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Cronaca

Galatina, rissa in piazza: divieto di frequentare locali in centro per due giovani

La Polizia di Stato ha notificato a carico di due persone, rispettivamente di 20 e 24 anni, due provvedimenti D.A.C.UR per una rissa avvenuta il 26 gennaio sorso nella centralissima Piazza San Pietro

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A gennaio scorso gli agenti della Polizia di Stato furono costretti a intervenire in Piazza San Pietro per una rissa.


Coinvolto un folto gruppo di persone che si sferravano tra loro calci e pugni.


Alla vista degli agenti, poi, il gruppo si disperdeva velocemente seppur continuando a proferirsi frasi minacciose e di sfida.


La successiva attività di Polizia Giudiziaria ha permesso di identificare alcuni tra i partecipanti allo scontro che aveva avuto inizio nei pressi di alcuni bar/ristoranti posti nelle immediate vicinanze della piazza.


Le persone individuate sono state tutte deferite all’autorità giudiziaria dal Commissariato di Galatina e l’istruttoria condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha portato alla successiva emissione della misura di prevenzione da parte del Questore Giampietro Lionetti, nei confronti di due dei partecipanti alla rissa.

A loro è stato vietato di accedere e di stazionare, per un periodo di due anni, presso i locali del centro storico di Galatina.


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Corsano

Tiggiano: «Siamo state aggredite e picchiate!»

Un suo ex le chiede un incontro per parlare. Al luogo dell’appuntamento lo trova con la nuova compagna e, sia lei che un’amica, vengono brutalmente aggredite. Costrette alle cure del 118 hanno poi denunciato l’accaduto ai carabinieri di Corsano

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Scene di ordinaria follia quelle vissute a Tiggiano qualche sera fa.

Un suo ex che gli chiede un incontro per parlare; lei che seppur riluttante alla fine ci va ma in compagnia di un’amica.

Risultato le due sono finite in ospedale dopo essere state brutalmente picchiate dall’uomo e dalla sua nuova compagna in un tourbillon di botte che ha coinvolto anche altre persone intervenute per cercare di riportare la calma.

Salvo poi denunciare ai carabinieri della Stazione di Corsano l’ex e la sua attuale partner, nominando come difensore di fiducia l’avvocato tricasino Claudio Pispero.

Intanto portano ancora addosso i lividi delle botte prese, i cui segni fisici e morali faticheranno ad essere rimossi.

I FATTI

Stando alla denuncia presentata dalle due giovani, intorno alle 19,30 del 4 giugno scorso, la sfortunata protagonista di questa storia, una 26enne di Tiggiano, viene ripetutamente contattata via social da un uomo di Specchia con il quale aveva avuto una breve frequentazione quasi un anno fa.

Lui voleva un incontro per parlarle «urgentemente».

Lei memore anche di qualche episodio poco piacevole già vissuto in un primo momento ha rifiutato.

Spaventata si è messa in auto per andare dalla sua amica del cuore, una donna di 25 anni di Corsano, con cui voleva confidarsi.

Nel tragitto, però, ha notato l’ex fermo, a fianco della sua auto in sosta, vicino a un bar.

Non si è fermata ed ha proseguito fino a casa dell’amica.

Le due, alla fine, hanno deciso di vedere l’uomo e ascoltarlo, per mettere fine alla questione.

Fermatesi, però, lo hanno trovato con la sua nuova compagna, una donna di Presicce – Acquarica, che stando alla denuncia della vittima l’ha subito aggredita verbalmente («io ti uccido») e fisicamente.

Sono volate botte da orbi con le due amiche che, interdette, le hanno prese di santa ragione e sono state costrette alle cure ospedaliere con prognosi rispettivamente di sei giorni con trauma facciale per la 26enne e tre giorni con trauma per aggressione per l’amica colpita alle spalle dall’uomo di Specchia.

Tra strattoni, tirate di capelli (la vittima ha denunciato di essere stata trascinata dai capelli per strada e colpita con calci con tanto di anfibi ai piedi) e colpi alle spalle, l’aggressione è durata parecchi minuti che alle vittime devono essere sembrati infiniti.

Neanche l’intervento di altri conoscenti che passavano di lì per caso è bastato a calmare i bollenti spiriti degli aggressori fino, almeno, all’intervento di una coppia, marito e moglie di Tiggiano, che in qualche modo sono riusciti a mettere fine a quanto stava accadendo.

Gli aggressori sono stati denunciati per lesioni aggravate.

Ora toccherà ai carabinieri ascoltare i testimoni e, successivamente, alla Magistratura emettere giusta sentenza.

*foto in alto di repertorio

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Cronaca

Chiesti i domiciliari per l’assessore Delli Noci. In tutto 11 misure cautelari, tutti i nomi

La nota dell’assessore regionale: “Ho appreso questa mattina di essere oggetto di indagine. Sono fiducioso come sempre nei confronti della magistratura attendo di conoscere meglio le accuse che mi vengono rivolte per poter chiarire al più presto la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati”

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Per una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa e frode di finanziamenti pubblici, relativi al PIA (programmi integrati di agevolazione alle piccole e medie imprese), la Procura di Lecce ha chiesto gli arresti domiciliari per l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci.

Il giudice per le indagini preliminari Angelo Zizzari ha fissato per mercoledì 11 giugno gli interrogatori preventivi.

Oltre all’assessore sono state chieste undici misure cautelari (di cui una in carcere e sei ai domiciliari): l’imprenditore Alfredo Barone, 69 anni (l’unico per il quale la Procura ha chiesto il carcere in quanto promotore e organizzatore della presunta associazione a delinquere), di Lecce; l’imprenditore Marino Congedo, 82 anni, di Galatina; Angelo Mazzotta, 65 anni, responsabile sportello unico per l’edilizia del Comune di Lecce; Nicola Capone, 68 anni, di Lecce, responsabile dell’ufficio permessi di costruire del Comune di Lecce; l’imprenditore Maurizio Laforgia, 52 anni, di Bari, figlio di Domenico già rettore dell’Università del Salento, poi direttore generale del dipartimento sviluppo economico della Regione Puglia; Italia Santoro, 61 anni, di Lecce.

Dinanzi al giudice, si presenteranno anche i quattro professionisti sui quali pende l’istanza di divieto temporaneo di sospensione dall’attività: il commercialista Giovanni Rapanà, 64 anni, di Lecce; Corrado Congedo, 62 anni, di Lecce; Luciano Ancora, 64 anni, di Galatina; Michele Barba, 49 anni, di Gallipoli.

Ho appreso questa mattina di essere oggetto di indagine“, in una nota Alessandro Delli Noci, “Fiducioso come sempre nei confronti della magistratura attendo di conoscere meglio le accuse che mi vengono rivolte per poter chiarire al più presto la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati“.

Anche il Presidente della Regione, Michele Emiliano si è detto fiducioso “nella giustizia e abbiamo fiducia in Alessandro Delli Noci“.

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Casarano

Auto e attività commerciali in fiamme, interrogazione al Ministero dell’Interno

Odore di criminalità organizzata. Il deputato salentino del MoVimento 5 Stelle Leonardo Donno chiede «un piano straordinario di assunzioni e di impegno di risorse per aumentare e garantire la sicurezza»

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Da questo sito dopo gli ennesimi incendi dolosi avvenuti nella nostra provincia (a Torre San Giovanni e Casarano) abbiamo evidenziato il pericolo criminalità organizzata e come non si possa più ignorare il campanello d’allarme per i tanti, troppi, attentati incendiari ai danni di autovetture e anche di attività commerciali, registrati in ogni angolo del Salento.

A stretto giro di posta, quasi a confermare il nostro alert, arriva un’interrogazione al Ministero dell’Interno a firma del deputato salentino del MoVimento 5 Stelle Leonardo Donno.

Secondo l’onorevole Donno «è necessaria la massima attenzione ed è urgente un approfondimento sulle cause che hanno portato a un susseguirsi di eventi di cui è necessario individuare la matrice; fondamentale inoltre stabilire se si tratta di atti intimidatori messi in campo dalla criminalità organizzata al fine di intimorire i diretti interessati».

Su questi casi, che rivelano un aumento della criminalità, avverte il deputato dei 5 Stelle, «non si può voltare la faccia dall’altra parte, è necessario che lo Stato intervenga aumentando la sicurezza, e incrementi le risorse e la presenza delle forze dell’ordine oltre che agire sul fronte della prevenzione».

In riferimento al recente decreto Sicurezza, Donno dice che «il governo ha dimostrato un’assenza di volontà nel mettere in atto misure per contrastare in maniera adeguata la criminalità».

«Per questi motivi», il deputato di Galatina, ha presentato un’interrogazione al ministero dell’Interno per chiedere «quali azioni intenda intraprendere per accertare le origini, le motivazioni e gli obiettivi dei fatti, e quali misure intende mettere in campo affinché tali episodi non si verifichino ancora».

Ha chiesto inoltre se non si intenda mettere in atto «un piano straordinario di assunzioni e di impegno di risorse per aumentare e garantire la sicurezza nelle zone interessate».

Quel che è certo è che non si può più minimizzare né girarsi dall’altra parte.

Siamo al punto di non ritorno.

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