Dai Comuni
Il torneo della Befana: i giovani e lo sport a Racale
Si è concluso il torneo promosso dall’ATL Racale che ha visto la partecipazione di numerose compagini locali

Si è chiuso ieri il torneo di calcio della Befana organizzato da ATL RACALE e dal suo settore giovanile.
“Ringraziamo quanti hanno partecipato e lo hanno reso possibile”, dichiarano dall’ATL Racale, “in particolari, il sindaco del comune di Racale, Antonio Salsetti, il vicesindaco Marianna Tasselli e l’assessore allo Sport Giulio Palumbo. Per tutto lo staff dell’ATL Racale, partendo dai ragazzi della prima squadra ai più giovani, sono stati due giorni indimenticabili. Ai bambini ripetiamo sempre: senza di voi, noi non ci saremmo! Grazie anche al presidente Francesco Cimino che ci da la possibilità di mettere in piedi tutto questo“.
Ecco i riconoscimenti del torneo (foto a fine articolo):
Categoria pulcini
Premi speciali
):
Cronaca
Incendio brucia auto di carabiniere nella notte
Il mezzo, di proprietà di un militare in servizio a Tricase, era parcheggiata alla periferia di San Cassiano

Incendio d’auto nella notte a San Cassiano, dove ha preso fuoco una vettura di proprietà di un carabiniere.
Il rogo, attorno alle 2, ha distrutto una Fiat Panda intestata ad un militare in servizio presso la stazione di Tricase.
Il mezzo era in sosta in via Toti, in una zona periferica del paese. Si trovava qui, lontano dal luogo di residenza del proprietario, a causa di un guasto.
I vigili del fuoco hanno domato l’incendio e cercato eventuali tracce di dolo: nulla, al momento, è stato individuato in questo senso.
Attualità
«Non solo farmaci, ma tanto supporto umano e sociale»
Lilt, il ruolo del Volontariato nell’assistenza al malato terminale. A raccolta enti e professionisti coinvolti nella gestione dell’assistenza al malato oncologico terminale in tutta la provincia

«Serve uno sforzo innovativo nella gestione dell’assistenza domiciliare oncologica: non basta garantire le cure mediche ed infermieristiche al paziente nella fase terminale della malattia, ma occorre maggiore attenzione agli aspetti sociali, che spesso prevalgono su quelli sanitari e finiscono per comprometterne il buon esito. Il supporto ai familiari e caregiver, alle prese con problemi di tipo psicologico, logistico-gestionale ed economico, è fondamentale e va necessariamente rafforzato».
È questo il messaggio lanciato dalla Lega contro i tumori di Lecce nel corso del convegno sull’assistenza socio-sanitaria in Oncologia che si è svolto questa mattina nel Polo didattico dell’ASL, in occasione della XXII Giornata nazionale del Sollievo.
L’associazione ha chiamato a raccolta enti e professionisti coinvolti nella gestione dell’assistenza al malato oncologico terminale in tutta la provincia per approfondire l’ambito della relazione d’aiuto nel campo delle cure palliative. «L’esperienza trentennale della LILT di Lecce nel campo dell’assistenza domiciliare oncologica ci ha insegnato che la qualità di intervento dei medici palliativisti deve viaggiare di pari passo con l’attenzione globale ai bisogni della famiglia, perché solo così potrà esprimere i più alti livelli di umanizzazione», ha evidenziato nell’intervento di apertura l’oncologo Carmine Cerullo, presidente della LILT di Lecce.
Nell’aula gremita anche gli studenti del corso di laurea in Infermieristica di Lecce. Si è discusso di strutture di cura, percorsi assistenziali, criteri decisionali, organizzativi e comunicativi adottati nella gestione dei pazienti nella fase terminale della malattia oncologica.
In apertura di lavori Stefano Rossi, direttore generale dell’Asl Lecce, ha colto l’occasione per ringraziare tutte le associazioni di volontariato impegnate su questo fronte: «È soprattutto grazie al loro sacrificio che oggi si realizza l’assioma della casa come luogo di cura».
Anche per Pierangelo Errico, direttore sanitario dell’ospedale “Panico” di Tricase, la collaborazione con LILT e il mondo del volontariato è fondamentale «perché occorre rispondere con adeguatezza alla crescente domanda di Salute, ai bisogni dei malati oncologi e delle loro famiglie, spesso disorientati e bisognosi di orientamento».
Dell’importanza della continuità assistenziale “di qualità” per il malato oncologico terminale ha parlato Silvana Leo, direttore dell’UOC di Oncologia del “Vito Fazzi” di Lecce, evidenziando punti di forza e debolezza, nonché proposte migliorative: «I malati oncologici aumentano, per fortuna cresce anche la sopravvivenza grazie ai progressi della scienza e con essa i bisogni che il servizio di continuità assistenziale deve garantire».
Ha quindi parlato della necessità di “Cure simultanee” come parte integrante del percorso di cura e di come attuarle, attraverso un modello organizzativo-gestionale ove l’oncologo medico è affiancato dal medico palliativista, dallo psicologo, in un’ottica di condivisione delle competenze e conoscenze, con il coinvolgimento del MMG, dei servizi territoriali e delle associazioni di volontariato «per individuare, nelle varie fasi della malattia, il setting di cura più appropriato per il singolo paziente. Il concetto di simultaneous care», ha ricordato, «è nato proprio dalla necessità di condividere il percorso del malato metastatico, tra ospedale e territorio, sin dalla diagnosi di malattia avanzata».
Anche Emiliano Tamburini, direttore dell’UOC Oncologia dell’ospedale “Panico” di Tricase, ha parlato di cure palliative precoci e simultanee e della necessità di «modelli organizzativi di integrazione dei servizi: se il passato prevedeva l’intervento a chiamata del palliativista, oggi oncologo e palliativista vedono insieme il paziente (in ambulatorio, nei gruppi multidisciplinari, nei PDTA), ma il futuro deve essere quello di una reale integrazione tra Rete oncologica, Rete delle cure palliative e dei Servizi dei territori per arrivare a garantire una presa in carico globale, nei fatti, del paziente».
Delle caratteristiche e dei modelli assistenziali degli hospice ha parlato invece Evelina Pedaci, responsabile dell’hospice di San Cesario di Lecce: «Negli ultimi anni la presenza degli hospice è diventata un valore aggiunto per il SSN a causa della transizione demografica ed epidemiologica verso la cronicità complessa ed avanzata. Anche in queste strutture il volontario è parte integrante dell’équipe assistenziale e svolge un ruolo fondamentale nel supporto al paziente e alla sua famiglia».
Tra le principali criticità emerse, anche dalle testimonianze di familiari e volontari presenti in sala, le difficoltà del percorso ospedale-territorio per il paziente che necessita dell’attivazione tempestiva di una terapia antalgica palliativa, il supporto spesso carente alla famiglia per il disbrigo delle pratiche e il conseguente disorientamento, le difficoltà economiche legate all’acquisto dei presìdi sanitari che solo in parte sono forniti gratuitamente dall’Asl.
L’ultima sessione del convegno è stata dedicata all’esperienza trentennale della LILT di Lecce sul fronte dell’assistenza domiciliare oncologica con gli interventi di Antonella Elia, direttore UOSD Oncologia dell’ospedale “Ferrari” di Casarano, per la quale «è oggi imprescindibile il modello di continuità assistenziale e umanizzazione delle cure garantito sul territorio dalla Lilt in convenzione con l’Asl», poi Silvia Errico, psicologa Lilt e Preziosa Portoghese, responsabile delegazione LILT di Gallipoli, che ha scattato una fotografia del volontariato impegnato nell’assistenza ai pazienti oncologici terminali nell’area centro-sud Salento.
LILT Lecce gestisce in media 400 pazienti all’anno nella fase terminale della malattia, la metà dei quali attraverso l’Assistenza Domiciliare Oncologica-ADO erogata in regime di convenzione con ASL Lecce, con tre equipe medico-infermieristiche e il supporto psicologico, in tutti i Comuni appartenenti ai distretti socio-sanitari di Casarano, Gallipoli, Maglie, Poggiardo e Gagliano del Capo.
Il servizio è gratuito ed è nato nel 1996 dal pionieristico progetto LILT di Lecce per i pazienti in fase avanzata di malattia e per i loro familiari.
«Il servizio ADO, di cui LILT è stata pioniera in questo territorio, si ispira al principio della continuità di cure tra ospedale e domicilio, colmando una domanda di prestazioni sempre in crescita, considerato purtroppo il trend in aumento delle patologie neoplastiche», ha rimarcato l’oncologo Giuseppe Serravezza, responsabile scientifico LILT Lecce, «La Medicina dei farmaci è solo una parte della cura serve anche e soprattutto l’integrazione dei saperi e delle diverse discipline, interventi di tipo psicologico e soprattutto sociale, per contribuire a far crescere la cultura della solidarietà e dell’umanizzazione dell’aiuto verso la persona affetta da tumore. Su questo aspetto c’è ancora tanto lavoro da fare e occorre senz’altro intensificare i nostri sforzi».
Alessano
Pedalando ad Alessano e Montesardo
Venerdì 2 giugno la “Biciclettata alessanese”, organizzata dalla locale Pro Loco. Ritrovo alle 8,30 in Piazza Don Tonino Bello

Un evento di tradizione pluriennale. Riproposto per l’anno corrente, presenta importanti novità. Una tra queste riguarderà l’itinerario da percorrere.
Difatti, dal punto di ritrovo, fissato in Piazza Don Tonino Bello, pedalata dopo pedalata si attraverseranno i punti più caratteristici del borgo di Alessano, sino a Montesardo.
Qui, in Piazza Sant’Antonio, ci sarà tempo e spazio per un piccolo ed energico ristoro.
Dopodiché, la passeggiata pedalata costeggerà l’insediamento rupestre (d’origine bizantina) di Macurano, prima di completare un’altra sosta. O meglio, un emozionante momento di raccoglimento in prossimità della tomba di Don Tonino Bello.
A conclusione della manifestazione, tra tutti i partecipanti, verrà sorteggiato il vincitore di una bici mountain bike, offerta da Pedone Veicoli.
Gli organizzatori di suddetta iniziativa, ossia il direttivo della Pro Loco Alessano, si propongono di perseguire un duplice effetto: uno di portata locale e l’altro socialmente generico.
Rispettivamente, dar vita ad una mattinata di sano e comunicativo divertimento. In favore, soprattutto dei bambini, coinvolgendo anche gli adulti.
Percorrendo in lungo ed in largo, i caratteristici borghi di Alessano e Montesardo, sarà un’occasione di saggiare il proprio territorio, a ritmo di pedali e di musica.
Ed in secondo luogo, filtrare un importante messaggio, di sempreverde attualità. Vale a dire, la mobilità sostenibile.
Quest’ultima, infatti oggigiorno rappresenta un prezioso rimedio e terapia per contrastare il dilagante inquinamento dei mezzi di trasporto. I cui effetti, si riversano sull’ambiente (riducendone la qualità di vita) ma anche sulla salute (del corpo e della mente) di ognuno di noi.
A riguardo, son risaputi i benefici prodotti dall’utilizzo della bicicletta. Vantaggi plurilaterali, giusto per citarne alcuni: allontana lo stress, diminuisce l’affaticamento, migliora la resistenza e la forza fisica, e per questo è considerato uno sport molto utile per la prevenzione di malattie cardiovascolari, anche nel caso di persone over 70. Non danneggia le articolazioni, tonifica e rafforza la muscolatura, apre la mente, abbatte i costi per l’utilizzo delle varie tipologie di trasporto.
Insomma, vi sono un’infinità di motivi per pedalare. E venerdì 2 giugno, con “La Bicicletta Alessanese”, ad Alessano, sarà l’occasione giusta
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