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Taviano

Amministrative a Taviano: parola ai candidati

Priorità del programma ed appello agli elettori di Carlo Portaccio, Giuseppe Tanisi e Salvatore Trisolino

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Carlo Portaccio (Taviano Libera)


“Continueremo ad eliminare le spese superflue”


La politica è una grande arte. Dovrebbe però essere riservata ai galantuomini.  L’alleanza che vede a capo Giuseppe Tanisi non ha alcun progetto politico alternativo se non un accozzaglia di interessi slegati da ogni possibile benessere comune.


Carlo Portaccio

Carlo Portaccio


Non propongono alcun progetto serio per la nostra Taviano, stanno pensando solo alla possibile spartizione di poltrone e incarichi. Non è mia abitudine promettere, ma una cosa posso affermare: in caso di mia rielezione continueremo a smantellare ogni spesa superflua. Continueremo a gestire la cosa pubblica nella massima trasparenza e lealtà.


Investiremo ancora nelle scuole, nella cultura, nei servizi sociali, nell’ambiente, sui giovani e nello sport.. Nei primi cento giorni di mandato elettorale continueremo alacremente i lavori della grande Mensa Sociale, una delle più grandi d’Italia, nell’asfaltamento di molte strade urbane, miglioreremo la pubblica illuminazione e termineremo gli allacci del sistema fognate ed idrico. Cercheremo, inoltre, di avere sempre più disponibilità  verso i nostri imprenditori, riducendo al minimo il peso della burocrazia.


Giuseppe Tanisi (Taviano Insieme)


“Forum e consulte per individuare i bisogni e dare soluzioni”


Ritengo indispensabile pianificare interventi straordinari di pulizia per ristabilire il decoro urbano nella Marina di Mancaversa e a Taviano, al rientro dall’estate faremo trovare ai tavianesi una città pulita e avvieremo una pulizia organizzata delle strade periodica e sistematica con suddivisione del territorio. Allo stesso modo si darà vita alla pulizia straordinaria delle scuole prima dell’inizio dell’anno scolastico.


Giuseppe Tanisi

Giuseppe Tanisi

Punteremo alla riapertura urgente del Centro diurno polivalente, antico punto di riferimento a Taviano per le famiglie e per chi vive le difficoltà della disabilità, con una gestione diretta e/o in sinergia e collaborazione con associazioni ed enti del terzo settore.


Contiamo anche di: avviare il baratto amministrativo; per la sicurezza cittadina rendere operativi gli strumenti di videosorveglianza presenti sul territorio comunale in collaborazione con la stazione dei CC e con tutte le forze di polizia oltre a quella municipale; organizzare la stagione estiva, con eventi sportivi e di intrattenimento, in linea con gli anni passati, per valorizzare la nostra Marina e il Centro storico, seppur in pochi giorni e con un bilancio comunale, approvato in giunta dalla maggioranza, “vuoto” di risorse (nel Bilancio comunale la Missione Turismo ha un impegno  di soli 5.887,00 euro, il 96% in meno rispetto ai 121.737,08 euro del 2015); avviare la costituzione di Forum e Consulte: organismi di partecipazione attiva dei cittadini che suddivisi in aree di intervento saranno l’interlocutore privilegiato della Pubblica Amministrazione per individuare i bisogni e interpretarne le soluzioni; completare gli ultimi adempimenti per la definitiva approvazione nel Consiglio comunale del piano particolareggiato comparto 11 – meglio noto come “Monicella” – già approvato dalla giunta regionale.


Salvatore Trisolino (MoVimento 5 Stelle)


“È il momento di diventare cittadini attivi consapevoli e informati”


Le maggiori spese per i nostri Comuni sono per la gestione dei rifiuti e per l’illuminazione pubblica. Cifre rimaste invariate nel corso degli anni, a causa della mancata volontà degli amministratori. Tale riduzione comporterebbe l’impiego di queste risorse in altri settori.


Salvatore Trisolino

Salvatore Trisolino


L’attuale situazione urbanistica è un grosso nodo che andrebbe, quanto prima, sciolto. Un pasticcio generato da anni di scellerata gestione da parte degli amministratori. Il territorio deve essere riqualificato coinvolgendo tutta la cittadinanza. Riguardo alla marina di Mancaversa dovremmo puntare a valorizzare il turismo, offrendo maggiori servizi e promuovendo manifestazioni ed eventi culturali, sportivi, ecc. Valorizzare le aree a verde, per Taviano, denominata “Città dei Fiori”, è una priorità importante che avrebbe una ricaduta positiva sul benessere dei villeggianti e un sensibile miglioramento dell’immagine e della fruibilità per gli ospiti.


È necessaria, inoltre, una serie di interventi (agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo ecc.), descritti dettagliatamente nel nostro programma, interconnessi tra loro, che generino sviluppo ed occupazione. Politiche sociali: riscrivere il regolamento per il servizio civico, trattando i cittadini tutti allo stesso modo ed adottando nuove forme di sostegno. L’amministrazione deve formare e preparare i giovani aprendo loro le porte al mondo del lavoro.


La trasparenza e la partecipazione sono le caratteristiche che ci contraddistinguono e che fanno da “collante” a tutte le nostre proposte: è necessario dare la parola ai cittadini permettendo loro di istituire dei consigli Comunali su singole tematiche, istituire delle commissioni, prevedere un tempo di intervento dei cittadini a consigli comunali, consulte, bilancio partecipato, wi-fi gratuit, ecc. Per troppi anni siamo stati spettatori della politica.  È arrivato il momento di diventare cittadini attivi, consapevoli e informati. La politica dovrebbe fornire gli strumenti necessari per consolidare il rapporto ed il dialogo tra società ed istituzioni. Chi viene meno a questi principi non ama la sua gente.


Appuntamenti

Giornate FAI d’Autunno, tutte le aperture in Salento

Una festa diffusa, organizzata dalle Delegazioni FAI e dai Gruppi FAI sul territorio, con l’importante partecipazione dei giovani volontari, per promuovere la conoscenza del patrimonio di storia, arte e natura del nostro Paese

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Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi sabato 11 e domenica 12 ottobre. Visite a contributo libero in 700 luoghi inaccessibili o poco valorizzati in 350 città in tutta Italia

Oltre 700 luoghi eccezionali, solitamente non visitabili, poco conosciuti e lontani dai consueti itinerari turistici, saranno protagonisti delle Giornate FAI d’Autunno 2025, in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre (anteprima sabato 4 e domenica 5) in 350 città, da nord a sud della Penisola.

Torna per la quattordicesima volta il grande evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni autunno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: una festa diffusa – organizzata dalle Delegazioni FAI e dai Gruppi FAI sul territorio, con l’importante partecipazione dei giovani volontari – che conferma l’impegno della Fondazione nel promuovere presso la cittadinanza, più larga possibile, la conoscenza del patrimonio, ricchissimo e variegato, di storia, arte e natura del nostro Paese, per favorirne la tutela e la valorizzazione con il contributo di tutti, e così svolgere la sua missione di educazione culturale e civica.

Partecipare alle Giornate FAI d’Autunno non è solo un’occasione per scoprire e per godere del patrimonio che ci circonda, ma anche un modo concreto per contribuire alla sua cura e alla sua valorizzazione attraverso l’attività del FAI; ad ogni visita si potrà sostenere, infatti, la missione della Fondazione con una donazione.

L’edizione di quest’anno – occasione speciale per celebrare i cinquant’anni dalla nascita del FAI, fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli – è stata presentata a Roma, al Viminale, che sarà straordinariamente visitabile in occasione dell’evento. Voluto da Giovanni Giolitti come sede dell’Esecutivo, il palazzo – progettato nel 1911 dall’architetto Manfredo Manfredi – unisce il ricordo della Roma dei Cesari con il gusto monumentale del periodo ed è oggi sede del Ministero dell’Interno.

Un’apertura che ben rappresenta la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, e che si realizza nella cura e nella valorizzazione di tanti luoghi speciali e nel coinvolgimento attivo di sempre più persone con lo scopo di educarle all’amore, alla conoscenza, alla tutela e al godimento del patrimonio storico, artistico e paesaggistico d’Italia.

IL PROGRAMMA IN SALENTO

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Cronaca

Spacciatori stanati col georadar

Due arresti in flagranza, una denuncia a piede libero e oltre venti chilogrammi di droga sequestrati. Tutti i particolari dell’operazione “Pit Bull”

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I particolari della maxioperazione antidroga denominata “Pitt Bull” e di cui vi abbiamo dato conto ieri e condotta nel Sud Salento dai Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, del Nucleo Cinofili di Modugno (Ba) e militari dell’11° Reggimento “Puglia”.

L’operazione ha colpito nodi strategici delle reti criminali attive sul territorio.

Nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone, indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata al traffico e alla detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, lesioni personali aggravate, tentata estorsione, ricettazione e detenzione abusiva di armi, con l’aggravante del metodo mafioso, i militari dell’Arma hanno condotto perquisizioni domiciliari ottenendo risultati significativi.

L’operazione denominata “Pit Bull”, a testimonianza della pericolosità e dell’aggressività dell’organizzazione criminale nel territorio salentino, ha rappresentato un colpo importante alle reti criminali locali.

A Taviano, in casa di un 50nne, i carabinieri hanno trovato nascosti in due borsoni, occultati vicino al muro di cinta esterno dell’abitazione, 11 chili marijuana, 7 chili di hashish e quasi un chilo di cocaina.

A Melissano, invece, un 25nne è stato sorpreso con 55 grammi di cocaina già suddivisa in dosi, contenuti in un borsello che ha tentato di disfarsi alla vista dei militari dell’Arma.

Nell’abitazione sono stati rinvenuti anche quasi mille euro in contanti presumibilmente provento di una possibile attività di spaccio e materiale per il confezionamento.

Una donna di 49 anni di Taviano è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Lecce dopo che i militari hanno trovato nella sua casa un birillo (una dose) di cocaina, 7.500 euro in contanti e appunti ritenuti riconducibili alla contabilità di un a presunta attività di spaccio.

Un 46nne di Racale, invece, è stato segnalato alla Prefettura come assuntore, essendo stato trovato in possesso di una dose di hashish.

L’AIUTO DEL GEORADAR

Determinante si è rivelato l’impiego del georadar, strumento capace di rilevare anomalie nel sottosuolo senza la necessità di scavi.

Grazie a questa tecnologia, i carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Puglia” hanno individuato nascondigli, depositi e intercapedini sotterranee, rendendo più efficace l’attività di ricerca.

La mappatura rapida e precisa delle abitazioni ha permesso di rafforzare l’azione investigativa, confermando il georadar alleato prezioso nella lotta alla criminalità organizzata.

In totale, l’operazione ha portato al sequestro di oltre 20 chili di sostanze stupefacenti, con due arresti, una denuncia e una segnalazione amministrativa.

Un risultato che segna un nuovo colpo alla rete criminale radicata nel territorio del Sud Salento.

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Alliste

Blitz antimafia nel sud Salento, sgominato clan

Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, lesioni personali aggravate, tentata estorsione, ricettazione, detenzione abusiva di armi, con l’aggravante del metodo mafioso

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Come già anticipato da questo sito, tra Racale, Alliste, Taviano, Melissano e Gallipoli e presso la casa circondariale di Lecce, i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce hanno portato a termine una vasta operazione contro un’organizzazione criminale radicata nel basso Salento.

L’intervento ha mobilitato 110 militari, supportati dai comandi territoriali, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, dal Nucleo Cinofili di Bari e militari dell’11° Reggimento “Puglia”.

Su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, sono state eseguite misure cautelari nei confronti di 18 persone, 17 in carcere e una ai domiciliari, su un totale di 33 indagati.

Gli arrestati sono gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, lesioni aggravate, tentata estorsione, ricettazione e detenzione abusiva di armi, con l’aggravante del metodo mafioso.

Tutto comincia nel marzo del 2022, quando un giovane di 22 anni di Taviano venne attirato in una trappola con la scusa di un incontro chiarificatore.

All’interno di un’abitazione, ad attenderlo non c’erano parole, ma pugni e minacce: è stato picchiato brutalmente e costretto a consegnare 700 euro, il prezzo di un debito contratto per l’acquisto di droga.

I suoi aguzzini lo hanno obbligato a mettersi alla guida della propria auto, con due di loro a bordo, per recuperare il denaro da casa.

Quando il ragazzo è sceso dal veicolo, gli hanno sottratto persino le chiavi, per impedirgli ogni via di fuga.

Quello che sembrava un episodio di cronaca nera isolato si è rivelato ben presto la punta dell’iceberg di una organizzazione criminale ramificata, capace di muovere ingenti quantità di droga e di esercitare un controllo capillare sul territorio, in perfetto stile Sacra Corona Unita.

L’operazione, denominata Pit Bull, prende il nome dalla razza dei cani che custodivano la casa di uno dei sodali e che hanno aggredito i carabinieri durante un primo intervento di ricerca.

Per mesi i militari dell’Arma hanno seguito le tracce del clan, intrecciando intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti, osservazioni discrete e perfino ricognizioni aeree.

Un lavoro paziente che ha svelato un traffico continuo di cocaina, eroina, marijuana e hashish, smerciati non solo nei centri abitati ma anche nelle località marine più frequentate della zona.

Al vertice della riorganizzata compagine criminale c’è il giovane rampollo, Vito Paolo Vacca, un nome che per il basso Salento suona come un’eredità pesante.

Il 31enne di Racale, nipote di Vito Paolo Troisi, storico capo dell’omonimo clan, è considerato l’erede naturale di quella frangia della Sacra Corona Unita che, dagli anni ’90, controlla il traffico di sostanze stupefacenti nell’area, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo mafioso in quanto appartenente alla famiglia Troisi e della disponibilità di armi.

Figlio del defunto Angelo Salvatore Vacca, ergastolano per omicidio, Vito Paolo ha preso le redini del gruppo dopo la morte del padre, avvenuta il 23 agosto 2024, mentre era ai domiciliari per gravi patologie oncologiche.

La sfarzosa cerimonia funebre del padre – celebrata il giorno seguente nella chiesa San Giorgio Martire di Racale, con una carrozza dorata trainata da quattro cavalli neri – è stata un vero e proprio manifesto di potere, evocativo dei riti ostentati che le mafie utilizzano per riaffermare la propria presenza sul territorio.

Nell’organizzazione, ruolo fondamentale è stato quello delle donne di famiglia.

Sei di esse, infatti, tutte raggiunte da misure cautelari, gestivano lo spaccio e lo stoccaggio della droga, controllando approvvigionamenti, consegne e contabilità. In particolare, la coniuge di Vito Paolo Vacca sostituiva il marito in sua assenza, occupandosi personalmente della distribuzione delle dosi, del rifornimento delle scorte e della gestione dei proventi illeciti.

La droga, chiamata in codice “cento” o “pietre”, veniva prelevata più volte al giorno da nascondigli sicuri, nascosta in buste della spesa o cartoni di vino e detersivi per passare inosservata.

Una volta preparate le dosi, il cellophane usato per il confezionamento veniva bruciato per cancellare ogni traccia di odore e residuo.

Un sistema collaudato che ha permesso al clan di accumulare ingenti profitti.

Infatti, in un’intercettazione, il Vacca parla di un’operazione finanziaria costata circa 774mila euro che, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre due milioni di euro all’organizzazione.

Il bilancio dell’operazione è imponente: sette arresti in flagranza, il sequestro di 22 chili di cocaina, 10 chili di marijuana, 3,5 chili di eroina, 9 chili di hashish e beni per un valore di circa 91mila euro.

Il giudice per le indagini preliminari di Lecce ha ritenuto gravi gli elementi investigativi acquisiti condividendo l’impostazione accusatoria ed emettendo dunque l’ordinanza di custodia cautelare a cui il Comando Provinciale Carabinieri di Lecce ha dato esecuzione nella mattinata.

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