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Dai Comuni

“Un patto legislativo per superare la stasi a Specchia”

Dal gruppo “Insieme si può” la proposta: “Coesione sociale per risollevare il paese dallo smarrimento post commissariamento”

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A pochi mesi dall’importante appuntamento elettorale, a Specchia il gruppo politico “Insieme si Può”, che nelle scorse amministrative del 2019 ha conteso la vittoria alla lista “FARE” guidata dall’ex sindaco Alessandra Martinucci, ha deciso di rompere il silenzio.





Attraverso le parole del suo rappresentante, Emanuele Giangreco, propone “una soluzione che possa portare Specchia fuori dal pantano amministrativo nel quale è clamorosamente piombata dopo le dimissioni del Sindaco Alessandra Martinucci ed il conseguente commissariamento del Comune”.




“Il momento che Specchia sta attraversando – afferma Giangreco- è particolarmente delicato perché oltre alla “crisi sociale”, aggravata dalla pandemia, si aggiunge un incredibile vuoto amministrativo che, in un anno difficilissimo, ha lasciato l’intera Comunità senza punti di riferimento Istituzionali. Riteniamo dunque che sia giunto il momento di cercare, responsabilmente, di unire tutte le forze politiche e quanti hanno voglia di contribuire alla rinascita del nostro Paese intorno ad un unico tavolo. Per stilare insieme un progetto che parta dalla ricerca della coesione sociale per arrivare alla vera valorizzazione delle risorse di cui Specchia dispone. Siamo consapevoli- continua l’ex Consigliere  Comunale – che , soprattutto per chi conosce la storia politica specchiese, intrisa di profonde divisioni, questa idea possa sembrare ai limiti dell’utopia, ma siamo altrettanto convinti che, con la buona volontà, si possa intraprendere un percorso che dovrebbe  rappresentare per Specchia la svolta definitiva, quello che molti definiscono l’anno zero”.





“I prossimi anni saranno importantissimi e noi dovremmo essere pronti a sfruttare tutte le opportunità che certamente si presenteranno. Riuscire a mettere in campo un’unica squadra che abbia però prima condiviso un progetto e conseguentemente sottoscritto un vero e proprio patto di Legislatura sarebbe, senza alcun dubbio, il modo migliore per lanciare all’intera Comunità un forte segnale di speranza e di coesione e porterebbe, tra cinque anni ad una “rinormalizzazione” del tessuto politico e sociale del Paese. In questi giorni stiamo promovendo alcuni incontri preliminari per capire se questa strada è percorribile e pur avendo incontrato un po’ di fisiologico scetticismo  siamo felici che l’idea cominci a passare tra la gente come “rivoluzionaria”. Ci metteremo tutto l’impegno possibile- conclude Giangreco-  senza lasciare nulla di intentato e qualora Specchia non fosse pronta per una soluzione del genere ribadiamo convintamente che Noi ci siamo e ci saremo”.


Cronaca

Influencer a Lucugnano fomenta la rabbia contro un indagato: allontanato

Enrico Rizzi, dopo aver richiamato i suoi follower sui social, si presenta davanti a casa del pensionato accusato di aver impiccato dei gatti: le forze dell’ordine devono placare gli animi

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di Lorenzo Zito

Tensione nel primo pomeriggio di oggi a Lucugnano in prossimità dell’abitazione dell’uomo che, nelle scorse settimane, è salito alla ribalta della cronaca nazionale per l’accusa di aver barbaramente ucciso dei gatti (leggi qui).

Necessario l’intervento delle forze dell’ordine (video a fine articolo) per sedare gli animi, surriscaldatisi all’arrivo di Enrico Rizzi, personaggio politico che si autodefinisce influencer attivo nella difesa dei diritti degli animali.

Rizzi aveva annunciato la sua presenza a Lucugnano sui social nelle scorse ore, non con le migliori premesse: nelle stories dei suoi profili aveva lanciato un facinoroso e deprecabile appello al pubblico.

Grida la tua rabbia” aveva scritto, postando i titoli di giornale relativi alle vicende citate in apertura, e quindi con chiaro riferimento all’uomo oggetto di indagine.

Il 34enne, arrivato oggi in Salento dopo una tappa in Calabria, è stato allontanato dai carabinieri e dalla polizia locale dalla dimora del pensionato indagato.

Rizzi quindi non ha trovato l’accoglienza che si aspettava. O forse si: non è la prima volta in cui si rende protagonista di situazioni di questa natura, e da molti è stato accusato di creare agitazione al solo fine di ottenere l’attenzione dei social ed aumentare i suoi follower.

Da tempo, associazioni ed enti impegnati nella difesa degli animali hanno preso, non a caso, le distanze dal suo operato.

Va sottolineato in effetti che, anche dinanzi al più efferato dei crimini, atteggiamenti facinorosi, inviti alla rabbia, provocazioni e similari sono comportamenti da stigmatizzare con forza. Che non danno contributo alcuno alla crescita della società ma che, anzi, insegnano che alla violenza si risponde con altrettanta violenza.

Quello di oggi, inoltre, non è il primo caso in cui Rizzi viene accolto con astio. Diversi i procedimenti a suo carico per diffamazione.

Il più eclatante nel Lazio, nell’ambito di una vicenda che, nel frusinate, si è conclusa senza alcuna condanna a margine di una inchiesta per la morte di una capretta. Lì, per scongiurare escaltion, il suo arrivo in tribunale fu letteralmente blindato dalla presenza di dozzine di militari.

AGGIORNAMENTO

Mentre sui social Rizzi ha raccontato di esser stato “scortato” dai carabinieri perché “aggredito” dai cittadini (nonostante nelle immagini la sua stessa voce racconti un altro copione: i carabinieri lo invitavano a desistere ma lui non era dello stesso avviso), il presidente dell’associazione “Tina Lambrini – Casa Comi”, Simone Coluccia, è intervenuto su Facebook per offrire al pubblico la sua versione.

Coluccia spiega di aver inviato alle autorità una PEC, per informare dell’intento di Rizzi: “Come emerso dalle successive comunicazioni telefoniche tra il sottoscritto e il referente del Commissariato di Taurisano, la manifestazione era stata autorizzata in Piazza Comi e non presso l’indirizzo divulgato a mezzo social dall’influencer. Così non è stato e gli “attivisti” si sono infatti diretti dove non potevano stare. Li, come comunicato alle forze di pubblica sicurezza, hanno trovato dei cittadini che hanno impedito di procedere all’ennesima pubblica lapidazione. Il selvaggio west è nei film”, continua Coluccia, “a Lucugnano siamo persone civili che per ottenere giustizia si affidano ancora alle leggi dello Stato”.

Sempre sui social, poi, il contenuto della PEC, che qui riportiamo parzialmente: “E’ assolutamente legittimo poter manifestare il proprio sdegno nei confronti di chi usa violenza sugli animali. Ma convocare una manifestazione davanti casa di un cittadino, indicando pubblicamente sui social indirizzo e numero civico, è a nostro avviso un atto intimidatorio e inopportuno, un’azione che nulla ha a che fare con un paese civile, dove sono vigenti leggi e norme. Essere comunità vuol dire aiutarsi, comprendere le fragilità e crescere con esse. Non vogliamo restituire l’immagine di una Lucugnano che si volta dall’altra parte. Se sono stati commessi degli errori la giustizia farà il suo corso, ma tutti noi abbiamo il compito di stringerci attorno alle persone in difficoltà e alle loro famiglie, e abbiamo comunque il dovere di proteggere tutti. Anche chi ha sbagliato. È l’unico vero modo per crescere insieme e per fare in modo che certi fatti non possano più accadere”

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Cronaca

Sequestrata discarica abusiva a imprenditore edile

I materiali depositati ed abbandonati illecitamente sono rifiuti speciali, tra cui materiale di risulta da attività di demolizione edile, rifiuti legnosi e ferrosi, contenitori in plastica, materassi, tappeti, mobilio in disuso…

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GDF LECCE: SEQUESTRATA UNA DISCARICA ABUSIVA E DENUNCIA DI UN SOGGETTO

La Guardia di Finanza di Maglie,  ha individuato, nel comune di Cutrofiano, un’area all’interno della quale erano disseminati numerosi cumuli di rifiuti a contatto diretto con il terreno non impermeabilizzato.

In particolare, i controlli condotti hanno preso avvio da una mirata analisi di rischio, da elementi informativi raccolti sul territorio nonché dalle risultanze delle banche dati in uso al Corpo, che hanno permesso di individuare un terreno di circa 1.300 m2 di proprietà di una società attiva nel settore edile.

I materiali depositati ed abbandonati illecitamente sono rifiuti speciali, tra cui materiale di risulta da attività di demolizione edile, rifiuti legnosi e ferrosi, contenitori in plastica, materassi, tappeti, mobilio in disuso.

L’attività è culminata con il sequestro dell’area e con la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce del soggetto utilizzatore del terreno sequestrato, nonché con la segnalazione della citata società ai fini della responsabilità amministrativa degli enti.

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Attualità

Questa notte lancette indietro di un’ora

Si guadagnerà così un’ora di sonno, le lancette si dovranno riportare avanti di un’ora il…

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Nella notte tra sabato 26 ottobre e domenica 27, gli italiani dovranno spostare di un’ora indietro le lancette dell’orologio (dalle 3 alle 2 di notte).

Si guadagnerà così un’ora di sonno, le lancette si dovranno riportare avanti di un’ora il 30 marzo.

Le giornate che di conseguenza si accorceranno di sera per l’arrivo anticipato del buio e l’avvicinarsi dell’inverno.

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