazzette in quel di Latiano dove, insieme a loro, furono implicati anche un certo numero di funzionari pubblici. Salvo una piccola revisione effettuata nel 1997, il contratto continua senza interruzioni sino al 28 febbraio 2002 e per tutto questo periodo la Ditta non chiede alcun tipo di adeguamento delle tariffe. A decorrere dal giorno successivo, non potendo certamente sospendere il servizio di raccolta rifiuti, l’Amministrazione Comunale, guidata da Remigio Venuti, rinnova per un anno (e non per 6 mesi così come prevedeva invece il capitolato tecnico) il contratto appena scaduto con la stessa Ditta ed alle stesse condizioni del contratto precedente.
C’è, però, una Ditta concorrente a cui questa cosa proprio non va giù: è la Enotecnica, che fa ricorso al TAR. Il 23 luglio dello stesso anno il TAR dice che è tutto regolare, dando torto alla Enotecnica, che però non ci sta e, difesa da un principe del Foro come Pietro Quinto, ricorre al Consiglio di Stato. Questa volta invece le cose vanno diversamente: il Consiglio di Stato accetta il ricorso della Ecotecnica e, il 28 gennaio 2003, dichiara nullo il provvedimento con il quale l’Amministrazione di Casarano aveva affidato l’incarico alla Monteco. Qui il primo amletico dubbio assale i lettori più attenti: se per un intero anno, sino al 28 febbraio 2003, il contratto è nullo (e lo ha detto il Consiglio di Stato) perché il TAR, quando viene nuovamente interpellato, considera nel calcolo delle maggiorazioni delle tariffe richieste, un arco di tempo che include anche questo periodo?
In poche parole: abbiamo già pagato il canone su un contratto nullo, perché pagarne ora anche l’aumento? Noi non sappiamo come siano andate le cose, ma ci sono solo tre possibili soluzioni: 1) l’avvocato Giuseppe Mormandi, difensore del Comune di Casarano, non era a conoscenza della sentenza del Consiglio di Stato (possibile ma non proprio probabile); 2) lo stesso avvocato si è scordato di farlo presente ai giudici del TAR (sai com’è, magari una svista…); 3) ai giudici del TAR non è importato nulla della decisione del sovraordinato Consiglio di Stato (certo, ogni tanto i giudici prendono decisioni che lasciano un po’ perplessi, ma in questo caso sembra onestamente impossibile). Ma tant’è, il resto è storia nota: la Monteco a S. Silvestro del 2004, invece che far baldoria, presenta formale richiesta per la “revisione del canone ed accessori” e lo fa più volte nel tempo sino ad arrivare nuovamente, nel 2007, davanti ai giudici del TAR, che, come tutti sanno, hanno dato ragione alla Ditta.
Sappiamo pure che per anni, come casaranesi, abbiamo fatto gli “gnorri” e non abbiamo mai pagato, sino all’arrivo del Commissario ad acta, tal rag. Giovanni Papadia, nominato dallo stesso TAR (e che, per inciso, costa alla comunità qualcosa come 40mila euro, così, solo per il fastidio). E qui bisogna andare piano perché vi sono un paio di passaggi “delicati”. Il Commissario, fin dal giorno del suo arrivo, comincia a cercare di racimolar soldi per pagare il debito (d’altronde è stato mandato qui apposta), debito che coincide sempre con quanto richiesto dalla Ditta, al centesimo, e purtroppo neanche lui si accorge che quanto meno c’è sempre quel contratto annullato dal Consiglio di Stato di cui abbiamo parlato prima, che dovrebbe portare quantomeno un po’ di risparmio. Ma c’è un altro fatto che lascia un po’ perplessi: in data 3 settembre 2008, il Consiglio Comunale riconosce un debito fuori bilancio di 2.018.805 euro più Iva (che in questi casi è del 10%), ma tutti ormai sanno che il debito che ci si appresta a pagare ammonta a 2.593.310 euro; praticamente ci sono qualcosa come 372.625 euro in più sui quali, legittimi o no che siano (non sta a noi giudicare), il Consiglio Comunale quantomeno non ha deliberato.
A confermare la mancanza di linearità nei calcoli, un documento del 15 settembre scorso, a firma del dott. Fedele Coluccia, che è il responsabile dei Servizi finanziari del Comune di Casarano. Lui, anche se in precedenza aveva concesso il proprio nulla osta sulla regolarità contabile, guarda meglio le scartoffie e si accorge, vivaddio almeno lui, della sentenza del Consiglio di Stato che era lì dal 2003 e quindi emette una determinazione di annullamento in autotutela del parere di regolarità, rilasciando contemporaneamente parere sfavorevole alla proposta di delibera del Commissario ad acta. Ma chi è questo benedetto Commissario? Che è arrivato in piena campagna elettorale e si è mantenuto piuttosto defilato sino ad elezioni avvenute? Che ha riconosciuto da subito tutti i crediti chiesti da Monteco senza neanche farsi venire il minimo dubbio? Che ha messo in vendita gli immobili comunali e che non ha neanche atteso la scadenza dei termini che lui stesso aveva fissato prima di mettere le mani nelle nostre tasche deliberando l’aumento della Tarsu del 56%?
Personalmente non lo conosciamo, ma sappiamo che, prima di fare il Commissario, era amministratore a Latiano… e che, in quel lontano ottobre 1994, un tal Giovanni Papadia venne arrestato nell’ambito dell’inchiesta sull’assegnazione e sulla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti nei Comuni di Latiano ed Erchie, indovinate insieme a chi? Insieme a due fratelli, gli imprenditori Mario e Pompilio Montinaro, amministratori proprio della Monteco. E sull’amicizia di Giovanni Papadia con i fratelli Montinaro non c’è mistero, tant’è vero che, a leggere i giornali dell’epoca, non avrebbe avuto difficoltà ad ammettere di aver raccomandato un disoccupato che venne poi assunto dopo l’assegnazione dell’appalto. Ovviamente, qualora fosse un diabolico caso di omonimia, non avremmo alcuna difficoltà a darne opportuna rettifica, corredata da pubbliche scuse ed una confezione di sigari. Qualora invece fosse tutto vero, allora forse è arrivato il momento per Casarano di avere un Commissario veramente arbitro tra le parti…
Antonio Memmi
Attualità
Meteo Salento, estate a pieni giri nei prossimi giorni
“Dopo una lieve ridimensionata delle temperature nella prima parte della settimana, da mercoledì il caldo tornerà progressivamente…

Arriva l’anticiclone africano, il tempo sarà in prevalenza stabile e soleggiato su gran parte del territorio nazionale, sebbene non mancherà qualche isolato temporale di calore pomeridiano-serale su Alpi e Appennino.
“Dopo una lieve ridimensionata delle temperature nella prima parte della settimana, da mercoledì il caldo tornerà progressivamente a intensificarsi su gran parte d’Italia”, sentenziano da 3bmeteo, “con un flusso di correnti dal Nord Africa che raggiungerà l’apice tra venerdì e il prossimo weekend. In questa fase si supereranno i 30°C praticamente ovunque, con punte di 36-38°C sulle aree interne del Centrosud e sulle Isole Maggiori”.
Fino a quando?
“L’apice del caldo africano come detto si raggiungerà tra venerdì e il prossimo weekend, anche se sul finire di domenica si potrebbe assistere ad un primo indebolimento dell’alta pressione su Alpi e Nordovest con l’arrivo di qualche temporale. Successivamente, ovvero la prossima settimana”, concludono le previsioni di 3bmeteo, “le correnti potrebbero piegare almeno temporaneamente da Nordovest portando qualche temporale in più (anche forte) e un ridimensionamento quantomeno parziale del caldo a partire dal Centronord, sebbene il contesto climatico si manterrebbe comunque pienamente estivo“.
Casarano
Lega Pro, Casarano non vede l’ora
Domanda di ammissione al campionato presentata con due giorni d’anticipo e lavori al “Capozza” già conclusi

di Giuseppe Lagna
Con due giorni di anticipo rispetto alla scadenza del 6 giugno, gli addetti all’amministrazione del Casarano Calcio hanno presentato nella sede della Lega Pro di Firenze la domanda di ammissione al campionato di serie C 2025-2026, corredata dall’ampia documentazione richiesta.
Contemporaneamente il sindaco Ottavio De Nuzzo dichiarava terminati i lavori di adeguamento dello stadio comunale “Giuseppe Capozza“, svolti “in piena collaborazione tra Amministrazione Comunale e Società“.
Non poteva mancare, intanto, per l’allenatore Vito Di Bari l’assegnazione della “Panchina d’oro” a cura dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, insieme agli allenatori vincenti il rispettivo girone della serie D.
Infine, la Società del Casarano Calcio, nella persona del suo presidente Antonio Filograna Sergio, ha inteso ospitare, in una serata conviviale nei saloni del Grand’Hotel “Costa Brada” di Gallipoli, gli sponsor che hanno offerto il loro sostegno al campionato appena concluso e gli operatori dell’informazione (fra cui lo scrivente per “il Gallo“) per la grande vicinanza alla vittoria nel difficile girone H, che ha riportato il Casarano tra i professionisti dopo ben ventisei anni (ventisette per la serie C).
Al termine, un significativo “cadeau” per ogni convenuto e rituale taglio della torta rossoazzurra, ad opera del presidente Antonio Filograna Sergio, il vice presidente Antonino Filograna, il direttore generale Fulvio Navone e il vice direttore generale Antonio Obbiettivo.
– foto in alto, di Gigi Garofalo
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Casarano
Furti nel centro di Casarano: arrestato ladro seriale
Fermato dopo mesi di indagini dei carabinieri. L’uomo, già sottoposto a misura di sicurezza, si allontanava di notte dalla comunità terapeutica per rubare. Diversi episodi tra gennaio e marzo ai danni di attività di ristorazione, negozi e anche un’automobile in sosta

Per mesi aveva messo in allarme commercianti e cittadini con una lunga scia di furti e tentativi di effrazione nelle ore notturne, colpendo attività di ristorazione, negozi e persino un’automobile in sosta. Grazie a un’indagine scrupolosa dei carabinieri della Stazione di Casarano, il responsabile dei raid è stato arrestato.
Si tratta di un uomo già sottoposto a misura di sicurezza presso una struttura sanitaria specializzata del territorio, da cui si sarebbe allontanato più volte durante la notte per compiere verosimilmente i furti.
Le indagini sono partite nei primi mesi dell’anno, dopo una serie di denunce da parte di commercianti del centro cittadino.
I colpi – avvenuti tra gennaio e marzo – seguivano uno schema ormai chiaro: serrature forzate, ingressi danneggiati, cassetti svuotati e piccoli importi di denaro contante sottratti.
In alcuni casi, l’uomo non è riuscito nel suo intento di rubare, ma ha lasciato alle sue spalle ingenti danni a carico delle vittime.
Tra i suoi obiettivi preferiti, bar, attività di ristorazione, negozi di alimentari e persino un tentativo di furto su un’auto parcheggiata.
A complicare il quadro, la condizione dell’uomo, già affidato a una comunità psichiatrica in cui avrebbe dovuto scontare una misura non detentiva. Tuttavia, la sua capacità di eludere la sorveglianza notturna e agire con rapidità ha richiesto un’attenta attività di osservazione dai Carabinieri, supportata anche dalle segnalazioni dei cittadini.
Determinanti, infatti, sono state proprio le collaborazioni spontanee di chi ha notato movimenti sospetti o ha assistito a episodi anomali, permettendo ai militari dell’Arma di intervenire e raccogliere elementi utili per l’identificazione.
L’indagine, molto articolata con acquisizione di immagini di videosorveglianza, raccolta di testimonianze varie ed altri riscontri oggettivi, ha consentito ai Carabinieri, coordinati e diretti dalla Procura della Repubblica di Lecce, di ricostruire il quadro accusatorio.
L’arrestato è stato quindi riconosciuto quale autore dei diversi episodi e sottoposto, su disposizione dell’autorità giudiziaria, alla misura degli arresti domiciliari da scontarsi presso la stessa struttura sanitaria dove era già ospitato.
Le indagini intanto continuano con i carabinieri della Stazione di Casarano che proseguono nel lavoro di raccolta elementi; nel frattempo l’autorità giudiziaria valuterà l’evolversi della posizione dell’uomo.
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