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Dai Comuni

Falconieri lascia la guida del PD di Nardò

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L’avvocato Salvatore Falconieri lascia la guida del Pd di Nardò e attacca la segreteria provinciale: «Da Lecce volevano impormi nomi e candidature»

Una decisione presa con rammarico, come lui stesso ammette.




“Ringrazio di cuore il direttivo, gli iscritti, i simpatizzanti, gli elettori, i consiglieri comunali e i cittadini per questa bella esperienza, politica e umana. In questi tre anni ho cercato di svolgere il mio mandato all’insegna della correttezza e della trasparenza, consapevole della fase delicatissima vissuta ancora oggi dal centrosinistra a poche settimane dalle elezioni regionali. Ma proprio per una questione di trasparenza non voglio “salutare” senza prima raccontare cos’è accaduto nelle ultime ore. La segreteria provinciale di Lecce del Pd, tramite il Segretario Provinciale Ippazio Morciano ha proposto/imposto al Circolo di Nardò una candidatura neretina al consiglio regionale per le prossime elezioni di settembre”, spiega. “Fin qui, nessun ostacolo da parte nostra. Sempre dalla segreteria provinciale è poi arrivato un altro diktat, alquanto singolare: la richiesta a tutto il Pd di Nardò di impegnarsi unitariamente a sostenere tale candidatura da individuare o già individuata. La richiesta leccese giunta a Nardò è stata accompagnata dalla “minaccia” di commissariare il partito neretino in caso di mia mancata obbedienza alla segreteria provinciale”.

“L’invito l’ho subito rispedito al mittente in privato e lo stesso concetto lo ribadisco adesso, pubblicamente. Non accetto affatto che i candidati al consiglio regionale mi vengano imposti dall’alto, né intendo imporli a mia volta alla segreteria cittadina. Per quanto mi riguarda ogni componente del direttivo neretino, segretario compreso, è libero di votare e far votare chiunque tra gli uomini e le donne candidati nella lista del Partito Democratico. Questo, pertanto, è il motivo che mi spinge a lasciare. Ero e resto un uomo libero, che ha rispettato il suo partito chiedendo semplicemente pari trattamento per sé e per i componenti della segreteria cittadina di Nardò”.


Attualità

Consorzi di Bonifica, la provincia affianca i sindaci

L’incontro a Palazzo dei Celestini: «Accompagniamo i sindaci per avere punti di vista da offrire ai cittadini dei loro territori». Presenti anche gli assessori regionali Donato Pentassuglia e Alessandro Delli Noci. Rinviato alla settimana prossima il tema dell’agrivoltaico

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Si è tenuto un incontro in Provincia  sul tema del Consorzio di Bonifica sul territorio salentino, promosso dal presidente Stefano Minerva, insieme al consigliere delegato all’Agricoltura Paolo Greco, e svoltosi a Palazzo dei Celestini alla presenza degli assessori regionali Donato Pentassuglia (Agricoltura) e Alessandro Delli Noci (Sviluppo Economico).

In una sala gremita da sindaci e amministratori comunali, consiglieri provinciali e rappresentanti delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative, si è sviluppato un intenso e serrato confronto sul tema di grande attualità dei Consorzi di Bonifica.

Il tema dell’utilizzo delle aree agricole per impianti di energia alternativa (agrivoltaico), è stato rinviato al 24 gennaio (ore 11), sempre nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini a Lecce, su proposta dell’assessore Regionale Delli Noci, che ha inteso lasciare più spazio alla trattazione dell’altro tema, considerata la necessità di approfondimento.

L’occasione, potendo contare sulla presenza dell’assessore Donato Pentassuglia, è stata utile per sintetizzare il lavoro fin qui svolto, ma anche le iniziative avviate per giungere alla chiusura del Piano di bonifica, realizzare i nuovi Piani di Classifica, confrontarsi sugli investimenti finanziati da Regione Puglia e dal Fondo di Sviluppo e Coesione e, soprattutto, illustrare la nuova governance, che, come ha evidenziato l’assessore, «condurrà all’elezione del nuovo Consorzio e prevederà l’utilizzo delle graduatorie dei singoli Consorzi per l’assunzione di personale a tempo indeterminato, in modo che si potrà preparare la stagione irrigua 2025Il nuovo Consorzio unico, dopo anni di sacrifici, dovrà sviluppare un rapporto diverso con i cittadini».

«Come Provincia di Lecce», ha spiegato il presidente Stefano Minerva, «pur non avendo formalmente funzioni specifiche su alcuni temi, per incidere comunque a livello territoriale continuiamo ad interpretare il nostro ruolo di cerniera’ tra i vari enti, in modo da portare le voci dei comuni all’attenzione della Regione e del Governo. In questo caso, il consigliere delegato all’Agricoltura Greco si è fatto carico di raccogliere le istanze degli amministratori che chiedono risposte su un tema attuale e delicato. Per questo oggi abbiamo voluto mettere a disposizione la sala consiliare dell’Ente, in modo che i sindaci potessero approfondire la questione e avere più punti di vista per dare risposte ai loro cittadini».

Il consigliere provinciale delegato all’Agricoltura Paolo Greco, sindaco di Caprarica, ha dichiarato: «L’incontro di oggi ha consentito di dare risposte agli amministratori ed al territorio in merito a temi che ci riguardano direttamente e che nelle prossime settimane saranno oggetto dei lavori in Regione Puglia. La Provincia, anche per quel che concerne gli aspetti legati al mondo dell’agricoltura, si conferma Casa dei Comuni ed esprime una forte unità del nostro territorio.
Queste occasioni sono importanti ed utili per far in modo che si possa esercitare un ruolo in modo costruttivo
».

La Provincia di Lecce, infatti,  ha promosso l’iniziativa, facendo seguito alle richieste dei Comuni e delle associazioni di categoria in questo ambito, frutto di un dialogo  attivo e costante, che ha già portato alla risoluzione, di concerto con la Regione Puglia, della problematica relativa al rinnovo delle concessioni all’estrazione di acque sotterranee ad uso irriguo nelle Zone Vulnerabili ai Nitrati.

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Casarano

Calcio: Casarano – Martina senza tifosi ospiti

Il Prefetto di Lecce, Natalino Manno ha disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Taranto e nella città di Nardò

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Il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive ha ravvisato il concreto pericolo di azioni violente da parte delle tifoserie delle squadre di Casarano e Martina Franca, analogamente a quanto avvenuto in occasione di altri incontri, attesa la sussistenza di una grande rivalità che le vede contrapposte da tempo.

Non potendo escludere che si possano verificare gravi turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica in occasione dell’incontro che si disputerà domenica 19 gennaio allo stadio “G. Capozza” di Casarano, ha chiesto al Prefetto di Lecce di valutare, quale misura preventiva, l’adozione del provvedimento di divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Taranto e ai residenti nella città di Nardò.

Ravvisata, pertanto, la necessità e l’urgenza di adottare le necessarie misure finalizzate ad assicurare la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in occasione della predetta gara sportiva, il Prefetto di Lecce, Natalino Manno, in aderenza alle osservazioni del Comitato, e su concorde parere del Questore, con apposito provvedimento, ha disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Taranto e nella città di Nardò.

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Attualità

Ruoli e persone

Pubblico Ministero e Governatore della Banca d’Italia ma educazione e rispetto vanno considerati «alla stregua di elementi che vengono prima di tutto e, quindi, irrinunciabili»

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di Rocco Boccadamo

Accanto ai “primi”, anche se importanti e importantissimi, a mio avviso, devono coesistere in permanenza anche i “secondi”.

Invece, nella società attuale, succede sovente che i ruoli finiscono col cancellare e annullare le rispettive persone; su tale solco, io credo, sbagliato, nel nostro Paese si pone l’esempio rappresentativo, s’intende in negativo, di una precisa figura di primissimo piano, facilmente identificabile anche da sordi, muti e ciechi.

Recatomi, tempo fa, a un convegno nel Castello Carlo V della mia città, ho notato, tra gli ospiti e relatori, due illustri personaggi: uno, con incarico di prestigio nel settore giudiziario, l’altro addirittura al vertice della Banca d’Italia.

Ambedue, arrivati nel salone del convegno da soli, come il più comune degli intervenuti.

Il primo, andato a sedersi in terza fila, per ripassare una serie di

appunti annotati su fogli dattiloscritti, il secondo, con borsello, in tela plastificata di colore scuro, appeso a una spalla e poi poggiato a terra accanto alla sedia.

Mi sono avvicinato all’illustre pubblico ministero, presentandomi e salutandolo.

Nel ricevere la sua mano, gli ho fatto presente di aver avuto occasione di incontrarlo, diciotto anni prima, in un’aula del Tribunale di Milano, dove ero stato, proprio da lui, chiamato a comparire come persona informata dei fatti (in collegamento alla mia precedente attività lavorativa), nell’ambito di un famoso e a lungo discusso procedimento giudiziario all’epoca in corso.

Al mio accenno della particolare situazione, il magistrato ha soggiunto: «Anche se è passato tanto tempo, mi pare di ricordare…».

Al che, m’è venuto spontaneo di fargli presente di essere rimasto, in quella lontana occasione, assai colpito per via del modo garbato e gentile con cui, da pubblico ministero, mi si era rivolto nel pormi domande e chiedere precisazioni.
Risposta dell’interlocutore: «Guardi che io, fin da quando ho iniziato a fare questo mestiere, ho sempre considerato l’educazione e il tratto compito alla stregua di elementi che vengono prima di tutto e, quindi, irrinunciabili».

Infine, mi ha congedato con un “beato lei che vive a Lecce e non a Milano”.

Quanto al Governatore della Banca d’Italia, sono rimasto ammirato per l’estrema sobrietà del suo arrivo nel castello (pochi lustri addietro, un suo omologo sarebbe verosimilmente apparso con una scorta di commessi in divisa e attorniato da uno stuolo di assistenti e collaboratori), per il semplice borsello sulle spalle e quel gesto di poggiarlo a terra abbinabile a un cittadino qualunque.

Infine, l’illustre personaggio, all’atto dei suoi dotti e puntuali interventi durante il dibattito, ha dimostrato di non saper tenere in mano il microfono, al punto che, dall’auditorio, sono sgorgati, ripetutamente, «per cortesia, il sonoro».

Non c’è che dire, per quest’ultima chicca d’innocente imperizia, bravo Governatore, si vede che sei un uomo di fatti e di concretezza e non un macinatore di orazioni e parole.

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